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Arrivano le company town?

Le company town (citta' fabbrica) sono state storicamente un fenomeno nato negli Stati Uniti. Dall'organizzazione urbanistica ai servizi, tutto era collegato, gestito e nella maggior parte proprieta' della singola azienda o fabbrica.
Anche in Italia abbiamo assistito, in maniera meno marcata, ad un fenomeno simile, senza pero'arrivare alla nascita ex novo di nuove citta', ma piu' che altro caratterizzato da forme o di assistenza/servizi ai lavoratori fino ad un coinvolgimento piu'ampio, fornendo strumenti di crescita formativa tecnica ma pure culturale in senso piu' generale (basti pensare a Adriamo Olivetti e al suo concetto di fabbrica).
Un fenomeno criticato come paternalismo delle classi dirigenti finalizzato subdolamente ad un maggior controllo delle classi lavorative.
Leggo ora dell'evoluzione di questo fenomeno ora chiamato welfare aziendale:
http://m.ilgazzettino.it/motori/news-2429165.html
Il privato si sostituira' sempre piu' alle classiche forme pubbliche di assistenza? Secondo Voi e' un fatto positivo oppure no?
 
Secondo me, con il manifestarsi sempre più palese della difficoltà dei vari Stati (salvo rare e virtuose eccezioni) nel far fronte a parti sempre più ampie delle esigenze dei cittadini il processo è inevitabile.

Che sia un fatto positivo o meno non lo so, l'unica cosa di cui sono certo è che ci avviciniamo sempre più al medioevo feudale....dove l'assenza di un'autorità centrale che garantisse diritti e servizi imponeva di mettersi sotto protezione di qualcuno che li fornisse (a chiacchiere) di tasca propria.
A lungo andare mi sa che ci avvicineremo sempre più ai servi della gleba e magari anche agli schiavi pagati con vitto e alloggio.


Comunque in Italia mi sa che è un processo che va avanti da tempo:
Chi lavora e non ha nonni manda i figli alle scuole private (in buona parte gestite da.....giusto per rimanere nel contesto medioevo).
Chi vuole fare sport o imparare uno strumento deve rivolgersi (pagare) ai privati o ad associazioni private/religiose (a proposito di medioevo).
Chi ha bisogno di uno specialista telefona direttamente ad uno studio privato, oppure aspetta 6 mesi e poi paga comunque il ticket.

Alla luce di tutto questo mi sa che la privatizzazione selvaggia(di gestione e fornitura) dei servizi non sarebbe neanche tanto male, peccato che in Italia si pagano tasse come se i servizi elencati sopra venissero erogati da quelli che se li fanno pagare, ma qui si va oltre la discussione ed oltre il regolamento.
 
a me piace....oltretutto pare che dove il datore di lavoro si prenda carico delle esigenze dei propri lavoratori, costoro rendono di piú perché hanno meno problemi per la testa.
Un esempio: in certe aziende sono state creati degli asilo nido e questa fa guadagnate tempo ( e nervoso) per non dover avere il problema di portare il figlio al nido per poi arrivare - alle volte trafelata - sul posto di lavoro.

Poi in certi posti di lavoro questi problemi non sussistono.....qualcuno timbra loro il cartellino. Ma questo é un altro discorso.
 
ma questo non mi sembra proprio una company town come quelle statunitensi, o forse ho capito male io?
 
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