Meditatgente, meditate ...... ovviamente dopo aver letto:
ROMA - L'Italia "ha perso il senso istituzionale, la bussola è partita, qualcuno ha aperto i cancelli dello zoo e sono usciti tutti. E' difficile andare in giro per il mondo a spiegare cosa succede in Italia. E' vergognoso". Così l'amministratore delegato della Fiat, intervenendo ad un convegno della Federazione dei Cavalieri del Lavoro, a Firenze, ha commentato gli ultimi fatti di violenza che si sono verificati nel Paese.
"Dobbiamo prendere le distanze tutti quanti, da una cultura disastrosa che alza la tensione sociale e nega il dialogo'', ha affermato l'ad. ''Questa - ha insistito Marchionne - è una cultura che non ci appartiene e che serve solo a distruggere ciò che di buono stiamo tentando di costruire".
Marchionne non ha risparmiato critiche durissime agli oppositori dei piani del gruppo
automobilistico. "Noi investiamo 20 miliardi di euro e prendiamo anche gli schiaffi". Quindi ha parlato dell'accordo di Pomigliano, evidenziando che non venga usato per ragioni politiche". "La Fiat non ha mai tirato in ballo la Costituzione", ha dichiarato
Marchionne ha sottolineato che si sta "cercando un punto di convergenza tra noi e alcune persone che non vogliono capire come sta andando il mondo". Nell'intervento si è soffermato sulle ragioni di Fabbrica Italia: "Non è un progetto che nasce da un calcolo di convenienza", ha assicurato, rivelando che spiegare il senso dell'iniziativa agli analisti finanziari "è stata una delle cose più difficili" che ha dovuto fare negli ultimi tempi.
"Le logiche economiche e finanziarie - ha proseguito l'ad della Fiat - ci spingerebbero verso altre scelte e verso altri paesi che offrono condizioni più vantaggiose e maggiori certezze. Ma credo che la Fiat abbia il dovere di guardare prima di tutto all'Italia, per quello che ha sempre rappresentato e per quello che significa ancora oggi per il Paese".
ROMA - L'Italia "ha perso il senso istituzionale, la bussola è partita, qualcuno ha aperto i cancelli dello zoo e sono usciti tutti. E' difficile andare in giro per il mondo a spiegare cosa succede in Italia. E' vergognoso". Così l'amministratore delegato della Fiat, intervenendo ad un convegno della Federazione dei Cavalieri del Lavoro, a Firenze, ha commentato gli ultimi fatti di violenza che si sono verificati nel Paese.
"Dobbiamo prendere le distanze tutti quanti, da una cultura disastrosa che alza la tensione sociale e nega il dialogo'', ha affermato l'ad. ''Questa - ha insistito Marchionne - è una cultura che non ci appartiene e che serve solo a distruggere ciò che di buono stiamo tentando di costruire".
Marchionne non ha risparmiato critiche durissime agli oppositori dei piani del gruppo
automobilistico. "Noi investiamo 20 miliardi di euro e prendiamo anche gli schiaffi". Quindi ha parlato dell'accordo di Pomigliano, evidenziando che non venga usato per ragioni politiche". "La Fiat non ha mai tirato in ballo la Costituzione", ha dichiarato
Marchionne ha sottolineato che si sta "cercando un punto di convergenza tra noi e alcune persone che non vogliono capire come sta andando il mondo". Nell'intervento si è soffermato sulle ragioni di Fabbrica Italia: "Non è un progetto che nasce da un calcolo di convenienza", ha assicurato, rivelando che spiegare il senso dell'iniziativa agli analisti finanziari "è stata una delle cose più difficili" che ha dovuto fare negli ultimi tempi.
"Le logiche economiche e finanziarie - ha proseguito l'ad della Fiat - ci spingerebbero verso altre scelte e verso altri paesi che offrono condizioni più vantaggiose e maggiori certezze. Ma credo che la Fiat abbia il dovere di guardare prima di tutto all'Italia, per quello che ha sempre rappresentato e per quello che significa ancora oggi per il Paese".