<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Due parole sulla Pubblica Amministrazione | Il Forum di Quattroruote

Due parole sulla Pubblica Amministrazione

Ebbene si, mercoledì sarà l'ultimo giorno di lavoro. ;)

Dopo 9 mesi che sono impiegato presso l'ente che gestisce le case popolari a Siena (3 mesi di stage retribuito + 2 rinnovi contrattuali da 3 mesi ciascuno) domani vado a riconsegnare il contratto di assunzione a tempo determinato in direzione. :?
Poi a Gennaio vado a fare un corso di 6 settimane vicino Londra e poi speriamo bene....

Un buon 80-90% dei frequentatori del forum proviene dal centro-Nord, circa la metà di voi sono liberi professionisti e l'altra metà sono lavoratori dipendenti (in genere ricoprite ruoli medio alti) di società private.
Va da se che abbiate una certa "cultura media" abbastanza alta ed omogenea su diversi settori.
Altrettanto scontato è che abbiate una certa concezione del lavoro, vuoi perchè siete liberi professionisti, vuoi perchè provenite da una certa area geografica in cui effettivamente le cose funzionano in modo diverso che in altre.
Pensate che stando con una ragazza Veneta, sto scoprendo delle cose che per me sono totalmente "fuori concezione" e lei stessa quando è arrivata a Siena ha scoperto un mondo totalmente diverso da quello a cui era abituata a casa sua (Treviso). :shock:

Dunque vediamo di dare un senso logico alle affermazioni che spesso leggo:

Nella Pubblica amministrazione si lavora poco. :twisted:

Falso.
Comunque dipende da cosa si intende per "poco".
Direi che si lavora sicuramente MENO che nelle società private, ma non mi sento di dire che si lavora "poco".
Io lavoro "normalmente" le mie ore, dove normalmente si intende da persona di buon senso che fa il suo dovere, senza dovermi "inventare" il lavoro o senza ritmi "di produzione" allucinanti.
Il lavoro c'è, ed il personale è sempre meno.
Caso mai direi che certe volte si lavora TANTO per produrre POCO.
E questo è il difetto più grave della P.A.: una serie di giri e ri-giri per fare una cosa che sarebbe facilmente fattibile con la metà delle risorse.
Ma le procedure della P.A. non sono determinate dalla P.A. stessa, bensì dalla legge!

Chi lavora per la P.A. non potrebbe lavorare altrove. :twisted:

In parte vero.
Partiamo con una considerazione di base fondamentale: LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON SOTTOSTA' ALLE LEGGI DI MERCATO. :rolleyes:
Questa è una precisazione importante, secondo me è la differenza principale tra il pubblico impiego e le società private (avendo lavorato anche per una S.p.A.).
Molti di quelli che oggi lavorano presso gli enti parastatali provengono da altri enti parastatali dove nel corso degli anni non hanno ricevuto una formazione adeguata.

La Pubblica Amministrazione è un crogiolo di clientelismi :twisted:

Falso.
Almeno dove lavoro io, non ho mai visto una procedura che si discostasse da quella di legge.
Altrove (nel senso in altre zone d'Italia) ho avuto notizia che le cose funzionano un "attimino" diverso... :evil:

I concorsi per entrare nella Pubblica Amministrazione sono truccati. :twisted:

Vero un tempo, oggi meno.
Si, è vero, prima effettivamente l'influenza politica su certi concorsi era abbastanza evidente. Oggi meno, anche se, in fin dei conti il concorso non è altro che una prova di fronte ad una commissione di persone che ti giudica.
In teoria dovrebbe giudicare la tua preparazione, cosa che avviene abbastanza agli scritti. Nell'orale, si sa, c'è sempre un margine di tolleranza, e, se uno ha gli appoggi giusti, può far si che il margine di tolleranza venga piegato a suo favore.
Insomma, il concetto fondamentale è che la legge non può sopperire all'onestà delle persone.
Nel privato è diverso, perchè l'imprenditore ha tutto l'interesse ad assumere gente con le palle. Nel pubblico c'è meno responsabilizzazione. Di tutti.

