Sulla rivista di questo mese c'è una lunga intervista ad uno dei due italiani che negli ultimi anni si sono resi protagonisti delle due mega bufale automobilistiche tricolori. L'intervistato stavolta è il patron della dr Motors, cui vengono dedicate 3 pagine (una delle quali occupata da una gigantografia a tutta pagina) proprio all'inizio della rivista stessa.
Devo dire che questa intervista, ripresa anche da un articolo dedicato sulla testata online, mi ha stupito abbastanza e mi ha stupito anche il contenuto ossia i progetti dell'intervistato.
Pare infatti che dopo aver importato per circa 8 anni dell'ottima paccottiglia cinese e dopo aver fallito miseramente il colpaccio di Termini Imerese, nonostante l'evaporazione della ex rete di vendita e la nomea che le "sue" auto hanno ovunque in termini di affidabilità, l'imprenditore abbia intenzione di riprovarci ripartendo esattamente da dove era partito nel 2006 ossia da una gamma di finti SUV cinesi ultra low cost, tutti sbrilluccicanti di ricchi premi e cotillons (si sottolinea che avranno di serie nientemeno che il navigatore ed il tetto apribile, mica ciufoli!), rigorosamente a benzina visto che in Cina il gasolio sulle auto non si usa (ma noi non siamo in Italia?), declinata in 4 modelli che a leggere l'intervista saranno praticamente identici l'uno con l'altro sia come dimensioni che come motori. Ovviamente davanti alla maestosità di un tetto apribile offerto di serie non si accenna a crash test o cose simili, ma tanto ci penserà l'EuroNCAP...............
E con questa roba spera di riempire il buco lasciato da Chevrolet vendendo 30-40 mila vetture all'anno.
A me farebbe piacere vedere la nascita o la rinascita di un marchio automobilistico italiano ma se queste sono le condizioni.............
Saluti
Devo dire che questa intervista, ripresa anche da un articolo dedicato sulla testata online, mi ha stupito abbastanza e mi ha stupito anche il contenuto ossia i progetti dell'intervistato.
Pare infatti che dopo aver importato per circa 8 anni dell'ottima paccottiglia cinese e dopo aver fallito miseramente il colpaccio di Termini Imerese, nonostante l'evaporazione della ex rete di vendita e la nomea che le "sue" auto hanno ovunque in termini di affidabilità, l'imprenditore abbia intenzione di riprovarci ripartendo esattamente da dove era partito nel 2006 ossia da una gamma di finti SUV cinesi ultra low cost, tutti sbrilluccicanti di ricchi premi e cotillons (si sottolinea che avranno di serie nientemeno che il navigatore ed il tetto apribile, mica ciufoli!), rigorosamente a benzina visto che in Cina il gasolio sulle auto non si usa (ma noi non siamo in Italia?), declinata in 4 modelli che a leggere l'intervista saranno praticamente identici l'uno con l'altro sia come dimensioni che come motori. Ovviamente davanti alla maestosità di un tetto apribile offerto di serie non si accenna a crash test o cose simili, ma tanto ci penserà l'EuroNCAP...............
E con questa roba spera di riempire il buco lasciato da Chevrolet vendendo 30-40 mila vetture all'anno.
A me farebbe piacere vedere la nascita o la rinascita di un marchio automobilistico italiano ma se queste sono le condizioni.............
Saluti