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Intanto, sempre il discorso spesa fuori dal proprio comune, il nostro sindaco ha chiuso un accordo con il comune di Malnate, visto che le attività commerciali di Vedano sono per lo più piccole realtà e manca un vero e proprio supermercato.

https://www.comune.vedano-olona.va....io-aggiornamento-ore-16-36-del-23-marzo-2020/

Ecco un'iniziativa intelligente (visto anche il nome del sindaco :D ). Però, porca miseria ladra, possibile che ai piani alti debbano sempre fare le cose coi piedi e tocchi ai sindaci metterci le pezze?
 
I produttori di latte lombardi - che sono un po' in crisi - chiedono a chi può di bere un bicchiere di latte in più per aiutarli. Questo è dovuto al fatto che è venuto a mancare "grazie" alla chiusura dei bar e quindi niente cappuccini.
Per il resto,
Screenshot_2020-03-24-09-16-52-54.png


Ma non solo l'alimentare.
 
Io già da tempo bevo un bel po' di latte della Valle Santa reatina... e mangio pure mozzarelle e formaggi del posto.

Tra l'altro, il pakistano a cui mia moglie dava lezioni di italiano gratis, ha trovato lavoro in una di queste aziende, a contatto con le mucche... e nel giro di pochi giorni gli hanno pure raddoppiato il lavoro!
Almeno ora può scambiare qualche parola in italiano con le mucche della Valle Santa. :emoji_cow: :emoji_grinning:
 
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Ecco un'iniziativa intelligente (visto anche il nome del sindaco :D ). Però, porca miseria ladra, possibile che ai piani alti debbano sempre fare le cose coi piedi e tocchi ai sindaci metterci le pezze?


Perché le piccole realtà le conoscono solo i locali, ai piani alti devono ragionare in toto e ci sta .. Se si preoccupano di Vedano al Lambro e Borgo San Dalmazzo non ne escono più a livello nazionale.
 
Io già da tempo bevo un bel po' di latte della Valle Santa reatina... e mangio pure mozzarelle e formaggi del posto.

Tra l'altro, il pakistano a cui mia moglie dava lezioni di italiano gratis, ha trovato lavoro in una di queste aziende, a contatto con le mucche... e nel giro di pochi giorni gli hanno pure raddoppiato il lavoro!
Almeno ora può scambiare qualche parola in italiano con le mucche della Valle Santa. :emoji_cow: :emoji_grinning:
Io da tempo bevo il non-latte di soia...ora son passato al latte.
 
ai piani alti devono ragionare in toto e ci sta ..

No che non ci sta, manco per niente. Non ci sono solo Vedano al Lambro o Legnate sul Membro, ci sarebbe anche, per fare un esempio, Volturara Appula, che ai "piani alti" dovrebbero conoscere e dove dubito fortemente ci sia un ipermercato nel territorio comunale....
 
una proposta per ripartire:
https://www.corriere.it/economia/az...ti-ed845d16-6d52-11ea-ba71-0c6303b9bf2d.shtml

La mia proposta è questa: distinguere la popolazione in tre fasce per altrettanti protocolli: fino a 55 anni (verde). Da 55 a 65 (giallo). Oltre i 65 (rosso). Lo fanno in Israele, dove la competenza in tema di emergenze è indiscussa. Per gli over 65, le misure di protezione drastiche. Va organizzato da subito, come servizio essenziale, il recapito a casa della spesa. Fatto da 30enni, volontari o meno. Per la fascia 55-65 rientro in azienda o in ufficio dilazionato di almeno un mese. Fino a 55 anni tempistica certa e dichiarata di ritorno graduale all’attività. Il 6 aprile potrebbero riaprire le aziende. L’apertura definitiva sarà il 14 aprile dopo Pasqua. Se ci saranno ancora casi (sicuro) si cercherà di gestirli al meglio. Il 6 aprile potrebbero essere riaperte le corsette domenicali per dare un segnale. Il 21 aprile potrebbe essere la volta di negozi, bar e ristoranti, con l’obbligo di distanza. Il 2 maggio si potrebbero togliere le limitazioni di spostamento per tutti e riaprire le scuole. Quanto all’andamento dell’epidemia, ogni giorno i dati andranno discussi in base allo scostamento dalle previsioni. Impariamo a prevedere azioni correttive. Se emergono novità di scenario tali da sconvolgere il programma (cure, vaccino, mutazioni genetiche, decessi ), si adegua il passo. Si fa così nelle organizzazioni complesse, ogni giorno. Un numero ristretto di persone competenti si assume le responsabilità.