I lavoratori della Pubblica Amministrazione hanno dei privilegi vergognosi. :twisted:

Vero e falso al tempo stesso.
Qui il discorso è complesso, come al solito, si vede quello che si vuole vedere e ciascuno di noi ha i propri occhiali! ;)
Personalmente non parlerei di "privilegi vergognosi" anche se è innegabile che almeno al livello medio-basso si sta enormemente meglio sotto l'amministrazione pubblica che sotto un privato; caso mai porrei l'attenzione sul PEGGIORAMENTO (questo si che è VERGOGNOSO!) indiscusso ed indiscutibile che ha colpito la categoria dei lavoratori dipendenti sotto privati!
Nella P.A. semplicemente, si trattano i dipendenti come dovrebbero essere trattati: orari "umani", stipendi piccoli ma comunque dignitosi, regolare busta paga a fine mese, contributi pensionistici versati, malattie e ferie pagate ecc.
Tutte cose che dovrebbero essere SACROSANTE ovunque! Ma che purtroppo, si stanno perdendo sempre più.
:evil:
 
GattoToscano ha scritto:
Ebbene si, mercoledì sarà l'ultimo giorno di lavoro. ;)

Dopo 9 mesi che sono impiegato presso l'ente che gestisce le case popolari a Siena (3 mesi di stage retribuito + 2 rinnovi contrattuali da 3 mesi ciascuno) domani vado a riconsegnare il contratto di assunzione a tempo determinato in direzione. :?
Poi a Gennaio vado a fare un corso di 6 settimane vicino Londra e poi speriamo bene....

Un buon 80-90% dei frequentatori del forum proviene dal centro-Nord, circa la metà di voi sono liberi professionisti e l'altra metà sono lavoratori dipendenti (in genere ricoprite ruoli medio alti) di società private.
Va da se che abbiate una certa "cultura media" abbastanza alta ed omogenea su diversi settori.
Altrettanto scontato è che abbiate una certa concezione del lavoro, vuoi perchè siete liberi professionisti, vuoi perchè provenite da una certa area geografica in cui effettivamente le cose funzionano in modo diverso che in altre.
Pensate che stando con una ragazza Veneta, sto scoprendo delle cose che per me sono totalmente "fuori concezione" e lei stessa quando è arrivata a Siena ha scoperto un mondo totalmente diverso da quello a cui era abituata a casa sua (Treviso). :shock:

Dunque vediamo di dare un senso logico alle affermazioni che spesso leggo:

Nella Pubblica amministrazione si lavora poco. :twisted:

Falso.
Comunque dipende da cosa si intende per "poco".
Direi che si lavora sicuramente MENO che nelle società private, ma non mi sento di dire che si lavora "poco".
Io lavoro "normalmente" le mie ore, dove normalmente si intende da persona di buon senso che fa il suo dovere, senza dovermi "inventare" il lavoro o senza ritmi "di produzione" allucinanti.
Il lavoro c'è, ed il personale è sempre meno.
Caso mai direi che certe volte si lavora TANTO per produrre POCO.
E questo è il difetto più grave della P.A.: una serie di giri e ri-giri per fare una cosa che sarebbe facilmente fattibile con la metà delle risorse.
Ma le procedure della P.A. non sono determinate dalla P.A. stessa, bensì dalla legge!

Chi lavora per la P.A. non potrebbe lavorare altrove. :twisted:

In parte vero.
Partiamo con una considerazione di base fondamentale: LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON SOTTOSTA' ALLE LEGGI DI MERCATO. :rolleyes:
Questa è una precisazione importante, secondo me è la differenza principale tra il pubblico impiego e le società private (avendo lavorato anche per una S.p.A.).
Molti di quelli che oggi lavorano presso gli enti parastatali provengono da altri enti parastatali dove nel corso degli anni non hanno ricevuto una formazione adeguata.

