<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> cercasi ingegnere civile | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

cercasi ingegnere civile

Io ho premesso che non conosco bene il percorso professionale in quel settore lavorativo, ma dire che un ingegnere appena laureato sia super qualificato e possa assumere subito responsabilità mi sembra esagerato, anche perché in molti lavori oltre alle mere conoscenze si deve imparare a lavorare in team, a sapersi relazionare con l'utente e tante altre caratteristiche che si apprendono solo proprio lavorando.
 
l'elettricista.

Auguri.

Tra l'una e l'altra, non so cosa sia peggio. "Colleghi" ingegneri li vedo malmessi quanto me quando "cerco/cercavo" lavoro come elettricista. "Non vedo l'ora" di finire gli studi (in realtà no, perché non ho questa gran fretta), per vedere come si sta dall'altra parte. Un giorno farò un post.

Comunque un gran peccato. Non faccio civile e non sono ancora laureato. Un gran peccato.
 
La mia impressione è che in Italia a partire dagli anni '90 le imprese "tecnologiche" hanno iniziato ad assumere solo laureati estromettendo di fatto la formazione professionale dei diplomati tecnici.
La laurea triennale ha completato la frittata perché chi studia alla fine spesso sino alla laurea magistrale, vorrebbe fare quello per cui ha studiato mentre nelle aziende, grosso modo, i lavori sono ancora quelli che son sempre serviti.
Al tavolo tecnico anziché il tecnigrafo userai il CAD ma alla fine in tavola i lavori qualcuno deve metterli.

Dall'altro devo dire che i giovani ing. spesso snobbano 20/30 di esperienza sul campo, convinti che quanto gli hanno insegnato basti a risolvere tutto. Quelli intelligenti invece (mica tanti) cercano di farla propria e fanno strada.
 
Non dico cosa pago un neo-laureato qui, ma c'è quasi un ordine di grandezza di mezzo...
Se uno è ingegnere è ingegnere e basta. Ed ha oneri (le responsabilità e i risultati) e onori (lo stipendio) anche se è giovane. Siamo solo noi in Italia a pensare che un giovane, anche dopo essersi qualificato e stra-qualificato, debba ancora fare gavetta per un obolo.
...

E' inutile, un mondo totalmente diverso: mai visto tanti giovani (addirittura giovanissimi) messi in prima fila. Però li formano ah se li formano !!!
Da noi l'apprendistato è un modo di far lavorare per un tozzo di pane i giovani. Dove stai tu è un modo per farli crescere in una azienda.
 
Auguri.

Tra l'una e l'altra, non so cosa sia peggio. "Colleghi" ingegneri li vedo malmessi quanto me quando "cerco/cercavo" lavoro come elettricista. "Non vedo l'ora" di finire gli studi (in realtà no, perché non ho questa gran fretta), per vedere come si sta dall'altra parte. Un giorno farò un post.

Comunque un gran peccato. Non faccio civile e non sono ancora laureato. Un gran peccato.
In bocca al lupo a te.
Non so da voi come vada, ma qui per la clientela l'impresa è quella che merita di essere pagata perchè fa il lavoro. Il professionista è un ladro, perchè chiede troppi soldi per fare due disegnetti e scrivere due fogli.
Però il medico specialista è giusto che si prenda anche 200€ per 5 minuti di visita, in nero, ovviamente.
Non per generalizzare, ma questa è la mentalità media del cliente-tipo di questa zona.
 
In bocca al lupo a te.
Non so da voi come vada, ma qui per la clientela l'impresa è quella che merita di essere pagata perchè fa il lavoro. Il professionista è un ladro, perchè chiede troppi soldi per fare due disegnetti e scrivere due fogli.
Però il medico specialista è giusto che si prenda anche 200€ per 5 minuti di visita, in nero, ovviamente.
Non per generalizzare, ma questa è la mentalità media del cliente-tipo di questa zona.
D'altronde ci sonoi colleghi che si svendono su internet a 50€/stanza per uno pseudo progettino, come vuoi che venga considerato l'apporto intellettuale del professionista.

I clienti che sono disposti a spendere solo 50 € per stanza li lascio al loro destino, non si meritano altro.
 

Mi sembra quindi che si specifichi che si tratta di uno stage di 6 mesi che poi potrebbe portare ad una conferma con un altro tipo di contratto, non capisco dove sta lo scandalo. Ti fai 6 mesi in questo modo, hai quindi la possibilità di fare esperienza e soprattutto di metterti in evidenza, se sei una figura che merita probabilmente l'azienda avrà tutto l'interesse a mantenerti se non sei meritevole ti rimetterai sul mercato ma con un CV che comincia a presentare qualche riga in più rispetto ai soli studi.
 
