<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Altro che Campania; 1500 Appartamenti su discarica altamente contaminata | Il Forum di Quattroruote

Altro che Campania; 1500 Appartamenti su discarica altamente contaminata

Milano, sequestrato megacantiere
Sottoterra metalli tossici e diossine
L'area è un ex discarica su cui erano iniziati i lavori di costruzione di un intero quartiere. La magistratura ha riscontrato gravi irregolarità nella messa in sicurezza dei terreni, che rientrano nel progetto "Vie d'acqua Expo"
?E? come se fra vent?anni l?amministrazione di Terzigno decidesse di costruire un quartiere residenziale sopra la discarica?. A parlare così è Francesco De Carli del gruppo di Legambiente Milano Ovest, che commenta a caldo la decisione della magistratura milanese di porre sotto sequestro una vasta area nella periferia Ovest di Milano. E? la zona Calchi Taeggi, su cui erano già iniziati i lavori di costruzione di un intero quartiere: 1300 appartamenti, centri commerciali, parchi e attività destinate al terziario. Qui dovrebbe sorgere anche uno dei parchi che rientrano nel progetto ?Vie d?Acqua Expo?.
L?inchiesta, condotta dalla pm Paola Pirotta e coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, è cominciata lo scorso giugno in seguito a un esposto presentato dallo stesso De Carli assieme a Sergio Pennacchietti, portavoce di un comitato che da circa tre anni e mezzo si batte contro il megaprogetto immobiliare.

Sul registro degli indagati sono finiti i responsabili del cantiere ma soprattutto alcuni dirigenti pubblici: Achille Rossi, responsabile del settore Piani edilizi esecutivi del Comune di Milano, Annalisa Gussoni, responsabile delle bonifiche e Paolo Perfumi dell?agenzia per la protezione ambientale regionale.

La magistratura ha rilevato che la falda acquifera e i terreni sono contaminati da ogni tipo di veleni: metalli tossici, pesticidi, diossina, solventi e molte altre sostanze cancerogene.

Non c?è da stupirsi, perché l?ex cava di Geregnano è stata utilizzata per trent?anni come discarica. Sotto il terreno sono sepolti due milioni di metri cubi di rifiuti tossici. Quello che sconcerta è la decisione, avallata dal Comune, di costruirci sopra un intero quartiere dovrebbe ospitare 5000 persone. Il tutto senza una vera e propria bonifica, ma solo con ?una messa in sicurezza?.

E? questo il punto. Il progetto di recupero della zona non prevede l?asportazione dei rifiuti, ma la loro copertura con un telo di polietilene (dello spessore di un centimetro e mezzo) steso per 260mila metri quadrati, saldati fra loro e coperti da un po? di terra buona. Per una superficie totale corrispondente a circa 35 campi da calcio.

Fino agli anni Cinquanta la zona è adibita a cava. Esaurite le estrazioni di sabbia, si decide di riempirla. Per oltre trent?anni gli otto metri di dislivello vengono coperti con ogni tipo di sostanza: dai riufiuti urbani, a quelli industriali fino agli scarti farmaceutici. Quindi tutto resta fermo. Nel 2006, l?area viene acquistata. Il Comune non ha i soldi per bonificare e decide di venderla. Chi compra è la Antica Acqua Pia Marcia Spa (che fa capo all?imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone e alla Torri Parchi Bisceglie Srl) che in cambio della riqualificazione ambientale chiede come contropartita l?autorizzazione a una massiccia (e remunerativa) edificazione.

E? la prima volta che in Italia si decide di costruire delle case sopra i rifiuti. Parte così il progetto ?Calchi Taeggi?. La regione Lombardia, nonostante il sito sia gravemente contaminato, decide di non richiedere la valutazione d?impatto ambientale e nel 2007 il Comune di Milano approva ?piano integrato di intervento? che prevede una generica ?bonifica dell?area secondo le leggi vigenti?.

Ma asportare due milioni di metri cubi di rifiuti costa troppo e l?affare non conviene. Meglio coprirli con un telo e prevedere una serie di misure per fare in modo che l?acqua piovana non penetri nel terreno avvelenato. E? la prima volta che si edifica un intero quartiere senza prevedere la costruzione di neanche un box. Sarebbe troppo pericoloso scavare in profondità.

L?opera di riqualificazione viene affidata a due società, la 1 Emme e la Arcadis Set. Il piano parla esplicitamente di semplice ?messa in sicurezza? e viene motivato dal fatto che una vera bonifica avrebbe comportato dei costi insostenibili (165 milioni di euro), superiori al valore di mercato dell?area (senza ovviamente calcolare i ricavi del cambio di destinazione d?uso e dell?edificazione).

