Oltre al discorso dei mercati come quello cinese, forse siamo arrivati al "design-instagram", nel rumore di fondo di migliaia di immagini, dobbiamo bombardare pesante per essere riconosciuti, per una fruizione "veloce" che non ha neanche il tempo di pensare, di formarsi una cultura riguardo l'estetica o il design. Auto, pure di lusso, oggetto di consumo istantaneo, come un telefonino o un frullatore. Una mascherina enorme come un paio di altrettanto enormi chiappe al vento, ipertrofia visuale, l'importante è essere visti, riconoscibili.
Mirabile considerazione.
Del resto, dietro l'adagio "è bello ciò che piace" si cela
di sovente la più crassa ignoranza. Il senso del bello, il gusto estetico, è qualcosa che va nutrito e appreso nel tempo.
Occorrono buoni maestri e buoni esempi. Occorre sensibilità.
In sintesi, occorre tutto ciò che ormai da tempo latita.