<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Comprarsi una Pagani Zonda pubblicando libri grazie a un ghost writer? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote
Ovviamente ...idem i grandi romanzieri di fama mondiale ...due nomi "giusto per" ...Isaac Asimov e Patricia Cornwell (fantascienza e criminologia).
 
Glielo avrà scritto Caravacciuolo :emoji_grin:

antonino-CANNAVACCIUOLO-CUCINE-DA-INCUBO-PINKROMA.IT-2.jpg
 
tornando al titolo del topic.. ma voi ce lo vedete tipo King al volante di una Zonda , io no :)
 
ma non è detto che un Ghost Writer abbia capacità di creare una storia,anzi, di solito hanno capacità di scrittura e quindi effettuano il lavoro tra virgolette più sporco , del resto la maggior parte dei scrittori , anche di quelli che scrivono i libri hanno una serie di persone che rivedono lo scritto, lo rimaneggiano. Insomma per me il Ghost Writer in linea di massima non è uno scrittore in toto, esegue una parte del lavoro.

Forse però parte del lavoro sporco viene svolto dai curatori che esaminano la bozza del libro e correggono,tagliano,scrivono note prima di rimandarlo all'autore.
Immagino che ci siano un bel numero di persone che mettono mano a un racconto prima che questo diventi un libro.
Nella mia testa l'idea del ghost writer che ho io è quella di una persona a cui vengono portati dati,fatti,aneddoti,sensazioni,pensieri etc e ha il compito di prendere questa enorme mole di dati e intrecciarli in maniera tale da rendere leggibile il risultato.
Probabilmente se non esistessero molti libri sarebbero dei guazzabugli pieni di ripetizioni e estremamente sgradevoli da leggere senza un ritmo ben preciso.
Magari non inventa lui la storia ma è come un muratore che tira su una casa,è vero che dietro c'è il lavoro dell'architetto che progetta ma la fatica e l'abilità per fare in modo che la casa non crolli su se stessa è tanta.
E se si tratta di una biografia non è che l'architetto faccia molto a parte raccogliere i fatti salienti della propria vita e consegnarli a chi li trasformerà in un libro.

Io devo dire che ammiro molto gli scrittori che usano pseudonimi e cercano di rimanere al di fuori dei radar (a meno che non lo facciano per alimentare la curiosità dei lettori e vendere di più).
In pratica sono i ghost writer di se stessi e il loro nome non viene mai citato,mi sembra un modo di lavorare molto modesto,probabilmente a volte anche motivato dalla gelosia nei confronti del proprio racconto che spinge l'autore a condividerlo con il pubblico ma non con le persone che conosce e che conoscono il suo nome.
 
Maddeché direbbe: "il lauto compenso sarebbe l'a P'agani Z'onda?"



Con la differenza che per scrivere un libro serve talento, cultura, ispirazione, sensibilità, ecc...
Scaricare le casse ai mercati generali lo può fare chiunque ha forza e resistenza fisica sufficienti.
Poi ci sarebbe il celebre ed indimenticato maestro Severino Gazzelloni, al quale dovrebbe essere tributato un Flauto compenso ;)
 
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