<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Controversia acquisto auto con legge 104 | Il Forum di Quattroruote

Controversia acquisto auto con legge 104

Salve, mi chiamo Andrea, spero di aver centrato la sezione del forum più adatta al seguente argomento, mi scuso in caso contrario. Sto avendo problemi con un concessionario Toyota per quanto riguarda l'acquisto per conto di mia nonna (disabile titolare di certificato di invalidità secondo la legge 104 art 3 comma 3) di un'auto nuova. Spiego meglio: a gennaio scorso ho richiesto un preventivo per una yaris, con relativa riduzione dell'Iva più esenzione di ipt. Nel preventivo il consulente toyota ritiene di dover inserire comunque il valore dell'ipt e che, in caso di effettiva esenzione, avrebbero restituito la somma (caso che non sussiste in quando non esiste un caso "effettivo", secondo la prassi, solo esibendo il certificato dell'asl al concessionario dovremmo avere diritto all'esenzione. Solo i non vedenti e i sordomuti devono pagare anche l'ipt, ma non è il caso di mia nonna); io sicuro che non mi spettava ho firmato il contratto. Do un anticipo, firmo il contratto e a metà marzo l'auto arriva in concessionaria. Vengo chiamato per visionare l'auto e per pagare la somma restante per poter poi immatricolare la macchina. A questo punto il consulente che mi segue mi informa di dover venire direttamente a casa per prendere una firma di mia nonna e per ricevere l'assegno con importo compreso di ipt, continuando a sostenere che in seguito a verifica, mi verrebbe restituita. Io a quel punto rispondo riferendogli che avrei pagato l'importo senza esenzione e che il consulente mi avrebbe dovuto firmare un documento redatto dal mio avvocato, in cui si attesta che il consulente stesso ritira l'assegno con tanto di cifra rimanente e con tanto di esenzione ipt.

Il consulente si rifiuta di venire a casa e di firmare tale documento ed afferma che non vuole assumersi tale responsabilità; non solo, propone di far venire un suo collega con cui io non ho mai trattato nulla. Al mio ennesimo rifiuto, richiede che io debba portare mia nonna (ripeto, disabile) direttamente in concessionaria per farle firmare il documento e per farmi parlare con una certa titolare.

E' un comportamento normale?

Grazie
 
Normale non è.
Anch'io mi ero informato per prendere l'auto con l'iva ridotta tramite legge 104.
Ho fatto diversi preventivi, in una provincia mi hanno fatto il tuo stesso discorso, sull'IPT sono stati incerti, avrei saputo solo in fase di immatricolazione.
Mentre in un'altra provincia nessuna storia sull'IPT.
La macchina non l'ho ancora presa.
Facci sapere poi come risolvi.
 
Se tu fornisci il verbale con riconoscimento di handicap grave (art. 3, comma 3 della Legge 104/1992), che quindi indichi la necessità di movimento mediante accompagnatore, non devi pagare l'IPT, hai diritto all'IVA ridotta e non adattare il veicolo.

IL tuo venditore è molto confuso, e probabilmente non ha la più pallida idea di cosa sia la legge 104.

Chiederti l'IPT per loro sicurezza è una cosa molto irregolare. Anche perchè nel caso non sarebbero quei 200? a creare problemi, ma l'IVA.

Loro devono solo verificare se la documentazione è in ordine e applicare ciò che prevede la legge.
Possono chiedere un parere sulla documentazione all'agenzia delle entrate, se proprio non sono capaci.

Fossi in te (se la documentazione è in regola) chiederei di annullare la bozza di contratto per irregolarità.
 
Grazie a tutti per le risposte.

Effettivamente mi viene da pensare che il consulente non sia molto informato sulla disposizioni della legge 104. Vi scrivo altri due aneddoti che fanno sembrare la situazione ancora più confusa.

1) Venerdì scorso, giornata in cui mi chiama il consulente per andare a visionare l'auto: dopo aver controllato la vettura, concordiamo per il pagamento. In concessionaria lui afferma che, una volta venuto a casa per prendere una firma di mia nonna, avrebbe firmato un documento in cui si attesta che egli ritira da me l'assegno per l'importo della vettura. Lunedì scorso che sarebbe dovuto venire a casa, chiama di mattina per confermare l'appuntamento, ma questa volta nega di dover firmare alcun documento, e che avrebbe solo preso la firma e ritirato l'assegno.

Io mi chiedo perché in concessionaria affermi che avresti firmato il ritiro dell'assegno, ed invece non lo firmi se lo ritiri a casa mia?

