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CLIENTELISMI.

Secondo voi, chi compartecipa e si avvantaggia di un sistema clientelare e' colpevole alla stessa stregua di chi lo organizza e gestisce, anche se magari non nella stessa misura?
 
99octane ha scritto:
Secondo voi, chi compartecipa e si avvantaggia di un sistema clientelare e' colpevole alla stessa stregua di chi lo organizza e gestisce, anche se magari non nella stessa misura?

Voglio vedere se qualcuno risponde di no...
 
stratoszero ha scritto:
99octane ha scritto:
Secondo voi, chi compartecipa e si avvantaggia di un sistema clientelare e' colpevole alla stessa stregua di chi lo organizza e gestisce, anche se magari non nella stessa misura?

Voglio vedere se qualcuno risponde di no...

se non lo fanno è perchè non ne hanno il coraggio, penso che uno su tre in italia in un modo o nell'altro ne tragga vantaggio
 
99octane ha scritto:
Secondo voi, chi compartecipa e si avvantaggia di un sistema clientelare e' colpevole alla stessa stregua di chi lo organizza e gestisce, anche se magari non nella stessa misura?
Non necessariamente, anzi quasi mai.
Se sei in un "sistema", puoi fare il Don Chisciotte, oppure no.
Uno solo non cambia il sistema (con qualche debita eccezione, al momento mi viene in mente, nell'era contemporanea, solo Ghandi), la folla si.
Ma per avere tante persone intenzionate a cambiare (si potrebbe definire Rivoluzione), è necessario che tutti non abbiamo nulla da perdere.
L'errore strategico (o insipienza) commesso dai primi tre Stati alla vigilia della Rivoluzione Francese non è stato più ripetuto, a partire dai Rivoluzionari stessi (che difatti provvedettero a sistemare la "questione Robespierre")

Quindi voto NO
 
|Mauro65| ha scritto:
Non necessariamente, anzi quasi mai.
Se sei in un "sistema", puoi fare il Don Chisciotte, oppure no.

Quindi voto NO

comprendo il tuo ragionamento, ma se quello è allora la conseguenza resta che il voto è SI
perché se il singolo non ha potere sufficiente a modificare il sistema, ciò vale sia per il singolo che organizza e gestisce che per il singolo che compartecipa e si avvantaggia

ovvero, posso discutere sul grado di responsabilità del singolo (sul quale non sono d'accordo con te, ma comprendo il ragionamento) ma non mi pare sia discutibile che, poca o tanta e in ripartizione diversa, vi sia comunque una responsabilità su entrambi i lati
 
belpietro ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
Non necessariamente, anzi quasi mai.
Se sei in un "sistema", puoi fare il Don Chisciotte, oppure no.
Quindi voto NO
comprendo il tuo ragionamento, ma se quello è allora la conseguenza resta che il voto è SI
perché se il singolo non ha potere sufficiente a modificare il sistema, ciò vale sia per il singolo che organizza e gestisce che per il singolo che compartecipa e si avvantaggia
ovvero, posso discutere sul grado di responsabilità del singolo (sul quale non sono d'accordo con te, ma comprendo il ragionamento) ma non mi pare sia discutibile che, poca o tanta e in ripartizione diversa, vi sia comunque una responsabilità su entrambi i lati
logica ineccepibile
in effetti, ero già pronto alla branda e non ho espresso compiutamente il mio pensiero.
L'organizzatore - gestore raramente è un singolo. Può esservi un singolo "delegato" a ciò, ma, appunto, come "delegato", rimane in posizione, per certi versi, subalterna.
Detto questo, per tirarci un po' su di morale ed iniziare bene la giornata, va detto che non necessariamte la gestione dei "clientes" degenera in "clientelismo"
 
|Mauro65| ha scritto:
belpietro ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
Non necessariamente, anzi quasi mai.
Se sei in un "sistema", puoi fare il Don Chisciotte, oppure no.
Quindi voto NO
comprendo il tuo ragionamento, ma se quello è allora la conseguenza resta che il voto è SI
perché se il singolo non ha potere sufficiente a modificare il sistema, ciò vale sia per il singolo che organizza e gestisce che per il singolo che compartecipa e si avvantaggia
ovvero, posso discutere sul grado di responsabilità del singolo (sul quale non sono d'accordo con te, ma comprendo il ragionamento) ma non mi pare sia discutibile che, poca o tanta e in ripartizione diversa, vi sia comunque una responsabilità su entrambi i lati
logica ineccepibile
in effetti, ero già pronto alla branda e non ho espresso compiutamente il mio pensiero.
L'organizzatore - gestore raramente è un singolo. Può esservi un singolo "delegato" a ciò, ma, appunto, come "delegato", rimane in posizione, per certi versi, subalterna.
Detto questo, per tirarci un po' su di morale ed iniziare bene la giornata, va detto che non necessariamte la gestione dei "clientes" degenera in "clientelismo"

se fosse come dici tu nessuno si ribellerebbe mai
 
belpietro ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
Non necessariamente, anzi quasi mai.
Se sei in un "sistema", puoi fare il Don Chisciotte, oppure no.

Quindi voto NO

comprendo il tuo ragionamento, ma se quello è allora la conseguenza resta che il voto è SI
perché se il singolo non ha potere sufficiente a modificare il sistema, ciò vale sia per il singolo che organizza e gestisce che per il singolo che compartecipa e si avvantaggia

ovvero, posso discutere sul grado di responsabilità del singolo (sul quale non sono d'accordo con te, ma comprendo il ragionamento) ma non mi pare sia discutibile che, poca o tanta e in ripartizione diversa, vi sia comunque una responsabilità su entrambi i lati
concordo
 
|Mauro65| ha scritto:
99octane ha scritto:
Secondo voi, chi compartecipa e si avvantaggia di un sistema clientelare e' colpevole alla stessa stregua di chi lo organizza e gestisce, anche se magari non nella stessa misura?
Non necessariamente, anzi quasi mai.
Se sei in un "sistema", puoi fare il Don Chisciotte, oppure no.
Uno solo non cambia il sistema (con qualche debita eccezione, al momento mi viene in mente, nell'era contemporanea, solo Ghandi), la folla si.
Ma per avere tante persone intenzionate a cambiare (si potrebbe definire Rivoluzione), è necessario che tutti non abbiamo nulla da perdere.
L'errore strategico (o insipienza) commesso dai primi tre Stati alla vigilia della Rivoluzione Francese non è stato più ripetuto, a partire dai Rivoluzionari stessi (che difatti provvedettero a sistemare la "questione Robespierre")

Quindi voto NO

Opinione filosofica:
Il "sistema" non esiste. E' una creazione dell'immaginario umano, da sempre scusa per gli ignavi e i tiranni.
Esistono solo i singoli, ciascuno dei quali puo' decidere.
Come l'assieme dei singoli si comportera', dipendera' dalla decisione di ciascuno, NON da una ipotetica quanto inesistente "forza esterna" che costringe ad "adeguarsi".

Poi, e' pur vero che l'essere umano e' animale sociale e l'abilita' di propagandieri e demagoghi influenza moltissimo l'insieme.
 

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