Mi sembra quindi che si specifichi che si tratta di uno stage di 6 mesi che poi potrebbe portare ad una conferma con un altro tipo di contratto, non capisco dove sta lo scandalo. Ti fai 6 mesi in questo modo, hai quindi la possibilità di fare esperienza e soprattutto di metterti in evidenza, se sei una figura che merita probabilmente l'azienda avrà tutto l'interesse a mantenerti se non sei meritevole ti rimetterai sul mercato ma con un CV che comincia a presentare qualche riga in più rispetto ai soli studi.
"Da prassi, il responsabile ha subito smentito e ha parlato di errore. <<Si tratta – ha detto – di uno stage d’ingresso di sei mesi, che potrebbe essere convertito poi in apprendistato. Nel pieno rispetto della normativa di legge nazionale e regionale>>."
Uno stage che potrebbe diventare apprendistato. Quindi un altro stage. Per una persona che deve già avere "un'ottima conoscenza dei programmi di progettazione e dimensionamento", quindi non un pivellino.
A meno che, dopo il contratto da apprendista, ti dicano che hanno bisogno di un rinnovamento, e compaia l'inserzione per la ricerca di una figura disponbile per uno stage, e via da capo, con un nuovo "giovane".
Tutto già visto (e passato). Ormai non si investe più sulle persone per la formazione e l'inserimento in azienda.
Si chiamano persone già formate e le si paga per lavorare a prezzo di apprendista.
Se ti sta bene, sei il benvenuto. Altrimenti aria, avanti il prossimo, magari più "disponibile", o meglio, più affamato.

Se ci fosse più sincerità da parte di chi si prende il compito di istruirti ed informarti quando hai 18 anni all'uscita dalle superiori e non sai nulla della vita, forse avremmo meno connazionali impegnati nelle università, ma altrettanti più consapevoli del loro futuro.
Lo stesso che dovrebbe accadere in terza media, quando ti magnificano il liceo per farti iscrivere e non ti spiegano che, se 5 anni dopo non te la sentirai di proseguire all'università, non avrai un mestiere ma solo un pezzetto di carta.
Ma sto divagando....chiudo qui.
 
Se ci fosse più sincerità da parte di chi si prende il compito di istruirti ed informarti quando hai 18 anni all'uscita dalle superiori e non sai nulla della vita, forse avremmo meno connazionali impegnati nelle università, ma altrettanti più consapevoli del loro futuro.
Lo stesso che dovrebbe accadere in terza media, quando ti magnificano il liceo per farti iscrivere e non ti spiegano che, se 5 anni dopo non te la sentirai di proseguire all'università, non avrai un mestiere ma solo un pezzetto di carta.
Ma sto divagando....chiudo qui.

Coerentemente con quanto scrivevo qui non molto tempo fa, "preferisco buone domande a facili risposte", mi chiedo:
  • in terza media si può avere un'idea non troppo vaga di quello che si vorrà fare nella vita?
  • il liceo non sarebbe da preferirsi per la forma mentis più che per un seguito universitario?
  • la laurea non è un traguardo esistenziale più che professionale?
Mi permetto di sollevare la questione perché siamo già in off topic e non troppo lontani dal tema proposto (secondo una personale e discutibilissima valutazione).

Recentemente ho dedicato del tempo a una lettura stimolante, forse interessante anche per altri:

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"Da prassi, il responsabile ha subito smentito e ha parlato di errore. <<Si tratta – ha detto – di uno stage d’ingresso di sei mesi, che potrebbe essere convertito poi in apprendistato. Nel pieno rispetto della normativa di legge nazionale e regionale>>."
Uno stage che potrebbe diventare apprendistato. Quindi un altro stage. Per una persona che deve già avere "un'ottima conoscenza dei programmi di progettazione e dimensionamento", quindi non un pivellino.
A meno che, dopo il contratto da apprendista, ti dicano che hanno bisogno di un rinnovamento, e compaia l'inserzione per la ricerca di una figura disponbile per uno stage, e via da capo, con un nuovo "giovane".
Tutto già visto (e passato). Ormai non si investe più sulle persone per la formazione e l'inserimento in azienda.
Si chiamano persone già formate e le si paga per lavorare a prezzo di apprendista.
Se ti sta bene, sei il benvenuto. Altrimenti aria, avanti il prossimo, magari più "disponibile", o meglio, più affamato.

