wilderness ha scritto:
In un'articolo di prima pagina sul Corsera di oggi si consiglia la vendita di Alfa: si dice che Fiat non ha mai messo in campo un progetto serio per Alfa e che non deve tenerla "in questo stato al mero scopo di non avere un concorrente in casa. Non ripeta l'errore del 1986. La venda."
Cita anche un virgolettato attribuito a Marchionne: "Basta con le storie gloriose usate come alibi, le cavolate come i richiami a Nuvolari...." . :lol: :lol: :evil: :evil: :? ..inoltre si citano Lambo e Mini come esempi di marchi gloriosi venduti e recuperati....
Opinione personale del giornalista o c'è qualcosa sotto?
Ciao wilderness,
non c'e niente sotto, ogni giornalista puo fare le sue cavolate. La verita sta nel fatto che L'Alfa puo rilanciare soltanto quando rimane nelle mani italiane, il fattore premium del marchio non si basa cosi sulle tecnologie, come oppure sull'immagine ma sull'italianita raffinata e sofisticata.
Come tante volte ho detto il rilancio e assicurato, Marchionne ha ribadito tante volte che nessun marchio non si vende! A partire dalla Giulietta il marchio recuperera le vendite, diffondera la rete sui nuovi mercati, eppoi - gia a Ginevra - ci daranno il primo assaggio della Giulia (nonche Giulia SW) firmata Giugiaro, coupe targato Pininfarina e il cabrio sotto il quale ha messo la firma Bertone. Fino al 2012 si va con la 159/159 SW he poi verrranno sostituite dalla famiglia Gliulia. La Mito non e da sottovalutare.
Con queste basi si allarghera la presenza, sia sul mercato europeo, sia negli States, sia in Cina, sfruttando tante sinergie che si possono rivelare nell'ambito del Gruppo. Dalle fonti vicine alla Fiat si dice anche con la crescente possibilita che sono in corso i colloqui con la Bmw per la collaborazione industriale che ci puo contribuire anche allo sviluppo del marchio.
Concludendo, tutti abbiamo visto quante promesse ha espresso e poi mantenuto la Fiat sotto la guida di Marchionne. Lo fara con l'Alfa, senz'ombra di dubbio. Le prime belle sorprese ci aspettano dietro l'angolo. Lo vedrete...
Salutoni,
Riccardo