Opinione mista.
L'ho definito "Spaghetti Nazi".
Si ispira molto a certi film di guerra/spionaggio anni '50-'60 come il nido dell'Aquila o quello della diga con Clint Eastwood di cui non ricordo mai il titolo.
Bellissimi personaggi, anche quelli che restano poco (alcuni troppo poco) sullo schermo. Di solito prima di essere granguignolescamente falciati a raffiche di mitra.
Ma il film e' gia' lunghissimo, e zeppo di personaggi, alcuni andavano segati, e che venga fatto a colpi di mitra e' tipico tarantiniano, e piace.
Le inquadrature e i dialoghi sono molto alla "Sergio Leone". La storia e' ben fatta, sta in piedi e fila bene, ben costruita, ben sviluppata.
Ma al film manca molto di quel surrealismo, dell'essere assurdamente sopra le righe e non prendersi troppo sul serio tipico di altri film di Tarantino.
Sembra piu' un "Sergio Leone incontra Sam Peckinpah".
Stesse inquadrature di Leone, con l'ossessione per il dettaglio insignificante, che pero' assume peso e importanza nella mente del personaggio sotto tensione, e quella tensione trasmette con estrema efficacia, stessi dialoghi, laconici e ricchi di sottintesi. Stesse sparatorie di Peckinpah col sangue che sprizza a fontane, e si sparge a secchiate per ogni dove.
Ma poca dell'autoironia "pulp" e dell'esagerazione quasi comica tarantiniane, anche se i momenti ilari non mancano (spesso con un loro macabro sense of humor).
Insomma, bel film, ma mi ha deluso sotto certi punti di vista perche', probabilmente, mi aspettavo un film molto piu' "Tarantiniano".
Resta comunque, da un punto di vista strettamente oggettivo, davvero un bel pezzo di bravura.