Peccato che, secondo gli inquirenti, l?operazione non sarebbe conforme al tipo di intervento di cui c?era veramente bisogno. Inoltre il Comune di Milano avrebbe rilasciato delle autorizzazioni illegittime alle società coinvolte nelle operazioni di riqualificazione. ?Siamo intervenuti perché c?era un problema grave e urgente per la salute pubblica?, dice il Robledo motivando le ragioni del sequestro preventivo.

Da una relazione dell?Arpa e del Corpo forestale dello Stato acquisita dalla magistratura emerge che, nell?ambito delle operazioni di recupero ambientale, le autorizzazioni rilasciate dal Comune alle società coinvolte sono ?tutte illegittime? e che hanno ?apportato un vantaggio patrimoniale? per le società cui è stata data l?autorizzazione alla bonifica?.

Nel giugno scorso Legambiente e il comitato Calchi Taeggi presentano in procura le denunce sulle irregolarità delle bonifiche. A ottobre la Asl stila un rapporto in cui, dopo una serie di accertamenti, indica che la falda acquifera è pesantemente inquinata dalle sostanze cancerogene. Una nuova Santa Giulia? Quello che per il momento è certo è che la lente della procura, ancora una volta, si è indirizzata su quei cantieri che dovrebbero rappresentare il rinascimento urbanistico della città in vista dell?Expo

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/10/milano-sequestrato-un-megacantieresottoterra-metalli-tossici-e-diossine/76231/
 
http://www.comitatotaeggi.it/page3.html

Questo è quanto scrive il comitato che si oppone alla costruzione in quella zona

http://www.boriomangiarotti.it/scheda_cal.html
il progetto

http://archiviostorico.corriere.it/2008/ottobre/05/Ieri_discarica_oggi_quartiere_residenziale_co_7_081005010.shtml

e questa è la notizia di qualche annetto fa..come al solito chi doveva vigilare non l'ha fatto..

E intanto gente che ha investito soldi per acquistare li(come una mia amica) chissa se e quando vedrà il suo progetto realizzato..
 
A Milano allora si eran preparati da tempo e per evitare che la monnezza si deteriorasse l'avevano anche ben seppellita!!!
 
In Campania (e non solo) ci sono le discariche abusive, da noi per ottimizzare ci fanno sopra un bel parco e una belle serie di alloggi....

Superiorità padana...... :D
 
appena visti i prezzi sul sito dell'agenzia incaricata della vendita..

FORTUNA PER LORO CHE HANNO BLOCCATO LA COSTRUZIONE!!!!

ma chi cazzo li spende 500.000 euri a bisceglie per un trilocale, cucina abitabile e due bagni??? io dico che i costruttori hanno risparmiato solo un sacco di soldi, c'era il forte rischio che rimanessero tutte invendute. :!: :!: :!:
 
A Roma stanno costruendo Eurosky, un grattacielo all'EUR.

Prezzo di un monolacale 395.000 ?.

http://www.euroskyroma.it/eurosky/home.html
 
156jtd. ha scritto:
Milano, sequestrato megacantiere
Sottoterra metalli tossici e diossine
L'area è un ex discarica su cui erano iniziati i lavori di costruzione di un intero quartiere. La magistratura ha riscontrato gravi irregolarità nella messa in sicurezza dei terreni, che rientrano nel progetto "Vie d'acqua Expo"
?E? come se fra vent?anni l?amministrazione di Terzigno decidesse di costruire un quartiere residenziale sopra la discarica?. A parlare così è Francesco De Carli del gruppo di Legambiente Milano Ovest, che commenta a caldo la decisione della magistratura milanese di porre sotto sequestro una vasta area nella periferia Ovest di Milano. E? la zona Calchi Taeggi, su cui erano già iniziati i lavori di costruzione di un intero quartiere: 1300 appartamenti, centri commerciali, parchi e attività destinate al terziario. Qui dovrebbe sorgere anche uno dei parchi che rientrano nel progetto ?Vie d?Acqua Expo?.
L?inchiesta, condotta dalla pm Paola Pirotta e coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, è cominciata lo scorso giugno in seguito a un esposto presentato dallo stesso De Carli assieme a Sergio Pennacchietti, portavoce di un comitato che da circa tre anni e mezzo si batte contro il megaprogetto immobiliare.

Sul registro degli indagati sono finiti i responsabili del cantiere ma soprattutto alcuni dirigenti pubblici: Achille Rossi, responsabile del settore Piani edilizi esecutivi del Comune di Milano, Annalisa Gussoni, responsabile delle bonifiche e Paolo Perfumi dell?agenzia per la protezione ambientale regionale.

La magistratura ha rilevato che la falda acquifera e i terreni sono contaminati da ogni tipo di veleni: metalli tossici, pesticidi, diossina, solventi e molte altre sostanze cancerogene.