La Pubblica Amministrazione è un crogiolo di clientelismi :twisted:

Falso.
Almeno dove lavoro io, non ho mai visto una procedura che si discostasse da quella di legge.
Altrove (nel senso in altre zone d'Italia) ho avuto notizia che le cose funzionano un "attimino" diverso... :evil:

I concorsi per entrare nella Pubblica Amministrazione sono truccati. :twisted:

Vero un tempo, oggi meno.
Si, è vero, prima effettivamente l'influenza politica su certi concorsi era abbastanza evidente. Oggi meno, anche se, in fin dei conti il concorso non è altro che una prova di fronte ad una commissione di persone che ti giudica.
In teoria dovrebbe giudicare la tua preparazione, cosa che avviene abbastanza agli scritti. Nell'orale, si sa, c'è sempre un margine di tolleranza, e, se uno ha gli appoggi giusti, può far si che il margine di tolleranza venga piegato a suo favore.
Insomma, il concetto fondamentale è che la legge non può sopperire all'onestà delle persone.
Nel privato è diverso, perchè l'imprenditore ha tutto l'interesse ad assumere gente con le palle. Nel pubblico c'è meno responsabilizzazione. Di tutti.

I lavoratori della Pubblica Amministrazione hanno dei privilegi vergognosi. :twisted:

Vero e falso al tempo stesso.
Qui il discorso è complesso, come al solito, si vede quello che si vuole vedere e ciascuno di noi ha i propri occhiali! ;)
Personalmente non parlerei di "privilegi vergognosi" anche se è innegabile che almeno al livello medio-basso si sta enormemente meglio sotto l'amministrazione pubblica che sotto un privato; caso mai porrei l'attenzione sul PEGGIORAMENTO (questo si che è VERGOGNOSO!) indiscusso ed indiscutibile che ha colpito la categoria dei lavoratori dipendenti sotto privati!
Nella P.A. semplicemente, si trattano i dipendenti come dovrebbero essere trattati: orari "umani", stipendi piccoli ma comunque dignitosi, regolare busta paga a fine mese, contributi pensionistici versati, malattie e ferie pagate ecc.
Tutte cose che dovrebbero essere SACROSANTE ovunque! Ma che purtroppo, si stanno perdendo sempre più.
:evil:

Quoto tutto alla grande!!!

Sono da 9 anni dipendente della P.A. (Tipografo nella Amministrazione Provinciale di Udine) è devo confermare come vere le tue affermazioni!

- lavoriamo 36 ore alla settimana, 4 in meno rispetto al dipendente privato, il concetto di "privilegio" è sbagliato come fondamento, semplicemente il dipendente pubblico è trattato come dovrebbe essere sempre trattato un qualsiasi lavoratore, cosa spessissimo disattesa nel privato....
- il flusso di lavoro speso è disomogeneo a causa di 1000 pastoie tecnico/burocratiche non decise da noi (e spesso subite senza poterci porre rimedio)
- forniamo un sevizio, non un prodotto
- la questione clientelismo e concorsi pubblici truccati riguarda solo una parte dell'Italia, c'è da dire che in queste zone d'Italia la percezione dello "Stato" è completamente diversa da dove io vivo e lavoro!

SI parla spesso male della Pubblica Amministrazione, ma prima di giudicare bisognerebbe ragionarci sopra, in acne zone d'Italia le cose funzionano, in altre no, ma spessissimo nelle zone dove non funziona la P.A. non funzionano tante cose..... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 
secondo P.Ichino il 50% dei dipendenti lavora normalmente, cioè come i privati; il 25% lavora più del normale per sopperire al fancazzismo dell'altro 25%.
E' chiaro che il 25% su 3.500.000 lavoratori costano un occhio......
 
GattoToscano ha scritto:
Ebbene si, mercoledì sarà l'ultimo giorno di lavoro. ;)

Dopo 9 mesi che sono impiegato presso l'ente che gestisce le case popolari a Siena (3 mesi di stage retribuito + 2 rinnovi contrattuali da 3 mesi ciascuno) domani vado a riconsegnare il contratto di assunzione a tempo determinato in direzione. :?
Poi a Gennaio vado a fare un corso di 6 settimane vicino Londra e poi speriamo bene....

