Secondo MF, anche la partecipata di FIAT, Chrysler, cerca spazio di movimento in CHINA.
MF Online
Fiat-Chrysler, interesse per Cina ma ad oggi nessun accordo
25/08/2009
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Chrysler è interessata al mercato cinese, ma ad oggi non ha firmato accordi con Guangzhou Auto o con altri operatori. "C'è grande interesse per il mercato cinese, ma ad oggi non è stato firmato un accordo di questo tipo", ha detto stamani un portavoce del gruppo partecipato da Fiat a commento delle indiscrezioni trapelate ieri, che parlano di un'intesa per il marchio Jeep.
Secondo queste voci, il partner cinese del Lingotto, Guangzhou Auto, avrebbe firmato un accordo per la produzione dei fuoristrada Chrysler nel nuovo stabilimento di Changsha. Il primo modello realizzato in Cina dalla nuova joint venture dovrebbe essere la Jeep Compass, a partire dalla metà del 2011.
Ancora novità dall'Asia, in India un consorzio di banche ha concesso alla joint venture paritetica locale tra Fiat e Tata, una linea di credito da 363 milioni di euro finalizzata allo sviluppo dello stabilimento di Ranjangaon, a sud di Mumbai. "Le notizie sono positive ma non cambiano lo scenario di fondo, sul titolo Fiat confermiamo quindi il nostro giudizio neutrale con un prezzo obiettivo a 7,5 euro", afferma stamani un analista di una sim milanese.
Oggi invece Bernstein ha alzato il target price di Fiat a 8 euro da 5 euro (oggi l'azione sale in Borsa dello 0,12% a 8,37 euro), ma ha mantenuto il rating market perform in quanto teme, guardando al 2010, che la casa torinese abbia raggiunto il picco degli utili. "Fiat Auto ha impressionato nel 2009, ma i margini non sono sostenibili", sostiene la banca.
In Europa gli incentivi alla rottamazione hanno avuto un effetto positivo. Tuttavia, per le altre aziende gli incentivi hanno sostenuto i volumi, ma hanno avuto un effetto negativo sul mix di prodotto e sui margini. Il Lingotto non ne ha risentito in quanto vende auto di più piccole dimensioni. "Ma", si domanda ancora Bernstein, "Fiat Auto migliorerà nel 2010? Il Brasile migliorerà? Forse".
"I volumi e il mix europei aumenteranno? Improbabile, secondo noi", aggiungono gli esperti. "Comunque diamo a Fiat il beneficio del dubbio con una piccola crescita, in più consideriamo nel modello di valutazione utili più alti per le controllate Cnh e per Iveco". Tutto questo si traduce in un Ebit di 1,5 miliardi di euro e in un Eps di 0,44 euro.
Francesca Gerosa
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Chrysler è interessata al mercato cinese, ma ad oggi non ha firmato accordi con Guangzhou Auto o con altri operatori. "C'è grande interesse per il mercato cinese, ma ad oggi non è stato firmato un accordo di questo tipo", ha detto stamani un portavoce del gruppo partecipato da Fiat a commento delle indiscrezioni trapelate ieri, che parlano di un'intesa per il marchio Jeep.
Secondo queste voci, il partner cinese del Lingotto, Guangzhou Auto, avrebbe firmato un accordo per la produzione dei fuoristrada Chrysler nel nuovo stabilimento di Changsha. Il primo modello realizzato in Cina dalla nuova joint venture dovrebbe essere la Jeep Compass, a partire dalla metà del 2011.
Ancora novità dall'Asia, in India un consorzio di banche ha concesso alla joint venture paritetica locale tra Fiat e Tata, una linea di credito da 363 milioni di euro finalizzata allo sviluppo dello stabilimento di Ranjangaon, a sud di Mumbai. "Le notizie sono positive ma non cambiano lo scenario di fondo, sul titolo Fiat confermiamo quindi il nostro giudizio neutrale con un prezzo obiettivo a 7,5 euro", afferma stamani un analista di una sim milanese.
Oggi invece Bernstein ha alzato il target price di Fiat a 8 euro da 5 euro (oggi l'azione sale in Borsa dello 0,12% a 8,37 euro), ma ha mantenuto il rating market perform in quanto teme, guardando al 2010, che la casa torinese abbia raggiunto il picco degli utili. "Fiat Auto ha impressionato nel 2009, ma i margini non sono sostenibili", sostiene la banca.
In Europa gli incentivi alla rottamazione hanno avuto un effetto positivo. Tuttavia, per le altre aziende gli incentivi hanno sostenuto i volumi, ma hanno avuto un effetto negativo sul mix di prodotto e sui margini. Il Lingotto non ne ha risentito in quanto vende auto di più piccole dimensioni. "Ma", si domanda ancora Bernstein, "Fiat Auto migliorerà nel 2010? Il Brasile migliorerà? Forse".
"I volumi e il mix europei aumenteranno? Improbabile, secondo noi", aggiungono gli esperti. "Comunque diamo a Fiat il beneficio del dubbio con una piccola crescita, in più consideriamo nel modello di valutazione utili più alti per le controllate Cnh e per Iveco". Tutto questo si traduce in un Ebit di 1,5 miliardi di euro e in un Eps di 0,44 euro.
Francesca Gerosa