Non c?è da stupirsi, perché l?ex cava di Geregnano è stata utilizzata per trent?anni come discarica. Sotto il terreno sono sepolti due milioni di metri cubi di rifiuti tossici. Quello che sconcerta è la decisione, avallata dal Comune, di costruirci sopra un intero quartiere dovrebbe ospitare 5000 persone. Il tutto senza una vera e propria bonifica, ma solo con ?una messa in sicurezza?.

E? questo il punto. Il progetto di recupero della zona non prevede l?asportazione dei rifiuti, ma la loro copertura con un telo di polietilene (dello spessore di un centimetro e mezzo) steso per 260mila metri quadrati, saldati fra loro e coperti da un po? di terra buona. Per una superficie totale corrispondente a circa 35 campi da calcio.

Fino agli anni Cinquanta la zona è adibita a cava. Esaurite le estrazioni di sabbia, si decide di riempirla. Per oltre trent?anni gli otto metri di dislivello vengono coperti con ogni tipo di sostanza: dai riufiuti urbani, a quelli industriali fino agli scarti farmaceutici. Quindi tutto resta fermo. Nel 2006, l?area viene acquistata. Il Comune non ha i soldi per bonificare e decide di venderla. Chi compra è la Antica Acqua Pia Marcia Spa (che fa capo all?imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone e alla Torri Parchi Bisceglie Srl) che in cambio della riqualificazione ambientale chiede come contropartita l?autorizzazione a una massiccia (e remunerativa) edificazione.

E? la prima volta che in Italia si decide di costruire delle case sopra i rifiuti. Parte così il progetto ?Calchi Taeggi?. La regione Lombardia, nonostante il sito sia gravemente contaminato, decide di non richiedere la valutazione d?impatto ambientale e nel 2007 il Comune di Milano approva ?piano integrato di intervento? che prevede una generica ?bonifica dell?area secondo le leggi vigenti?.

Ma asportare due milioni di metri cubi di rifiuti costa troppo e l?affare non conviene. Meglio coprirli con un telo e prevedere una serie di misure per fare in modo che l?acqua piovana non penetri nel terreno avvelenato. E? la prima volta che si edifica un intero quartiere senza prevedere la costruzione di neanche un box. Sarebbe troppo pericoloso scavare in profondità.

L?opera di riqualificazione viene affidata a due società, la 1 Emme e la Arcadis Set. Il piano parla esplicitamente di semplice ?messa in sicurezza? e viene motivato dal fatto che una vera bonifica avrebbe comportato dei costi insostenibili (165 milioni di euro), superiori al valore di mercato dell?area (senza ovviamente calcolare i ricavi del cambio di destinazione d?uso e dell?edificazione).

Peccato che, secondo gli inquirenti, l?operazione non sarebbe conforme al tipo di intervento di cui c?era veramente bisogno. Inoltre il Comune di Milano avrebbe rilasciato delle autorizzazioni illegittime alle società coinvolte nelle operazioni di riqualificazione. ?Siamo intervenuti perché c?era un problema grave e urgente per la salute pubblica?, dice il Robledo motivando le ragioni del sequestro preventivo.

Da una relazione dell?Arpa e del Corpo forestale dello Stato acquisita dalla magistratura emerge che, nell?ambito delle operazioni di recupero ambientale, le autorizzazioni rilasciate dal Comune alle società coinvolte sono ?tutte illegittime? e che hanno ?apportato un vantaggio patrimoniale? per le società cui è stata data l?autorizzazione alla bonifica?.

Nel giugno scorso Legambiente e il comitato Calchi Taeggi presentano in procura le denunce sulle irregolarità delle bonifiche. A ottobre la Asl stila un rapporto in cui, dopo una serie di accertamenti, indica che la falda acquifera è pesantemente inquinata dalle sostanze cancerogene. Una nuova Santa Giulia? Quello che per il momento è certo è che la lente della procura, ancora una volta, si è indirizzata su quei cantieri che dovrebbero rappresentare il rinascimento urbanistico della città in vista dell?Expo

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/10/milano-sequestrato-un-megacantieresottoterra-metalli-tossici-e-diossine/76231/

