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[Approfondimenti] - La Nuova Piattaforma MQB.

Terminata la carrellata di uscite con il trio A3 - Golf - Leon vorrei approfondire un pò la questione della piattaforma MQB sotto il profilo tecnico anche per dare maggiori informazioni a chi nel presente ma anche, soprattutto, nel futuro vorrà orientarsi verso le proposte del Gruppo che utilizzano questa piattaforma.

In generale riassumerò un pò di numeri e caratteristiche a integrazione/ampliamento di quanto probabilmente è già stato detto e sempre consultabile sulla rete per chi ne avesse tempo o voglia.

La piattaforma MQB Modularer Querbaukasten è declinata ad essere utilizzata in tutti i modelli con alloggiamento del propulsore in posizione trasversale ed è stata sviluppata attraverso circa 4 anni di lavoro e con investimenti da parte del Gruppo pari a circa 60 miliardi di Euro.
Alla luce degli ingenti investimenti e degli anni di sviluppo la piattaforma consentirà, via via che sostituirà le precedenti in uso, un risparmio di circa 14 miliardi e per il marchio VW ed "affiliate" rappresenterà la base di sviluppo per i segmenti B, C e D mentre in Audi solo B e C.
Alla fine la stima è di un risparmio dei costi che orbita attorno al 30% per le "economie di scala" ed un 23% di efficienza in più, il tutto studiato per offrire una struttura di eccellenza dal punto di vista progettuale.

La piattaforma nasce con lo scopo di fornire versatilità massima in ambito costruttivo tanto da poter alloggiare propulsioni classiche, ibrida, ibrida plug-in, elettrica, Gpl e Metano e forse fuel cell, trasmissioni manuali, automatiche o robotizzate e trazione anteriore o integrale, con una stima a regime di circa 4,6 milioni di unità all'anno.
Sembrerebbero numeri da capogiro che però assumono un valore più concreto nel momento in cui si comprende che la nuova piattaforma MQB andrà a sostituirsi progressivamente, secondo il ciclo di rinnovamento, alla precedente piattaforma PQ (tutt'ora utilizzata in vari modelli), ovvero dove P indica una piattaforma per autovetture per passeggeri e Q (Quer in Tedesco) il propulsore in posizione trasversale. La sigla alfabetica è seguita da un codice numerico a due cifre di cui la prima rappresenta la classe (misura) e la seconda la generazione (evoluzione).

Con questa precisazione sia ha una prospettiva più chiara dei volumi in gioco soprattutto se si considerano le piattaforme della famiglia PQ che saranno sostituite, essenzialmente:

  • PQ24 (Es. ?koda Fabia (6Y), ?koda Fabia (5J), ?koda Roomster, ecc.)PQ25 (Es. Volkswagen Polo (6R), SEAT Ibiza (6J), Audi A1)PQ35 (Es. Volkswagen Jetta, Volkswagen Eos, Volkswagen Scirocco Mk3)PQ46 (Es. Volkswagen Passat, Volkswagen Passat CC, ecc.)

Con le varianti "furgonato" o in configurazione SW. La previsione di utilizzo è pari a circa 60 modelli con la nuova piatatforma MQB con in più la possibilità di pluri-produzione sulle linee.

Si è parlato molto del peso della piattaforma che però non è univoco per tutti i modelli/versioni in commercio specificatamente allestiti poichè gli stessi allestimenti possono determinare variazioni, il riferimento è quindi di base.

La piattaforma modello ruota attorno ad un valore di base di 100 Kg. valore che ad esempio sul motore 1.2 TSI può arrivare a 112 Kg. Il valore è stato raggiunto operando sulle seguenti riduzioni:

  • -3 Kg. Impianto elettrico-12 Kg. Equipaggiamenti -22 Kg. Motori -26 Kg. Parti in movimento-37 Kg. Superstruttura (scocca, telaio e altre parti strutturali)

Negli anni lo studio ha analizzato le varie componenti assemblate in modo da perfezionarne e migliorarne i punti cardine sia sotto il profilo tecnico-qualitativo che di lavorazione-assemblamento. A riferimento della lista di cui sopra si sono ricavati risultati come:

-0,4 kg sono stati ricavati dalla plancia con un processo che taglia del 20% il peso, ma ne aumenta di altrettanto la rigidità, eliminazione di punti di attacco (snellimento di montaggio sulla linea) e di rumori parassiti.

-1,4 kg con la traversa di supporto plancia , per merito degli acciai e del modo in cui sono utilizzati e lavorati.

-2,7 kg nel gruppo climatizzazione, ottimizzando la struttura i materiali e le funzionalità dei componenti con il risultato di una diminuzione degli assorbimenti pari a 5 Ampére ed una riduzione della rumorosità nella ventilazione pari a 5dB (un fruscio di foglie oscilla tra 10-20 dB ma all'interno di un abitacolo chiuso e ben insonorizzato 5 dB non sono indifferenti)

-7 kg dai sedili, con l'adozione di acciai ad alta resistenza saldati al laser e pari ad un risparmio in termini di massa di circa il 15%

-23 kg dalla scocca portante, a seguito dell'utilizzo di acciai speciali di diverso tipo, ottimizzazione profili e geometrie, utilizzo di materiale strutturale in posizioni specifiche. Gli acciai speciali (alto, ultra alto resistenziali) arrivano all' 80%, quelli forgiati a caldo arrivano al 28% (circa 4 volte quelli presenti nella Giulietta). Nel processo a caldo l'acciaio viene prima scaldato a 950 °C, poi passato sotto la pressa per la sagomatura e poi raffreddato seguendo una procedura specifica per darle le previste caratteristiche strutturali. Per ottenere ciò questi processi di sagomatura sono stati reintrodotti all'interno degli stabilimenti, il risultato finale è un acciao con un resistenza pari a circa 1.000 Mpa ovvero nell'ordine a 4 volte superiore quella di un acciaio altoresistenziale di base, altissima precisione di lavorazione ed un risparmio pari a circa 12 Kg.
Ulteriore passo nella lavorazione degli acciai è stato compiuto con la profilatura flessibile o acciaio a geometria variabile con l'utilizzo di nuove macchine rolled tailored blanks ( E' una lavorazione specifica della tedesca Mubea con acciai al boro) consentendo così di differenziare gli spessori di una singola parte fino a 11 volte in relazione alle esigenze e risparmiando così circa 4 Kg. (Focus ed Insignia utilizzano questa lavorazioni per alcune parti ma si fermano a 7 volte).

