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Carta Igienica e impatto ambientale

Si forse ho frainteso il senso del tuo messaggio, che era critico, ma non verso l'articolo, ma sul perché è stato scritto e cioè a causa dell'abuso che ne fa di questo prodotto la gente. La stessa che poi magari, cambia operatore telefonico per guadagnare 100 giga, che nemmeno li usa, o userà mai.

Volevo intendere che è sacrosanta un attenzione a riguardo, e non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo in teoria, ma forse invece occorre
 
Io non ho mai usato la carta in cucina.
Uso i tovaglioli di carta ma veramente pochi (devo avere un'ottima mira perchè faccio sempre centro col cibo in bocca,la bilancia lo può confermare).
Lo scottex (che è una marca ma è inteso come carta da cucina) non lo uso mai.
Pulisco col classico panno in microfibra e poi asciugo con l'ancora più classico canovaccio (ne ho alcuni che erano di mia nonna) che vanno nella lavata bianca che faccio una o due volte a settimana.
Non friggo quasi mai (vorrei prendere la friggitrice ad aria ma ho letto pareri discordanti,soprattutto sul consumo e se sia una cottura salutare o meno) quindi non mi serve carta per assorbire.
Abitudini.... io starei fresco ad usare ogni volta un panno che poi va lavato, con uso di energia, acqua e detersivo ; senza la carta da cucina sarei in crisi, li uso pure come tovaglioli.
 
Beh ma non serve mica lavare ogni volta gli stracci,forse nelle cucine dei ristoranti ma io per preparare un piatto di pasta (cercando di sporcare il meno possibile perchè poi mi tocca pulire) in pratica li uso solo per sciacquare il lavello e poi asciugarmi le mani.
Ho mantenuto l'abitudine della scorsa estate (quando la provincia era in gravissima crisi idrica con tanti comuni che ricorrevano alle autobotti) di tenere l'acqua in cui cuocio la pasta per sciacquare i piatti o quella in cui lavo la verdura per darla alle piante.
 
Ovviamente lo spreco , in qualsiasi campo, è sempre sintomo di cattivo gusto e cattiva etica e quindi massimamente da evitare . Per risparmiare carta igienica c'è il bidet ( almeno in Italia) e anche la salute ringrazia !
 
Ultima modifica:
Mi risulta che la maggior parte degli alberi da carta , almeno in occidente , provenga da coltivazioni ad hoc e quindi non contribuisca alla deforestazione e al depauperamento del patrimonio boschivo

Anche quella che serve a produrre carta igienica?


Negli ultimi anni è cresciuto anche il mercato dei rotoli di carta igienica in carta riciclata, meno bianca e che al tatto può apparire meno morbida. Ma il tipo di carta più diffusa rimane quella vergine, bianca, che può essere sia liscia che goffrata.
 
Anche quella che serve a produrre carta igienica?


Negli ultimi anni è cresciuto anche il mercato dei rotoli di carta igienica in carta riciclata, meno bianca e che al tatto può apparire meno morbida. Ma il tipo di carta più diffusa rimane quella vergine, bianca, che può essere sia liscia che goffrata.

perchè non parlavo di carta riciclata ( quello del riciclo o riuso è tutto un altro discorso , nel quale pare fra l'altro che l'Italia primeggi in Europa ), bensì dicevo che per produrre carta (vergine) almeno qui in occidente non si tagliano nè le foreste , nè i boschi o boschetti , ma vi sono apposite coltivazioni di alberi da carta , i quali inoltre nel loro ciclo di vita mangiano anidride carbonica ed altri inquinanti e producono ossigeno , migliorando la qualità dell'aria ....
 
Anche quella che serve a produrre carta igienica?
Penso proprio di sì, trattandosi di una produzione di base di cellulosa, che poi verrà naturalmente lavorata in infiniti modi per produrre i vari tipi di carta igienica (fino a quelle "vezzose" con disegnini che io detesto) piuttosto che i fogli A4, le bobine di carte per giornali o i cartoni da imballaggio o tutto il resto.

Il legno ricavato dall'abbattimento delle foreste, tra l'altro, è troppo pregiato per ricavarne solo carta : sono alberi spesso antichi e di essenze pregiate, venduti come materiale nobile per costruzioni e finiture, cosa che purtroppo ne aumenta l'appetibilità.
 
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