Caro 156, stavolta ti rispondo un pò da medico e non da italiota "tifoso" delle nostre macchine (Bravo t-jet adesso e Giulietta a inizio 2011...):
La presunzione che molti amici del nord hanno (o avevano) circa una presunta e assoluta superiorità ambientale e ambientalista delle loro terre è costretta a naufragare anche davanti a dati parecchio + eclatanti, che derivano da studi osservazionali condotti circa l'incidenza di varie patologie tumorali, condotti sul territorio italiano.
Da questi lavori appare evidente un dato, tanto semplice da comprendere quanto drammatico: molte neoplasie hanno una diffusione duplice o perfino triplicata in alcune zone e, guarda caso, non un singolo tipo, ma con un aumento pressochè omogeneo e con una localizzazione geografica a macchia di leopardo.
Faccio un esempio comprensibile: vivo in una zona dei campi flegrei, estremamente ricca di radioattività naturale, ma, nonostante ciò, l'incidenza, ad es., del tumore della mammella (nostro screening in corso da 3 anni, quindi dati reali...) risulta nella mia città molto + bassa di quella rilevata in una zona a pochissimi km e prossima a "famosa" discarica, dove in passato sono stati sotterrati interi camion carichi di rifiuti tossici (di provenienza spessissimo Nord e estero..); se si andasse a controllare un pò in vari database con molta probabilità verrebbero fuori situazioni simili ovunque, e non solo sul territorio italiano!
Cosa fare non è assolutamente semplice; forse scendere un pò con i piedi per terra, affrontare con umiltà, realismo e solidarietà questo e molti altri problemi che comunemente ci affliggono, sarebbe certamente il primo passo da fare, magari guardandoci un pò di più negli occhi, invece che attraverso il paravento di pregiudizi e credenze ataviche e ormai fuori luogo.
Trasversalmente, tra persone x bene si potrebbe fare e si può.
saluti
 
:D
don camillo ha scritto:
ciao procida ego vos benedico in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti, amen

Ricambio, dopo essermi pappato una ottima annurca, magnificamente diossinata!
P.s: vedi un pò se ti autorizzano x un confessionale in rete.....; avresti la fila :D !
Ciao
 
procida ha scritto:
156jtd. ha scritto:
Milano, sequestrato megacantiere
Sottoterra metalli tossici e diossine
L'area è un ex discarica su cui erano iniziati i lavori di costruzione di un intero quartiere. La magistratura ha riscontrato gravi irregolarità nella messa in sicurezza dei terreni, che rientrano nel progetto "Vie d'acqua Expo"
?E? come se fra vent?anni l?amministrazione di Terzigno decidesse di costruire un quartiere residenziale sopra la discarica?. A parlare così è Francesco De Carli del gruppo di Legambiente Milano Ovest, che commenta a caldo la decisione della magistratura milanese di porre sotto sequestro una vasta area nella periferia Ovest di Milano. E? la zona Calchi Taeggi, su cui erano già iniziati i lavori di costruzione di un intero quartiere: 1300 appartamenti, centri commerciali, parchi e attività destinate al terziario. Qui dovrebbe sorgere anche uno dei parchi che rientrano nel progetto ?Vie d?Acqua Expo?.
L?inchiesta, condotta dalla pm Paola Pirotta e coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, è cominciata lo scorso giugno in seguito a un esposto presentato dallo stesso De Carli assieme a Sergio Pennacchietti, portavoce di un comitato che da circa tre anni e mezzo si batte contro il megaprogetto immobiliare.

Sul registro degli indagati sono finiti i responsabili del cantiere ma soprattutto alcuni dirigenti pubblici: Achille Rossi, responsabile del settore Piani edilizi esecutivi del Comune di Milano, Annalisa Gussoni, responsabile delle bonifiche e Paolo Perfumi dell?agenzia per la protezione ambientale regionale.

La magistratura ha rilevato che la falda acquifera e i terreni sono contaminati da ogni tipo di veleni: metalli tossici, pesticidi, diossina, solventi e molte altre sostanze cancerogene.

Non c?è da stupirsi, perché l?ex cava di Geregnano è stata utilizzata per trent?anni come discarica. Sotto il terreno sono sepolti due milioni di metri cubi di rifiuti tossici. Quello che sconcerta è la decisione, avallata dal Comune, di costruirci sopra un intero quartiere dovrebbe ospitare 5000 persone. Il tutto senza una vera e propria bonifica, ma solo con ?una messa in sicurezza?.

E? questo il punto. Il progetto di recupero della zona non prevede l?asportazione dei rifiuti, ma la loro copertura con un telo di polietilene (dello spessore di un centimetro e mezzo) steso per 260mila metri quadrati, saldati fra loro e coperti da un po? di terra buona. Per una superficie totale corrispondente a circa 35 campi da calcio.

Fino agli anni Cinquanta la zona è adibita a cava. Esaurite le estrazioni di sabbia, si decide di riempirla. Per oltre trent?anni gli otto metri di dislivello vengono coperti con ogni tipo di sostanza: dai riufiuti urbani, a quelli industriali fino agli scarti farmaceutici. Quindi tutto resta fermo. Nel 2006, l?area viene acquistata. Il Comune non ha i soldi per bonificare e decide di venderla. Chi compra è la Antica Acqua Pia Marcia Spa (che fa capo all?imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone e alla Torri Parchi Bisceglie Srl) che in cambio della riqualificazione ambientale chiede come contropartita l?autorizzazione a una massiccia (e remunerativa) edificazione.

