<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo potrebbe tornare a produrre a Pomigliano | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo potrebbe tornare a produrre a Pomigliano

Sono d'accordo con lui e gli faccio i complimenti per l'ottima disamina, parlo di Diapo. :thumbup:

Vorrei aggiungere una cosa: ma non è che certe "bravate" degli operai di Pomigliano siano una leggenda metrolpolitana?
Come è possibile che gli operai facciano tali porcherie, addirittura urinare sulle carrozzerie, e nessuno se ne accorge? :rolleyes:
 
ottovalvole ha scritto:
Termini imerese lo comprerei io, ci produrrei un pianale modulare, un motore 2.0 turbo benzina, un 1.5 3cil ibrido e per carrozzeria repliche di delta integrale, alfa 75, fiat 131 abarth, lancia stratos e 037, alfetta.......lo so sogno troppo :)
Otto sei troppo sognatore :(

A proposito ma a Termini non deve partire il progetto di una ibrida?
 
Diapo27 ha scritto:
ml14 ha scritto:
quadamage76 ha scritto:
insomma... le bottiglie di acqua nelle portiere, oppure i video dei dipendenti che "giocavano" durante la produzione, piuttosto che il 70% dlle vetture da riprendere malgrado la progettazione fosse fatta dagli stessi team che progettavano altre auto del gruppo, per non parlare delle assunzioni di favore... c'è voluto Marchionne e il suo scontro con i privilegi di certi personaggi per sbloccare la situazione. ...

Scusa, ma ricordo male io o proprio Marchionne/la Fiat/FCA sono stati condannati perché, a Pomigliano, venivano reimpiegati nello stabilimento gli iscritti di qualche sindacato piuttosto che di un'altro (chissà quale...)? Se non sono privilegi o assunzioni di favore questi, dimmi quali....

quadamage76 ha scritto:
quando vai a toccare interessi, nessuno ti giudica bene. Però il prima e il dopo la cura Marchionne per Pomigliano sono evidenti. Chi avrà ragione?

Posso dire una stupidaggine? A Pomigliano prima si costruivano auto dal segmento C a salire di una marca che io non posso definire che premium, con una spesa media di listino che, verosimilmente sta intorno ai 25/30.000 Euro, oggi si costruisce una "segmento A" di un marchio popolare (non low cost, ma nemmeno chissà che) per la quale la versione verosimilmente regina delle vendite, una Easy con climatizzatore, Blue&Me, vernice beige orrendo (che va tanto di moda sulle Panda, ma che per me è inguardabile...) viene 12.760, per il configuratore Fiat: non è che oggi le aspettative, rispetto a ciò che esce da Pomigliano, sono "appena" un po' diverse? Da una Alfa ci si aspetta tantissimo, da una Panda, se anche c'è qualche pecca, ci si fa meno caso, e qua parlo, sia ben chiaro, del solo assemblaggio, perché panini e bottigliette d'acqua nelle portiere, verosimilmente, sono "sabotaggi" voluti, come del resto, si diceva, urinare sulle carrozzerie grezze.

Sul discorso di toccare interessi poi....che interessi può avere un'operaio? Per me chi ha interessi nella produzione di auto è il padrone, l'operaio quando ha il suo stipendio a fine mese, stipendio che verosimilmente va guadagnato, è a posto...

