Credo sia impossibile negare la realtà...
IL MAXI-RICHIAMO
La casa tedesca prova a correre ai ripari. Secondo fonti citate dall?agenzia Bloomberg Wolkswagen sta infatti preparando un piano di richiamo per 11 milioni di auto coinvolte dallo scandalo. L?azienda contatterà «velocemente» i clienti e «l?intervento sarà gratuito».
I MODELLI
Per scoprire quali modelli possono realmente essere interessati, servirebbe una lista «intelligente» fornita dai venditori. Ma nemmeno in Volkswagen, al momento, possiedono tutte le informazioni necessarie. Così ci si basa sugli unici indizi certi, con grande beneficio d?inventario. Ricapitoliamo. Su un totale di 11 milioni di auto diesel che nel mondo hanno il software truffaldino, in Germania ne circolerebbero 2,5 milioni e in Italia, come in Francia, uno.
1) Primo indizio: parliamo solo di vetture marchiate Volkswagen, Audi, Seat e Skoda vendute tra il 2009 e il giugno di quest?anno.
2) Secondo indizio: il motore sotto inchiesta è il 4 cilindri a gasolio Tdi di tipo EA189. Per rendere l?idea, questo Common Rail è utilizzato da anni su oltre 30 modelli del Gruppo.
3) Terzo indizio: la cilindrata del propulsore che ha scatenato la bufera americana è 2 litri (2.0 TDi) ma in Europa lo stesso sistema potrebbe essere montato sul turbodiesel nella versione con cilindrata 1.6.
Il valore del prestigioso marchio Vw, secondo Brand Finance, si è già ridotto di 10 miliardi di dollari: un colpo all'immagine che si ripercuoterà sulle vendite e che tocca lo standing della stessa Germania, dove Volkswagen rappresenta un'istituzione storica ed è partecipata dallo stato di Bassa Sassonia.
Il Dipartimento di Giustizia americano ha fatto sapere che condurrà un'indagine su Volkswagen e le accuse di violazione delle norme antismog, accuse che vengono prese "molto seriamente", per "le loro potenziali implicazioni sulla salute pubblica e l'inquinamento negli Usa".
La Svizzera ha bloccato la vendita dei veicoli diesel del gruppo Volkswagen coinvolti nello scandalo dei test. Lo riporta Bloomberg citando Fedro, l'ufficio federale della viabilità elvetico. Le macchine già vendute e immatricolate non sono colpite dal provvedimento, che riguarderebbe circa 180.000 veicoli.
La massima autorità per l?ambiente, Maria Krautzberger. ?La truffa sulle emissioni non è soltanto un inganno per i clienti, ma ha anche conseguenze sull?inquinamento dell?aria?, ha detto la numero uno dell?Agenzia federale ad hoc. ?E? un danno per la salute dei cittadini. In Germania, nel 2014, il 62 per cento delle centraline nelle città è rimasto al di sopra del valore limite stabilito dall?Ue. Le dimensioni del problema sono più ampie di quanto non si creda. Qui non parliamo solo dei circa tre milioni di nuove automobili che ogni anno arrivano sul mercato. Anche per i 44 milioni di veicoli già in circolazione avremmo bisogno di una struttura indipendente con il compito di eseguire controlli e garantire che gli standard delle emissioni rimangano inalterati nel tempo. Gli Usa sono molto avanti in questo. Là le manipolazioni sono espressamente vietate e possono essere punite con multe molto salate. L?Europa deve fare altrettanto?.
Per la giustizia tedesca esiste comunque la punibilità dei reati contro la salute. Il fatto che la Volkswagen abbia messo coscientemente in circolazione veicoli con emissioni superiori ai valori consentiti ha contribuito a innalzare l?inquinamento da polveri sottili, anche se in prospettiva di una possibile inchiesta sarebbe complicato dimostrare fino a che punto valori più alti concorrono a ledere la salute delle singole persone. Infine, terzo argomento rilevante, la falsificazione di test tecnici. Qui non si scappa, si può arrivare anche alla detenzione fino a cinque anni.