modus72
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Immaginavo che, trattandosi di una buona notizia, il buon Multijet avrebbe fatto le corse per poterla pubblicare, invece...
Fiat, ritorno all'utile netto nel 2010
Risultato di 600 milioni. Quasi dimezzato l'indebitamento netto industriale. dividendo complessivo di 152 milioni
BILANCIO POSITIVO
Fiat, ritorno all'utile netto nel 2010
Risultato di 600 milioni. Quasi dimezzato l'indebitamento netto industriale. dividendo complessivo di 152 milioni
MILANO - Ritorno all'utile nel 2010 per il gruppo Fiat: 600 milioni di risultato netto contro una perdita di 848 milioni, in miglioramento di un miliardo di euro se si escludono gli oneri atipici. Dei 600 milioni di risultato netto, 222 sono relativi a Fiat Post Scissione e 378 milioni a Fiat Industrial. Il consiglio di amministrazione, che ha approvato i conti dell'esercizio, proporrà un dividendo totale per il 2010, per le tre classi di azioni di Fiat Spa, pari a 152 milioni di euro (escludendo le azioni proprie). Le azioni ordinarie, se la proposta del consiglio sarà approvata, riceveranno un dividendo unitario di 9 centesimi , mentre alle ordinarie e alle risparmio andranno 31 centesimi. Per il 2011, considerato un anno di transizione, è previsto un pagamento del 25% dell'utile consolidato sia per Fiat sia per Fiat Industrial, con un minimo di 50 milioni per la prima e di 100 milioni per la seconda.
DEBITI QUASI DIMEZZATI - L'indebitamento netto industriale si è ridotto significativamente a 2,4 miliardi (era pari a 4,4 miliardi di euro a fine 2009). Questo riflette «la positiva performance operativa di tutti i business», si legge nella nota del consiglio di amministrazione. La ripartizione dell'indebitamento netto industriale tra Fiat Post Scissione e Fiat Industrial, che tiene conto degli effetti della scissione avvenuta il primo gennaio 2011, è di 0,5 miliardi di euro e 1,9 miliardi di euro rispettivamente.
RICAVI PIU' 12% - Per quanto riguarda gli altri dati di bilancio, i ricavi 2010 sono ammontati a 56,3 miliardi di euro, in crescita del 12,3% rispetto al 2009, mentre l'utile della gestione ordinaria del gruppo ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro (1,1 miliardi di euro nel 2009). Fiat Post Scissione ha registrato un utile della gestione ordinaria di 1,1 miliardi di euro e un margine sui ricavi del 3,1% (736 milioni di euro e 2,3% dei ricavi nel 2009), con un contributo del business delle Automobili pari a 934 milioni di euro (in aumento di 215 milioni di euro rispetto al 2009). Fiat Industrial ha riportato un utile di 1,1 miliardi di euro e un margine sui ricavi del 5,1% (322 milioni di euro e 1,8% dei ricavi nel 2009), con utili della gestione ordinaria più che raddoppiati per Cnh e Iveco.
Si tratta dell'ultimo bilancio riconducibile alla gestione unita, dai prossimi vedremo come si comportano Fiat Auto e Fiat Industrial separate fra di loro. I target di cui si parla sono esclusivamente finanziari, non sono quelli di vendita che invece sono stati in gran parte mancati perlomeno per il settore auto; i buoni risultati sono venuti da CNH e da Iveco, risollevatisi dopo il tonfo del 2009, e dai settori auto in Brasile e dai veicoli commerciali leggeri (Doblò, Ducato, Kubo) mentre il settore auto che conosciamo ha dato segno negativo. Per quest'ultimo sarà un 2011 molto difficile a causa dei forti tagli allo sviluppo dei modelli operato negli anni precedenti.
Fiat, ritorno all'utile netto nel 2010
Risultato di 600 milioni. Quasi dimezzato l'indebitamento netto industriale. dividendo complessivo di 152 milioni
BILANCIO POSITIVO
Fiat, ritorno all'utile netto nel 2010
Risultato di 600 milioni. Quasi dimezzato l'indebitamento netto industriale. dividendo complessivo di 152 milioni
MILANO - Ritorno all'utile nel 2010 per il gruppo Fiat: 600 milioni di risultato netto contro una perdita di 848 milioni, in miglioramento di un miliardo di euro se si escludono gli oneri atipici. Dei 600 milioni di risultato netto, 222 sono relativi a Fiat Post Scissione e 378 milioni a Fiat Industrial. Il consiglio di amministrazione, che ha approvato i conti dell'esercizio, proporrà un dividendo totale per il 2010, per le tre classi di azioni di Fiat Spa, pari a 152 milioni di euro (escludendo le azioni proprie). Le azioni ordinarie, se la proposta del consiglio sarà approvata, riceveranno un dividendo unitario di 9 centesimi , mentre alle ordinarie e alle risparmio andranno 31 centesimi. Per il 2011, considerato un anno di transizione, è previsto un pagamento del 25% dell'utile consolidato sia per Fiat sia per Fiat Industrial, con un minimo di 50 milioni per la prima e di 100 milioni per la seconda.
DEBITI QUASI DIMEZZATI - L'indebitamento netto industriale si è ridotto significativamente a 2,4 miliardi (era pari a 4,4 miliardi di euro a fine 2009). Questo riflette «la positiva performance operativa di tutti i business», si legge nella nota del consiglio di amministrazione. La ripartizione dell'indebitamento netto industriale tra Fiat Post Scissione e Fiat Industrial, che tiene conto degli effetti della scissione avvenuta il primo gennaio 2011, è di 0,5 miliardi di euro e 1,9 miliardi di euro rispettivamente.
RICAVI PIU' 12% - Per quanto riguarda gli altri dati di bilancio, i ricavi 2010 sono ammontati a 56,3 miliardi di euro, in crescita del 12,3% rispetto al 2009, mentre l'utile della gestione ordinaria del gruppo ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro (1,1 miliardi di euro nel 2009). Fiat Post Scissione ha registrato un utile della gestione ordinaria di 1,1 miliardi di euro e un margine sui ricavi del 3,1% (736 milioni di euro e 2,3% dei ricavi nel 2009), con un contributo del business delle Automobili pari a 934 milioni di euro (in aumento di 215 milioni di euro rispetto al 2009). Fiat Industrial ha riportato un utile di 1,1 miliardi di euro e un margine sui ricavi del 5,1% (322 milioni di euro e 1,8% dei ricavi nel 2009), con utili della gestione ordinaria più che raddoppiati per Cnh e Iveco.
Si tratta dell'ultimo bilancio riconducibile alla gestione unita, dai prossimi vedremo come si comportano Fiat Auto e Fiat Industrial separate fra di loro. I target di cui si parla sono esclusivamente finanziari, non sono quelli di vendita che invece sono stati in gran parte mancati perlomeno per il settore auto; i buoni risultati sono venuti da CNH e da Iveco, risollevatisi dopo il tonfo del 2009, e dai settori auto in Brasile e dai veicoli commerciali leggeri (Doblò, Ducato, Kubo) mentre il settore auto che conosciamo ha dato segno negativo. Per quest'ultimo sarà un 2011 molto difficile a causa dei forti tagli allo sviluppo dei modelli operato negli anni precedenti.