albelilly ha scritto:
sono OT lo so ma fatemela dire: Voi giovani senza impegni familiari con una formazione alle spalle da far valere che cavolo ci fate ancora lì a non essere minimamente gratificati né per gli anni di studio, nè per il lavoro che svolgete !!!
Prendete il coraggio a due mani ed espatriate è l'unico modo per avere un minimo di gratificazione sia per l'impegno intellettuale, sia per quello economico impiegato (come spesso capita anche da parte dei genitori) per ottenere un titolo accademico.
Non si puo' sentire che in Italia un architetto a tempo pieno guadagni 1300 euro al mese (o 650 part-time..) quando qui in Svizzera, per restare nel settore edile, un muratore formato (con tutto il rispetto per i muratori) ne guadagna oltre 4000 !!!
Ma lo sapete che un capo officina di un conce Honda (non faccio riferimenti per ovvie ragioni) che abita a Como e viene in Ch a lavorare porta a casa 5000 Euro NETTI al mese? E' putroppo finito ormai da un po' il tempo del lavoro sotto casa, in quest'epoca se si vuole dalla vita qualcosa di più bisogna spostarsi e non piangersi addosso.
Come recitava quell'antico adagio ? "Se Maometto non va alla montagna, la montagna va..."
Mi scuso per lo sfogo, ma mi stava qui. :evil:
Siamo o.t., ma ti quoto in pieno. E' giusto; qui, qualsiasi cosa tu faccia, emergi solo se hai qualche santo che, dal paradiso, è sceso in terra.
Salvo eccezioni che, comunque, in quanto tali, confermano in pieno la regola.
Una per tutte, è dover pagare prima di guadagnare, con investimenti inziali non da poco e sicuramente insostenibili per chi si affaccia sul mercato del lavoro per la prima volta in un certo ambito.
Sono manovre, quelle di trasferirsi, che, come dici giustamente, necessitano di una situazione assimilabile al "io e la giubba", pur potendo contare su chi ti sostiene alle spalle. Ma la famiglia, perché le banche non lo fanno più: i quattrini fruttano di più se investiti altrove, non nel sostegno della piccola e media impreditoria. Vedi bene che non è né semplice, né, tantomeno, ricorrente poter disporre di una situazione del genere.
E' cosa che diverrà comunque obbligatoria; i quattrini che stanno furbescamente rastrellando i nostri "governanti" non serviranno ad altro che a consentirgli di avere più pieno il sacco dove ficcare indebitamente le mani .
E solo a questo: che nessuno, per favore, si illuda che servano ad altro, altrimenti nemmeno saremmo dovuti arrivare a questo punto.
E quindi, chi vorrà campare sulla base delle proprie capacità, del proprio sacrificio, della propria preparazione e formazione, dovrà, necessariamente, trovare conforto altrove.
Qui resterà una stretta oligarghia, eretta su una roccaforte inespugnabile ancor più di quanto non lo sia già oggi, composta da coloro che sono entrati nel Sistema che da anni parassita, senza ritegno, il nostro sciagurato Paese. E gli altri, d'intorno, a lavorare per loro, ammesso e non concesso che di lavoro ne resti.
Speriamo, almeno, negli investitori esteri, purché si vengano a creare le condizioni di supporto imprenditoriale necessarie ad un simile impianto che, se da un lato metterà in secondo piano le capacità delle italiche genti (che ci sono, ma vengono mutilate prima di partire, già a livello accademico e forse pure prima), dall'altro potrebbe creare uno sbocco, la possibilità di creare nuovi indotti, nuova vitalità produttiva e, soprattutto, una congrua competitività, che sta alla base del commercio e che, adesso, non c'è davvero.