ottovalvole ha scritto:
non so chi ha o avrà ragione o torto, quello che ti posso garantire è che pomigliano non è uno stabilimento come tanti, è un qualche cosa che esula la produttività e la redditività Questo dimostra che l'italia è paese alquanto problematico , diciamo che è un rospo che si devono inghiottire , in questo il gruppo fiat ha la mia max solidarietà , anzi dicamola tutta : loro rispetto ai concorrenti hanno degli handicap terribili
tanti stabilimenti italiani la fiat li ha dovuti fare perchè "si dovevano fare".......Pomigliano è l'unico rimasto AlfaRomeo convertito a Fiat solo adesso con la Panda, Termini come altri invece erano diretti praticamente dai sindacati ma questa è storia vecchia.....è storia vecchia che i sindacati sia in Alfa che in Fiat facevano il bello e il brutto tempo e che l'aria che si respirava era davvero troppo pesante (se ne accorsero pure in Ford quando erano interessati all'Alfa ma non fu questo il motivo della rinuncia) così com'è evidente l'allergia che ha Marchionne verso sta gente. Il sindacato deve sì tutelare il lavoratore ma prima di tutto il lavoro perchè senza lavoro non esiste lavoratore (non è un concetto astratto) ma da gente che rifiuta il lavoro per seguire soldi e vitalizi facili (sindacalisti) che cosa si pretende???

Diciamo che la Fiat "avrà anche dovuto fare", ma io non mi dimenticherei che Fiat dall'Italia ha pure avuto, e parecchio, per cui se danno lavoro a qualche migliaia di italiani, magari pure in zone problematiche dove il lavoro non esiste, diciamo che semplicemente hanno restituito un po' della benevolenza loro accordata. E non dimentichiamo neppure che quando hanno voluto chiudere, hanno chiuso, vedi Arese, Lambrate, Desio, Chivasso, Rivalta, Termini Imerese, Valle Ufita, e non so se dimentico per strada qualcos'altro.

Riguardo poi al discorso sui sindacalisti, io suggerirei di affrontarlo con una "quintalata" di qualunquismo in meno ed un pizzico di cervello in più, sia perché ci sono tanti cretini che fanno i sindacalisti "a gratis", o meglio rimettendoci (se non altro di tempo proprio), e con la prospettiva non di un vitalizio, ma di una pensione miserabile come tutti gli altri colleghi, magari venendo pure "infamati" dalla gente, sia perché non mi sembra che dove il sindacato non esiste, il lavoratore in genere stia bene. Ovviamente ci saranno pure eccezioni alla regola, per carità, ma in genere è così. Se poi, con la scusa della necessità di lavorare, bisogna accettare tutto, ringraziare e piegare la testa, facciamoci mettere tutti a 800 Euro al mese senza ferie e malattia, visto che ci fanno la grazia di darci un lavoro... ovvio che questo non è il caso di Pomigliano e di Marchionne, ma di solito a certa gente l'appetito viene mangiando, e sarebbe opportuno non dimenticarselo.

Diapo27 ha scritto:
E' un vizio a due teste, da un lato ci si crogiola in assistenzialismi e azioni di lobby e dall'altro si subiscono i privilegi e le posizioni di rendita e di favore che produce in maniera capillare un paese che è sostanzialmente corporativo e mai approdato ad una reale economia di mercato.
Forse è in questo che Marchionne potrebbe lasciare una traccia positiva nell'industria ed economia del nostro paese. Sebbene io tema che alla fine perderà lui, perchè ad un certo punto non ne avrà più i nervi.

Mah....diciamo che il tuo discorso potrebbe anche avere un senso, ma le corporazioni e le lobby, di cui l'Italia è strapiena, non sono certo quelle che "combatte" Marchionne; anzi, se il problema fosse quello, mi pare che le idee di Marchionne siano riprese ed anzi amplificate dalla politica attualmente al governo, per cui, se il problema fosse questo, mi sa che Marchionne possa stare tranquillo per i suoi nervi. Ma, detto ancor più sinceramente, io credo che un Marchionne sia dura che si ammali di nervi...più facile capiti ad un cassaintegrato di Pomigliano, Mirafiori o Cassino, alle prese col mutuo da pagare, le rette del nido ed il coniuge a carico.

