<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Cosa pensate delle Banche? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Cosa pensate delle Banche?

PCafiero ha scritto:
daitegas ha scritto:
Branco di ladri autorizzati dalla politica ? . . . . .

Politica? no dai, giusto dopo le recenti elezioni il paladino del nord ha detto che vuole prendersi le banche del nord! Chiaramente la colpa e tutto il resto, è delle banche mica dei politici.
casè una battuta :D di chi è mediobanca ???
 
daitegas ha scritto:
PCafiero ha scritto:
daitegas ha scritto:
Branco di ladri autorizzati dalla politica ? . . . . .

Politica? no dai, giusto dopo le recenti elezioni il paladino del nord ha detto che vuole prendersi le banche del nord! Chiaramente la colpa e tutto il resto, è delle banche mica dei politici.
casè una battuta :D di chi è mediobanca ???
mediobanca è la meno politica fra tutte le banche italiane.
è una private-bankiing, la lobby industriale-economica italiana per eccellenza.
 
PCafiero ha scritto:
migliazziblu ha scritto:
PCafiero ha scritto:
giuliogiulio ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
giuliogiulio ha scritto:
mammo4 ha scritto:
metallo666 ha scritto:
triolando? inegrazioni?
che vuol dire?
......................comunque penso che siano finiti i tempi dei prestiti "facili".

Scusa, mentre scrivo sto lavorando...
i miei studi universitari specialistici sono stati di finanza...ebbene se prima era solo un'impressione ho maturato la certezza che le banche sono associazioni a delinquere....che in italia sfruttano il fatto di avere un sacco di agevolazioni da parte delle istituzioni ( qualcosa aveva fatto bersani ad esempio abolendo i costi di chiusura del conto o facilitando i trasferimenti di mutui) e il fatto che il nostro sia un paese bancocentrico....grand parte degli investimenti ( parlo delle imprese) sono finanziati da mutui bancari...

questo contesto da un potere contrattuale enorme alla banca nei confronti sia delle imprese che dei singoli attori ( come tua suocera...) in un mondo sempre più precario lavorativamente parlando non so quanto questo sistema possa andare avanti, si sta arrivando al punto in cui le banche danno soldi solo a chi li ha già di fatto!!...

i 10.000sul conto presumo sia una mossa per capire quali sono le tue capacità liquide immediate...
Associazioni a delinquere?
Non ti sembra di esagerare?
beh è per dire...in ogni caso l'asimmetria contrattuale tra istituto bancario e consumatore o impresa è troppo elevata...ci andrebbero delle misure serie per ridurla...

cmq le banche che hanno distribuito tra 150mila titoli cartacei spazzatura della parmalat non sono forse delinquenti???....

Le banche hanno venduto quello che c'era sul mercato (come del resto i bond argentini che rendevano il triplo dell'ordinario), se un risparmiatore li comperava visto l'attraente redittività (apparente) è colpa delle banche?
Naturalmente il patron della Parmalat (come di tutte le altre fregature propinateci da molti altri finanzieri) nulla c'entra.
Per rimanre in tema automobilistico, se acquisti una vettura in linea coi prezzi di mercato e una che costa meno di un terzo, da quest'ultima ti aspetti la stessa affidabiltà della prima? E se non funziona un kaiser la colpa è del concessionario?

Le banche sapevano se non tutto, molto, difatti negli ultimi mesi hanno forzato le vendite, e combinazione avevano quei titoli gia' in casa.
Tra l' altro fu indagato un fondo di Comit che aveva venduto, combinazione, tutte le Parmalat che aveva in pancia, pochi giorni prima del disastro.
Ciao
Le banche "sapevano" tutto perchè essendo del settore avevano i loro indicatori, ovvero è come chiedere ad un enologo come sarà il vino in base alla stagione che sta venendo avanti, se poi un cliente (parmalat) ti chiede di vendere un prodotto finanziario non puoi esimerti dal farlo, nessun risparmiatore è stato costretto ad acquistare l'appetitoso titolo. tra l'altro ci sono molti stati dipendenti Parmalat che come liquidazione, a fine servizio, si sono fatti dare obbligazioni della ditta (Parmalat) in cui avevano lavorato per trent'anni, colpa anche qui delle banche o di Parmalat?
eh no eh...troppo facile...con le banche si genera un problema di asimmetria informativa...la banca è possiede un set informativo sui titoli che tu come cliente non hai, quindi la sottoscrizione di titoli spesso non è una scelta consapevole, ma come dire..indotta...
 
jaccos ha scritto:
marimasse ha scritto:
Secondo me ci portiamo ancora appresso, probabilmente sotto forma di eredità culturale, l'idea (assai errata) che una banca sia qualcosa di diverso o migliore rispetto a una qualsiasi azienda.

