giuliogiulio ha scritto:
amici chi scrive è un ricercatore e docente precario del rinomato Politecnico di Torino...
Sti orientali sono una rovina!!!!! (da noi la parte del leone la fanno Cina, Pakistan, e India). Inglese pessimo, voglia di fare molto bassa, capacità minime...in nome dell'internazionalizzazione sono stati attivati corsi di laurea paralleli a quelli in italiano tenuti in inglese...dovrebbero essere un'eccellenza, ma a tutti è chiaro che il corso italiano è qualitativamente superiore al gemello inglese.
Questo perché i discenti non sono letteralmente in grado di capire, e quindi a meno di bocciare il 90% dei frequentanti si devono semplificare i programmi.
Il punto è che chi arriva e sceglie l'Italia spesso appartiene a quella classe media con importanti capacità di spesa senza però avere elevate capacità...altrimenti sarebbe andata all'MIT e similia...
Interessante, avrei detto il contrario e avrei sbagliato, pensavo che i corsi in inglese fossero migliori, anche perchè quando studiavo fisica a torino i migliori testi erano in inglese o maltradotti in italiano, per cui occorreva studiare sugli originali. Idem avrei detto che chi arriva dall'altra parte del mondo e si sobbarca spese e disagi fosse un eccellente del suo paese e stramotivato.
Confrontandomi con colleghi che hanno studiato in mezza Italia e mezzo mondo, io non sono per nulla insoddisfatto della qualitò dei corsi che ho seguito, un po' meno di certi personaggi, ma nella media ho avuto più docenti di elevatissimo livello che altro. IMHO