Dear ml14, quando ho digitato il termine lobby, mi riferivo al gruppo industriale Fiat e lo intendo come azione perpetrata nella storia del nostro paese.
Devo dirti che il topos dell'operaio che non arriva a fine mese l'ho sempre trovato sospetto (pur figlio di un operaio). è una tesi mozza e viziata che andrebbe inserita in contesti ben più ampi. Vorrei trovare un modo diverso di definirlo ma mi viene in mente solo che è una facile "popolata".
Il riferimento ai nervi di un qualsiasi imprenditore che debba investire in Italia, è da mettersi in relazione all'arzigolata e inafferrabile burocrazia, al tasso di corruzione, al costo dell'imposizione fiscale e certamente sì, alle posizioni di rendita che un paese con una strutura corporativa presenta. L'attrazione degli investimenti esteri è una delle tesi più pregnanti dell'economia
Per criticare l'azione passata di Fiat, parlano di privilegie ottenuti, bisognerebbe anche contestualizzare storicamente ciò che è accaduto ad un paese sostanzialmente in ritardo da un punto di vista industriale negli anni tra le due guerre e uscito distrutto dalla IIGM. Bisognerebbe compredere il significato del piano Marshall, concetti quali la protezione, ampiamente utilizzata dai paesi in ritardo, della propria industria debole, per darle il tempo di recuperare competitività (le tigri asiatiche hanno fatto questo). Comprendere (inteso come includere) principi come la reciprocità tra i paesi europei per qunto riguarda la struttura doganlae-protezionistica, che viene smantellata graduatamente nel corso dei decenni passando da CECA, CEE, unione europe e trattato di Mastricht (E' abbastanza noto che Fiat fosse vicina all'acquisto di Citroen negli anni 70 e l'azione del governo francese rese "difficile" l'operazione)
Bisognerebbe cecare di capire cosa significa stato corporativo ed il pechè lo siamo. Il significato di enti economici di derivazione fascista.

MA lo so che è più facile dire hanno rubato, goduto di Cig per anni, protezione dalle importazioni straniere etc

Certo che si. Sono verità, ma in mezzo ad altre verità. In mezzo ad un contesto più complesso, che richiede preparazione e onestà intellettuale per essere analizzato (che aihmè io non possiedo per niente, occupandomi di altri settori)

La sicumera con cui si fanno certe affermazioni, toglie piuttosto a me i nervi che non a Marchionne (sono ironico ovviamente)

Mi scuso per il lungo ot.

Complimenti per l'intervento .
Quoto poi quanto da te scritto
 
Diapo27 ha scritto:
Dear ml14, quando ho digitato il termine lobby, mi riferivo al gruppo industriale Fiat e lo intendo come azione perpetrata nella storia del nostro paese.
Devo dirti che il topos dell'operaio che non arriva a fine mese l'ho sempre trovato sospetto (pur figlio di un operaio). è una tesi mozza e viziata che andrebbe inserita in contesti ben più ampi. Vorrei trovare un modo diverso di definirlo ma mi viene in mente solo che è una facile "popolata".
Il riferimento ai nervi di un qualsiasi imprenditore che debba investire in Italia, è da mettersi in relazione all'arzigolata e inafferrabile burocrazia, al tasso di corruzione, al costo dell'imposizione fiscale e certamente sì, alle posizioni di rendita che un paese con una strutura corporativa presenta. L'attrazione degli investimenti esteri è una delle tesi più pregnanti dell'economia
Per criticare l'azione passata di Fiat, parlano di privilegie ottenuti, bisognerebbe anche contestualizzare storicamente ciò che è accaduto ad un paese sostanzialmente in ritardo da un punto di vista industriale negli anni tra le due guerre e uscito distrutto dalla IIGM. Bisognerebbe compredere il significato del piano Marshall, concetti quali la protezione, ampiamente utilizzata dai paesi in ritardo, della propria industria debole, per darle il tempo di recuperare competitività (le tigri asiatiche hanno fatto questo). Comprendere (inteso come includere) principi come la reciprocità tra i paesi europei per qunto riguarda la struttura doganlae-protezionistica, che viene smantellata graduatamente nel corso dei decenni passando da CECA, CEE, unione europe e trattato di Mastricht (E' abbastanza noto che Fiat fosse vicina all'acquisto di Citroen negli anni 70 e l'azione del governo francese rese "difficile" l'operazione)
Bisognerebbe cecare di capire cosa significa stato corporativo ed il pechè lo siamo. Il significato di enti economici di derivazione fascista.

