fpaol68 ha scritto:
La risposta può essere molto semplice:
- ha smesso di investire.
Ti faccio notare queste sequenze temporali:
1966: gamma fiat completa e differenziata con motori che spaziano dai 2 cilindri ai 6V, quota di mercato Italia oltre il 70%. Gestione Valletta, che viene defenestrato e la gestione viene assunta da Gianni Agnelli in persona.
1976: fiat sull'orlo del fallimento ricorre a capitali libici per rifinanziarsi.
1979: Agnelli lascia la gestione a Ghidella.
1989: fiat primo costruttore in Europa. Ghidella viene cacciato e la gestione passa ad Agnelli e Romiti.
2002: fiat praticamente fallita in procito di essere assorbita da GM.
C'è un filo comune tra i periodi buoni ed i disastri?
Esatto!
Il problema è stato che hanno smesso di investire nel prodotto.
Negli anni 80 si erano convinti che solo pochi costruttori sarebbero rimasti, mentre gli altri sarebbero scomparsi.
E loro si vedevano tra quelli che sarebber scomparsi.
Cosi' hanno incominciato ad investiure in qualsiasi cosa che non fosse il core business.
Quindi una parte dei soldi da destinare agli investimenti sull'auto li hanno dirottati su altre attività (addirittura a un certo punto si mettevano pure a comprare acque minerali), mentre gli altri venivano portati alll'estero, spesso illegalmente
Ci sono state indagini della magistratura su questo aspetto, che mediamente trova poco riscontro sui media (tutti i mano ai grandi capitalisti buoni a nulla e parassiti di questo Paese: Agnelli, De benedetti ecc. ecc).
Ci sono state anche cause intentate da membri della famiglia contro altri membri della famiglia, per metterci le mani sopra.
E poi ci sono stati i giornalisti prezzolati, che ad ogni ciofeca che sfornavano sostevano che fosse alta gioielleria.
E poi i forum di settore, dove altri prezzolati (o semplicemente incompetenti) appoggiavano qualsiasi nefandezza venisse perpetrata (investimenti solo all'estero, cancellazione di modelli, ecc ecc.)
Sono persino arrivati ad appoggiare anche la decisione di portare la sede all'estero.
Questo dopo aver munto per svariati anni i contribuenti italiani, che gli sovvenzionavano gli incentivi alla rottamazione.
Ci sono tanti farabutti in questa storia.
PS. Occhio che è Fiat ad essere ridotta male, mentre il Sig. Elkann controlla un patrimonio di circa 20 miliadi di euro.
Che ovviamente non verranno mai spesi sul settore auto. Tanto meno in Italia.