Sostegno alle aziende e ai privati
Infine, chiarezza immediata in queste due settimane del programma di sostegno ai privati e alle aziende. Uno slogan unico e totalizzante , fortissimo e coinvolgente per lavoro , impresa, sindacati, banche. Al 1° settembre 2020 tutte le aziende e imprese italiane saranno vive e pronte alla ripresa come lo erano al 1° febbraio 2020. Tutti, nessuno escluso, costi quel che costi. Le proposte sono un «back stop» dello stato per le perdite su crediti delle aziende con apertura di credito rapida, non burocratica per tutte le imprese che ne abbiano bisogno eliminando i vincoli di capitale delle banche. Sostegno al reddito per tutti i lavoratori. Sostegno alle nostre banche senza nazionalizzazioni ne oggi né mai concordando le stesse azioni con l’Europa. Golden rule per acquisizioni dall’estero di società quotate.

I debiti e la ripresa: chi paga il conto?
Se disperdiamo anche una minima parte del capitale umano, imprenditoriale, know how, capacità produttiva, presenza sul mercato per questo stop, il conto di 300 miliardi sarà ripartito su un numero minore di soggetti e l’aliquota sarà maggiore, forse anche impossibile da pagare, nello scenario peggiore può anche darsi che la competizione internazionale venga a prendersi pezzi di Italia stroncati della nostra insipienza, non dal Coronavirus. i soldi per questa manovra li troveremo ma non saranno regalati. Saranno i privati, i cittadini e le imprese stesse che sono state aiutati a doverli restituire nei prossimi 20 anni di impegno e lavoro.
Sbaglieremo qualcosa? Pazienza. In queste stime, ho messo in conto 50 miliardi di errori, furbetti che approfitteranno, qualche brutto episodio da scovare e punire duramente. Il tempo vale di più della perfezione e l’ottimo è nemico del bene. Azzeccarci subito all’80%-90% è meglio che aspettare due mesi e poi fare giusto al 95%.
In emergenza, ai leader viene chiesto di saper prendere decisioni rapide, giuste e di assumersi le responsabilità delle conseguenze che definiranno l’essenza stessa del nostro vivere sociale, della nostra geo-politica, dei nostri diritti e dei nostri doveri, soppesando con enorme difficoltà costi e benefici spesso su piani diversi come la salute e l’occupazione tra 1 anno. Sbagliare adesso sarà terribilmente costoso in futuro.

* Presidente di Carisma, holding che detiene 14 aziende con oltre 300 milioni di fatturato e oltre 1.000 dipendenti. Ha fondato Bain & Company Italia che ha guidato come ceo fino al 2017

 
Giusto... però come ha detto credo gBortolo bastava dire che il supermercato deve essere entro tot km.

No, bastava dire che deve essere quello più vicino al domicilio e definirne le caratteristiche (esempio: presenza di parcheggio e di un adeguato spazio dove sgranare la coda). Siamo relativamente fortunati che è quasi primavera e la gente può aspettare il suo turno all'aperto, ma sai se questo casino succedeva a novembre che bello farsi un'ora di coda al freddo o con la nebbia? La broncopolmonite te la beccavi anche senza l'intercessione del covid...
 
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