Il fatto che un'azienda produttrice e venditrice di manufatti o servizi cerchi in tutti i modi di aumentare i propri profitti, ovvero spendere il minimo e incassare il massimo, ricorrendo a tutti i mezzi più o meno legali che ha a disposizione e magari sistematicamente prendendo per i fondelli la clientela (pubblicità martellante e non "onesta", prezzi gonfiati, confezioni esternamente grandi ma riempite di prodotto solo per due terzi ecc. ecc.) sembra essere da tutti accettato e considerato normale.
Il fatto che una banca faccia esattamente la stessa cosa sembra invece ancora, a molte persone, un'ipotesi inverosimile oppure una realtà scandalosa.

Proprio questo "ritardo" culturale le banche sfruttano.

Meccanismo analogo si può riscontare anche in parecchi altri contesti.
Le case automobilistiche sfruttano metodicamente e premeditatamente i capricci adolescenziali che albergano più o meno vigorosi nella testa di ognuno di noi.
Le farmacie, pur avendo praticamente smesso da tempo di essere qualcosa di oggettivamente diverso da un qualsiasi negozio o supermercato, continuano con efficacia a sfruttare slogan del tipo "in vendita solo in farmacia", come se esso garantisse, per un prodotto, la differenza che nella mente di tante persone continua ad esistere tra "il farmacista" e un venditore di enciclopedie o pentolame.

Pubblicitari e speculatori, ammesso che ci sia differenza, sanno molto bene che certi schemi mentali sono assai persistenti e li usano a loro vantaggio. Basta pensare alle moltitudini di guidatori che sembrano rimasti fermi ai tempi del monopolio ufficiale dei carburanti: brontolano (giustamente) per le sempre più spudorate speculazioni ma frequentano i distributori con i prezzi più alti, come se appunto non esistesse alcuna alternativa.

Quoto in tutto.
Purtroppo siamo ancora fossilizzati a quando le partecipazioni pubbliche nelle banche creavano di fatto un'amministrazione statale del credito, con annessi e connessi. Bhè, le banche non sono enti di beneficienza ma società a fine di lucro come qualsiasi altra azienda. Ci si lamenta sempre che costano, per poi lamentarsi se quando c'è crisi sono in difficoltà. Sono i due piatti della bilancia, come qualsiasi azienda se guadagna bene riesce a mettere da parte abbastanza per reggere l'urto nei momenti duri ed in italia così è stato.
Poi, come qualcuno ha riportato, la percentuale di insolventi è in crescita costante e il rischio in qualche modo le banche lo devono coprire.
Quanto ai titoli spazzatura, c'è una cosa fondamentale da sottolineare, una cosa che tanta gente o ignora o (nella maggior parte dei casi) fa finta di ignorare: nessuno da niente per niente. Non esiste un investimento a rischio zero, nemmeno i buoni del tesoro sono al 100% privi di rischio. Il fatto stesso di investire significa rischiare, per quanto poco. Ma soprattutto, nessuno da tanto per poco: se si vuole guadagnare tanto, si rischia tanto.
ma scusa ma hanno piazzato dei titoli spazzatura a dei poveri pensionati che non hanno più nulla!!!come puoi pensare che un pensionato di 70anni sia propenso al rischio!?!?...lo vuoi fregare e basta!!..e poi diamine un briciolo di etica...tutto in nome del profitto...il miraggio del profitto a tutti i costi ci ha portato alla crisi un anno e mezzo fa..le banche hanno fatto utili stratosferici, sono state salvate per salvare milioni di innocenti e ignari risparmiatori ( non tutti hanno conoscenze economiche finanziarie...)e ora dovrebbero di nuovo fare come se niente fosse?
 
giuliogiulio ha scritto:
jaccos ha scritto:
marimasse ha scritto:
Secondo me ci portiamo ancora appresso, probabilmente sotto forma di eredità culturale, l'idea (assai errata) che una banca sia qualcosa di diverso o migliore rispetto a una qualsiasi azienda.