Un buon 80-90% dei frequentatori del forum proviene dal centro-Nord, circa la metà di voi sono liberi professionisti e l'altra metà sono lavoratori dipendenti (in genere ricoprite ruoli medio alti) di società private.
Va da se che abbiate una certa "cultura media" abbastanza alta ed omogenea su diversi settori.
Altrettanto scontato è che abbiate una certa concezione del lavoro, vuoi perchè siete liberi professionisti, vuoi perchè provenite da una certa area geografica in cui effettivamente le cose funzionano in modo diverso che in altre.
Pensate che stando con una ragazza Veneta, sto scoprendo delle cose che per me sono totalmente "fuori concezione" e lei stessa quando è arrivata a Siena ha scoperto un mondo totalmente diverso da quello a cui era abituata a casa sua (Treviso). :shock:

Dunque vediamo di dare un senso logico alle affermazioni che spesso leggo:

Ho lavorato per diversi anni a stretto contatto con enti statali di vario genere, che per ovvie questioni di riservatezza non staro' a citare.
"A stretto contatto" significa che ho lavorato nei loro uffici, gomito a gomito con il loro personale.

Nella Pubblica amministrazione si lavora poco. :twisted:

Falso.
Comunque dipende da cosa si intende per "poco".
Direi che si lavora sicuramente MENO che nelle società private, ma non mi sento di dire che si lavora "poco".
Io lavoro "normalmente" le mie ore, dove normalmente si intende da persona di buon senso che fa il suo dovere, senza dovermi "inventare" il lavoro o senza ritmi "di produzione" allucinanti.
Il lavoro c'è, ed il personale è sempre meno.
Caso mai direi che certe volte si lavora TANTO per produrre POCO.
E questo è il difetto più grave della P.A.: una serie di giri e ri-giri per fare una cosa che sarebbe facilmente fattibile con la metà delle risorse.
Ma le procedure della P.A. non sono determinate dalla P.A. stessa, bensì dalla legge!

Diciamo che nella pubblica amministrazione pochi lavorano molto, e molti (gli altri) lavorano pochissimo, e con atteggiamenti da "tra a campa'", invece che di far bene il loro mesitere.
Inoltre, c'e' una sovrabbondanza di personale dirigenziale rispetto a quello operativo veramente sbalorditiva per chiunque provenga da un'ambiente dove se vuoi campare devi produrre.
Poi, e' verissimo che si lavora molto per produrre poco per dinamiche organizzative demenziali, che sono pero' deliberatamente strutturate per giustificare una sovrabbondanza di personale considerevole.
Basti anche solo pensare alle 7 ore lavorative che vigono in molti uffici. 7 ore al giorno significa che passando a 8 ore con una settimana lavorativa di 5 giorni si potrebbe fare a meno di una persona ogni 8 solo con quello.

Chi lavora per la P.A. non potrebbe lavorare altrove. :twisted:

In parte vero.
Partiamo con una considerazione di base fondamentale: LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON SOTTOSTA' ALLE LEGGI DI MERCATO. :rolleyes:
Questa è una precisazione importante, secondo me è la differenza principale tra il pubblico impiego e le società private (avendo lavorato anche per una S.p.A.).
Molti di quelli che oggi lavorano presso gli enti parastatali provengono da altri enti parastatali dove nel corso degli anni non hanno ricevuto una formazione adeguata.
Verissimo questo, ma non per tutti. Ci sono ambienti dove il personale e' molto ben formato. Anzi, in taluni casi sovra formato rispetto alle necessita' (a spese dei contribuenti).
Certo e' che la larga parte (che non vuol dire tutti) dei quadri e dirigenti pubblici non li assumerebbe nessuno, nemmeno per leccare i francobolli.

La Pubblica Amministrazione è un crogiolo di clientelismi :twisted:

Falso.
Almeno dove lavoro io, non ho mai visto una procedura che si discostasse da quella di legge.
Altrove (nel senso in altre zone d'Italia) ho avuto notizia che le cose funzionano un "attimino" diverso... :evil:
La differenza tra nord e sud e' abissale. Vi sono strutture in cui la direzione e' critica ai fini della qualita' di servizio erogato in cui al Nord la direzione e' affidata per competenza. Al sud quasi esclusivamente per ragioni politiche.
Poi, piu' il settore e' politicamente importante e piu' e' lottizzato (vedasi mezzi di comunicazione).

