<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Cambiamento climatico 10 cose da sapere.. | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Cambiamento climatico 10 cose da sapere..

Il cambiamento climatico, è parzialmente causato ed inasprito dalle azioni dell’uomo;
dallo sfruttamento sconsiderato delle risorse,
dalle inadeguate contromisure adottate per accompagnare lo sviluppo industriale ed economico
dall’egoismo che ha spinto l’essere umano a voler ottenere ed accumulare sempre di più....
portandolo a dimenticarsi dei limiti moralmente e socialmente accettabili ed auspicabili; quei limiti necessari per non trovarsi al punto di non ritorno, per non danneggiare irreparabilmente la Terra, per consumare in modo intelligente le abbondanti – ma non infinite – risorse a disposizione e far sì che chi verrà dopo non trovi un pianeta spento, esausto, senza più nulla da offrire..


Per contrastare in modo efficace il cambiamento climatico, quindi, sarebbe necessario un intervento immediato ed estremo dell’uomo stesso, che coinvolga tutte le popolazioni e le autorità nel mondo, unite per raggiungere il comune obiettivo di salvare la Terra e la nostra stessa vita. Ci sono, però, numerosi fattori che sembrano bloccare la strada da percorrere per ottenere dei risultati tangibili. Uno di questi è senza dubbio rappresentato dalla generalmente scarsa e spesso erronea informazione che circonda questo tema e dall’assente o solo parziale comprensione delle conseguenze dello stesso sulla società nella sua totalità, quindi anche sulla sfera economica e politica...


"Giornalisti, parlate delle cause del cambiamento climatico, e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore".

Sono le prime parole dell'appello ai media firmato da 100 scienziati e studiosi italiani: il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, Antonello Pasini, Nicola Armaroli, Stefano Caserini, Enrico Giovannini, Luca Mercalli, Telmo Pievani.

"I media italiani parlano ancora troppo spesso di 'maltempo' invece che di cambiamento climatico - si legge nell'appello -. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni.
 
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Mosaicatura della pericolosità idraulica

L’ISPRA realizza la mosaicatura delle aree a pericolosità idraulica perimetrate dalle Autorità di Bacino Distrettuali. La mosaicatura viene effettuata secondo i tre scenari del D. Lgs. 49/2010: pericolosità elevata con tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (alluvioni frequenti), pericolosità media con tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni poco frequenti) e pericolosità bassa (scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi).

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Le aree a pericolosità idraulica elevata in Italia sono pari a 16.224 km2 (5,4% del territorio nazionale), le aree a pericolosità media ammontano a 30.194 km2 (10%), quelle a pericolosità bassa (scenario massimo atteso) a 42.376 km2 (14%) (Mosaicatura v. 5.0 - 2020
 
Anno 2022, estate caldissima senza mai pioggia.
Anno 2023, temporali, grandine, vento.
Ieri notte, in pianura padana 17 gradi. Ho acceso il riscaldamento in auto.
Anche questo è cambiamento climatico.
 
Anno 2022, estate caldissima senza mai pioggia.
Anno 2023, temporali, grandine, vento.

Lo scorso anno il prato di casa era terra battuta. Ieri ho tagliato l'erba che in una settimana è cresciuta parecchio e la sto tagliando una volta a settimana da maggio. Temperatura molto fresca anche adesso.

Se non fosse stato per le due trombe d'aria e la grandinata che mi hanno fatto danni per decine di migliaia di € sarebbe stato una bella annata climatica.
 
Mosaicatura della pericolosità idraulica

L’ISPRA realizza la mosaicatura delle aree a pericolosità idraulica perimetrate dalle Autorità di Bacino Distrettuali. La mosaicatura viene effettuata secondo i tre scenari del D. Lgs. 49/2010: pericolosità elevata con tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (alluvioni frequenti), pericolosità media con tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni poco frequenti) e pericolosità bassa (scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi).

Vedi l'allegato 29295
Le aree a pericolosità idraulica elevata in Italia sono pari a 16.224 km2 (5,4% del territorio nazionale), le aree a pericolosità media ammontano a 30.194 km2 (10%), quelle a pericolosità bassa (scenario massimo atteso) a 42.376 km2 (14%) (Mosaicatura v. 5.0 - 2020


Senza fare polemica....

Se questi dati sono veri....
....Romagna e dintorni Emiliani erano predestinati.
( minimo dal 2020 ).
Nel senso che era solo questione di tempo.
 
Quale è lo scopo di questo topic? Creare nel forum più allarmismo sul clima di quanto già ne fanno ogni giorno i mass media? (chiedo per un amico...)
 
Qui si dice di non deridere i giovani che protestano per il clima, ma di ascoltarli che non è troppo tardi :

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/ascoltiamoli

... io comincio a temere che il tempo è già scaduto e non si torna indietro e quindi bisogna trovare contromisure per la situazione che sarà molto diversa da come l'abbiamo conosciuta.

Alcuni non li sopportano proprio, altri non li prendono in considerazione o addirittura li deridono. Eppure, i giovani per il clima hanno fatto molto..

Ecco, dopo soli 5 anni e con una rapidità che ha sorpreso persino gli stessi scienziati, quelli che nel 2009 hanno ricevuto il premio Nobel per gli studi sul cambiamento climatico, lo “spauracchio” dei giovani urlanti nelle piazze è qui sotto i nostri occhi. Con le recenti ondate di calore, con gli incendi in Sicilia, Puglia e Calabria, i ghiacciai delle Alpi che si ritirano e la superficie del Mediterraneo che è sempre più calda. E proprio l’Italia, nel cuore del Mediterraneo, hotspot del cambiamento che fa paura non può a questo punto restare a guardare. È vero, adesso c’è la conoscenza...