Il fatto che un'azienda produttrice e venditrice di manufatti o servizi cerchi in tutti i modi di aumentare i propri profitti, ovvero spendere il minimo e incassare il massimo, ricorrendo a tutti i mezzi più o meno legali che ha a disposizione e magari sistematicamente prendendo per i fondelli la clientela (pubblicità martellante e non "onesta", prezzi gonfiati, confezioni esternamente grandi ma riempite di prodotto solo per due terzi ecc. ecc.) sembra essere da tutti accettato e considerato normale.
Il fatto che una banca faccia esattamente la stessa cosa sembra invece ancora, a molte persone, un'ipotesi inverosimile oppure una realtà scandalosa.

Proprio questo "ritardo" culturale le banche sfruttano.

Meccanismo analogo si può riscontare anche in parecchi altri contesti.
Le case automobilistiche sfruttano metodicamente e premeditatamente i capricci adolescenziali che albergano più o meno vigorosi nella testa di ognuno di noi.
Le farmacie, pur avendo praticamente smesso da tempo di essere qualcosa di oggettivamente diverso da un qualsiasi negozio o supermercato, continuano con efficacia a sfruttare slogan del tipo "in vendita solo in farmacia", come se esso garantisse, per un prodotto, la differenza che nella mente di tante persone continua ad esistere tra "il farmacista" e un venditore di enciclopedie o pentolame.

Pubblicitari e speculatori, ammesso che ci sia differenza, sanno molto bene che certi schemi mentali sono assai persistenti e li usano a loro vantaggio. Basta pensare alle moltitudini di guidatori che sembrano rimasti fermi ai tempi del monopolio ufficiale dei carburanti: brontolano (giustamente) per le sempre più spudorate speculazioni ma frequentano i distributori con i prezzi più alti, come se appunto non esistesse alcuna alternativa.

Quoto in tutto.
Purtroppo siamo ancora fossilizzati a quando le partecipazioni pubbliche nelle banche creavano di fatto un'amministrazione statale del credito, con annessi e connessi. Bhè, le banche non sono enti di beneficienza ma società a fine di lucro come qualsiasi altra azienda. Ci si lamenta sempre che costano, per poi lamentarsi se quando c'è crisi sono in difficoltà. Sono i due piatti della bilancia, come qualsiasi azienda se guadagna bene riesce a mettere da parte abbastanza per reggere l'urto nei momenti duri ed in italia così è stato.
Poi, come qualcuno ha riportato, la percentuale di insolventi è in crescita costante e il rischio in qualche modo le banche lo devono coprire.
Quanto ai titoli spazzatura, c'è una cosa fondamentale da sottolineare, una cosa che tanta gente o ignora o (nella maggior parte dei casi) fa finta di ignorare: nessuno da niente per niente. Non esiste un investimento a rischio zero, nemmeno i buoni del tesoro sono al 100% privi di rischio. Il fatto stesso di investire significa rischiare, per quanto poco. Ma soprattutto, nessuno da tanto per poco: se si vuole guadagnare tanto, si rischia tanto.
ma scusa ma hanno piazzato dei titoli spazzatura a dei poveri pensionati che non hanno più nulla!!!come puoi pensare che un pensionato di 70anni sia propenso al rischio!?!?...lo vuoi fregare e basta!!..e poi diamine un briciolo di etica...tutto in nome del profitto...il miraggio del profitto a tutti i costi ci ha portato alla crisi un anno e mezzo fa..le banche hanno fatto utili stratosferici, sono state salvate per salvare milioni di innocenti e ignari risparmiatori ( non tutti hanno conoscenze economiche finanziarie...)e ora dovrebbero di nuovo fare come se niente fosse?
Se ci sono edifici che crollano perchè hanno fatto il cemento con la sabbia di mare allora tutti i costruttori sono ladri e mafiosi?
Alcuni hanno fatto i furbi, certo, ma questo non significa che siano tutti ladri. Purtroppo con le banche queste generalizzazioni sono sempre all'ordine del giorno... esattamente per i motivi sopra descritti.
 
jaccos ha scritto:
giuliogiulio ha scritto:
jaccos ha scritto:
marimasse ha scritto:
Secondo me ci portiamo ancora appresso, probabilmente sotto forma di eredità culturale, l'idea (assai errata) che una banca sia qualcosa di diverso o migliore rispetto a una qualsiasi azienda.

