Troppe droghe si sono somministrate al mercato, troppe auto si sono costruite, troppi debiti si sono fatti e si sono fatti fare, troppi posti di lavoro "finti" si sono di conseguenza creati (senza che nessuno, peraltro, se ne sia mai lamentato, in un certo senso imitando ciò che accade nella scuola quando il genitore non si lamenta del fatto che il figlio venga promosso anche se ignorante e maleducato).
Inevitabilmente il grande bluff prima o poi deve rientrare e il settore deve quindi subire un pesante ridimensionamento, esattamente come il cocainomane, se non vuole morire anzitempo, deve darsi una pesante calmata. Molte aziende sono defunte, molti stabilimenti sono stati chiusi, molte altre aziende e molti altri stabilimenti faranno altrettanto.
Non so se il particolare stabilimento in oggetto chiuderà o meno. Magari non "chiuderà" in senso stretto ma rimarrà simbolicamente "aperto", con volumi di lavoro ben diversi, grazie a qualche trucchetto dialettico o a qualche altro artificio. Oppure, chissà, resterà aperto e continuerà a funzionare a regime, grazie alla chiusura di qualche altro stabilimento. La medaglia senza rovesci non esiste e non credo proprio la si possa ottenere, nemmeno con le più vigorose proteste, manifestazioni, assemblee, vertenze e rivendicazioni.
