<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> bamboccioni: finalmente un pò di giustizia | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

bamboccioni: finalmente un pò di giustizia

E' facile prendersela sempre con il più debole (i questo caso i giovani). La colpa del fenomeno dei bamboccioni io la darei soprattutto al lavoro svolto dai politici in questo ultimo decennio nel mondo del lavoro. Mi riferisco al loro operato nel mondo del lavoro, alla flessibilizzazione dei contratti (co.co.co della sx e tutto il resto continuato da Silvio), il tutto unito agli stipendi fissi dagli anni '90 con un aumento sproporzionato dei prezzi. Allora al posto di prendersela con noi bamboccioni, perchè non si provvede prima a rimettere un po' a posto il mondo del lavoro e non stare sempre dalla parte dei ricchi?
 
Féline72 ha scritto:
a 19 anni me ne sono andato via da casa... per studiare ho dovuto anche lavorare... :!: i ragazzi do oggi ..lasciamo perdere a 38 anni ancora vivono con i genitori...non ho parole.. :oops: :rolleyes:
E qui ritorna il mio discorso. Ai tempi tuoi molte cose erano più facili. Era più facile trovare un lavoro, il lavoro era più sicuro, ecc.

Io, per esempio, guadagno a nero 300 euro mensili e sto in ufficio dalla mattina alla sera. Sto impazzendo perchè non riesco a trovare lavoro. Molti mi hanno per esempio consigliato di fare infermieristica, ma ho preferito lasciar perdere perchè sono totalmente negato (e quindi non credo che mi riuscirebbe). Altre lauree? Mi sarebbe un po' piaciuto fare psicologia, ma gli sbocchi che offre sono troppo pochi. Mettermi maggiormente alla ricerca di lavoro? Idem per informatica. Conosco un solo sistema infallibile: la raccomandazione (oggi utile più che mai)! Imparare un mestiere? Ormai ho la bellezza di 25 anni, non so cosa fare. E come me stanno così milioni di italiani in continuo aumento. E al contrario di quanto si dice, voglia di lavorare ce ne è eccome fra i giovani. Basta andare il sabato sera nei pub o nelle discoteche che vedi sempre personale impegnato (tra buttafuori, baristi ed infine chi pulisce i bagni), nonchè molti ragazzi e ragazze che lavorano a chioschi o che la mattina all'alba spazzano le strade.

A tutto questo aggiungiamo pure come lo Stato ultimamente tenda a tartassare i singoli. Allora conviviamo, sposiamoci. Ma che c*zz* dico. Per prima cosa il matrimonio deve essere una cosa voluta e forzata (poi i risultati li conosciamo ormai bene), oltre che il trovare una donna va fatto perchè lo si vuole e non per accasarsi qualcuno/a.

A tutto ciò alcuni di voi repplicheranno parlando di famiglia, di chi a 20 anni aveva già moglie e figli, ecc. Beh, i tempi cambiano, come niente ci si ritrova con le pezze ai piedi, specie noi uomini.

E poi, per concludere, anche se è brutto da dirsi ma mi sembra sin troppo vero, come dice mio padre, in ogni cosa negativa ne trovi sempre una positiva. Sapete cosa c'è di positivo nei bamboccioni? Che limitano l'incremento demografico. Parliamoci chiaro, ora non c'è lavoro per milioni di giovani, figuriamoci per altri milioni.
 
Direi che, al di là delle battute, dovremmo innanzitutto metterci d'accordo sul significato del termine "bamboccioni".
Se è verissimo che ci sono tanti ragazzi che non riescono a trovare una sistemazione decente, è altrettanto e ancor più vero che ce ne sono tanti che cercano lavoro pregando Dio di non trovarlo..... tanto, mamma provvede a lavare i panni e al servizio ristorante, papà fornisce i 100 euro per benzina e sollazzi, e vai col liscio che a tribolare si fa sempre tempo. Mi sembra abbastanza evidente che è a quest'ultima categoria che si applica il neologismo padoaschioppiano, non a chi la buona volontà ce la mette.
Comunque, facendo riferimento al nord-est, penso che se a 38 anni uno è ancora lì che arranca, qualcosa che non quadra c'è....
 