Il fatto che un'azienda produttrice e venditrice di manufatti o servizi cerchi in tutti i modi di aumentare i propri profitti, ovvero spendere il minimo e incassare il massimo, ricorrendo a tutti i mezzi più o meno legali che ha a disposizione e magari sistematicamente prendendo per i fondelli la clientela (pubblicità martellante e non "onesta", prezzi gonfiati, confezioni esternamente grandi ma riempite di prodotto solo per due terzi ecc. ecc.) sembra essere da tutti accettato e considerato normale.
Il fatto che una banca faccia esattamente la stessa cosa sembra invece ancora, a molte persone, un'ipotesi inverosimile oppure una realtà scandalosa.

Proprio questo "ritardo" culturale le banche sfruttano.

Meccanismo analogo si può riscontare anche in parecchi altri contesti.
Le case automobilistiche sfruttano metodicamente e premeditatamente i capricci adolescenziali che albergano più o meno vigorosi nella testa di ognuno di noi.
Le farmacie, pur avendo praticamente smesso da tempo di essere qualcosa di oggettivamente diverso da un qualsiasi negozio o supermercato, continuano con efficacia a sfruttare slogan del tipo "in vendita solo in farmacia", come se esso garantisse, per un prodotto, la differenza che nella mente di tante persone continua ad esistere tra "il farmacista" e un venditore di enciclopedie o pentolame.

Pubblicitari e speculatori, ammesso che ci sia differenza, sanno molto bene che certi schemi mentali sono assai persistenti e li usano a loro vantaggio. Basta pensare alle moltitudini di guidatori che sembrano rimasti fermi ai tempi del monopolio ufficiale dei carburanti: brontolano (giustamente) per le sempre più spudorate speculazioni ma frequentano i distributori con i prezzi più alti, come se appunto non esistesse alcuna alternativa.

Quoto in tutto.
Purtroppo siamo ancora fossilizzati a quando le partecipazioni pubbliche nelle banche creavano di fatto un'amministrazione statale del credito, con annessi e connessi. Bhè, le banche non sono enti di beneficienza ma società a fine di lucro come qualsiasi altra azienda. Ci si lamenta sempre che costano, per poi lamentarsi se quando c'è crisi sono in difficoltà. Sono i due piatti della bilancia, come qualsiasi azienda se guadagna bene riesce a mettere da parte abbastanza per reggere l'urto nei momenti duri ed in italia così è stato.
Poi, come qualcuno ha riportato, la percentuale di insolventi è in crescita costante e il rischio in qualche modo le banche lo devono coprire.
Quanto ai titoli spazzatura, c'è una cosa fondamentale da sottolineare, una cosa che tanta gente o ignora o (nella maggior parte dei casi) fa finta di ignorare: nessuno da niente per niente. Non esiste un investimento a rischio zero, nemmeno i buoni del tesoro sono al 100% privi di rischio. Il fatto stesso di investire significa rischiare, per quanto poco. Ma soprattutto, nessuno da tanto per poco: se si vuole guadagnare tanto, si rischia tanto.
ma scusa ma hanno piazzato dei titoli spazzatura a dei poveri pensionati che non hanno più nulla!!!come puoi pensare che un pensionato di 70anni sia propenso al rischio!?!?...lo vuoi fregare e basta!!..e poi diamine un briciolo di etica...tutto in nome del profitto...il miraggio del profitto a tutti i costi ci ha portato alla crisi un anno e mezzo fa..le banche hanno fatto utili stratosferici, sono state salvate per salvare milioni di innocenti e ignari risparmiatori ( non tutti hanno conoscenze economiche finanziarie...)e ora dovrebbero di nuovo fare come se niente fosse?
Se ci sono edifici che crollano perchè hanno fatto il cemento con la sabbia di mare allora tutti i costruttori sono ladri e mafiosi?
Alcuni hanno fatto i furbi, certo, ma questo non significa che siano tutti ladri. Purtroppo con le banche queste generalizzazioni sono sempre all'ordine del giorno... esattamente per i motivi sopra descritti.
il problema è che spesso le banche fanno cartelli, colludono....innalzano barriere all'uscita x i consumatori...il paragone con i costruttori mi sembra un po' tirato per i capelli..
 