2) Sempre in concessionaria, il consulente chiama una certa agenzia, senza specificarci quale, chiedendo come comportarsi con noi per quanto riguarda il pagamento dell'ipt, affermando al telefono che non si è mai verificato un caso simile a quello di mia nonna con la legge 104 in cui l'ipt non è stata pagata.

Io mi chiedo: ma è normale che tutti i clienti precedenti a me con legge 104 abbiano pagato l'ipt? Io so che l'ipt la pagano i cechi ed i sordomuti, ma devo credere che solo queste categorie di disabili abbiano acquistato da loro un'auto? P.S. E' una concessionaria che è lì da decine di anni!
 
il rivenditore non deve assolutamente fare problemi di sorta in quanto procedura assolutamente prevista e nel caso basterebbe infatti semplicemente esibire la documentazione rilasciata dal asl in fase di acquisto...
 
Dre88QR ha scritto:
Grazie a tutti per le risposte.

Effettivamente mi viene da pensare che il consulente non sia molto informato sulla disposizioni della legge 104. Vi scrivo altri due aneddoti che fanno sembrare la situazione ancora più confusa.

1) Venerdì scorso, giornata in cui mi chiama il consulente per andare a visionare l'auto: dopo aver controllato la vettura, concordiamo per il pagamento. In concessionaria lui afferma che, una volta venuto a casa per prendere una firma di mia nonna, avrebbe firmato un documento in cui si attesta che egli ritira da me l'assegno per l'importo della vettura. Lunedì scorso che sarebbe dovuto venire a casa, chiama di mattina per confermare l'appuntamento, ma questa volta nega di dover firmare alcun documento, e che avrebbe solo preso la firma e ritirato l'assegno.

Io mi chiedo perché in concessionaria affermi che avresti firmato il ritiro dell'assegno, ed invece non lo firmi se lo ritiri a casa mia?

2) Sempre in concessionaria, il consulente chiama una certa agenzia, senza specificarci quale, chiedendo come comportarsi con noi per quanto riguarda il pagamento dell'ipt, affermando al telefono che non si è mai verificato un caso simile a quello di mia nonna con la legge 104 in cui l'ipt non è stata pagata.

Io mi chiedo: ma è normale che tutti i clienti precedenti a me con legge 104 abbiano pagato l'ipt? Io so che l'ipt la pagano i cechi ed i sordomuti, ma devo credere che solo queste categorie di disabili abbiano acquistato da loro un'auto? P.S. E' una concessionaria che è lì da decine di anni!
Se, come indichi, nel verbale si parla di art.3 comma3 della lg 104/92, l'IPT non deve essere pagata.
Ne ho la certezza perchè in casa ne abbiamo usufruito poco più di un anno fa e da allora non ci sono state variazioni nella norma.

Che il venditore chieda lumi all'agenzia delle entrate, se proprio non si fida.
Al momento, se intasca quella somma, è un pagamento non dovuto (e dubito seriamente che venga versato all'AdE.....)
 
Aggiornamento: proprio oggi pomeriggio sono stato in concessionaria accompagnato da mia nonna, per parlare direttamente con la titolare, la quale ha cercato subito di risolvere la situazione. Ha comunque, confermato il fatto che sia lei che i dipendenti non sono obbligati a firmare alcun documento in cui si attesti che l'assegno viene ritirato, e che per loro l'abitudine è quella di ritirare gli assegni senza firmare nulla ai clienti. Per quanto riguarda l'ipt , hanno affermato che non la devo pagare (e ci mancherebbe) e che comunque loro sono tenuti a verificare presso l'agenzia delle entrate in base a quello che è il verbale presentato. Inoltre sono spuntate due copie di un documento dell'agenzia delle entrate da compilare e far firmare da mia nonna in cui si indica l'esenzione della tassa.

Tuttavia, la titolare mi ha concesso una copia dell'assegno firmata da lei in cui si attesta che lo riceve in data odierna, quindi con questo credo di aver messo fine a questo caso. Ritiro l'auto la prossima settimana.

Rimangono dei dubbi in me che comunque non mi riguardano direttamente:

1) Che senso ha richiedere il pagamento dell'ipt e restituirla in caso di esenzione confermata? Chi mi assicura che una volta che ti pago la tassa poi mi ritornano indietro i soldi, e come ritornano?

2) Come è possibile che tutti i clienti che pagano con assegno circolare non richiedano una ricevuta firmata da un consulente o dalla titolare?

3) Chi come me richiede una ricevuta per la consegna dell'assegno, può riceverlo solo se e quando la titolare è in negozio?
 
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