<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Domanda tecnica sul DPF | Il Forum di Quattroruote

Domanda tecnica sul DPF

Forse è una bestemmia, ma la domanda la faccio lo stesso:
se acquisto un auto con DPF posso successivamente, se ho
troppi problemi di funzionamento, smontarlo facendo rimappare la
centralina?
e già che sono in tema, come mai quasi solo qui in room Honda
si discute del "malefico accrocchio"? cioè, altrove sembra
che non ci siano grandi problemi...eppure tutte le marche lo
devono usare, o sbaglio? (probabile... :oops: )
ciao
 
Ci stai confermando una preoccupazione che in passato ci siamo più volte fatti: in questa stanza ci piace discutere di tanti aspetti legati al mondo dell'auto, non necessariamente riconducibili direttamente al marchio Honda. Il dubbio mio e di tanti forumers di questa stanza è sempre stato se non si potesse correre il rischio di dare un'idea non completa circa la situazione complessiva specifica Honda a chi si avvicina per la prima volta al forum.

Ecco, riepilogando, se è verissimo che il "malefico accrocchio" non è qui assolutamente ben visto, è pur vero che, a parte problemi di setup delle procedure di rigenerazione iniziali, al momento non vengono riportate grandi problematiche da parte dei proprietari di i-ctdi. Anzi, è probabilissimo che in realtà ci siano addirittura meno problemi (potenziali o già tangibili) rispetto alla media degli altri produttori.

Verso il DPF c'è una pregiudiziale di concetto riguardo una tecnologia proposta come panacea di tutti i mali. Che in particolari condizioni d'uso può dopotutto rilevarsi fonti di noie non indifferenti.

Piccola nota a margine: il nuovo 2.2 i-dtec è stato dopotutto rivisto e rivoltato proprio per far funzionare nel modo migliore catalizzatore e DPF, quindi ci sarebbe solo da augurarsi che H. acceleri il più possibile l'estensione al resto della gamma dell'adozione di questa versione del 2.2 a gasolio.

lampeggi
 
Quoto in pieno quanto scritto da GuguLeo; inoltre, il forumer Rosmarc, se vorrà, potrà darti indicazioni più specifiche.
Posso solo aggiungere questo: il fatto che tu non ritrovi, specie in queste "stanze", posts inerenti le problematiche correlate al DPF, non significa assolutamente che le medesime non siano presenti e rilevanti. Anzi, forse è proprio su Honda che si ritrovano le minori problematiche, dopo un primo periodo che è stato necessario per aggiustare il tiro, anche se pemangono, chiari e preoccupanti, gli "effetti collaterali", sul piano delle prestazioni e sul fronte della diluizione del lubrificante. E questo vale per tutti, chi più, chi meno.
Inoltre, anche se il DPF ed il palinsesto delle operazioni correlate non dà problemi, resta sempre e comunque il fatto che c'è e questo fatto limita, e neppur di poco, il funzionamento del motore. Ciò è particolarmente evidente se si guida una vettura che non lo ha e poi una, identica e con lo stesso motore, che invece lo abbia.
Come ti ho già scritto pochi giorni fa, molti motori devono essere settati per poter funzionare al meglio (o alla meno peggio) tendendo conto della presenza di questo dispositivo. Questo, come è evidente, è una vera e propria aberrazione, senza tener di conto del fatto, eclatante, delle modalità di guida che in molti casi devono essere adottate in modo da non "irretirlo". A mio avviso, questo è semplicemente ed inequivocabilmente inaccettabile e denota, sia per l'uno che per l'altro aspetto, l'inadeguatezza dell'approccio e la reiterata mancanza di completezza che si perpreta ancora oggi nonostante siano diversi anni che viene proposto, più o meno obbligatoriamente, sulle vetture di serie.
La soluzione più plausibile, a questo punto, non credo che possa divergere dal fatto di adottare qualche altro espediente - profondamente differente - anche in considerazione del fatto che questo filtro ha delle risultanze sul profilo ecologico assai, ma assai, dubbie.
Nel frattempo, ovvero finchè non venga fatto finalmente funzionare detto filtro, i motori che lo montano e che si riescano davvero ad eliminare - non a nascondere, come succede, di fatto, oggi - le problematiche legate all'impatto ambientale e biologico in generale, dobbiamo cercare di tutelarci. Come? è difficile, ma si deve cercare di non averlo tra le scatole, se possibile, e se non è possibile tendere alla scelta di una vettura diesel solo e soltanto se le condizioni di percorrenza annua davvero lo richiedano (con un occhio di particolare riguardo anche all'uso quotidiano prospettato più di frequente) e volgendosi vero quei modelli per i quali si abbiano ragionevoli presupposti che questo DPF, pur dando comunque fastidio nei termini più sopra sommariamente e ottimisticamente descritti, ne dia il meno possibile.
 