MA lo so che è più facile dire hanno rubato, goduto di Cig per anni, protezione dalle importazioni straniere etc

Certo che si. Sono verità, ma in mezzo ad altre verità. In mezzo ad un contesto più complesso, che richiede preparazione e onestà intellettuale per essere analizzato (che aihmè io non possiedo per niente, occupandomi di altri settori)

La sicumera con cui si fanno certe affermazioni, toglie piuttosto a me i nervi che non a Marchionne (sono ironico ovviamente)

Mi scuso per il lungo ot.
Intervento molto interessante il tuo.
Mi ha dato spunto per due considerazioni :
- tutte le grandi case automobilistiche sono andate avanti grazie al sostegno dei governi locali
- nello specifico di Fiat, l'azienda oltre ad aver avuto un ruolo importante a livello industriale, sicuramente ha condizionato l'evoluzione sociale del nostro paese, facendo da ponte tra nord e sud con le fabbriche di Torino. Nel bene o nel male, non lo so, senza la Fiat la storia del nostro paese sarebbe stata un po' diversa.
La mia considerazione riguarda principalmente gli anni del boom economico, perche' dagli anni 70' in poi la politica e' intervenuta per incentivare la crescita industriale in altre zone del paese cercando di riequilibrare la distribuzione della ricchezza.
 
danilorse ha scritto:
Diapo27 ha scritto:
Dear ml14, quando ho digitato il termine lobby, mi riferivo al gruppo industriale Fiat e lo intendo come azione perpetrata nella storia del nostro paese.
Devo dirti che il topos dell'operaio che non arriva a fine mese l'ho sempre trovato sospetto (pur figlio di un operaio). è una tesi mozza e viziata che andrebbe inserita in contesti ben più ampi. Vorrei trovare un modo diverso di definirlo ma mi viene in mente solo che è una facile "popolata".
Il riferimento ai nervi di un qualsiasi imprenditore che debba investire in Italia, è da mettersi in relazione all'arzigolata e inafferrabile burocrazia, al tasso di corruzione, al costo dell'imposizione fiscale e certamente sì, alle posizioni di rendita che un paese con una strutura corporativa presenta. L'attrazione degli investimenti esteri è una delle tesi più pregnanti dell'economia
Per criticare l'azione passata di Fiat, parlano di privilegie ottenuti, bisognerebbe anche contestualizzare storicamente ciò che è accaduto ad un paese sostanzialmente in ritardo da un punto di vista industriale negli anni tra le due guerre e uscito distrutto dalla IIGM. Bisognerebbe compredere il significato del piano Marshall, concetti quali la protezione, ampiamente utilizzata dai paesi in ritardo, della propria industria debole, per darle il tempo di recuperare competitività (le tigri asiatiche hanno fatto questo). Comprendere (inteso come includere) principi come la reciprocità tra i paesi europei per qunto riguarda la struttura doganlae-protezionistica, che viene smantellata graduatamente nel corso dei decenni passando da CECA, CEE, unione europe e trattato di Mastricht (E' abbastanza noto che Fiat fosse vicina all'acquisto di Citroen negli anni 70 e l'azione del governo francese rese "difficile" l'operazione)
Bisognerebbe cecare di capire cosa significa stato corporativo ed il pechè lo siamo. Il significato di enti economici di derivazione fascista.