E? la prima volta che in Italia si decide di costruire delle case sopra i rifiuti. Parte così il progetto ?Calchi Taeggi?. La regione Lombardia, nonostante il sito sia gravemente contaminato, decide di non richiedere la valutazione d?impatto ambientale e nel 2007 il Comune di Milano approva ?piano integrato di intervento? che prevede una generica ?bonifica dell?area secondo le leggi vigenti?.

Ma asportare due milioni di metri cubi di rifiuti costa troppo e l?affare non conviene. Meglio coprirli con un telo e prevedere una serie di misure per fare in modo che l?acqua piovana non penetri nel terreno avvelenato. E? la prima volta che si edifica un intero quartiere senza prevedere la costruzione di neanche un box. Sarebbe troppo pericoloso scavare in profondità.

L?opera di riqualificazione viene affidata a due società, la 1 Emme e la Arcadis Set. Il piano parla esplicitamente di semplice ?messa in sicurezza? e viene motivato dal fatto che una vera bonifica avrebbe comportato dei costi insostenibili (165 milioni di euro), superiori al valore di mercato dell?area (senza ovviamente calcolare i ricavi del cambio di destinazione d?uso e dell?edificazione).

Peccato che, secondo gli inquirenti, l?operazione non sarebbe conforme al tipo di intervento di cui c?era veramente bisogno. Inoltre il Comune di Milano avrebbe rilasciato delle autorizzazioni illegittime alle società coinvolte nelle operazioni di riqualificazione. ?Siamo intervenuti perché c?era un problema grave e urgente per la salute pubblica?, dice il Robledo motivando le ragioni del sequestro preventivo.

Da una relazione dell?Arpa e del Corpo forestale dello Stato acquisita dalla magistratura emerge che, nell?ambito delle operazioni di recupero ambientale, le autorizzazioni rilasciate dal Comune alle società coinvolte sono ?tutte illegittime? e che hanno ?apportato un vantaggio patrimoniale? per le società cui è stata data l?autorizzazione alla bonifica?.

Nel giugno scorso Legambiente e il comitato Calchi Taeggi presentano in procura le denunce sulle irregolarità delle bonifiche. A ottobre la Asl stila un rapporto in cui, dopo una serie di accertamenti, indica che la falda acquifera è pesantemente inquinata dalle sostanze cancerogene. Una nuova Santa Giulia? Quello che per il momento è certo è che la lente della procura, ancora una volta, si è indirizzata su quei cantieri che dovrebbero rappresentare il rinascimento urbanistico della città in vista dell?Expo

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/10/milano-sequestrato-un-megacantieresottoterra-metalli-tossici-e-diossine/76231/

Caro 156, stavolta ti rispondo un pò da medico e non da italiota "tifoso" delle nostre macchine (Bravo t-jet adesso e Giulietta a inizio 2011...):
La presunzione che molti amici del nord hanno (o avevano) circa una presunta e assoluta superiorità ambientale e ambientalista delle loro terre è costretta a naufragare anche davanti a dati parecchio + eclatanti, che derivano da studi osservazionali condotti circa l'incidenza di varie patologie tumorali, condotti sul territorio italiano.
Da questi lavori appare evidente un dato, tanto semplice da comprendere quanto drammatico: molte neoplasie hanno una diffusione duplice o perfino triplicata in alcune zone e, guarda caso, non un singolo tipo, ma con un aumento pressochè omogeneo e con una localizzazione geografica a macchia di leopardo.
Faccio un esempio comprensibile: vivo in una zona dei campi flegrei, estremamente ricca di radioattività naturale, ma, nonostante ciò, l'incidenza, ad es., del tumore della mammella (nostro screening in corso da 3 anni, quindi dati reali...) risulta nella mia città molto + bassa di quella rilevata in una zona a pochissimi km e prossima a "famosa" discarica, dove in passato sono stati sotterrati interi camion carichi di rifiuti tossici (di provenienza spessissimo Nord e estero..); se si andasse a controllare un pò in vari database con molta probabilità verrebbero fuori situazioni simili ovunque, e non solo sul territorio italiano!
Cosa fare non è assolutamente semplice; forse scendere un pò con i piedi per terra, affrontare con umiltà, realismo e solidarietà questo e molti altri problemi che comunemente ci affliggono, sarebbe certamente il primo passo da fare, magari guardandoci un pò di più negli occhi, invece che attraverso il paravento di pregiudizi e credenze ataviche e ormai fuori luogo.
Trasversalmente, tra persone x bene si potrebbe fare e si può.
saluti
Caro Procida hai perfettamente ragione!
Anche da me ci sono situazione ambientali a dir poco preoccupanti. A pochi Km da casa mia, a ridosso di un fiume sono stati scaricati quintali di amianto :shock: :shock: che piano piano, mentre i politici si interrrogano e si strappano le vesti nulla facendo di concreto in merito, stanno scendendo a valle trasportate dalle acque.
OT: come va con il running?
 
