manuel46
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"Ricordate quando qualche tempo fa venne fuori la storia che potevano essere usati oli di varia natura al posto del tradizionale gasolio da auto? Prevalentemente fu quello di colza a destare maggiori polemiche, tra chi lo vedeva come fonte energetica ecologica e chi come killer di motori e parti meccaniche.
Come spesso accade le polemiche si chetarono quando smisero di fare notizia, ma sapete che tutti voi, orgogliosi proprietari di automobili a gasolio, già oggi mettete nei vostri motori vari tipi di "biocarburanti"?
A svelarci gli "ingredienti" del Diesel ci ha pensato questa volta un rapporto firmato Greanpeace che ha voluto mettere ai raggi X alcuni campioni di gasolio europeo provenienti dalle Compagnie petrolifere più famose.
Per prima cosa diciamo che è tutto perfettamente legale, anzi, addirittura obbligatorio. Una direttiva europea di un paio d'anni fa ha infatti fissato il 2020 come data limite per incrementare il cosiddetto uso di "energie rinnovabili", anche e soprattutto, nell'ambito dei trasporti.
Scopriamo così che gli oltre 90 campioni di gasolio esaminati da Greanpeace "ospitano" già, in piccole parti, questo tipo di carburanti. Le dosi variano di Nazione in Nazione e l'Italia si piazza al terzo posto tra i Paesi con il più elevato tasso di biocarburanti. In media parliamo del 5% con una forbice variabile tra il 2 e l'8%.
Curiosi di sapere cosa ci sia in queste percentuali? Un po' di tutto. Quasi la metà sono olii esausti derivati da rifiuti vegetali (ad esempio l'olio da frittura!); poco sotto il 40% si piazza invece l'olio di palma; il 15% è olio di soia; il 5% sono grassi animali ed infine, spunta anche un 3% di "arcinoto" olio di colza.
Preoccupati? Non dovremmo: a quanto pare i nostri motori sono pronti a sopportare questi livelli di "colesterolo"! A farne le spese però sembrerebbe essere la flora e la fauna del nostro Pianeta. Per far spazio alle coltivazioni destinate ai "biocarburanti" vanno infatti spostate (ma spesso vengono eliminate) quelle destinate alle tradizionali coltivazioni alimentari con il conseguente squilibrio dal punto di vista ambientale."
FONTE:
http://it.cars.yahoo.com/27072011/305/c-in-pieno-gasolio.html
Come spesso accade le polemiche si chetarono quando smisero di fare notizia, ma sapete che tutti voi, orgogliosi proprietari di automobili a gasolio, già oggi mettete nei vostri motori vari tipi di "biocarburanti"?
A svelarci gli "ingredienti" del Diesel ci ha pensato questa volta un rapporto firmato Greanpeace che ha voluto mettere ai raggi X alcuni campioni di gasolio europeo provenienti dalle Compagnie petrolifere più famose.
Per prima cosa diciamo che è tutto perfettamente legale, anzi, addirittura obbligatorio. Una direttiva europea di un paio d'anni fa ha infatti fissato il 2020 come data limite per incrementare il cosiddetto uso di "energie rinnovabili", anche e soprattutto, nell'ambito dei trasporti.
Scopriamo così che gli oltre 90 campioni di gasolio esaminati da Greanpeace "ospitano" già, in piccole parti, questo tipo di carburanti. Le dosi variano di Nazione in Nazione e l'Italia si piazza al terzo posto tra i Paesi con il più elevato tasso di biocarburanti. In media parliamo del 5% con una forbice variabile tra il 2 e l'8%.
Curiosi di sapere cosa ci sia in queste percentuali? Un po' di tutto. Quasi la metà sono olii esausti derivati da rifiuti vegetali (ad esempio l'olio da frittura!); poco sotto il 40% si piazza invece l'olio di palma; il 15% è olio di soia; il 5% sono grassi animali ed infine, spunta anche un 3% di "arcinoto" olio di colza.
Preoccupati? Non dovremmo: a quanto pare i nostri motori sono pronti a sopportare questi livelli di "colesterolo"! A farne le spese però sembrerebbe essere la flora e la fauna del nostro Pianeta. Per far spazio alle coltivazioni destinate ai "biocarburanti" vanno infatti spostate (ma spesso vengono eliminate) quelle destinate alle tradizionali coltivazioni alimentari con il conseguente squilibrio dal punto di vista ambientale."
FONTE:
http://it.cars.yahoo.com/27072011/305/c-in-pieno-gasolio.html