-7 kg rielaborando le forme delle zone strutturali della scocca. Ad esempio la traversa anteriore ha una sezione superiore del 25%, con un vantaggio per la resistenza strutturale, negli urti e nella trasmissione di rombosità, ma nel contempo subisce una diminuzione dello spessore degli acciai.

Nella nuova piattaforma MQB un passo decisivo è stato compiuto nell'alloggiamento dei motori, derivanti dal capostipite EA888, che hanno trovato così una standardizzazione di posizionamento, ovvero tutti (benzina EA211 e diesel EA288) inclinati all'indietro e con lo scarico dei gas rivolto dalla stessa parte. Il concetto di modularità è stato quindi esteso anche ai motori con nuovi diesel e "seminuovi" benzina, nel senso che strutturalmente i benzina in uso derivano già dalla EA888.

Unico parametro invariabile di tutta la piattaforma MQB è la distanza tra la pedaliera e il centro della ruota anteriore, per il resto passo, sbalzi e carreggiate sono componibili. Oltretutto lo sbalzo anteriore è stato ridotto di 40 mm.

Alla fine leggendo questi dati ci si può rendere conto del grande sforzo compiuto da Volkswagen AG nella realizzazione di questa piattaforma, una base che dovrà assicurare nel futuro prossimo circa il 50% delle produzioni del Gruppo e quindi una carta estremamente importante per gli ambiziosi target industriali preposti.
Nel corso degli anni a venire e sino al 2018, anno in cui il Gruppo stima di tagliare l'biettivo di 10.000.000 di unità prodotte annue, il susseguirsi di modelli ed aggiornamenti ci mostreranno le potenzialità di questa piattaforma.

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La piattaforma MQB vista da Audi, la A3.

La piattaforma MQB, così come appena citato sopra, rappresenta il fulcro delle nuove produzini del Gruppo VAG ed in casa Audi questa verrà utilizzata per le produzioni destinate ai segemnti B (quello di A1 e derivati) e C (quello di A3 e derivati).

A prescindere dalla politica comune dettata dall'appartenenza ad un Gruppo, alle economie di scala e agli obiettivi da raggiungere ogni marchio si muove su principi indipendenti che ne devono per forza di cose evidenziare le caratteristiche.

Condividere lo "scheletro" non è sinonimo di identico anche perchè ad oggi molti sono i fattori che determinano le differenze, poichè il ventaglio di offerte sulla piazza con il passare degli anni si è notevolmente ampliato così come le personalizzazioni, le caratterizzazioni e le differenziazioni nella produzione. Quindi la stessa cosa "formalmente uguale" può essere prodotta in vari modi che uguali non sono.

L' Audi A3 ricade nel modello "scheletro" comune ma prodotto finale diverso e questo non è il frutto di "lustrini" da serate di gala ma di una politica che ha posto al centro dell'attenzione la volontà di offrire un prodotto di rilievo.

Ciò che mi interessa porre all'attenzione di chi legge è quanto Audi si è spesa nel proporre il prodotto nuova A3.

Wolfgang Egger resposanbile centro stile Audi è abbastanza chiaro "la dotazione tecnologica della A3 è la più evoluta della Casa".
Le varie cromature che circondano comandi e strumenti ed impreziosiscono l'auto sono 12 elementi cromati prodotti da 12 aziende diverse.
Le parti colorate di A3 sono circa 700, realizzate da 45 differenti fornitori.

Il frutto della "maniacalità" Audi dell'ultima su creatura in ordine temporale, la A3 appunto, risiede nel padiglione N30 controllo qualità dei prodotti sia in fase progettuale che a produzione avviata.

Audi per assicurare i suoi standard qualitativi nella tolleranza dei micron opera con un meister-bock (letteralmente un' impalcatura di riferimento) sostanzialmente uno strumento di precisione che serve a rifinire ogni imperfezione in fase progettuale.
Per garantire questi controlli i team si avvalgono di vari strumenti di precesione, ne vengono utilizzati 7 solo per gli interni.

La prima generazione di A3 (1996) concedeva distanze di accoppiamento anche di circa 5 millimetri, tolleranza dimezzata nella seconda generazione (2003) ed ulteriormente dimezzata in questa con valori di tolleranza prossimi allo zero.

Nota Informativa:

A differenza dei precedenti pianali sul nuovo MQB è stata adottata una scelta differenziata del comparto sospensivo al posteriore a seconda del modello e delle versioni.

Per quanto riguarda Audi la differenziazione viene così applicata:

  • con potenze inferiori a 90 kW viene montato al posteriore un ponte interconnesso (Es. 1.2 TFSI e 1.6 TDI (90 e 105 Cv).Con potenze a partire dai 90 kW viene montato al posteriore un sistema Multi Link a quattro bracci (Es. 1.4 TFSI 122 Cv e 2.0 TDI 150 Cv).
 
Set foto 1

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