PCafiero ha scritto:
liuc30 ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
giuliogiulio ha scritto:
mammo4 ha scritto:
metallo666 ha scritto:
triolando? inegrazioni?
che vuol dire?
......................comunque penso che siano finiti i tempi dei prestiti "facili".

Scusa, mentre scrivo sto lavorando...
i miei studi universitari specialistici sono stati di finanza...ebbene se prima era solo un'impressione ho maturato la certezza che le banche sono associazioni a delinquere....che in italia sfruttano il fatto di avere un sacco di agevolazioni da parte delle istituzioni ( qualcosa aveva fatto bersani ad esempio abolendo i costi di chiusura del conto o facilitando i trasferimenti di mutui) e il fatto che il nostro sia un paese bancocentrico....grand parte degli investimenti ( parlo delle imprese) sono finanziati da mutui bancari...

questo contesto da un potere contrattuale enorme alla banca nei confronti sia delle imprese che dei singoli attori ( come tua suocera...) in un mondo sempre più precario lavorativamente parlando non so quanto questo sistema possa andare avanti, si sta arrivando al punto in cui le banche danno soldi solo a chi li ha già di fatto!!...

i 10.000sul conto presumo sia una mossa per capire quali sono le tue capacità liquide immediate...
Associazioni a delinquere?
Non ti sembra di esagerare?

Si è un po' esagerato ...... , ma strozzini legalizzati direi che possa andare bene, visto il tasso di sconto circa l'1%, ed i tassi assurdi con cui prestano il denaro ai clienti.
Grazie alle banche milioni d'italiani hanno comperato l'appartamento.
in fatto di strozzinaggio/onestà prova leggere il 3d I nuovi ricchi e facci una pensata.
Le banche sono le maggior contribuenti per lo stato italiano.

ma certo mo vuoi far passare le banche come sante.

Sante subito. :rolleyes:
 
giuliogiulio ha scritto:
il problema è che spesso le banche fanno cartelli, colludono....innalzano barriere all'uscita x i consumatori...il paragone con i costruttori mi sembra un po' tirato per i capelli..
La banca è una commodity, è ovvio che i prezzi siano allineati. L'unica differenza la può fare il servizio. Secondo te perchè le poste che hanno un'offerta molto vantaggiosa sulla carta dopo il boom iniziale hanno perso parecchi clienti?
D'altra parte se uno vuole un servizio buono lo paga e se gli bastano le poste è inutile che apra un conto in banca e vedrà che le spese si riducono moltissimo.
Il fatto stesso che vi sia l'alternativa, cioè le poste, fa si che il cartello non resti in piedi. Questo non te lo dico per difendere le banche, e un mero ragionamento per far capire che troppo spesso ci propinano delle storielle per farcela prendere col caprio espiatorio di turno...
L'inquinamento? Colpa delle auto...
La criminalià? Colpa degli immigrati...
L'evasione? Colpa delle partite iva...
Di luoghi comuni ce ne sono a bizzeffe e servono solo a raggruppare una colpa diffusa su un unico capro espiatorio... ;)
 
non è che siano delinquenti
non è che siano criminali
non è che siano usurai
non è che siano strozzini
non è che siano speculatori
è che è meglio averci a che fare il meno possibile
 
vanguart ha scritto:
PCafiero ha scritto:
liuc30 ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
giuliogiulio ha scritto:
mammo4 ha scritto:
metallo666 ha scritto:
triolando? inegrazioni?
che vuol dire?
......................comunque penso che siano finiti i tempi dei prestiti "facili".