MA lo so che è più facile dire hanno rubato, goduto di Cig per anni, protezione dalle importazioni straniere etc

Certo che si. Sono verità, ma in mezzo ad altre verità. In mezzo ad un contesto più complesso, che richiede preparazione e onestà intellettuale per essere analizzato (che aihmè io non possiedo per niente, occupandomi di altri settori)

La sicumera con cui si fanno certe affermazioni, toglie piuttosto a me i nervi che non a Marchionne (sono ironico ovviamente)

Mi scuso per il lungo ot.
Intervento molto interessante il tuo.
Mi ha dato spunto per due considerazioni :
- tutte le grandi case automobilistiche sono andate avanti grazie al sostegno dei governi locali
- nello specifico di Fiat, l'azienda oltre ad aver avuto un ruolo importante a livello industriale, sicuramente ha condizionato l'evoluzione sociale del nostro paese, facendo da ponte tra nord e sud con le fabbriche di Torino. Nel bene o nel male, non lo so, senza la Fiat la storia del nostro paese sarebbe stata un po' diversa.
La mia considerazione riguarda principalmente gli anni del boom economico, perche' dagli anni 70' in poi la politica e' intervenuta per incentivare la crescita industriale in altre zone del paese cercando di riequilibrare la distribuzione della ricchezza.

Per quello che conosco io, la replica alla tua prima considerazione è in gran parte "Si". Pensiamo soltanto a quante volte è intervenuto il governo francese negli ultimissimi anni per sostenere (e sarebbe più appropriato dire "salvare") Peugeot, più volte vicina al collasso.

Da prendere con il beneficio del dubbio, perchè la mia memoria scricchiola su questo dato, ma l'auto e il suo indotto rappresentavano fino a qualche anno fa il 10% del PIL nazionale. In pratica le azioni di una singola azienda hanno determinato e determinano fortemente lo stato economico di un intero paese.
Due considerazioni sul passato: Fiat non ha sfruttato con efficienza e lungimiranza gli anni di legittima e opportuna protezione dell'industria interna nascente o ancora debole, adottata dal nostro paese (come molti altri paesi hanno fatto in corrispondenza della propria storia industriale). Non è corretto dire che non eravamo preparati una volta che ci siamo aperti alla concorrenza, ma il paese poteva essere senz'altro più pronto.
Fiat ha senz'altro esercitato azioni di lobby negli anni, ma per tornare nel topic, è anche vero che si oppose con decisione all'apertura dello stabilimento di Pomigliano. La famiglia Agnelli sosteneva al tempo, che il cortile di casa non era abbastanza ampio per una nuova vettura di larga diffusione come poteva essere l'Alfasud. La storia ci dice che ebbero la meglio altri interessi. Come è normale e giusto che sia, se non fosse che soffriamo cronicamente di interessi particolari e non abbiamo mai trovato ne il coraggio ne lo spessore per dar vita ad una reale economia di mercato mitigata da uno stato centrale con intenti sociali e di aggiustamento delle distorsioni che possano nascere.
 
Ci sarebbe tanto da discutere, OT e senza fine.

In fin dei conti mi chiedo fino a che punto quella dell'Italia è stata realmente una storia di industria giustamente protetta quanto piuttosto quella di un'industria ingiustamente snobbata. Siamo tutti bravi a dire che in Italia si è protetto sempre e solo la fiat, ma ad esempio nessuno ha mai spiegato, credo, perché gli americani le ford e le general motors siano andati a farle in Germania, piuttosto che qua da noi o in Francia...Già questo elemento cambia molto la prospettiva con cui valutare la storia dell'industria italiana e dell'industria dell'auto italiana.

Poi, non mi sembra corretto dire che fiat non abbia sfruttato con lungimiranza la propria posizione di vantaggio data una economia interna protetta (ripeto, grazie o in ragione di chi o cosa?): fiat nella sua storia ha fatto accordi con diversi governi nel mondo, con Paesi più o meno chiusi, più o meno aperti, espandendo la propria produzione ben oltre il mercato nazionale. Ricordiamo qualche caso: OAF (Austria), NSU-Fiat (Germania), Simca (Francia), Lada (URSS), FSO (Polonia), fiat India, fiat Brasile, Seat (Spagna), Kia-fiat (Sud-Corea), Zastava (Jugoslavia). E' possibile che in molti casi fiat abbia realizzato iniziative con governi di Paesi chiusi, continuando quindi a misurarsi con la non concorrenza, ma quale altra azienda di un Paese cosi politicamente insignificante come l'Italia avrebbe potuto fare di meglio, di più? Tanto di questo è stato fatto decenni fa, poi le cose hanno preso una piega assai poco nobile però... attenzione a non vedere solo gli aspetti negativi...