Io, per esempio, sono un bamboccione a-tipico, forse sono da fustigare.

Ho 34 anni, vivo con mio padre pensionato di 64 anni vedovo (mia madre è morta di cancro 4 anni fa) e mia sorella studentessa.
Prendo uno stipendio che per molti neolaureati è un miraggio ed ho un contratto a tempo indet. oltre che fare da consulente ad alcuni professionisti saltuariamente.
Verso ogni mese 300 euro in famiglia per le bollette ed il cibo.
Non avendo una compagna non ho intenzione di accollarmi mutui o affitti per andare a fare il barbone e sono contento di essere vicino a mio padre che mi pare un mezzo fantasma da quando non c'è più mia madre.
Addirittura egli, per tenerci vicino, ci prepara manicaretti, riordina la casa, stira ecc..
E' una situazione forzata, lo so, ed a volte lo prenderei a calci dalla rabbia di vederlo così attaccato a noi ma per ora è una situazione dalla quale mi svincolerei con difficoltà, non solo per motivi di comodo.
 
84Christian ha scritto:
E' facile prendersela sempre con il più debole (i questo caso i giovani).

è un po' difficile dire se sia più debole, in generale e come categoria, un pensionato monoreddito che si trova a carico un trentenne che ha già mantenuto per trent'anni o un trentenne che preferisce destinare il proprio reddito al mantenimento di una condizione di vita che gli era garantita dal portafogli di papà.

molto dipende dalle condizioni specifiche, caso per caso; quello che è vero per i figli di Moratti può non essere vero per i figli del Cipputi.

è anche da stabilire se la condizione generale di difficoltà di accesso al lavoro debba essere addossata ai privati babbi o risolta dalla pubblica gestione del mondo del lavoro.
 
elancia75 ha scritto:
Io, per esempio, sono un bamboccione a-tipico, forse sono da fustigare.

Ho 34 anni, vivo con mio padre pensionato di 64 anni vedovo (mia madre è morta di cancro 4 anni fa) e mia sorella studentessa.
Prendo uno stipendio che per molti neolaureati è un miraggio ed ho un contratto a tempo indet. oltre che fare da consulente ad alcuni professionisti saltuariamente.
Verso ogni mese 300 euro in famiglia per le bollette ed il cibo.
Non avendo una compagna non ho intenzione di accollarmi mutui o affitti per andare a fare il barbone e sono contento di essere vicino a mio padre che mi pare un mezzo fantasma da quando non c'è più mia madre.
Addirittura egli, per tenerci vicino, ci prepara manicaretti, riordina la casa, stira ecc..
E' una situazione forzata, lo so, ed a volte lo prenderei a calci dalla rabbia di vederlo così attaccato a noi ma per ora è una situazione dalla quale mi svincolerei con difficoltà, non solo per motivi di comodo.
non devi scusarti per niente, avete avuto un lutto dolorosissimo, tuo padre è anziano e ancora non si è ripreso dalla perdita, fai benissimo a stargli vicino, è ancora presto per lasciarlo solo, ci vorranno ancora un paio di anni, per elaborare un lutto del genere...tra l'altro, contribuisci con le spese, per cui non sei di certo un parassita!
Hai tutto il mio appoggio morale
 
elancia75 ha scritto:
Io, per esempio, sono un bamboccione a-tipico, forse sono da fustigare.

Ho 34 anni, vivo con mio padre pensionato di 64 anni vedovo (mia madre è morta di cancro 4 anni fa) e mia sorella studentessa.
Prendo uno stipendio che per molti neolaureati è un miraggio ed ho un contratto a tempo indet. oltre che fare da consulente ad alcuni professionisti saltuariamente.
Verso ogni mese 300 euro in famiglia per le bollette ed il cibo.
Non avendo una compagna non ho intenzione di accollarmi mutui o affitti per andare a fare il barbone e sono contento di essere vicino a mio padre che mi pare un mezzo fantasma da quando non c'è più mia madre.
Addirittura egli, per tenerci vicino, ci prepara manicaretti, riordina la casa, stira ecc..
E' una situazione forzata, lo so, ed a volte lo prenderei a calci dalla rabbia di vederlo così attaccato a noi ma per ora è una situazione dalla quale mi svincolerei con difficoltà, non solo per motivi di comodo.

