Parto dal presupposto che in fase di scelta, come tra l'altro accade purtroppo in generale nella propria vita professionale e privata, bisogna spesso scendere a compromessi. Credo che a chiunque piacerebbe avere il massimo di tutto ma ottenerlo nella pratica è davvero arduo.
Tutto questo per dire che anch'io su una cabrio opterei per un motore a ciclo Otto e magari pure bello grintoso, però poi, magari per rendere la cabrio/roadster godibile quotidianamente, occorre fare una scelta, appunto, di compromesso.
Detto ciò, avendo avuto modo di provare per bene diversi 1.6l Diesel (116d ED, 508 1.6 HDI, Delta 1.6 mjet, CMax 1.6 TDCI) ho maturato una mia idea nella comparativa con i 2 litri. Non è tanto un discorso di prestazioni in quanto mediamente, specie su una segmento C, le prestazioni, per muoversi quotidianamente, non mancano affatto. Già a bassi regimi rendono mediamente disponibili valori di coppia e potenza più che discreti assicurando una buona elasticità di funzionamento e riprese tutto sommato efficaci. Si prestano poi anche alle richieste di ritmi più sostenuti, anche nei percorsi autostradali.
Il rovescio della medaglia riguarda a mio avviso due aspetti. Il primo, banale, è quando si adotta uno stile di guida più sportivo (in realtà, complici tanti fatto, accade raramente) dato che l'extra-performance erogata non è particolarmente esaltante. Il secondo punto riguarda invece il comportamento del motore: trovo che i 2l presentino un'erogazione più omogenea, fluida e regolare su tutto il campo di funzionamento. In particolare non mi riferisco tanto ai regimi intermedi, quanto a quelli bassi ed alti. Nei primi rispondono più prontamente ed efficacemente, nei secondi mostrano più allungo e progressione. In poche parole cioè trovo che i 2 litri abbiano un'erogazione più "raffinata".
Quanto riscontrato vale però mediamente e bisogna considerare il campione sul quale ho fatto questa mia personale statistica. Ci sono poi degli scostamenti, sia in positivo che in negativo, rispetto alla media per cui può accadere che gli "svantaggi" riscontrati si possano amplificare ma anche ridursi, annullarsi o addirittura ribaltarsi in funzione della particolare coppia di motori posta a confronto.