<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Civic torna a essere made in Japan | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Civic torna a essere made in Japan

(sebbene, storicamente, le "maestranze" inglesi non siano mai state il paradigma della precisione)
in compenso per il riuscire a fare le cose più folli e disparate si, non a caso le formula 1 "artigianali" dei tempi che furono erano spesso inglesi, per avere un idea della follia inglese, cercate su youtube allen millyard, c´è una serie di video in cui da due moto 4 in linea (kawasaki Z1, 900cc) ne tira fuori una 6 in linea (chiamata da lui kawasaki super six, 1350cc), ma ha fatto anche delle v8, v12 con bielle coplanari....un po di tutto..il tutto nel suo box, preriscaldando l´alluminio nel barbecue prima di saldarlo...
 
sebbene, storicamente, le "maestranze" inglesi non siano mai state il paradigma della precisione

Giusto. Però l'automobilismo inglese ci ha dato tanti capolavori, auto così belle da guardare e guidare, che qualche difettuccio se lo facevano facilmente perdonare.
Penso di essermi innamorato delle auto giapponesi, anche perché sotto certi punti di vista ricordano le auto inglesi: grande piacevolezza e personalità alla guida, eccellenti telai, originalità tecnica, anche su modelli popolari come per esempio la Civic (io sono "nato" automobilisticamente su di una Mini con ruote da 10", un kart straordinario, e ho avuto altre inglesi classiche) unita però all'affidabilità, spesso carente sulle inglesi, che invece specialmente nel caso di Honda e Toyota è quasi assoluta.
Un mix praticamente unico... per esempio la MX-5 è stata e continua ad essere la Lotus Elan perfetta, depurata dai difetti.
Uno dei miei sogni proibiti rimane una TVR T350, e anche una Seven. Anche se penso che in realtà prenderei una S2000:)
 
Ultima modifica:
Beh, in effetti è noto quanto sia stridente il confronto tra la creatività delle "piccole" case inglesi (comprese le scuderie di formula 1) e dei garage indipendenti (anche unipersonali) e i "limoni" prodotti su larga scala dalle cosiddette "maestranze" nel periodo di grandi scontri sindacali degli anni 70-80. Alcuni lo attribuiscono allo spirito individualista e spiccatamente imprenditoriale degli anglosassoni: darebbero il meglio di sè quando lavorano per sè stessi, il peggio quando sono inquadrati (e malpagati) in grosse e ingessate realtà aziendali
 
Discorso che poteva essere assai dimostrativo per due Civic prodotte in stabilimenti diversi, ma non più di tanto per due modelli molto diversi tra loro, nonostante il pianale (forse) in comune.
Io stesso ho una citycar che è assemblata meglio della segmento B della stessa marca. Ma non hanno quasi nulla in comune, quindi non mi sembra un confronto alla pari.
Oltretutto, a meno di non fissare i pezzi solo parzialmente in catena di montaggio, la qualità degli assemblaggi risente soprattutto delle scelte progettuali. Un fissaggio di tipo scadente o dei componenti progettati con misure approssimative sono in genere la maggiore fonte dei problemi "sonori".

Ritengo corretto il tuo discorso. Ho fatto il confronto perché sono due auto dello stesso segmento e dal prezzo analogo (sempre tenendo in considerazione le maggiori dimensioni del SUV). Se la qualità dei materiali e l'impegno messo nel progettare i pezzi fosse tanto diversa mi aspetterei una differenza molto importante anche sul prezzo finale. Differenza che in fin dei conti non è poi così abissale...
Ovviamente io non lavoro per Honda, non ho visionato alcun loro stabilimento in alcun paese e le mie sono solo ipotesi personali basate esclusivamente sulle sensazioni che ho avuto all'interno di questi due veicoli ed il loro prezzo.
 
fanno come con i mobili ikea...se avanzano viti le ingoiano! XD
Non escludo comunque, al di là delle battute, che in certi periodi si sia lavorato male nelle catene di montaggio. CI sono anche molte storie sugli stabilimenti italiani, non so quanto siano reali, ma si conoscono.
Oggi è più complicato, molti lavori sono automatizzati e assistiti, ad esempio porte, sedili e plancia spesso vengono portati direttamente in auto dal braccio robotico e all'operaio spetta solo il fissaggio (automatizzato con una pistola elettrica). A fine catena c'è anche il controllo qualità a segnalare i difetti, e ogni componente ha, per il computer, il nome dell'operaio che l'ha installato...
 
Beh, in effetti è noto quanto sia stridente il confronto tra la creatività delle "piccole" case inglesi (comprese le scuderie di formula 1) e dei garage indipendenti (anche unipersonali) e i "limoni" prodotti su larga scala dalle cosiddette "maestranze" nel periodo di grandi scontri sindacali degli anni 70-80. Alcuni lo attribuiscono allo spirito individualista e spiccatamente imprenditoriale degli anglosassoni: darebbero il meglio di sè quando lavorano per sè stessi, il peggio quando sono inquadrati (e malpagati) in grosse e ingessate realtà aziendali

Vero, il prodotto artigianale, anche se costa di più per ovvi motivi di budget aziendale, è sempre stato qualitativamente molto al disopra di uno industriale. Chi produce da sè, si pensa che ci metta anima, passione e sacrifici. Quindi, da cliente, soldi ben spesi.
 
A gennaio quando ho ordinato la mia, parlando col venditore delle varie tasse e bolli in genere mi disse che uno dei primi motivi per cui Honda "tornava a casa" era proprio a causa della brexit.
Avevano previsto già da un paio di anni un forte aumento dei costi di sdoganamento con l'Europa con relativa lievitazione del prezzo finale.
 
Back
Alto