<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Audi: L'impianto di Bruxelles chiude: a casa 3 mila lavoratori | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Audi: L'impianto di Bruxelles chiude: a casa 3 mila lavoratori

Questo non succederà mai, anche con tutta la buona volontà del mondo.....Il contrario, invece, lo sarebbe.....L'Europa è troppo debole, in tutti i sensi....
Similmente, "la Cina" potrebbe comprare lo stabilimento e fare lavorare i 3000 lavoratori in Germania alle condizioni cinesi, come avviene già a Dreamland, Italia.
 
Penso ci voglia solo il coraggio della disperazione
La Cina è una realtà talmente variegata, in rapido sviluppo e con una crescente differenziazione sociale che uno straniero può trovare anche soluzioni professionali interessanti. Basta avere le giuste competenze. Noi abbiamo un famigliare che lavora e vive laggiù (non da "expat") con contratto cinese e visto professionale che, ricordo, scade ogni anno e va rinnovato dietro rinnovo del contratto di lavoro. Altrimenti, espulsione in tempo zero.

Si trova benissimo e ha addirittura uno stipendio maggiore che se facesse lo stesso lavoro qui in Italia... Ma è necessario un grande spirito di adattamento e una predisposizione a vivere "all'asiatica", cosa che praticamente quasi nessuno ha in Italia...

Andare là per fare l'operaio automotive (e lavorare anche la domenica, con un solo giorno di pausa a turno) sarebbe insostenibile per le nostre aspettative. Nell'indotto, i giorni di pausa non esistono nemmeno...aspettano tutti le (numerose a dire il vero) festività collettive.
 
Era sufficiente, in un settore già in crisi, non consegnare le chiavi di casa ai mandarini :emoji_sweat_smile:
Qua io non sono d'accordo.

Chi è più attempato si ricorderà la gran rincorsa del Giappone.....noi per loro "perdemmo" di fatto ma non tutto d'un botto, molto della nostra industria in vari settori...ma le responsabilità nostre c'erano....eccome......

La nostra industria automobilistica di allora che godeva di un aureo e forte ombrello anche politico non ne risentì più che tanto perchè vedi avevamo il prodotto, il prodotto c'era....

Poi il giapponese poteva essere migliore, essere più affidabile e longevo, ma mammammia se l'era brooto....bisogna arrivare agli anni novanta in cui, volenti o nolenti, si dovette chinare il capo alla tecnologia, con la Micra, che era anche bella, la Mazda 123, la Carina e e via dicendo....

Omoda, una bella auto, per me ben fatta, e a me i Suv non piacciono, noi sullo stesso segmento di fatto così che abbiamo, anche a prezzo sensibilmente superiore? E Byd Seal U lo vogliamo paragonare ad una nostra attuale plug-in....come direbbe totò.....
 
Io penso che, se non ci fosse stata l'"invasione" giapponese, a quest'ora non avrei un'auto stupenda come la MX-5.
Eh sì, perché un'auto di questo genere oggi gli italiani non ne fanno più... e una volta erano maestri!
 
Io penso che, se non ci fosse stata l'"invasione" giapponese, a quest'ora non avrei un'auto stupenda come la MX-5.
Eh sì, perché un'auto di questo genere oggi gli italiani non ne fanno più... e una volta erano maestri!
Ma guardate che le case giapponesi in Italia ci sono dagli anni sessanta....chi si ricorda la honda 360 oppure le prime Dahiatsu col motore 1100.....o le nissan berlina.....invasione non è la parola giusta, penetrazione costante e continua.

Cosa che stan facendo i cinesi, penetrazione costante e continua....nessuna invasione siamo noi che dobbiamo darci una svegliata con prodotti che siano all'altezza.

E se un prodotto è all'altezza, mi spiace dirlo, anche se è più caro, la gente lo compera.

