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Covid-19

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Si. Obbligo di mascherina a camerieri, baristi..posti interni minori, più spazi.. Vorrà dire che al pub per la champions o prenoti o aspetti il turno per entrare.... C è poco da fare, se no va tutto a bagno e finiamo come il Bangladesh.. Con la cosa che siamo viziati e per un gioco della play ci uccidiamo - esempio banalissimo, non pratico giochini

Temo che bar pub e ristoranti avranno considerazione a parte e apriranno anche dopo le attività produttive, un po' a ritroso come han fatto con la chiusura insomma.

Per quanto mi riguarda è l'ultimo dei miei problemi, già ci andavo se va bene 1 volta al mese, capisco però che la situazione per i gestori è durissima senza entrate...
 
Alcune notizie non positive...

L'ISTAT tira le somme sui decessi nel nord nel mese di marzo: raddoppiati e quadruplicati a Bergamo.

Negli Usa raddoppio dei contagi in 24h
 
posti interni minori, più spazi.. Vorrà dire che al pub per la champions o prenoti o aspetti il turno per entrare....
Il problema è che i pubblici esercizi hanno una struttura dei costi dimensionata su deteriminati volumi, sotto una data soglia vanno in perdita secca. Non è solo un (il!) problema del personale (banalmente, se mi dimezzi i posti a sedere devo licenziare metà camerieri e anche qualcuno in cucina), ma anche degli affitti (che alla fine sono calibrati sul presumibile giro d'affari). Il proprietario dei muri sarà disponibile a rivedere al ribasso il contratto? e se sì, inevitabilmente diminuirà la sua capacità di spesa. Non solo, ma c'è un problema enorme sugli investimenti: i locali più belli e più nuovi hanno richiesto grandi risorse finanziarie, per lo più prese a prestito dal sistema bancario che all'epoca ha fatto una analisi di sostenibilità del debito e della capacità di rientro: in poche parole, se gli incassi si dimezzano e le rate del mutuo o i canoni del leasing rimangono uguali, il gestore ce la farà?
 
Il problema è che i pubblici esercizi hanno una struttura dei costi dimensionata su deteriminati volumi, sotto una data soglia vanno in perdita secca. Non è solo un (il!) problema del personale (banalmente, se mi dimezzi i posti a sedere devo licenziare metà camerieri e anche qualcuno in cucina), ma anche degli affitti (che alla fine sono calibrati sul presumibile giro d'affari). Il proprietario dei muri sarà disponibile a rivedere al ribasso il contratto? e se sì, inevitabilmente diminuirà la sua capacità di spesa. Non solo, ma c'è un problema enorme sugli investimenti: i locali più belli e più nuovi hanno richiesto grandi risorse finanziarie, per lo più prese a prestito dal sistema bancario che all'epoca ha fatto una analisi di sostenibilità del debito e della capacità di rientro: in poche parole, se gli incassi si dimezzano e le rate del mutuo o i canoni del leasing rimangono uguali, il gestore ce la farà?


Deve essere così se no si muore veramente e non di coronavirus
 
Ma infatti questo sicuramente NON si farà, nessuno lo ha proposto.

Infatti, la mia era solo una costatazione mista a timore interiore.
Di proposte ufficiali del resto ora è anche presto, ci sono solo idee o voci espresse su testate o articoli. Dipenderà molto dall'andamento dei contagi.
 
Mi sembra che si stiano valutando correttamente e cose. Penso che ci sia un team di medici, ingegneri, economisti, sociologi e uomini di scienza in genere che sta collaborando per trovare soluzioni valide.


Affidiamoci a loro. Le cose devono ripartire.. E te lo dice uno che sgrat sgrat non ha subito nessun cambiamento economico ringraziando dio. Il parrucchiere deve ricevere il cliente, idem tutti gli altri. Deve essere così. Che studino i rimedi, d altronde sono loro i cervelloni.
 
Quelli saranno gli ultimi (purtroppo per loro e per i loro dipendenti), e dubito che ci sarà una gran voglia di andare in bar o in pizzeria per molti e molti mesi. Dopo Chernobyl rammento bene che stemmo quasi un anno prima di rimangiare verdure a foglia larga e due - tre anni prima di mangiare funghi (soprattutto dalle mie parti). Nel momento in cui ci si potrà di nuovo muovere con relativa libertà, sarà già tanto, e bar e ristoranrti (ripeto purtroppo per tutti) non saranno nella lista delle priorità. Anche perché tanti perderanno il proprio lavoro o dovranno accettare riduzioni salariali


Va molto a carattere e a zona, francamente il bere una birra con un amico me lo sogno di notte. Voglia ne ho a gogò.. E di poter portare mio figlio a giocare e a scuola...
 
Va molto a carattere e a zona, francamente il bere una birra con un amico me lo sogno di notte. Voglia ne ho a gogò.. E di poter portare mio figlio a giocare e a scuola...

Tutti abbiamo voglia di tornare alla noiosa routine... Ma anche dopo non sarà più la stessa cosa. Come ogni emergenza porterà a dei cambiamenti. Forse questa volta per davvero siamo di fronte ad un evento storico
 
Il problema è che i pubblici esercizi hanno una struttura dei costi dimensionata su deteriminati volumi, sotto una data soglia vanno in perdita secca. Non è solo un (il!) problema del personale (banalmente, se mi dimezzi i posti a sedere devo licenziare metà camerieri e anche qualcuno in cucina), ma anche degli affitti (che alla fine sono calibrati sul presumibile giro d'affari). Il proprietario dei muri sarà disponibile a rivedere al ribasso il contratto? e se sì, inevitabilmente diminuirà la sua capacità di spesa. Non solo, ma c'è un problema enorme sugli investimenti: i locali più belli e più nuovi hanno richiesto grandi risorse finanziarie, per lo più prese a prestito dal sistema bancario che all'epoca ha fatto una analisi di sostenibilità del debito e della capacità di rientro: in poche parole, se gli incassi si dimezzano e le rate del mutuo o i canoni del leasing rimangono uguali, il gestore ce la farà?
anche se rimangono chiusi queste spese ci sono comunque, non mi risulta abbiano concesso di non pagare affitti e locazioni.
Quindi meglio lavorare ad regime ridotto che non lavorare per nulla credo.
 
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