Il cambiamento climatico, è parzialmente causato ed inasprito dalle azioni dell’uomo;
dallo sfruttamento sconsiderato delle risorse,
dalle inadeguate contromisure adottate per accompagnare lo sviluppo industriale ed economico
dall’egoismo che ha spinto l’essere umano a voler ottenere ed accumulare sempre di più....
portandolo a dimenticarsi dei limiti moralmente e socialmente accettabili ed auspicabili; quei limiti necessari per non trovarsi al punto di non ritorno, per non danneggiare irreparabilmente la Terra, per consumare in modo intelligente le abbondanti – ma non infinite – risorse a disposizione e far sì che chi verrà dopo non trovi un pianeta spento, esausto, senza più nulla da offrire..
Per contrastare in modo efficace il cambiamento climatico, quindi, sarebbe necessario un intervento immediato ed estremo dell’uomo stesso, che coinvolga tutte le popolazioni e le autorità nel mondo, unite per raggiungere il comune obiettivo di salvare la Terra e la nostra stessa vita. Ci sono, però, numerosi fattori che sembrano bloccare la strada da percorrere per ottenere dei risultati tangibili. Uno di questi è senza dubbio rappresentato dalla generalmente scarsa e spesso erronea informazione che circonda questo tema e dall’assente o solo parziale comprensione delle conseguenze dello stesso sulla società nella sua totalità, quindi anche sulla sfera economica e politica...
"Giornalisti, parlate delle cause del cambiamento climatico, e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore".
Sono le prime parole dell'appello ai media firmato da 100 scienziati e studiosi italiani: il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, Antonello Pasini, Nicola Armaroli, Stefano Caserini, Enrico Giovannini, Luca Mercalli, Telmo Pievani.
"I media italiani parlano ancora troppo spesso di 'maltempo' invece che di cambiamento climatico - si legge nell'appello -. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni.
dallo sfruttamento sconsiderato delle risorse,
dalle inadeguate contromisure adottate per accompagnare lo sviluppo industriale ed economico
dall’egoismo che ha spinto l’essere umano a voler ottenere ed accumulare sempre di più....
portandolo a dimenticarsi dei limiti moralmente e socialmente accettabili ed auspicabili; quei limiti necessari per non trovarsi al punto di non ritorno, per non danneggiare irreparabilmente la Terra, per consumare in modo intelligente le abbondanti – ma non infinite – risorse a disposizione e far sì che chi verrà dopo non trovi un pianeta spento, esausto, senza più nulla da offrire..
Per contrastare in modo efficace il cambiamento climatico, quindi, sarebbe necessario un intervento immediato ed estremo dell’uomo stesso, che coinvolga tutte le popolazioni e le autorità nel mondo, unite per raggiungere il comune obiettivo di salvare la Terra e la nostra stessa vita. Ci sono, però, numerosi fattori che sembrano bloccare la strada da percorrere per ottenere dei risultati tangibili. Uno di questi è senza dubbio rappresentato dalla generalmente scarsa e spesso erronea informazione che circonda questo tema e dall’assente o solo parziale comprensione delle conseguenze dello stesso sulla società nella sua totalità, quindi anche sulla sfera economica e politica...
"Giornalisti, parlate delle cause del cambiamento climatico, e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore".
Sono le prime parole dell'appello ai media firmato da 100 scienziati e studiosi italiani: il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, Antonello Pasini, Nicola Armaroli, Stefano Caserini, Enrico Giovannini, Luca Mercalli, Telmo Pievani.
"I media italiani parlano ancora troppo spesso di 'maltempo' invece che di cambiamento climatico - si legge nell'appello -. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni.
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