Scusa, mentre scrivo sto lavorando...
i miei studi universitari specialistici sono stati di finanza...ebbene se prima era solo un'impressione ho maturato la certezza che le banche sono associazioni a delinquere....che in italia sfruttano il fatto di avere un sacco di agevolazioni da parte delle istituzioni ( qualcosa aveva fatto bersani ad esempio abolendo i costi di chiusura del conto o facilitando i trasferimenti di mutui) e il fatto che il nostro sia un paese bancocentrico....grand parte degli investimenti ( parlo delle imprese) sono finanziati da mutui bancari...

questo contesto da un potere contrattuale enorme alla banca nei confronti sia delle imprese che dei singoli attori ( come tua suocera...) in un mondo sempre più precario lavorativamente parlando non so quanto questo sistema possa andare avanti, si sta arrivando al punto in cui le banche danno soldi solo a chi li ha già di fatto!!...

i 10.000sul conto presumo sia una mossa per capire quali sono le tue capacità liquide immediate...
Associazioni a delinquere?
Non ti sembra di esagerare?

Si è un po' esagerato ...... , ma strozzini legalizzati direi che possa andare bene, visto il tasso di sconto circa l'1%, ed i tassi assurdi con cui prestano il denaro ai clienti.
Grazie alle banche milioni d'italiani hanno comperato l'appartamento.
in fatto di strozzinaggio/onestà prova leggere il 3d I nuovi ricchi e facci una pensata.
Le banche sono le maggior contribuenti per lo stato italiano.

ma certo mo vuoi far passare le banche come sante.

Sante subito. :rolleyes:
Santi subito anche i costruttori che mediamente rivendono gli appartamenti al doppio di quello che costano a loro.
 
mammo4 ha scritto:
Sto triobolando dal 1 marzo per ottenere un mutuo per mia suocera.
Dopo una prima fattibilità positiva riguardante il rapporto rata/stipendio, dopo ben 3 integrazioni di documentazione, dove mi viene richiesta anche la sentenza di divorzio del 1987, mi viene chiesto di versare sul conto una cifra intorno a 10.000 Euro.

Ma che senso ha?

Non ho parole.

Non ti rispondo.
Non e' che ce l'abbia con te, ma mi beccherei un ban immediato. :rolleyes:
 
giuliogiulio ha scritto:
jaccos ha scritto:
marimasse ha scritto:
Secondo me ci portiamo ancora appresso, probabilmente sotto forma di eredità culturale, l'idea (assai errata) che una banca sia qualcosa di diverso o migliore rispetto a una qualsiasi azienda.

Il fatto che un'azienda produttrice e venditrice di manufatti o servizi cerchi in tutti i modi di aumentare i propri profitti, ovvero spendere il minimo e incassare il massimo, ricorrendo a tutti i mezzi più o meno legali che ha a disposizione e magari sistematicamente prendendo per i fondelli la clientela (pubblicità martellante e non "onesta", prezzi gonfiati, confezioni esternamente grandi ma riempite di prodotto solo per due terzi ecc. ecc.) sembra essere da tutti accettato e considerato normale.
Il fatto che una banca faccia esattamente la stessa cosa sembra invece ancora, a molte persone, un'ipotesi inverosimile oppure una realtà scandalosa.

Proprio questo "ritardo" culturale le banche sfruttano.

Meccanismo analogo si può riscontare anche in parecchi altri contesti.
Le case automobilistiche sfruttano metodicamente e premeditatamente i capricci adolescenziali che albergano più o meno vigorosi nella testa di ognuno di noi.
Le farmacie, pur avendo praticamente smesso da tempo di essere qualcosa di oggettivamente diverso da un qualsiasi negozio o supermercato, continuano con efficacia a sfruttare slogan del tipo "in vendita solo in farmacia", come se esso garantisse, per un prodotto, la differenza che nella mente di tante persone continua ad esistere tra "il farmacista" e un venditore di enciclopedie o pentolame.

Pubblicitari e speculatori, ammesso che ci sia differenza, sanno molto bene che certi schemi mentali sono assai persistenti e li usano a loro vantaggio. Basta pensare alle moltitudini di guidatori che sembrano rimasti fermi ai tempi del monopolio ufficiale dei carburanti: brontolano (giustamente) per le sempre più spudorate speculazioni ma frequentano i distributori con i prezzi più alti, come se appunto non esistesse alcuna alternativa.