Se ci fosse più sincerità da parte di chi si prende il compito di istruirti ed informarti quando hai 18 anni all'uscita dalle superiori e non sai nulla della vita, forse avremmo meno connazionali impegnati nelle università, ma altrettanti più consapevoli del loro futuro.
Lo stesso che dovrebbe accadere in terza media, quando ti magnificano il liceo per farti iscrivere e non ti spiegano che, se 5 anni dopo non te la sentirai di proseguire all'università, non avrai un mestiere ma solo un pezzetto di carta.
Ma sto divagando....chiudo qui.

Io le aziende che tu descrivi in tali comportamenti sono nate come funghi a metà anni 90,in pieno boom It e con il nuovo millennio in arrivo che richiedeva aggiornamenti ai sistemi informatici, quindi lavoro molto di manovalanza in cui poteva andare bene il continuo alternarsi di contratti di formazione, sono tutte aziende poi scomparse, ora, sempre limitandomi al mio settore, questi giochetti non hanno molta vita perché in un settore con molta concorrenza la professionalità paga. Attualmente ad esempio aziende come la mia hanno percorsi di assunzione differenti tra laureati e non, percorsi che prevedono in entrambe i casi periodi di stage e formazione. Ovviamente per i laureati il percorso é ancora più selettivo e complicato perché saranno figure che dovranno avere responsabilità di progetto o presso i clienti, ovviamente anche la retribuzione è equiparata a questo. Il periodo di formazione é totalmente gratuito e si svolge anche presso i clienti, se in questo periodo un laureato dimostra capacità, é interesse della mia azienda proporgli un contratto e un percorso professionale che metta in risalto le sue capacità, altrimenti al termine della formazione si interrompere il rapporto. Sfruttamento? No è una selezione delle risorse che si presentano, chi vale e si impegna a fronte di alcuni mesi di sacrificio verrà ripagato di questo, chi vale poco o non si impegna probabilmente il titolo di laurea non corrisponde poi a reali capacità nel mondo professionale. Poi ci sono molti laureati che si presentano anche per i percorsi da diplomati e come questi sono trattati, anche a livello retributivo per il semplice fatto che stanno cercando una carriera professionale in cui la laurea non serve, ma di solito sono persone che si sono laureati in modi molto mediocre e dopo tanti anni e quindi la laurea resta giusto un pezzo di carta,anzi io personalmente quando mi ritrovo a lavorarci spesso ne ricavo solo problemi perché di solito non accettano da laureati un percorso da diplomati.
Per dire quindi che chi su laurea con merito è dimostra le sue capacità a fronte di un primo periodo di formazione anche a bassa retribuzione poi ha una carriera soddisfacente, chi invece alla laurea corrispondono poche capacità professionali derivati da questa si dovrà accontentare di un percorso meno ricco di opportunità.
Questo per dire che a mio modesto avviso le aziende che attuato politiche di continuo utilizzo di contratti di formazione o apprendistato sono aziende poco serie ma soprattutto con poca visibilità futuro, ma anche che i laureati secondo me se valgono hanno modo di mettersi in evidenza e avere un percorso professionale che gli compete, è che ne abbiamo troppi e tanti non hanno grandi capacità che giustificano un certo percorso
 
Ultima modifica:
E' l'Italia il paese più messo male nella comunità europea. I neo laureati vengono sfruttati per anni negli studi professionali, dove l'apprendistato consiste nel recarti presso gli uffici pubblici: fare da garzone a prendere le sigarette al capo, e metterti in fila per sbrigare le incombenze varie. Alla fine, dopo anni, non hai imparato nulla, se ti va bene di danno un rimborso spese e qualche mancetta. Un collega di mio figlio, architetto giovanissimo, vive da 2 anni in Irlanda con stipendio di 1600 neuro, che comprende la teoria ossia la formazione e la pratica vera e propria, tant'è che dopo un anno avendo già buone conoscenze del lavoro, il tipo è stato assunto a tempo indeterminato. Ecco le differenze del lavoro di qualità e quello dello sfruttamento giovanile che si perpetua in Italia. Sinchè avremo una classe politica che pensa a se stessa e una mentalità arretrata, non ci saranno speranze per cambiare questo martoriato Paese.:emoji_angry:
 
la laurea è stato il grande imbroglio per far risultare molti meno disoccupati. Indubbiamente un neolaureato non ha esperienza, ma spesso è perché finisce in posizioni diverse da quanto attese dai suoi studi. Comunque la colpa è anche di tutti quegli ingegneri/laureati che hanno accettato di lavorare per un pugno di noci invece di fare muro compatti al motto di "se ti serve un ingegnere/laureato, paghi".
 
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