L'acqua del rubinetto sarà stracontrollata, ma abitassi a milano ci penserei bene prima di berla...
Io per fortuna ho la sorgente dietro casa... ;)
 
È giusto divulgare e riflettere sulla nostra pochezza.

Disastri e veleni: i costi della cattiva politica Un intero quartiere in costruzione sequestrato dalla magistratura di Milano per la presenza di rifiuti tossici. Il crollo della Domus Galudatoria a Pompei. Le frane a Massa Carrara in cui muoiono tre persone. L?emergenza alluvioni in Veneto. Dissesti idrogeologici e veleni nascosti sottoterra accomunati da un unico elemento: la cattiva politica. Mancata prevenzione, omesso controllo, piani regolatori non sostenibili, sono solo alcuni dei vizi che (spesso complice la mancanza di fondi) caratterizzano le amministrazioni pubbliche. A tutti i livelli. Dal governo centrale al più piccolo comune. In questi giorni gli esponenti politici dibattono sulle responsabilità, cercano le soluzioni giuste. Ieri è intervenuto anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: ?Il mancato rispetto delle regole ? ha detto ? è alla radice di molti disastri ambientali. Ci vogliono le leggi che dicano cosa fare e cosa no. E una volta che sono state fatte bisogna che vengano rispettate?.

Milano, metalli tossici e diossina: niente bonifiche, solo un telone (leggi Lorenzo Galeazzi)
Nel tardo pomeriggio arriva la notizia dalla Procura di Milano. Sequestrata un?area di 300.000 mq per irregolarità nelle bonifiche autorizzate dal Comune e per la presenza di metalli tossici e diossina. L?area, che si trova in zona Bisceglie, è stata recentemente indicata dall?amministrazione comunale per ospitare un progetto di riqualificazione in vista dell?Expo. Da una relazione dell?Arpa e del Corpo forestale dello Stato acquisita dalla magistratura emerge che, nell?ambito delle operazioni di recupero ambientale, le autorizzazioni rilasciate dal Comune alle società coinvolte sono ?tutte illegittime? e che hanno ?apportato un vantaggio patrimoniale? per le società cui è stata data l?autorizzazione alla bonifica?. L?indagine dei pm è partita nel giugno scorso a seguito della denuncia fatta da Francesco De Carli di Legambiente e Sergio Pennacchietti del comitato ?Calchi Taeggi?. ?C?era un problema grave e urgente per la salute pubblica e per questo siamo intervenuti?. Con queste parole il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, ha spiegato le ragioni che hanno portato al sequestro.

Bondi: ?Sul crollo di Pompei nessuna responsabilità? (leggi l?articolo)
?Nessuna responsabilità per il crollo della Domus dei Gladiatori di Pompei. Chiedere le sue dimissioni è ingiusto e segna l?incattivimento della politica?. Il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi è intervenuto alla Camera per rispondere alle interrogazioni parlamentari. ?Se avessi responsabilità per quello che è accaduto, credo che sarebbe giusto chiedere le mie dimissioni, anzi le avrei date io senza che nessuno me le chiedesse. Se invece facciamo prevalere serietà, obiettività e misura, allora sarebbe giusto riconoscere che i problemi di Pompei come le situazioni in cui versa il patrimonio artistico si trascinano da decenni senza che nessuno sia riuscito a risolverli definitivamente e a impostare una strategia efficace?. Nonostante queste scuse il Pd e l?Idv chiedono le dimissioni. I democratici presenteranno una mozione di sfiducia contro Bondi.

Massa: le frane e i documenti sul rischio geologico che non si trovano (leggi l?articolo di Nando Martelloni)
La terra frana, gli sfollati aumentano, la gente muore e la procura invia avvisi di garanzia per omicidio e disastro colposo. Succede proprio questo, a Massa, da una settimana a questa parte. Sono bastati due giorni di pioggia intensa per uccidere tre persone in questa zona della Toscana: Aldo Manfredi, il camionista di 49 anni morto sotto la frana a Mirteto, la maestra elementare Nara Ricci e il figlioletto di due anni e mezzo Mattia, uccisi dallo smottamento di Lavacchio nella loro camera da letto. Per questo la Procura di Massa ha spiccato quattro avvisi di garanzia, dopo che nel 2009 l?amministrazione comunale aveva autorizzato i lavori di somma urgenza nella stessa zona in cui ha perso la vita l?autotrasportatore Manfredi, il cui funerale si è tenuto in forma privata nella parrocchia della zona per volontà della famiglia che voleva protestare contro la giunta. L?inchiesta, questa inchiesta, è alle prime battute ma viaggia spedita: sul registro degli indagati sono già finiti l?ingegnere comunale Andrea Bontempi, funzionario del settore mobilità e protezione civile, il geometra comunale e tecnico del settore mobilità Carlo Mariani, e due soci di una ditta edile di Marina di Carrara.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/10/disastri-e-veleni-i-costi-della-cattiva-politica/76232/
 
