Il 5 settembre 1978, la General Electric e l'Alfa Romeo annunciarono di aver firmato un accordo relativo alla partecipazione della casa italiana allo sviluppo e alla produzione di un nuovo motore G.E. Turbofan ad alto rapporto di diluizione , denominato CF6-32.
Il 24 dicembre 1979, un velivolo Beechcraft King Air volo' utilizzando il motore AR 318 che rappresentava la prima turbina realizzata interamente in Italia (600 CV)
Nel 1980, il fatturato dell'Alfa Romeo Avio S.p.A. ammontava a 41 miliardi, i dipendenti erano 1.300.
Le attività dell'Alfa Romeo Avio (Alfa Romeo 99,93% - Mecfin 0,03%) si svolgevano per lo più nel campo dei motori con turbina a gas: turbogetti, turboelica, turboalbero. Tecnici della General Electric, della Pratt & Witney e della Rolls Royce, dislocati nello stabilimento di Pomigliano, collaboravano alla soluzione dei problemi inerenti le rispettive case.
L'Alfa Romeo Avio era inoltre specializzata nella costruzione della cosiddetta "parte calda" (50%) dei motori: camere di combustione, dischi e palette di turbina, complessi di scarico, gruppi post-bruciatori
Il 14 aprile 1981, venne firmato un accordo tra la Oto Melara S.p.A. e l'Alfa Romeo Avio S.p.A. per la progettazione, lo sviluppo e la produzione del missile supersonico di seconda generazione Otomach 2. L'Alfa Romeo fu responsabile del sistema motopropulsivo. La Fiat aviazione collaborò con l'Alfa sulla base di un accordo specifico.
Nel mese di ottobre, il Consiglio di Amministrazione dell'Alfa Romeo Avio nominò nuovo presidente il Dott. Saverio Rana. L'ing. Guido Focacci fu nominato presidente Onorario dell'Alfa Romeo Avio.
Nel 1982 l'Alfa Romeo cedette alla società Aeritalia S.p.A. il 10% della partecipazione nell'Alfa Romeo Avio S.p.A.
Un ulteriore 60% del pacchetto azionario dell'Alfa Romeo Avio venne ceduto nel 1984 alla Aerfer (Aeritalia) la quale contestualmente assunse l'impegno di rilevare, entro il 31/12/1986, anche il restante 30% della partecipazione azionaria in possesso dell'Alfa Romeo.
Il 24 dicembre 1979, un velivolo Beechcraft King Air volo' utilizzando il motore AR 318 che rappresentava la prima turbina realizzata interamente in Italia (600 CV)
Nel 1980, il fatturato dell'Alfa Romeo Avio S.p.A. ammontava a 41 miliardi, i dipendenti erano 1.300.
Le attività dell'Alfa Romeo Avio (Alfa Romeo 99,93% - Mecfin 0,03%) si svolgevano per lo più nel campo dei motori con turbina a gas: turbogetti, turboelica, turboalbero. Tecnici della General Electric, della Pratt & Witney e della Rolls Royce, dislocati nello stabilimento di Pomigliano, collaboravano alla soluzione dei problemi inerenti le rispettive case.
L'Alfa Romeo Avio era inoltre specializzata nella costruzione della cosiddetta "parte calda" (50%) dei motori: camere di combustione, dischi e palette di turbina, complessi di scarico, gruppi post-bruciatori
Il 14 aprile 1981, venne firmato un accordo tra la Oto Melara S.p.A. e l'Alfa Romeo Avio S.p.A. per la progettazione, lo sviluppo e la produzione del missile supersonico di seconda generazione Otomach 2. L'Alfa Romeo fu responsabile del sistema motopropulsivo. La Fiat aviazione collaborò con l'Alfa sulla base di un accordo specifico.
Nel mese di ottobre, il Consiglio di Amministrazione dell'Alfa Romeo Avio nominò nuovo presidente il Dott. Saverio Rana. L'ing. Guido Focacci fu nominato presidente Onorario dell'Alfa Romeo Avio.
Nel 1982 l'Alfa Romeo cedette alla società Aeritalia S.p.A. il 10% della partecipazione nell'Alfa Romeo Avio S.p.A.
Un ulteriore 60% del pacchetto azionario dell'Alfa Romeo Avio venne ceduto nel 1984 alla Aerfer (Aeritalia) la quale contestualmente assunse l'impegno di rilevare, entro il 31/12/1986, anche il restante 30% della partecipazione azionaria in possesso dell'Alfa Romeo.