Ho visto che la discussione sulla crisi è stata bloccata ("Vedo solo frecciatine e motteggi al vetriolo"). Siccome non ritengo di aver contribuito né alle prime né ai secondi, mi permetto di riprendere il discorso rispondendo a chi aveva commentato il mio ultimo intervento. Continuo inoltre a pensare che sia parecchio discutibile la pratica di contrastare chi si "comporta male" castigando anche chi non lo fa.
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Se fossimo stati e fossimo così "consapevoli", allora oggi non ci dovrebbe essere in giro quasi nessuno che si ritrova in gravi e pesanti difficoltà non appena il suo reddito si riduce o viene a mancare a causa di questa crisi, tanto "imprevedibile" quanto il tuono dopo il lampo.
Senza contare il fatto che da anni la pubblicità (delle aziende e anche dei governanti, ammesso che esista davvero una differenza) spinge proprio nella direzione opposta rispetto a quella "consapevolezza", arrivando persino a... insegnare che il metodo migliore per garantirsi un futuro economicamente sereno consisterebbe proprio nell'indebitarsi così da far "girare" la cosiddetta economia. Alla faccia della razionalità e della consapevolezza.
Nel momento in cui però il "buon stipendio" di questo signore dovesse venire a mancare, egli potrà finire di pagare la tv attingendo ai suoi risparmi e quindi non si troverà nell'impossibilità di estinguere il debito. In altre parole, nel momento in cui si è indebitato aveva di fatto i soldi per pagare, ma non gli conveniva tirarli fuori. Il che è ben diverso da quello che accade nella maggior parte dei casi, nei quali la gente proprio non ha i quattrini per pagare la tv (o la macchina o le vacanze o chissà che) e presume più o meno allegramente di guadagnarli in futuro, ovviamente senza alcun tipo di certezza in materia.
Poi, sempre in materia di consapevolezza, anche quel signore dal buon stipendio potrebbe trovarsi in difficoltà se magari contraesse debiti in misura esagerata rispetto ai soldi che ha da parte, ovvero se anche lui si mettesse a "spendere" soldi che non ha ancora guadagnato e che non può essere assolutamente certo di guadagnare.
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Infatti non ho parlato dell'acquisto della casa, che rappresenta in effetti una eccezione, anche perché (caso più unico che raro) la casa in linea di massima conserva nel tempo il proprio valore: alla fine non hai più i quattrini ma hai la casa che più o meno quei quattrini vale. Sempre di gioco d'azzardo si tratta, ma molto meno pericoloso. Inoltre, se non si compra la casa si deve di norma pagare per tutta la vita l'affitto, mentre le rate del mutuo ad un certo punto finiscono. In questo contesto il buon senso risiede, caso mai, nella scelta di una casa commisurata alle proprie oggettive e prudenzialmente valutate possibilità: non so davvero quanto sia saggio e sensato prenotarsi 20 o più anni (una volta sola vivibili) di implacabili rate mensili per avere una casa di un certo tipo anziché accontentarsi di una casa più piccola o modesta pagabile più facilmente e rapidamente garantendosi in tal modo la possibilità di vivere quegli stessi anni in maniera più serena e confortevole.jaccos ha scritto:marimasse ha scritto:Un mio parente ha avuto un paio di ictus che lo hanno ridotto a passare le sue giornate tra il letto e la poltrona, parlando a fatica e riconoscendo a malapena le persone. Non ha dolori fisici, sorride sempre, mangia, dorme. La sua situazione, paragonata a quella di tantissimi altri (gente che patisce le pene dell'inferno, oppure che perde completamente la testa e passa il tempo ad inveire pesantemente contro chiunque ecc. ecc.), "non è niente".
Questo però non mi porta a considerare quel mio parente "sano", neanche un po'.
Altrimenti chi si stordisce leggermente ogni giorno con l'alcool potrebbe sostenere che si tratti di una abitudine per nulla dannosa o pericolosa, visto che paragonata a quella di chi ha sempre lo bottiglia in mano...
Per me i debiti non possono non essere un problema. Una comunità di persone che un po' alla volta si sono convinte a tutti i livelli (individui, famiglie, aziende, amministrazioni pubbliche...) che per "comprare" le cose non sia necessario avere i quattrini con cui pagarle e che si possa disporre di soldi non ancora guadagnati, basando in pratica tutte le attività su una sorta di gioco d'azzardo, è a mio avviso una comunità estremamente precaria, debole, come una pianta magari bella a vedersi ma senza radici, incapace di resistere al più modesto dei temporali.
...vorrei proprio vedere quanti si possono permettere di comprare casa mettendo i soldi da parte e poi, quando li hanno, fare l'acquisto...
Appunto. Non mi sembra proprio che negli ultimi anni se ne sia fatto un uso particolarmente intelligente e ancor meno mi sembra lo si stia facendo oggi, non solo a livello privato (mi viene in mente, ad esempio, l'amministrazione comunale che si indebita per anni per costruire qualche km di ridicole piste ciclabili da esibire, alla faccia di chi poi quel debito si troverà sulla schiena)....non è negativo a prescindere ma sta all'uso che se ne fa... sta a noi essere consapevoli di ciò che DAVVERO ci possiamo permettere e di cui DAVVERO abbiamo bisogno...
Se fossimo stati e fossimo così "consapevoli", allora oggi non ci dovrebbe essere in giro quasi nessuno che si ritrova in gravi e pesanti difficoltà non appena il suo reddito si riduce o viene a mancare a causa di questa crisi, tanto "imprevedibile" quanto il tuono dopo il lampo.
Senza contare il fatto che da anni la pubblicità (delle aziende e anche dei governanti, ammesso che esista davvero una differenza) spinge proprio nella direzione opposta rispetto a quella "consapevolezza", arrivando persino a... insegnare che il metodo migliore per garantirsi un futuro economicamente sereno consisterebbe proprio nell'indebitarsi così da far "girare" la cosiddetta economia. Alla faccia della razionalità e della consapevolezza.
Sono pienamente d'accordo, a parte se vogliamo il piccolo particolare del "comprerà" (la tv è comprata solo dopo che è stata pagata)....vuole una bella tv 3d ... se la può permettere. Peccato che al momento NON abbia la LIQUIDITÀ necessaria ... con 2 firme avrà in qualche giorno la somma che gli serve, comprerà la tv e la pagherà comodamente a rate con il suo buon stipendio, salvando capra e cavoli... Questo è l'uso IDEALE del credito...
Nel momento in cui però il "buon stipendio" di questo signore dovesse venire a mancare, egli potrà finire di pagare la tv attingendo ai suoi risparmi e quindi non si troverà nell'impossibilità di estinguere il debito. In altre parole, nel momento in cui si è indebitato aveva di fatto i soldi per pagare, ma non gli conveniva tirarli fuori. Il che è ben diverso da quello che accade nella maggior parte dei casi, nei quali la gente proprio non ha i quattrini per pagare la tv (o la macchina o le vacanze o chissà che) e presume più o meno allegramente di guadagnarli in futuro, ovviamente senza alcun tipo di certezza in materia.
Poi, sempre in materia di consapevolezza, anche quel signore dal buon stipendio potrebbe trovarsi in difficoltà se magari contraesse debiti in misura esagerata rispetto ai soldi che ha da parte, ovvero se anche lui si mettesse a "spendere" soldi che non ha ancora guadagnato e che non può essere assolutamente certo di guadagnare.