I concorsi per entrare nella Pubblica Amministrazione sono truccati. :twisted:

Vero un tempo, oggi meno.
Si, è vero, prima effettivamente l'influenza politica su certi concorsi era abbastanza evidente. Oggi meno, anche se, in fin dei conti il concorso non è altro che una prova di fronte ad una commissione di persone che ti giudica.
In teoria dovrebbe giudicare la tua preparazione, cosa che avviene abbastanza agli scritti. Nell'orale, si sa, c'è sempre un margine di tolleranza, e, se uno ha gli appoggi giusti, può far si che il margine di tolleranza venga piegato a suo favore.
Insomma, il concetto fondamentale è che la legge non può sopperire all'onestà delle persone.
Nel privato è diverso, perchè l'imprenditore ha tutto l'interesse ad assumere gente con le palle. Nel pubblico c'è meno responsabilizzazione. Di tutti.
Anche qui, a seconda della tipologia di strutture e della loro dislocazione geografica le cose cambiano moltissimo.

I lavoratori della Pubblica Amministrazione hanno dei privilegi vergognosi. :twisted:

Vero e falso al tempo stesso.
Qui il discorso è complesso, come al solito, si vede quello che si vuole vedere e ciascuno di noi ha i propri occhiali! ;)
Personalmente non parlerei di "privilegi vergognosi" anche se è innegabile che almeno al livello medio-basso si sta enormemente meglio sotto l'amministrazione pubblica che sotto un privato; caso mai porrei l'attenzione sul PEGGIORAMENTO (questo si che è VERGOGNOSO!) indiscusso ed indiscutibile che ha colpito la categoria dei lavoratori dipendenti sotto privati!
Nella P.A. semplicemente, si trattano i dipendenti come dovrebbero essere trattati: orari "umani", stipendi piccoli ma comunque dignitosi, regolare busta paga a fine mese, contributi pensionistici versati, malattie e ferie pagate ecc.
Tutte cose che dovrebbero essere SACROSANTE ovunque! Ma che purtroppo, si stanno perdendo sempre più.
:evil:

Veramente in tutte le aziende private dove ho lavorato avevo un trattamento piu' che dignitoso, e considera che ho largamente lavorato da free-lance, solo di recente da dipendente.
La differenza sta piu' che altro che quel che ho avuto io me lo sono sempre dovuto guadagnare, dimostrando la mia competenza e continuando a dimostrarla ogni giorno, laddove in ambito pubblico certe cose sono concesse automaticamente grazie al livello iper-sindacalizzato, senza che uno debba fare nulla per averle.
Ne consegue che chi e' coscienzioso ha il trattamento dovuto a chi e' coscienzioso... e cosi' pure i lazzaroni.

Cito un caso semplicissimo, di un ufficio pubblico dove in un corridoio vi erano 8 uffici, in una fatiscenza allucinante, ma all'ingresso v'erano ben 24 (si', ventiquattro) bacheche sindacali perfettamente tenute.

Ora, sulla PA italiana ci sarebbe molto da dire.
Che la PA non sia sempre efficiente e' normale e, in taluni casi, dovuto.
Mi spiego: il servizio pubblico deve garantire, appunto, il servizio anche dove questo non sia conveniente da un punto di vista di semplice ragioneria, ma dove esso e' comunque necessario a una comunita'.
Mantenere una linea ferroviaria o un pronto soccorso per una piccola comunita' montana puo' essere decisamente poco conveniente, ma non si puo' tagliar fuori dal mondo e lasciare senza assistenza medica un paese solo perche' costa.
Dall'altro lato, ci sono sprechi mostruosi con acquisi inutili, personale esorbitante, inefficienze organizzative, procedurali e strutturali.
Andrebbero eliminati gli sprechi propriamente detti, cercando di ottenere un surplus dove possibile, che vada a coprire gli ammanchi dove e' necessario accettarli, e le tasse, molto moderate, dovrebbvero servire a colmare il divario.
Purtroppo, oggi come oggi vengono tagliati i settori puramente di "servizio", provocando carenze spesso ingiustificabili, senza minimamente tagliare gli sprechi veri e propri. :rolleyes:
 

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