Ed essere all'altezza non è dare un low cost low in tutto al prezzo del cost cinese che è oggettivamente fatto meglio più sicuro innanzitutto oppure sciacquarsi la bocca col "primium" fatto con cosa sto "primium" coi ricicloni di cose di cinque anni fa?

Ci sono eccezioni in sta cosa qui ossia c'è ancora il prodotto europeo? Si ieri vedevo cinque stelle alla Mini elettrica, bel risultato direi, quando un'intera galassia sui crash test latita da mesi.........la BMW sta facendo macchine interessanti, Vag ha concepito un Plug-in valido anche se non per tutti....vedremo.....
 
Ma guardate che le case giapponesi in Italia ci sono dagli anni sessanta....chi si ricorda la honda 360 oppure le prime Dahiatsu col motore 1100.....o le nissan berlina.....invasione non è la parola giusta, penetrazione costante e continua.
Io ricordo che negli anni 80 (decennio in cui cominciai a leggere tutti i mesi Quattroruote) c'erano grosse limitazioni nell'import di auto giapponesi in Italia, e forse in Europa in generale.
E mi ricordo che il grosso "boom" c'è stato quando queste limitazioni sono state tolte.
 
Io ricordo che negli anni 80 (decennio in cui cominciai a leggere tutti i mesi Quattroruote) c'erano grosse limitazioni nell'import di auto giapponesi in Italia, e forse in Europa in generale.
E mi ricordo che il grosso "boom" c'è stato quando queste limitazioni sono state tolte.
Io ricordo che il contingentamento era sui motocicli giapponesi inferiori a 400cc infatti Honda aprì un suo stabilimento ad Atessa per poter vendere le sue moto dal 1977, le famose Honda Italia il cb 125 poi le xl 125 e poi 200 la XL 350 le NS 125 e poi la NSR 125 e avanti così e qualche scooter e altro più avanti. Delle auto in merito non ricordo nulla ma aspetto altri "ricordi" meno labili del mio.
 
Io ricordo che il contingentamento era sui motocicli giapponesi inferiori a 400cc infatti Honda aprì un suo stabilimento ad Atessa per poter vendere le sue moto dal 1977, le famose Honda Italia il cb 125 poi le xl 125 e poi 200 la XL 350 le NS 125 e poi la NSR 125 e avanti così e qualche scooter e altro più avanti. Delle auto in merito non ricordo nulla ma aspetto altri "ricordi" meno labili del mio.
Quando non mi posso ritenere troppo sicuro della mia memoria, mi affido a ChatGPT (con ricerca sul web abilitata).
Ecco la sua risposta:

Fino alla fine degli anni '60, l'importazione di automobili giapponesi in Italia era vietata. Nel 1969, le restrizioni iniziarono ad allentarsi, permettendo l'ingresso di un contingente di 1.000 vetture giapponesi nel 1970, suddiviso in due scaglioni da 500 unità ciascuno. Il primo lotto arrivò nell'estate del 1970 e comprendeva modelli come la Honda N 360, la Mazda 1500 e 1600, la Subaru e la Toyota Corolla e Corona.

Le limitazioni all'importazione rimasero in vigore per diversi anni, con una graduale liberalizzazione nel tempo. Ad esempio, la Honda Accord di terza generazione, presentata in Giappone nel 1985, fu venduta in Europa e Nord America pochi mesi dopo. Tuttavia, in Italia, a causa del contingentamento delle vetture giapponesi in quel periodo, pochissime Accord furono vendute nel nostro paese.

Un passo significativo verso la completa liberalizzazione si ebbe nel 1991, quando fu siglato un accordo tra la Comunità Economica Europea (CEE) e il Ministero del Commercio Internazionale e dell'Industria giapponese (MITI). Questo accordo prevedeva un programma di graduale apertura del mercato europeo alle automobili giapponesi, con effetti particolarmente rilevanti per l'Italia.

Oggi, le automobili giapponesi sono una presenza consolidata sul mercato italiano, con marchi come Toyota, Nissan e Suzuki che hanno guadagnato una solida reputazione tra i consumatori.
 
