<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Emigrare per LAVORO: ESTERO o NORD-ITALIA? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Emigrare per LAVORO: ESTERO o NORD-ITALIA?

A volte basta sapersi guardare in giro sfruttando la nomea della nostra nazione... cogliere l'occasione... e magari si comincia ad aprire una gelateria italiana a Windhoek... che potrebbe portare all'apertura di altre in pochi anni.
Certo bisogna esser intrapprendenti e aver la capacità di tagliare almeno momentaneamente i ponti con l'Italia... ma poi sei te che assumi i camerrieri...

Ci vuole un coraggio pazzesco secondo me.
E le spalle coperte,altrimenti rischi di tornare con le pive nel sacco.
 
Ci vuole un coraggio pazzesco secondo me.
E le spalle coperte,altrimenti rischi di tornare con le pive nel sacco.

Certamente... mica prelevi in banca, prendi l'aereo e vai.
Si parla di idee che possono nascere anche da una semplice vacanza ma che comportano diversi viaggi per "sondare" problemi, opportunità e agevolazioni offerte da una nazione... compresa la permanenza necessaria all'esplorazione socio/burocratica della regione che offre l'opportunità, nonchè la conoscenza di italiani che hanno già fatto quella scelta o di indigeni per capirne l'accoglienza.
Soldi ne devi comunque avere... anche se magari la vita in una nazione extraeuropea costa meno della metà che da noi.
poi devi anche "spogliarti" dei tuoi beni nazionali... vendi casa, macchina, ecc... poi magari con la metà dei soldi ti fai villetta col giardinetto e il 3.0 V6 a benza dove vai a cadere...
 
chi scrivo appartiene a una famiglia del sud che negli anni del boom ha lasciato la Calabria in cerca di fortuna nella Fiat di Torino....

Ebbene, mio nonno non c'è più, i figli si sono diplomati, hanno trovato lavoro, noi nipoti ci stiamo laureando quasi tutti, io ho il dottorato

Questo per dire io sono l'esempio di quell'ascensore sociale di cui tanto si parla.

Nel sud di oggi, non ci sono speranze. Ahimè. E' così. L'economica è stagnate, la domanda è quella di sussistenza. Non si consuma perchè non c'è lavoro.

Tuo cugino ragioniere o meno che sia fa bene ad andare via. A un certo punto se tanto deve ripartire da zero, tantovale che lo faccia in un posto che potenzialmente può offrire più opportunità. Non solo lavorative. Ma di incontri, di viaggi, di conoscienza etc etc...

All'inizio sarà dura, ma poi vorrà tornare giù nella sua meravigliosa terra solo d'estate.
 
chi scrivo appartiene a una famiglia del sud che negli anni del boom ha lasciato la Calabria in cerca di fortuna nella Fiat di Torino....
Ebbene, mio nonno non c'è più, i figli si sono diplomati, hanno trovato lavoro, noi nipoti ci stiamo laureando quasi tutti, io ho il dottorato
Questo per dire io sono l'esempio di quell'ascensore sociale di cui tanto si parla.
Nel sud di oggi, non ci sono speranze. Ahimè. E' così. L'economica è stagnate, la domanda è quella di sussistenza. Non si consuma perchè non c'è lavoro.
Tuo cugino ragioniere o meno che sia fa bene ad andare via. A un certo punto se tanto deve ripartire da zero, tantovale che lo faccia in un posto che potenzialmente può offrire più opportunità. Non solo
lavorative. Ma di incontri, di viaggi, di conoscienza etc etc...
All'inizio sarà dura, ma poi vorrà tornare giù nella sua meravigliosa terra solo d'estate.


Permettimi,
ma al tempo dei tuoi nonni era " molto " piu' facile.
Onesta',
tanta voglia,
disposizione al sacrificio,
erano gia' un eccellente ticket di " entrata "....
Poi col manico si poteva realizzare il " mini "
( quello in cui sono riusciti tuoi, e tanti altri )
sogno Americano anche in Italia.
Oggi c'e' una concorrenza spietata, perche' molto piu' qualificata
 
Permettimi,
ma al tempo dei tuoi nonni era " molto " piu' facile.
Onesta',
tanta voglia,
disposizione al sacrificio,
erano gia' un eccellente ticket di " entrata "....
Poi col manico si poteva realizzare il " mini "
( quello in cui sono riusciti tuoi, e tanti altri )
sogno Americano anche in Italia.
Oggi c'e' una concorrenza spietata, perche' molto piu' qualificata

Quoto.
Arriverei a dire che in passato era talmente più facile che non solo chi era onesto e aveva voglia di lavorare ce la faceva,ma spesso ce n'era anche per chi invece non era altrettanto volenteroso.
Mentre oggi è tutto più difficile,di qualsiasi attività uno voglia aprire ce ne sono altre 10 nelle vicinanze,e può capitare,anzi capita quotidianamente,che non sia il più onesto o quello che lavora di più ad avere le opportunità migliori.
Oggi purtroppo è un vero salto nel buio.
 
Le statistiche dicono che la Lombardia sia la regione ( o una delle regioni, non ricordo bene) più ricca d'eruropa, e allora perchè prima di andare all'estero non provare da noi?
 
Permettimi,
ma al tempo dei tuoi nonni era " molto " piu' facile.
Onesta',
tanta voglia,
disposizione al sacrificio,
erano gia' un eccellente ticket di " entrata "....
Poi col manico si poteva realizzare il " mini "
( quello in cui sono riusciti tuoi, e tanti altri )
sogno Americano anche in Italia.
Oggi c'e' una concorrenza spietata, perche' molto piu' qualificata
io trovo che i bisogni delle precedenti generazioni fossero molto inferiori dei nostri. Non è solo una questione di mera concorrenza.