Kren ha scritto:
procida ha scritto:
156jtd. ha scritto:
Milano, sequestrato megacantiere
Sottoterra metalli tossici e diossine
L'area è un ex discarica su cui erano iniziati i lavori di costruzione di un intero quartiere. La magistratura ha riscontrato gravi irregolarità nella messa in sicurezza dei terreni, che rientrano nel progetto "Vie d'acqua Expo"
?E? come se fra vent?anni l?amministrazione di Terzigno decidesse di costruire un quartiere residenziale sopra la discarica?. A parlare così è Francesco De Carli del gruppo di Legambiente Milano Ovest, che commenta a caldo la decisione della magistratura milanese di porre sotto sequestro una vasta area nella periferia Ovest di Milano. E? la zona Calchi Taeggi, su cui erano già iniziati i lavori di costruzione di un intero quartiere: 1300 appartamenti, centri commerciali, parchi e attività destinate al terziario. Qui dovrebbe sorgere anche uno dei parchi che rientrano nel progetto ?Vie d?Acqua Expo?.
L?inchiesta, condotta dalla pm Paola Pirotta e coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, è cominciata lo scorso giugno in seguito a un esposto presentato dallo stesso De Carli assieme a Sergio Pennacchietti, portavoce di un comitato che da circa tre anni e mezzo si batte contro il megaprogetto immobiliare.

Sul registro degli indagati sono finiti i responsabili del cantiere ma soprattutto alcuni dirigenti pubblici: Achille Rossi, responsabile del settore Piani edilizi esecutivi del Comune di Milano, Annalisa Gussoni, responsabile delle bonifiche e Paolo Perfumi dell?agenzia per la protezione ambientale regionale.

La magistratura ha rilevato che la falda acquifera e i terreni sono contaminati da ogni tipo di veleni: metalli tossici, pesticidi, diossina, solventi e molte altre sostanze cancerogene.

Non c?è da stupirsi, perché l?ex cava di Geregnano è stata utilizzata per trent?anni come discarica. Sotto il terreno sono sepolti due milioni di metri cubi di rifiuti tossici. Quello che sconcerta è la decisione, avallata dal Comune, di costruirci sopra un intero quartiere dovrebbe ospitare 5000 persone. Il tutto senza una vera e propria bonifica, ma solo con ?una messa in sicurezza?.

E? questo il punto. Il progetto di recupero della zona non prevede l?asportazione dei rifiuti, ma la loro copertura con un telo di polietilene (dello spessore di un centimetro e mezzo) steso per 260mila metri quadrati, saldati fra loro e coperti da un po? di terra buona. Per una superficie totale corrispondente a circa 35 campi da calcio.

Fino agli anni Cinquanta la zona è adibita a cava. Esaurite le estrazioni di sabbia, si decide di riempirla. Per oltre trent?anni gli otto metri di dislivello vengono coperti con ogni tipo di sostanza: dai riufiuti urbani, a quelli industriali fino agli scarti farmaceutici. Quindi tutto resta fermo. Nel 2006, l?area viene acquistata. Il Comune non ha i soldi per bonificare e decide di venderla. Chi compra è la Antica Acqua Pia Marcia Spa (che fa capo all?imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone e alla Torri Parchi Bisceglie Srl) che in cambio della riqualificazione ambientale chiede come contropartita l?autorizzazione a una massiccia (e remunerativa) edificazione.

E? la prima volta che in Italia si decide di costruire delle case sopra i rifiuti. Parte così il progetto ?Calchi Taeggi?. La regione Lombardia, nonostante il sito sia gravemente contaminato, decide di non richiedere la valutazione d?impatto ambientale e nel 2007 il Comune di Milano approva ?piano integrato di intervento? che prevede una generica ?bonifica dell?area secondo le leggi vigenti?.

Ma asportare due milioni di metri cubi di rifiuti costa troppo e l?affare non conviene. Meglio coprirli con un telo e prevedere una serie di misure per fare in modo che l?acqua piovana non penetri nel terreno avvelenato. E? la prima volta che si edifica un intero quartiere senza prevedere la costruzione di neanche un box. Sarebbe troppo pericoloso scavare in profondità.