Lo ribadisco ancora, chiunque abbia a cuore il futuro della Terra e delle prossime generazioni non può che essere preoccupato per l'effetto dei cambiamenti climatici..
Tra l'altro l’Italia ha mostrato una crescente attenzione verso le tematiche dell’azione climatica, sostenendo il ruolo centrale dei giovani come protagonisti del cambiamento necessario per garantire al pianeta un ambiente e un clima sostenibili..
 
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Lo ribadisco ancora, chiunque abbia a cuore il futuro della Terra e delle prossime generazioni non può che essere preoccupato per l'effetto dei cambiamenti climatici..
Vabbè, e adesso che mi sono preoccupato cosa cambia?

Scusami, non voglio sminuire quello che hai scritto, ma ne ho gli zebedi pieni di dovermi peoccupare sempre per qualcosa.
Sono convinto che le generazioni future saranno in grado di affrontare gli inevitabili cambiamenti climatici.
L'uomo si è sempre adattato e ben difeso.
Sono più pericolose le decine di migliaia di bombe atomiche magari gestite dall'intelligenza artificiale.
Poi, magari, se India e Africa fossero meno propense all'incremento incessante delle nascite forse andrebbe un pò meglio visto che produciamo un 1 kg di CO2 ogni giorno a testa
 
Vabbè, e adesso che mi sono preoccupato cosa cambia?

Scusami, non voglio sminuire quello che hai scritto, ma ne ho gli zebedi pieni di dovermi peoccupare sempre per qualcosa.
Sono convinto che le generazioni future saranno in grado di affrontare gli inevitabili cambiamenti climatici.
L'uomo si è sempre adattato e ben difeso.
Sono più pericolose le decine di migliaia di bombe atomiche magari gestite dall'intelligenza artificiale.
Poi, magari, se India e Africa fossero meno propense all'incremento incessante delle nascite forse andrebbe un pò meglio visto che produciamo un 1 kg di CO2 ogni giorno a testa


In fondo ti capisco.., siamo tutti liberi di dire e di manifestare la nostra opinione su qualsiasi argomento..
Secondo me forse bisognerebbe guardare la realtà da tutte le angolazioni..
Per costruire una società rispettosa del clima, dobbiamo capire i fatti, condividere le informazioni e comunicare fra di noi.:emoji_wink:
 
Incendi alle Hawaii, 53 i morti sull'isola di Maui.
Scene apocalittiche nella cittadina di Lahaina, dove molte persone sono corse in mare per sfuggire alle fiamme e centinaia di edifici del
centro storico sono stati distrutti..
Ma le stime indicano oltre 35mila persone potenzialmente in pericolo. Le aree verdi delle isole americane dell’Oceano Pacifico sono quelle più colpite, così come Lahaina dove l'incendio è ancora attivo. Ma non solo: il servizio sanitario è sotto pressione per via dei ricoveri per ustioni, intossicazioni da fumo e traumi. Da ieri manca l’elettricità in diverse zone, in 11mila sono senza le persone al buio, così come sempre più edifici sono inagibili. Non ci sarebbero italiani in situazione di pericolo.

Una situazione per niente rosea quella che sta travolgendo le Hawaii, paradiso per vacanzieri e scrigno naturalistico, ma quali sono le cause di questa apocalisse? Tanto da essere definita “una situazione di una gravità mai vista” dalla vice governatrice Sylvia Luke ai microfoni della Cnn.

L’Uragano di grado 4 ‘Dora’ viaggia con una forza tropicale di 200 chilometri oraria 800 chilometri dalle coste hawaiane, arrivando con una potenza di 120 chilometri sull’arcipelago. Qui mercoledì i venti hanno alimentato tre incendi, facendo spostare così le fiamme lungo i centri abitati. Questo un effetto indiretto dell’urgano che generalmente arriva sulle isole con forti piogge..
Molte persone hanno cercato salvezza e ‘riparo’ dai roghi in mare per poi essere salvate dalla Guardia Nazionale.



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Credo che si può affrontare un problema senza farsi coinvolgere troppo dal seguito mediatico, e credo che sia l'approccio che ormai dopo 20 anni di informazione massiva tutti dovrebbero aver compreso.
Invece abbiamo un informazione che spesso per motivi economici incentra più del dovuto l'attenzione su alcuni problemi, poi abbiamo un contro informazione che sempre per motivi economici si scaglia contro quell'informazione , ed in mezzo ci siamo noi che altrettanto spesso non riusciamo più a focalizzare la nostra attenzione sia perchè siamo bombartadi ma anche perchè siamo noi stessi desiderosi di essere bombardati dalle informazioni.
Certe volte come diceva qualcuno sarebbe da spegnere la televisione e limitare la navigazione in rete, e approfondire per altri canali tematiche fondamentali per il nostro vivere, tra cui anche quelle ambientali .
Poi se ad uno non interessa l'ambiente ed il clima è un suo legittimo approccio, basta che poi non si lamenta.
 
Le inondazioni più devastanti della storia recente della Cina si sono verificate nel 1998, quando morirono 4.150 persone, la maggior parte lungo il fiume Yangtze. Nel 2021, più di 300 persone sono morte nella regione centrale dell'Henan.

 
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