<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> BMW: mamma mia che esperienza ! | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

BMW: mamma mia che esperienza !

Mastertanto ha scritto:
blackshirt ha scritto:
......concordo su tutto tranne il fatto che anche prendendo un'appuntamento, il venditore debba tenersi libero e non rispondere al telefono. Purtroppo, i venditori lavorano sempre "sotto stress"
E' una concezione inaccettabile, caro Black.
+++
Lucio
E' una questione complessa.
Generalmente, quando si chiama un "venditore", ci si aspetta di "trovarlo". Certo, dipende moloto dal tipo di "venditore" (nel senso da cosa vende) e, cosa non da poco, dalle politiche di vendita del preponente o datore di lavoro.
Tanto più tratta generi merceologici "banali" diventata tanto più "deve" essere reperibile, mentre, se vende prodotti e servizi complessi, allo stesso modo in cui è gradito averlo solo per sé per il lasso di tempo necessario, bisognerebbe avere la necessaria comprensione per non incazzarsi se al cell risponde la segreteria telefonica (soprattutto se il "venditore" in questione ha la buona abitudine di richiamare in giornata)
In realtà tendiamo tutti (in genere) ad essere un po' impazienti quando dobbiamo ricevere qualcosa e magari a spazientirsi quando dobbiamo dare (è nel dna umano): ma siamo tutti anche venditori.
Io sono ad esempio un libero professionista, potrei essere per assurdo il migliore, ma fare la fame, se non sapessi "vendere" (magari male) ciò che so.
Certo, per me è più facile "isolarmi" dal telefono quando sto parlando con un cliente, ma poi in ogni caso vedo chi mi ha chiamato e perché, e se le telefonate son state definitivamente risolte dai collaboratori o meno.
E' anche un problema di organizzazione, ma non solo: se i clienti sono nevrotici rischi il contagio.
Argomento affascinante
 
|Mauro65| ha scritto:
Mastertanto ha scritto:
blackshirt ha scritto:
......concordo su tutto tranne il fatto che anche prendendo un'appuntamento, il venditore debba tenersi libero e non rispondere al telefono. Purtroppo, i venditori lavorano sempre "sotto stress"
E' una concezione inaccettabile, caro Black.
+++
Lucio
E' una questione complessa.
Generalmente, quando si chiama un "venditore", ci si aspetta di "trovarlo". Certo, dipende moloto dal tipo di "venditore" (nel senso da cosa vende) e, cosa non da poco, dalle politiche di vendita del preponente o datore di lavoro.
Tanto più tratta generi merceologici "banali" diventata tanto più "deve" essere reperibile, mentre, se vende prodotti e servizi complessi, allo stesso modo in cui è gradito averlo solo per sé per il lasso di tempo necessario, bisognerebbe avere la necessaria comprensione per non incazzarsi se al cell risponde la segreteria telefonica (soprattutto se il "venditore" in questione ha la buona abitudine di richiamare in giornata)
In realtà tendiamo tutti (in genere) ad essere un po' impazienti quando dobbiamo ricevere qualcosa e magari a spazientirsi quando dobbiamo dare (è nel dna umano): ma siamo tutti anche venditori.
Io sono ad esempio un libero professionista, potrei essere per assurdo il migliore, ma fare la fame, se non sapessi "vendere" (magari male) ciò che so.
Certo, per me è più facile "isolarmi" dal telefono quando sto parlando con un cliente, ma poi in ogni caso vedo chi mi ha chiamato e perché, e se le telefonate son state definitivamente risolte dai collaboratori o meno.
E' anche un problema di organizzazione, ma non solo: se i clienti sono nevrotici rischi il contagio.
Argomento affascinante
Non dico che i clienti nevrotici e superesigenti, di quella brutta razza intollerante con gli altri ma graziosamente "elastica" quando si tratta di giudicare se stessi, non possano essere dei gran rompimaroni : ma vale per tutti, e questo genere di gente potrà capitare, suppongo, anche agli altri : quelli che NON si comportano come il capo officina (o accettatore, non saprei bene come definirlo a tanti anni di distanza) prima citato, quelli che certo devi aspettare il tuo turno, ma una volta che ci sei SI OCCUPANO DI TE e dei problemi della TUA macchina, e non ti mollano fin quando ogni cosa non è stata definita : anche se, comprensibilmente, anche a loro capita di essere talvolta interrotti da una telefonata, o - meno spesso - da qualche domanda urgente di un collega.... quest'ultimo modo di fare è la prassi, ad esempio, alla Mariani Motors di Monza, cui il lavoro non manca di certo ma che non è nevrotica e lascia ben altra impressione di serietà.

Io resto dell'idea che siano i capi, direttamente od indirettamente - quindi anche fregandosene, eventualmente - a dar l'impronta al modo d'essere di una azienda, di una organizzazione.
Lucio
 
Purtroppo ( o per fortuna...) nelle concessionarie conta ancora moltissimo il lato umano. E la differenza non la fà il marchio o il nome della concessionaria ma le persone che ci lavorano.
Molti si comportano come quello che hai menzionato tu, molti altri invece diversamente per fortuna.
Quello che è importante e che la casa dovrebbe capire è che l'interfaccia casa madre-utente è proprio la concessionaria e l'officina connessa.

P.S.: cosa sarebbero per curiosità quelle cose che dovrebbe vendere allo stadio?
 
Back
Alto