Mia nonna sarà andata al cinema 4 volte in vita sua. Mai entrata in un teatro, vacanza 10gg in tutta la sua vita pagata dai figli alle terme x i 50 anni di matrimonio, mai stata all'estero. Ristorante, solo per matrimoni (dunque tremendi il più delle volte).

Oggi quanti sarebbero disposti a vivere così?

Io candidamente ammetto di no :)
 
Le statistiche dicono che la Lombardia sia la regione ( o una delle regioni, non ricordo bene) più ricca d'eruropa, e allora perchè prima di andare all'estero non provare da noi?
Perché il costo della vita è molto elevato, e la qualità della vita, specie a Milano e dintorni, non è il massimo. Per non parlare del welfare, quello tedesco è inarrivabile.
 
Le statistiche dicono che la Lombardia sia la regione ( o una delle regioni, non ricordo bene) più ricca d'eruropa, e allora perchè prima di andare all'estero non provare da noi?
Al nord mancano tecnici, se sei elettricista, programmatore PLC, meccanico, addetto cnc, manutentore, trovi lavoro in 6 minuti, per tutto il resto o sei super esperto e qualificato oppure c'è abbondanza...
 
Perché il costo della vita è molto elevato, e la qualità della vita, specie a Milano e dintorni, non è il massimo. Per non parlare del welfare, quello tedesco è inarrivabile.
il tema della qualità della vita è davvero critico. Soprattutto la sua misurazione. Il Pil? O il costo della vita? O ancora il livello di inquinamento? In questo contesto, ci sono diversi studi intorno alle smart city decisamente interessanti
 
il tema della qualità della vita è davvero critico. Soprattutto la sua misurazione. Il Pil? O il costo della vita? O ancora il livello di inquinamento? In questo contesto, ci sono diversi studi intorno alle smart city decisamente interessanti
Più che ad una misurazione oggettiva, penso alla valutazione soggettiva. L'idea di misurare qualità della vita, felicità etc mi lascia molto freddo (per non parlare del concetto di smart city). Non mi dispiace la città in sè, ma presa a piccole dosi. Per dire, io a Milano, pur con tutte le sue molteplici attrattive e con la sua enorme vitalità economica, impazzirei. Sto benino al paesello mio e spero a fine attività lavorativa di andarmene in qualche posto sperduto.
 
io trovo che i bisogni delle precedenti generazioni fossero molto inferiori dei nostri. Non è solo una questione di mera concorrenza.

Mia nonna sarà andata al cinema 4 volte in vita sua. Mai entrata in un teatro, vacanza 10gg in tutta la sua vita pagata dai figli alle terme x i 50 anni di matrimonio, mai stata all'estero. Ristorante, solo per matrimoni (dunque tremendi il più delle volte).

Oggi quanti sarebbero disposti a vivere così?


Io candidamente ammetto di no :)


I BISOGNI di allora erano simili per tutti
Semplicemente non esisteva il concetto odierno di BISOGNO.
E comunque non vedo il nesso con allora.
Allora erano tutti alla linea di partenza:
ma tutti alla pari.
Oggi, al traguardo sono gia' intanti, e se si parte DISPARI, diventa, non dico impossibile, ma quasi, arrivarvi.

Nessuno....Ma non cambia nulla....
 
Ultima modifica:
io trovo che i bisogni delle precedenti generazioni fossero molto inferiori dei nostri. Non è solo una questione di mera concorrenza.

Mia nonna sarà andata al cinema 4 volte in vita sua. Mai entrata in un teatro, vacanza 10gg in tutta la sua vita pagata dai figli alle terme x i 50 anni di matrimonio, mai stata all'estero. Ristorante, solo per matrimoni (dunque tremendi il più delle volte).

Oggi quanti sarebbero disposti a vivere così?

Io candidamente ammetto di no :)

E' vero.
Questo spiega anche perchè a parità di guadagni spesso le coppie più anziane riescano a campare meglio di quelle giovani.
I miei nonni per esempio non hanno mai guidato e per tutta la vita hanno usati i mezzi pubblici o sono andati a piedi a Torino,anche d'estate quando magari compravano l'anguria al mercato.
Una persona giovane piuttosto si farebbe ammazzare,eppure con uno stipendio hanno tirato su tre figli,comprato un appartamento (50 metri quadri in 5 persone) e fatto delle rinunce.
Oggi è inutile negarlo vogliamo di più,è anche giusto però a volte quando vedo un ragazzo che ha appena iniziato a lavorare che vuole l'I-phone e la macchina bella,oppure che spende l'equivalente di mezzo stipendio per uno sfizio penso che forse una via di mezzo come stile di vita sarebbe la scelta migliore.
 
Io lavoro da 15 anni nella GDO. E visto I tempi che tirano ho deciso di farmi le patenti da camionista e l'abilitazione alla professione di autista per avere un piano B nel caso vada male il settore o l'azienda dove lavoro. La guida è una delle mie passioni ed è un lavoro che ormai fanno in pochi. Se riuscirò a trovare qualcosa di bello cambierò settore, altrimenti mi rimarrà comunque un altro mestiere in mano come carta da giocare nel mercato del lavoro.
 
io non mi sono letto tutto, scusate se forse quindi sondo ridondante, da più parte si reclama il ritorno del servizio di leva perchè le giovani generazioni sono 'mammone' e via dicendo, un esperienza al estero anche in se non professionalmente specialistica permette ad un giovani in primis di apprendere una lingua ed in secondo grado di fare esperienze umane che spesso sono quelle che mancano ai giovani, soprattutto quelli specializzati.
 
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