Io ricordo che il contingentamento era sui motocicli giapponesi inferiori a 400cc infatti Honda aprì un suo stabilimento ad Atessa per poter vendere le sue moto dal 1977, le famose Honda Italia il cb 125 poi le xl 125 e poi 200 la XL 350 le NS 125 e poi la NSR 125 e avanti così e qualche scooter e altro più avanti. Delle auto in merito non ricordo nulla ma aspetto altri "ricordi" meno labili del mio.
Le XL e la NS ebbero un certo successo a meta' degli anni 80 quando le enduro andavano molto fra i giovani (anche se la NS era stradale). Ricordo con ammirazione le sorelle piu' grandi XL 600 Paris Dakar, Suzuki DR e Yamaha XT e Tenere'.
 
Io ricordo che negli anni 80 (decennio in cui cominciai a leggere tutti i mesi Quattroruote) c'erano grosse limitazioni nell'import di auto giapponesi in Italia, e forse in Europa in generale.
E mi ricordo che il grosso "boom" c'è stato quando queste limitazioni sono state tolte.
Periodo che ricordo benissimo perché l'ho vissuto. Il contingentamento riguardava varie categorie di auto e fuoristrada, alcuni di questi vennero importati (Suzuki) in versione "Limited Slip Differential" cioè con differenziale centrale a slittamento limitato invece che con blocco manuale, per farle rientrare nella categoria autovetture e avere più "quote". Non era necessario scomodare la AI, basta attendere che passino di qua gli utenti più "attempati" :emoji_sweat_smile:
 
La Cina è una realtà talmente variegata, in rapido sviluppo e con una crescente differenziazione sociale che uno straniero può trovare anche soluzioni professionali interessanti. Basta avere le giuste competenze. Noi abbiamo un famigliare che lavora e vive laggiù (non da "expat") con contratto cinese e visto professionale che, ricordo, scade ogni anno e va rinnovato dietro rinnovo del contratto di lavoro. Altrimenti, espulsione in tempo zero.

Si trova benissimo e ha addirittura uno stipendio maggiore che se facesse lo stesso lavoro qui in Italia... Ma è necessario un grande spirito di adattamento e una predisposizione a vivere "all'asiatica", cosa che praticamente quasi nessuno ha in Italia...

Andare là per fare l'operaio automotive (e lavorare anche la domenica, con un solo giorno di pausa a turno) sarebbe insostenibile per le nostre aspettative. Nell'indotto, i giorni di pausa non esistono nemmeno...aspettano tutti le (numerose a dire il vero) festività collettive.


Beh....

So che hai contatti frequenti con quel mondo....

....Io poi sono un ammiratore sfegatato di quel mondo
( solo 60 anni fa morivano di fame come le mosche )
Ma il mio era un altro discorso.
Per dire che con tutti i paesi si che ci sono al mondo,
sarebbe comunque IMO l' ultimo dove andare a vivere.

-Lingua
-Alimentazione ( nei miei due fornitori abituali di sushi, chiedo ancora, dopo anni, le posate )
-Sanita' con le mie 5 medicine al giorno ( ancora ) gratis....
 
Ultima modifica:
Non era necessario scomodare la AI, basta attendere che passino di qua gli utenti più "attempati" :emoji_sweat_smile:


Eccolo....

Ricordo benissimo la prima Civic
( erano i prim'70s )
l' aveva un mio carissimo amico
( non ricordo pero' come se la procuro', se in Italia o dalla CH /D ).
Devo dire che non era nemmeno brutta.
Ricordo l' originalita' dell' antennino gia' montato di serie sullo spigolo fra parabrezza e portiera anteriore.
 
Io invece ricordo la gippettina della Suzuki, metà anni ottanta, talvolta e in qualche posto altro che contingentamento....sembrava vi fosse solo quell'auto lì....
 
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