Quoto in tutto.
Purtroppo siamo ancora fossilizzati a quando le partecipazioni pubbliche nelle banche creavano di fatto un'amministrazione statale del credito, con annessi e connessi. Bhè, le banche non sono enti di beneficienza ma società a fine di lucro come qualsiasi altra azienda. Ci si lamenta sempre che costano, per poi lamentarsi se quando c'è crisi sono in difficoltà. Sono i due piatti della bilancia, come qualsiasi azienda se guadagna bene riesce a mettere da parte abbastanza per reggere l'urto nei momenti duri ed in italia così è stato.
Poi, come qualcuno ha riportato, la percentuale di insolventi è in crescita costante e il rischio in qualche modo le banche lo devono coprire.
Quanto ai titoli spazzatura, c'è una cosa fondamentale da sottolineare, una cosa che tanta gente o ignora o (nella maggior parte dei casi) fa finta di ignorare: nessuno da niente per niente. Non esiste un investimento a rischio zero, nemmeno i buoni del tesoro sono al 100% privi di rischio. Il fatto stesso di investire significa rischiare, per quanto poco. Ma soprattutto, nessuno da tanto per poco: se si vuole guadagnare tanto, si rischia tanto.
ma scusa ma hanno piazzato dei titoli spazzatura a dei poveri pensionati che non hanno più nulla!!!come puoi pensare che un pensionato di 70anni sia propenso al rischio!?!?...lo vuoi fregare e basta!!..e poi diamine un briciolo di etica...tutto in nome del profitto...il miraggio del profitto a tutti i costi ci ha portato alla crisi un anno e mezzo fa..le banche hanno fatto utili stratosferici, sono state salvate per salvare milioni di innocenti e ignari risparmiatori ( non tutti hanno conoscenze economiche finanziarie...)e ora dovrebbero di nuovo fare come se niente fosse?

E' vero: hanno piazzato dei titoli spazzatura! Ma nessuno dice che c'erano persone che si recavano presso gli sportelli degli istituti di credito a chiedere di investire in titoli spazzatura perché un cugino della cugina della zia della nonna di un amico lontano aveva detto loro che il tal titolo rendeva il doppio degli altri.... e di fronte all'operatore che sconsigliava l'operazione questi chiudevano il conto e portavano i soldi da un altra parte dove trovavano chi offriva quello che loro chiedevano.
Ho un fratello che lavora in banca e me ne ha raccontate alcune di carine....
Che ci siano state operazioni disoneste sono d'accordo ma fare di tutta l'erba un fascio mi sembra ridicolo....
Io ad esempio con la mia banca mi trovo bene, anche se su quei 4 soldi che ho messo da parte mi danno un rendimento ridicolo e su un fondo da loro consigliato (con decisione definitiva a mio carico) sto perdendo un botto!
Se le banche italiane non sono state investite in pieno dalla crisi finanziaria un motivo ci sarà.
Io ricordo che al tempo delle liberalizzazioni ed all'apertura dei mercati alle banche estere c'era chi teorizzava la calata delle banche tedesche ed inglesi che in pochi anni avrebbero monopolizzato il mercato.
Non mi pare che sia andata così....
 
jaccos ha scritto:
...Se ci sono edifici che crollano perché hanno fatto il cemento con la sabbia di mare allora tutti i costruttori sono ladri e mafiosi?...
Ovviamente no.
Però tutti i costruttori, un po' alla volta, si sono abituati a considerare il profitto come il primo e primario obiettivo degno di essere perseguito.
Il problema più grave sta però nel fatto che la stessa... abitudine si è radicata pure nella mente delle persone comuni, ovvero di noi tutti, anche se spesso la parola profitto viene sostituita da altre, come ad esempio sviluppo, crescita, posto di lavoro e così via.

Di conseguenza, pur non essendo tutti ladri, tendiamo ad essere tutti abbastanza poco razionali se non addirittura ipocriti, perché vorremmo la sparizione di sprechi, intrallazzi, speculazioni (edilizie, politiche, bancarie...) ma non la sparizione e nemmeno la riduzione dei posti di lavoro, dei redditi, dei commerci che proprio dagli sprechi, dagli intrallazzi ecc. vengono più e meno direttamente alimentati.
 
giuliogiulio ha scritto:
jaccos ha scritto:
giuliogiulio ha scritto:
jaccos ha scritto:
marimasse ha scritto:
Secondo me ci portiamo ancora appresso, probabilmente sotto forma di eredità culturale, l'idea (assai errata) che una banca sia qualcosa di diverso o migliore rispetto a una qualsiasi azienda.

