In Cina mercato più libero
cade una norma protezionistica
Non sarà più necessario associarsi al 50% con i costruttori locali per riuscire ad aprire una fabbrica di automobili o di componenti
I cinesi iniziano a sentirsi più sicuri dei propri prodotti: stanno per abolire una delle più dure norme protezionistiche. Fino ad oggi per i costruttori di automobili straniere fare affari nella Repubblica Popolare Cinese non è stato un gioco da ragazzi. Infatti le case automobilistiche straniere sono costrette, dalle leggi del governo cinese, ad associarsi al 50% con i costruttori locali per riuscire ad aprire una fabbrica di automobili o di componenti. La regola doveva servire a fare in modo che i giovani imprenditori locali potessero imparare con la massima rapidità, e dall'esperienza delle industrie più avanzate, le operazioni necessarie all'impianto di una fabbrica automotive.
Ora sembra che la regola sia destinata a sparire in tempi brevi visto che il vice direttore del Centro Ricerche e Sviluppo del Consiglio di Stato cinese, Shijin Liu, avrebbe parlato di abolire totalmente la regola del 50/50 per cento.
La decisione di cambiare la legge potrebbe immediatamente favorire un nuovo afflusso di marchi internazionali nel mercato cinese. Fino ad oggi gran parte dei costruttori occidentali non hanno accettato l'obbligo di una joint venture secondo lo schema imposto dalla normativa cinese.
Non solo perché un'accordo di questo tipo costringe un costruttore a condividere idee, progetti e tecnologie, ma anche perché una joint venture di questo tipo potrebbe diventare più costosa e complessa da far funzionare.
avete capito perchè adesso finalmente la fiat va in cina?
avete capito che quando dicevo che i cinesi non erano fessi c'era un motivo?
cade una norma protezionistica
Non sarà più necessario associarsi al 50% con i costruttori locali per riuscire ad aprire una fabbrica di automobili o di componenti
I cinesi iniziano a sentirsi più sicuri dei propri prodotti: stanno per abolire una delle più dure norme protezionistiche. Fino ad oggi per i costruttori di automobili straniere fare affari nella Repubblica Popolare Cinese non è stato un gioco da ragazzi. Infatti le case automobilistiche straniere sono costrette, dalle leggi del governo cinese, ad associarsi al 50% con i costruttori locali per riuscire ad aprire una fabbrica di automobili o di componenti. La regola doveva servire a fare in modo che i giovani imprenditori locali potessero imparare con la massima rapidità, e dall'esperienza delle industrie più avanzate, le operazioni necessarie all'impianto di una fabbrica automotive.
Ora sembra che la regola sia destinata a sparire in tempi brevi visto che il vice direttore del Centro Ricerche e Sviluppo del Consiglio di Stato cinese, Shijin Liu, avrebbe parlato di abolire totalmente la regola del 50/50 per cento.
La decisione di cambiare la legge potrebbe immediatamente favorire un nuovo afflusso di marchi internazionali nel mercato cinese. Fino ad oggi gran parte dei costruttori occidentali non hanno accettato l'obbligo di una joint venture secondo lo schema imposto dalla normativa cinese.
Non solo perché un'accordo di questo tipo costringe un costruttore a condividere idee, progetti e tecnologie, ma anche perché una joint venture di questo tipo potrebbe diventare più costosa e complessa da far funzionare.
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