Sul discorso che in Italia non siamo riusciti ad instaurare una reale economia di mercato, temperata da meccanismi di tutela sociale, ho le mie convinzioni, al contrario: mi basta pensare al numero di aziende finite in mani straniere, sia nel settore della produzione che della distribuzione, o alla facilità con cui si preferisce acquistare prodotti Made in Non-Italy. Perché cosa meno, o perché è tutta un'altra cosa,e chissenefrega se non fa PIL, occupazione, o se rovina la bilancia commerciale, l'importante è che poi sia tutto garantito, sanità, pensione, servizi, occupazione, disoccupazione....

Tornando a Pomigliano, non ho ancora capito lo slancio di entusiasmo di 156JTD.
L'articolo di Radiocor da lui segnalato concludeva così: nessun commento dal Gianduiotto. Quindi, una delle solite illazioni messe in circolo per produrre... notizie, mica auto...
Ma parte questo, non me ne intendo, è possibile che un impianto d'eccellenza per una Panda, lo sia per qualunque altro modello? Voglio dire, perché allora non produrre a Pomigliano la 500x o la Ghibli? Non capisco...

:rolleyes:
 
SZ. ha scritto:
fiat nella sua storia ha fatto accordi con diversi governi nel mondo, con Paesi più o meno chiusi, più o meno aperti, espandendo la propria produzione ben oltre il mercato nazionale.
vero, è un grande merito del gruppo torinese di cui purtroppo si parla poco , fiat si relazionò con coraggio e fantasia con il mondo del socialismo reale , contribuendo alla distensione ed al miglioramento dei rapporti internazionali del nostro paese , cosa non da poco visto quello che avevamo combinato negli anni 40.
I torinesi ebbero anche molto coraggio perché sfidarono il maccartismo miope degli americani
fine ot
 
Continuo l OT,
ma cosa sta succedendo, non che mi dispiace, mi sembra che tutto ad un tratto ci sono dei riconoscimente per Fiat? Vedo giusto nelle vostre parole?

Qualche tempo fa,mi avete attaccato come se io fossi un alieno solo per avere alluso a favore di Fiat.... :lol: :lol:

Non vorrei che cio succeda solo perché oggi divendata FCA?
 
angelo0 ha scritto:
Continuo l OT,
ma cosa sta succedendo, non che mi dispiace, mi sembra che tutto ad un tratto ci sono dei riconoscimente per Fiat? Vedo giusto nelle vostre parole?

Qualche tempo fa,mi avete attaccato come se io fossi un alieno solo per avere alluso a favore di Fiat.... :lol: :lol:

Non vorrei che cio succeda solo perché oggi divendata FCA?

Scusate l OT ma è solo in risposta a Angelo.
A te........, figuriamoci io, max, multijet e altri. Quello che conta è che finalmente l'aria è cambiata (a parte qualche "integralista" ) e che adesso la stampa che fino a ieri ha detto e scritto tante assurdità ora riesce finalmente a capire che quello che stanno facendo in FCA da 10 anni è un vero e proprio miracolo e capolavoro!

x SZ
ovviamente di ufficiale non cè nulla sulle Alfa a Pomigliano ma è evidente che la produzione della Panda in Italia non ha alcuna logica dal punto di vista dei guadagni e considerando che l'hai tolta dalla Polonia.
Inoltre se Alfa vuole raggiungere certi target non può farlo con la sola cassino o con modelli di nicchia prodotti a Modena o Mirafiori.

Comunque vedremo
 
156jtd105 ha scritto:
angelo0 ha scritto:
Continuo l OT,
ma cosa sta succedendo, non che mi dispiace, mi sembra che tutto ad un tratto ci sono dei riconoscimente per Fiat? Vedo giusto nelle vostre parole?