Scusate, ma mi sembra che i problemi che dà il DPF siano dovuti al fatto che, iniettando il gasolio in eccesso nei cilindri in modo che il sovrappiù non bruciato vada a finire nel catalizzatore e lì bruci le polveri accumulate, succede che il gasolio in più che non va nel DPF ma si attacca alle pareti del cilindro viene raschiato dagli anelli raschiaolio dei pistoni e va a finire nella coppa dell'olio, inquinandolo e aumentandone il livello, in modo che va cambiato molto più spesso del dovuto.
Ma non sarebbe meglio che questo gasolio venisse iniettato direttamente o appena a monte del DPF in modo da non interferire con il ciclo normale di combustione? Mi pare che i diesel francesi funzionino secondo questo principio, che mi sembra tanto razionale, logico e semplice. Non è l'uovo di Colombo?
Se l'usano i francesi, perchè non l'adottano i ben più stimati produttori giapponesi? :shock:
 
dopo gli esaustivi interventi di Guguleo e Meipso, mi limito a segnalare il thread coi consigli per l'uso di auto dotate di malefico accrocchio:
http://forum.quattroruote.it/posts/list/8240.page

ribadisco che l'unico criterio di scelta resta ormai quello dell'utilizzo prevalente.
Se si fanno in larga prevalenza lunghi tragitti su extraurbane/autostrada e alti chilometraggi totali, magari con puntate non troppo frequenti in zone soggette a limitazioni del fraffico, allora il dpf non dovrebbe dare eccessivi patemi, nonostante le numerose problematiche, di rilevanza tutt'altro che trascurabile, che la sua presenza inevitabilmente si porta dietro (frequenza e durata delle rigenerazioni, diluizione del lubrificante, affidabilità a medio/lungo termine, ecc) .
Chi fa invece tragitti brevi, chilometraggi medio-bassi, per di più nel traffico urbano, farebbe bene a evitare come la peste il diesel con dpf. Per fortuna, in tal caso, c'è ampia possibilità di scelta, tra benzina, gas e ibrido...
 
biscotto51 ha scritto:
Scusate, ma mi sembra che i problemi che dà il DPF siano dovuti al fatto che, iniettando il gasolio in eccesso nei cilindri in modo che il sovrappiù non bruciato vada a finire nel catalizzatore e lì bruci le polveri accumulate, succede che il gasolio in più che non va nel DPF ma si attacca alle pareti del cilindro viene raschiato dagli anelli raschiaolio dei pistoni e va a finire nella coppa dell'olio, inquinandolo e aumentandone il livello, in modo che va cambiato molto più spesso del dovuto.
Ma non sarebbe meglio che questo gasolio venisse iniettato direttamente o appena a monte del DPF in modo da non interferire con il ciclo normale di combustione? Mi pare che i diesel francesi funzionino secondo questo principio, che mi sembra tanto razionale, logico e semplice. Non è l'uovo di Colombo?
Se l'usano i francesi, perchè non l'adottano i ben più stimati produttori giapponesi? :shock:

a me risulta che il gruppo PSA usi il FAP, che prevede un additivo in grado di ridurre notevolmente la temperatura di rigenerazione (e non so se nella pratica migliori la situazione), mentre Renault (come Toyota) usi il sistema da te descritto.
Resta vero che quest'ultima soluzione, ho letto, potrebbe risultare potenzialmente più pericolosa in caso di incidenti...ma qui lascio la parola agli esperti!
ciao
 
MATTEORE2009 ha scritto:
Resta vero che quest'ultima soluzione, ho letto, potrebbe risultare potenzialmente più pericolosa in caso di incidenti...ma qui lascio la parola agli esperti!
ciao

Questa è la solita e banale scusa delle case che vogliono risparmiare qualche euro, come per il ruotino inventato "per diminuire il peso trasportato e aumentare la capacità del bagagliaio". (!) Sì, ciao.
Nel nostro caso, in caso di incidente il primo a saltare è il flauto del common rail con le sue diramazioni, essendo più rigido è più avanzato rispetto ad un tubicino sottile e flessibile che si trova dietro di lui.
 
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