Tu NON SEI un bamboccione, anzi rendi un servizio di "badantaggio affettivo" se mi passi il termine....
 
LUISELLA1972 ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Io, per esempio, sono un bamboccione a-tipico, forse sono da fustigare.

Ho 34 anni, vivo con mio padre pensionato di 64 anni vedovo (mia madre è morta di cancro 4 anni fa) e mia sorella studentessa.
Prendo uno stipendio che per molti neolaureati è un miraggio ed ho un contratto a tempo indet. oltre che fare da consulente ad alcuni professionisti saltuariamente.
Verso ogni mese 300 euro in famiglia per le bollette ed il cibo.
Non avendo una compagna non ho intenzione di accollarmi mutui o affitti per andare a fare il barbone e sono contento di essere vicino a mio padre che mi pare un mezzo fantasma da quando non c'è più mia madre.
Addirittura egli, per tenerci vicino, ci prepara manicaretti, riordina la casa, stira ecc..
E' una situazione forzata, lo so, ed a volte lo prenderei a calci dalla rabbia di vederlo così attaccato a noi ma per ora è una situazione dalla quale mi svincolerei con difficoltà, non solo per motivi di comodo.
non devi scusarti per niente, avete avuto un lutto dolorosissimo, tuo padre è anziano e ancora non si è ripreso dalla perdita, fai benissimo a stargli vicino, è ancora presto per lasciarlo solo, ci vorranno ancora un paio di anni, per elaborare un lutto del genere...tra l'altro, contribuisci con le spese, per cui non sei di certo un parassita!
Hai tutto il mio appoggio morale

Grazie.. ;)
 
a_gricolo ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Io, per esempio, sono un bamboccione a-tipico, forse sono da fustigare.

Ho 34 anni, vivo con mio padre pensionato di 64 anni vedovo (mia madre è morta di cancro 4 anni fa) e mia sorella studentessa.
Prendo uno stipendio che per molti neolaureati è un miraggio ed ho un contratto a tempo indet. oltre che fare da consulente ad alcuni professionisti saltuariamente.
Verso ogni mese 300 euro in famiglia per le bollette ed il cibo.
Non avendo una compagna non ho intenzione di accollarmi mutui o affitti per andare a fare il barbone e sono contento di essere vicino a mio padre che mi pare un mezzo fantasma da quando non c'è più mia madre.
Addirittura egli, per tenerci vicino, ci prepara manicaretti, riordina la casa, stira ecc..
E' una situazione forzata, lo so, ed a volte lo prenderei a calci dalla rabbia di vederlo così attaccato a noi ma per ora è una situazione dalla quale mi svincolerei con difficoltà, non solo per motivi di comodo.

Tu NON SEI un bamboccione, anzi rendi un servizio di "badantaggio affettivo" se mi passi il termine....

Eh, ma anche lui si fa il mazzo per sopperire ad una mancanza non solo affettiva ma anche "di presenza" all'interno della casa.
 
elancia75 ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Io, per esempio, sono un bamboccione a-tipico, forse sono da fustigare.

Ho 34 anni, vivo con mio padre pensionato di 64 anni vedovo (mia madre è morta di cancro 4 anni fa) e mia sorella studentessa.
Prendo uno stipendio che per molti neolaureati è un miraggio ed ho un contratto a tempo indet. oltre che fare da consulente ad alcuni professionisti saltuariamente.
Verso ogni mese 300 euro in famiglia per le bollette ed il cibo.
Non avendo una compagna non ho intenzione di accollarmi mutui o affitti per andare a fare il barbone e sono contento di essere vicino a mio padre che mi pare un mezzo fantasma da quando non c'è più mia madre.
Addirittura egli, per tenerci vicino, ci prepara manicaretti, riordina la casa, stira ecc..
E' una situazione forzata, lo so, ed a volte lo prenderei a calci dalla rabbia di vederlo così attaccato a noi ma per ora è una situazione dalla quale mi svincolerei con difficoltà, non solo per motivi di comodo.