Qualche tempo fa,mi avete attaccato come se io fossi un alieno solo per avere alluso a favore di Fiat.... :lol: :lol:

Non vorrei che cio succeda solo perché oggi divendata FCA?

Scusate l OT ma è solo in risposta a Angelo.
A te........, figuriamoci io, max, multijet e altri. Quello che conta è che finalmente l'aria è cambiata (a parte qualche "integralista" ) e che adesso la stampa che fino a ieri ha detto e scritto tante assurdità ora riesce finalmente a capire che quello che stanno facendo in FCA da 10 anni è un vero e proprio miracolo e capolavoro!

x SZ
ovviamente di ufficiale non cè nulla sulle Alfa a Pomigliano ma è evidente che la produzione della Panda in Italia non ha alcuna logica dal punto di vista dei guadagni e considerando che l'hai tolta dalla Polonia.
Inoltre se Alfa vuole raggiungere certi target non può farlo con la sola cassino o con modelli di nicchia prodotti a Modena o Mirafiori.

Comunque vedremo
Allo stato, contrariamente a quanto pensi e scrivi, sul marchio Alfa non c'è proprio nulla da scrivere e commentare in attesa che qualcosa venga prodotto e presentato.
Quindi per il momento dobbiamo accontentarci di rumors, notizie di terza mano e veline.
In questo settore quelli bravi sono altri...non certo io. Percui mi astengo da ogni commento fino a Giugno (ammesso che qualcosa venga presentato).
 
Kren2 ha scritto:
Allo stato, contrariamente a quanto pensi e scrivi, sul marchio Alfa non c'è proprio nulla da scrivere e commentare in attesa che qualcosa venga prodotto e presentato.
Quindi per il momento dobbiamo accontentarci di rumors, notizie di terza mano e veline.
In questo settore quelli bravi sono altri...non certo io. Percui mi astengo da ogni commento fino a Giugno (ammesso che qualcosa venga presentato).
Beh, se chiami ancora rumors, notizie di terza mano e veline ciò che si dice sui nuovi modelli Alfa mi pare che tu non sia proprio obiettivo.
A Giugno non crederai ai tuoi occhi. ;)
 
Presso Pomigliano, alla produzione della Panda saranno affiancate, a quanto si sente dire anche in TV, altre produzioni, non so se Alfa Romeo. Inoltre gli operai hanno accettato un salario inferiore al fine di ridurre i costi di produzione, nonché lo straordinario per lo stesso motivo (cioè fronteggiare la situazione senza nuove assunzioni). Allo sciopero indetto dalla CGIL hanno aderito solo 5 operai.
Lo stabilimento infine è oggi un modello di modernità, il che contribuisce alla riduzione dei costi. Ecco perché si è deciso di produrre la Panda in Italia.

Che dire? Staremo a vedere.
 
Scusa Pilota....ma la frase "gli operai hanno accettato una riduzione di salario" non si può proprio leggere.
Non voglio fare il sindacalista della domenica ma è più corretto scrivere che l'azienda ha imposto una decurtazione salariale.
In una Nazione massacrata dalla più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi, con un tasso di disoccupazione a 2 cifre, in una Regione dove tali problemi sono amplificati all'ennesima potenza, quale risposta ti aspetteresti da un operaio a 1.200 euro al mese, magari monoreddito?
Se la risposta fosse stata negativa FCA credi che si farebbe problemi a spostare le linee della Panda a Tichy o in Serbia o in Turchia?
Mantenere un tasso di disoccupazioe ai livelli attuali è una manna dal cielo per aziende come FCA, in quanto permette di dettare le condizioni unilaterlmente a Governi e Sindacati. E' la nuova guerra tra poveri, e ricordati che c'è sempre qualcuno disposto a fare il tuo lavoro a meno.
Chiedo scusa per la divagazione, chiudo l'OT.
 
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