Il fatto che un'azienda produttrice e venditrice di manufatti o servizi cerchi in tutti i modi di aumentare i propri profitti, ovvero spendere il minimo e incassare il massimo, ricorrendo a tutti i mezzi più o meno legali che ha a disposizione e magari sistematicamente prendendo per i fondelli la clientela (pubblicità martellante e non "onesta", prezzi gonfiati, confezioni esternamente grandi ma riempite di prodotto solo per due terzi ecc. ecc.) sembra essere da tutti accettato e considerato normale.
Il fatto che una banca faccia esattamente la stessa cosa sembra invece ancora, a molte persone, un'ipotesi inverosimile oppure una realtà scandalosa.

Proprio questo "ritardo" culturale le banche sfruttano.

Meccanismo analogo si può riscontare anche in parecchi altri contesti.
Le case automobilistiche sfruttano metodicamente e premeditatamente i capricci adolescenziali che albergano più o meno vigorosi nella testa di ognuno di noi.
Le farmacie, pur avendo praticamente smesso da tempo di essere qualcosa di oggettivamente diverso da un qualsiasi negozio o supermercato, continuano con efficacia a sfruttare slogan del tipo "in vendita solo in farmacia", come se esso garantisse, per un prodotto, la differenza che nella mente di tante persone continua ad esistere tra "il farmacista" e un venditore di enciclopedie o pentolame.

Pubblicitari e speculatori, ammesso che ci sia differenza, sanno molto bene che certi schemi mentali sono assai persistenti e li usano a loro vantaggio. Basta pensare alle moltitudini di guidatori che sembrano rimasti fermi ai tempi del monopolio ufficiale dei carburanti: brontolano (giustamente) per le sempre più spudorate speculazioni ma frequentano i distributori con i prezzi più alti, come se appunto non esistesse alcuna alternativa.

Quoto in tutto.
Purtroppo siamo ancora fossilizzati a quando le partecipazioni pubbliche nelle banche creavano di fatto un'amministrazione statale del credito, con annessi e connessi. Bhè, le banche non sono enti di beneficienza ma società a fine di lucro come qualsiasi altra azienda. Ci si lamenta sempre che costano, per poi lamentarsi se quando c'è crisi sono in difficoltà. Sono i due piatti della bilancia, come qualsiasi azienda se guadagna bene riesce a mettere da parte abbastanza per reggere l'urto nei momenti duri ed in italia così è stato.
Poi, come qualcuno ha riportato, la percentuale di insolventi è in crescita costante e il rischio in qualche modo le banche lo devono coprire.
Quanto ai titoli spazzatura, c'è una cosa fondamentale da sottolineare, una cosa che tanta gente o ignora o (nella maggior parte dei casi) fa finta di ignorare: nessuno da niente per niente. Non esiste un investimento a rischio zero, nemmeno i buoni del tesoro sono al 100% privi di rischio. Il fatto stesso di investire significa rischiare, per quanto poco. Ma soprattutto, nessuno da tanto per poco: se si vuole guadagnare tanto, si rischia tanto.
ma scusa ma hanno piazzato dei titoli spazzatura a dei poveri pensionati che non hanno più nulla!!!come puoi pensare che un pensionato di 70anni sia propenso al rischio!?!?...lo vuoi fregare e basta!!..e poi diamine un briciolo di etica...tutto in nome del profitto...il miraggio del profitto a tutti i costi ci ha portato alla crisi un anno e mezzo fa..le banche hanno fatto utili stratosferici, sono state salvate per salvare milioni di innocenti e ignari risparmiatori ( non tutti hanno conoscenze economiche finanziarie...)e ora dovrebbero di nuovo fare come se niente fosse?
Se ci sono edifici che crollano perchè hanno fatto il cemento con la sabbia di mare allora tutti i costruttori sono ladri e mafiosi?
Alcuni hanno fatto i furbi, certo, ma questo non significa che siano tutti ladri. Purtroppo con le banche queste generalizzazioni sono sempre all'ordine del giorno... esattamente per i motivi sopra descritti.
il problema è che spesso le banche fanno cartelli, colludono....innalzano barriere all'uscita x i consumatori...il paragone con i costruttori mi sembra un po' tirato per i capelli..

Invece le compagnie telefoniche, assicurative, petrolifere e tanti grandi gruppi non fanno cartello vero?
 
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