Tu NON SEI un bamboccione, anzi rendi un servizio di "badantaggio affettivo" se mi passi il termine....

Eh, ma anche lui si fa il mazzo per sopperire ad una mancanza non solo affettiva ma anche "di presenza" all'interno della casa.

Ti dico di più: stante il tuo status di single, tutto sommato sarebbe un mero spreco di risorse, oltre che un dolore per papà, che tu te ne andassi solo per la soddisfazione di "vivere da solo"....
 
elancia75 ha scritto:
a_gricolo ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Io, per esempio, sono un bamboccione a-tipico, forse sono da fustigare.

Ho 34 anni, vivo con mio padre pensionato di 64 anni vedovo (mia madre è morta di cancro 4 anni fa) e mia sorella studentessa.
Prendo uno stipendio che per molti neolaureati è un miraggio ed ho un contratto a tempo indet. oltre che fare da consulente ad alcuni professionisti saltuariamente.
Verso ogni mese 300 euro in famiglia per le bollette ed il cibo.
Non avendo una compagna non ho intenzione di accollarmi mutui o affitti per andare a fare il barbone e sono contento di essere vicino a mio padre che mi pare un mezzo fantasma da quando non c'è più mia madre.
Addirittura egli, per tenerci vicino, ci prepara manicaretti, riordina la casa, stira ecc..
E' una situazione forzata, lo so, ed a volte lo prenderei a calci dalla rabbia di vederlo così attaccato a noi ma per ora è una situazione dalla quale mi svincolerei con difficoltà, non solo per motivi di comodo.

Tu NON SEI un bamboccione, anzi rendi un servizio di "badantaggio affettivo" se mi passi il termine....

Eh, ma anche lui si fa il mazzo per sopperire ad una mancanza non solo affettiva ma anche "di presenza" all'interno della casa.

avete bisogno di stare vicini, tutti e tre...dovete darvi tempo...ci vuole tempo per queste cose
 
belpietro ha scritto:
84Christian ha scritto:
E' facile prendersela sempre con il più debole (i questo caso i giovani).

è un po' difficile dire se sia più debole, in generale e come categoria, un pensionato monoreddito che si trova a carico un trentenne che ha già mantenuto per trent'anni o un trentenne che preferisce destinare il proprio reddito al mantenimento di una condizione di vita che gli era garantita dal portafogli di papà.

molto dipende dalle condizioni specifiche, caso per caso; quello che è vero per i figli di Moratti può non essere vero per i figli del Cipputi.

è anche da stabilire se la condizione generale di difficoltà di accesso al lavoro debba essere addossata ai privati babbi o risolta dalla pubblica gestione del mondo del lavoro.
Quello del pensionato è un altro discorso. Mi riferisco alla politica fatta in quest'ultimo decennio. Più precisamente, alla precarizzazione dei giovani, e poi prendersela sempre con loro cogliendo i difetti di alcuni (fannulloni, alcuni che non vogliono fare lavori umili, ecc.). C'è da prendersela con chi ha flessibilizzato il lavoro con il pretesto di crearne di più, nonchè di favorire le imprese ci ha messi in questa situazione (e parlo di dx e sx).
Qui si vuole la botte piena e la moglie ubriaca...
 
84Christian ha scritto:
belpietro ha scritto:
84Christian ha scritto:
E' facile prendersela sempre con il più debole (i questo caso i giovani).