L?opera di riqualificazione viene affidata a due società, la 1 Emme e la Arcadis Set. Il piano parla esplicitamente di semplice ?messa in sicurezza? e viene motivato dal fatto che una vera bonifica avrebbe comportato dei costi insostenibili (165 milioni di euro), superiori al valore di mercato dell?area (senza ovviamente calcolare i ricavi del cambio di destinazione d?uso e dell?edificazione).

Peccato che, secondo gli inquirenti, l?operazione non sarebbe conforme al tipo di intervento di cui c?era veramente bisogno. Inoltre il Comune di Milano avrebbe rilasciato delle autorizzazioni illegittime alle società coinvolte nelle operazioni di riqualificazione. ?Siamo intervenuti perché c?era un problema grave e urgente per la salute pubblica?, dice il Robledo motivando le ragioni del sequestro preventivo.

Da una relazione dell?Arpa e del Corpo forestale dello Stato acquisita dalla magistratura emerge che, nell?ambito delle operazioni di recupero ambientale, le autorizzazioni rilasciate dal Comune alle società coinvolte sono ?tutte illegittime? e che hanno ?apportato un vantaggio patrimoniale? per le società cui è stata data l?autorizzazione alla bonifica?.

Nel giugno scorso Legambiente e il comitato Calchi Taeggi presentano in procura le denunce sulle irregolarità delle bonifiche. A ottobre la Asl stila un rapporto in cui, dopo una serie di accertamenti, indica che la falda acquifera è pesantemente inquinata dalle sostanze cancerogene. Una nuova Santa Giulia? Quello che per il momento è certo è che la lente della procura, ancora una volta, si è indirizzata su quei cantieri che dovrebbero rappresentare il rinascimento urbanistico della città in vista dell?Expo

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/10/milano-sequestrato-un-megacantieresottoterra-metalli-tossici-e-diossine/76231/

Caro 156, stavolta ti rispondo un pò da medico e non da italiota "tifoso" delle nostre macchine (Bravo t-jet adesso e Giulietta a inizio 2011...):
La presunzione che molti amici del nord hanno (o avevano) circa una presunta e assoluta superiorità ambientale e ambientalista delle loro terre è costretta a naufragare anche davanti a dati parecchio + eclatanti, che derivano da studi osservazionali condotti circa l'incidenza di varie patologie tumorali, condotti sul territorio italiano.
Da questi lavori appare evidente un dato, tanto semplice da comprendere quanto drammatico: molte neoplasie hanno una diffusione duplice o perfino triplicata in alcune zone e, guarda caso, non un singolo tipo, ma con un aumento pressochè omogeneo e con una localizzazione geografica a macchia di leopardo.
Faccio un esempio comprensibile: vivo in una zona dei campi flegrei, estremamente ricca di radioattività naturale, ma, nonostante ciò, l'incidenza, ad es., del tumore della mammella (nostro screening in corso da 3 anni, quindi dati reali...) risulta nella mia città molto + bassa di quella rilevata in una zona a pochissimi km e prossima a "famosa" discarica, dove in passato sono stati sotterrati interi camion carichi di rifiuti tossici (di provenienza spessissimo Nord e estero..); se si andasse a controllare un pò in vari database con molta probabilità verrebbero fuori situazioni simili ovunque, e non solo sul territorio italiano!
Cosa fare non è assolutamente semplice; forse scendere un pò con i piedi per terra, affrontare con umiltà, realismo e solidarietà questo e molti altri problemi che comunemente ci affliggono, sarebbe certamente il primo passo da fare, magari guardandoci un pò di più negli occhi, invece che attraverso il paravento di pregiudizi e credenze ataviche e ormai fuori luogo.
Trasversalmente, tra persone x bene si potrebbe fare e si può.
saluti
Caro Procida hai perfettamente ragione!
Anche da me ci sono situazione ambientali a dir poco preoccupanti. A pochi Km da casa mia, a ridosso di un fiume sono stati scaricati quintali di amianto :shock: :shock: che piano piano, mentre i politici si interrrogano e si strappano le vesti nulla facendo di concreto in merito, stanno scendendo a valle trasportate dalle acque.
OT: come va con il running?

Ciao Kren, va sempre abbastanza bene, anche se mi sono dovuto fermare per 3 giorn a causa delle piogge incessanti anche qui.
In media comunque le 3 o 4 uscite settimanali riesco a farle; spero il tuo ginocchio faccia meno capricci di un tempo :) !
P.s: mi ritorna alla mente quel che dicevano un tempo i vecchi: "l'uomo morirà affogato dai propri rifiuti (in dialetto...)"; beh....proviamo a ribattere che avevano torto!
Un abbraccio
 

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