è un po' difficile dire se sia più debole, in generale e come categoria, un pensionato monoreddito che si trova a carico un trentenne che ha già mantenuto per trent'anni o un trentenne che preferisce destinare il proprio reddito al mantenimento di una condizione di vita che gli era garantita dal portafogli di papà.

molto dipende dalle condizioni specifiche, caso per caso; quello che è vero per i figli di Moratti può non essere vero per i figli del Cipputi.

è anche da stabilire se la condizione generale di difficoltà di accesso al lavoro debba essere addossata ai privati babbi o risolta dalla pubblica gestione del mondo del lavoro.
Quello del pensionato è un altro discorso. Mi riferisco alla politica fatta in quest'ultimo decennio. Più precisamente, alla precarizzazione dei giovani, e poi prendersela sempre con loro cogliendo i difetti di alcuni (fannulloni, alcuni che non vogliono fare lavori umili, ecc.). C'è da prendersela con chi ha flessibilizzato il lavoro con il pretesto di crearne di più, nonchè di favorire le imprese ci ha messi in questa situazione (e parlo di dx e sx).
Qui si vuole la botte piena e la moglie ubriaca...

Sembra anche a me, infatti ti sei scordato del fatto che l'alternativa alla precarizzazione sarebbe stata l'assenza di lavoro. Il precariato non è un obbligo, deve essere visto come una opportunità, magari in attesa di un lavoro degno di tale nome.
Tempo addietro non era più facile di oggi: si emigrava fino a cambiare continente, se necessario.
 
84Christian ha scritto:
Imparare un mestiere? Ormai ho la bellezza di 25 anni, non so cosa fare.
Non tirarti giu', c'e' un mondo di cose da fare che oramai pochi vogliono fare. E non sto parlando di portare il camion della monnezza ...
 
trinacrio ha scritto:
dexxter ha scritto:
Dicevano di essere stremati dalla convivenza sotto lo stesso tetto con la figlia. Così due genitori, residenti in provincia di Venezia, hanno chiesto al giudice che la loro bambina di 38 anni, fosse allontanata da casa.

I genitori hanno detto che il mènage con la donna era diventato «Insostenibile, conflittuale ed esasperante». La sentenza non ha dato ragione alla donna, che nonostante il suo lavoro part-time, ha dovuto fare fagotto e andarsene.
«È _ spiega il legale Andrea Campi _ il tipico caso di una famiglia veneta con i genitori settantenni, pensionati, alle prese con un figlio che vive ancora con loro. La donna di 38 anni giustificava la permanenza in casa con il magro guadagno. Ma la madre, specialmente, non voleva saperne di questa convivenza forzata dovuta all?incapacità della figlia di rendersi autonoma. Il giudice ha dato ragione ai coniugi". La sentenza si è basata all'articolo 342 del codice civile che parla di fatti che pregiudicano gravemente la libertà o l'integrità fisico-morale dei soggetti.

A oggi tre coppie si sono rivolte all'associazione Adico di Mestre, Venezia, per vedersi liberare dalla presenza, oramai troppo invadente, dei figli ultratrentenni. Due di queste vicende sono all?inizio del procedimento giudiziario. I figli questa volta sono maschi. Hanno 32 e 35 anni sono precari e con la loro condizione di scarsa autonomia finiscono per pesare in maniera negativa su mamma e papà.

Ma povera piccina sfrattata dai genitori a solo "38" anni :shock:
i genitori non sono piu' quelli di una volta :D :D
scherzi a parte sai che il fanomeno bamboccioni é tipico dell'italia? :rolleyes:
qui all'estero e generalmente nei paesi centro-europei é un'eccezione
che i "bimbi" :twisted: convivino con i genitori aldilà dei 22 massimo 23 anni
poi generalmente sono autonomi

Qui in Svizzera a 18 ti danno un calcio nel culo e vai di autonomia forzata. Oddio in Svizzera interna di più, qui in Ticino meno. Ma a 20 anni stai pur certo che sei fuori di casa per tua scelta!

È anche vero che ne hai le possibilità, guadagni alti, poche tasse, affitti decenti (e case curate e ben gestite)... insomma... è anche facile gestirsi così.
 
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