<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa 8c Spider: Foto ufficiale | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Alfa 8c Spider: Foto ufficiale

BelliCapelli3 ha scritto:
wilderness ha scritto:
Comunque sti discorsi sono pippe scandalose, incredibili...si trova da ridire anche sull'8C... :rolleyes:

Andiamo, wilderness, ma di che stiamo parlando? Quest'auto è anche bella, ma è un ectoplasma. Il 99% per cento degli Alfisti ( che come dice il nome, non sono ferraristi, nè maseratisti ) non se la può permettere. L'altro 1% va in concessionaria con l'assegno in bocca e tante raccomandazioni, e l'auto non gliela danno ugualmente, perchè si esaurisce così rapidamente che non fa in tempo nemmeno a finire sui listini: ne producono quanto basta per fare il servizio fotografico e produrre i poster da appendere in concessionaria sopra alla Mito 1.6 multijet. Dopodichè non glie ne avanza mezza nemmeno per darla in prova alle riviste: EVO ( dicasi EVO! ) per fare un giro di pista se ne è dovuta far prestare una da un privato. Quest'auto incide sulla realtà progettuale e produttiva di Alfa quanto un' apparizione dello spirito di Enzo Ferrari nel museo Alfa la notte di Natale, quando il museo è vuoto e nessuno la può vedere.

Se poi va considerata come un &quot;simbolo&quot;, una &quot;dichiarazione&quot;, beh allora bisognerebbe anche sforzarsi di decifrarla con cura, questa dichiarazione, perchè in questo caso all'occhio dell' appassionato si dischiude l'abisso della contraddizione: di fatto Alfa con quest'auto comunica all'utenza che un' Alfa seria si fa con un v8, dislocato centrale anteriore, cambio transaxle, e la trazione posteriore. Lo sprovveduto che ci casca, ma non si può permettere la 8c ( o semplicemente, non gliela danno ), allora corre entusiasta in concessionaria per acquistare un' Alfa di normale produzione, sperando di trovarvi qualcosa dello spirito della 8c, e scopre che quelle le fanno solo a trazione anteriore, quattro cilindri, cilindrata massima 1.8, motore appeso come un prosciutto davanti alle ruote anteriori, pesi da suv blindato. Questa è una contraddizione in termini, un vero autogol mediatico. Se uno si sofferma a decifrare il messaggio della 8c, non può che risultarne un atto di autoaccusa a firma Fiat. Ecco perchè,l probabilmente, come dici tu, il progetto è stato anche internamente avversato: è un paradosso.

Senza considerare poi dettagli come le prestazioni. I pochi modelli che sono stati messi alla frusta da operatori terzi rispetto alla Casa ( riviste ) hanno evidenziato come - a ruote sulla strada - quest'auto rischi di farsi bagnare il naso da vetture più umili e che costano la metà. Quest'auto è una visione onirica, dal significato piuttosto confuso. E tu mi parli della carrozzeria in carbonio.

Io mi chiedo perchè Gippo Salvetti ed altri collezionisti (Alfisti 100% di pura razza ariana), se la sono prenotata con largo anticipo, se è un ectoplasma...secondo me è la migliore Alfa stradale di tutti i tempi, o perlomeno del dopo guerra...cazzo, ha il transaxle, ha il migliore V8, ha il carbonio,etc...eppure non vi và bene...allora resuscitiamo Satta Puliga, e festa finita....

Per la produzione di serie, sappiamo i problemi...dico però che certe soluzioni non si possono vedere su una macchina di larga produzione ed è perfettamente comprensibile il perchè...allora, una volta, sulla serie ci dovevi avere, per forza, la migliore soluzione meccanica perchè la differenza tra averla e non averla, era la differenza tra lo stare in strada (Giulia, Alfetta) o essere una saponetta come le BMW Neue Klasse o la Serie 3 E21...oggi c'è uno spettro di possibilità più ampio...francamente la B e la C vanno bene TA...sulla D io auspicherei la TP, ma si tratta, credo, di una cosa più a lungo termine...si tiri fuori un paio di sportive TP per la normale produzione e l'ammiraglia, quello sarebbe già qualcosa...
 
BelliCapelli3 ha scritto:
stratoszero ha scritto:
Ragioniamo: un conto è criticare la scelta di un'Alfa con soluzioni meccaniche di derivazione Fiat, che possiamo considerare relativamente "povere" (cosa su cui personalmente sono d'accordo), un altro è criticare la scelta di un'Alfa con soluzioni meccaniche di derivazione Ferrari (cosa che a me sembra semplicemente folle)...o no? :rolleyes:

Beh, non potrebbe semplicemente l'altra faccia della stessa medaglia?

Ereditare soluzioni tecniche da un marchio meno prestigioso o da uno più blasonato sono due cose diverse: per me la prima è un po' deludente, la seconda è da apprezzare.
Se per "medaglia" intendi fare sinergia con altri marchi dello stesso gruppo, beh, siamo nel 2009, e non ci vedo nulla di strano: se io soldi da investire fossero i miei, io farei lo stesso.
 
stratoszero ha scritto:
Ereditare soluzioni tecniche da un marchio meno prestigioso o da uno più blasonato sono due cose diverse: per me la prima è un po' deludente, la seconda è da apprezzare.
Se per "medaglia" intendi fare sinergia con altri marchi dello stesso gruppo,

Caro stratos, la moneta, per come la vedo io, è l'incapacità di Alfa ( o Fiat ) di proporre qualcosa di *giusto*, di appropriato per il marchio, che sia all'altezza delle aspettative del cliente, ma anche producibile per l'azienda ( la 8c non lo è ) e nel contempo abbordabile per la clientela. Prodotti giusti, centrati, soluzioni meccaniche raffinate che siano eventualmente studiate e realizzate da Fiat ( tanto di lì non si scappa ), come lo sono i quadrilateri della 147 ed il 1,8 turbo appena nato, ma *pensate* con un occhio di riguardo per Alfa, che non è una Fiat nè una Maserati. In assenza di questo punto di equilibrio, che rappresenta una crisi d'identità, Alfa sta semplicemente procedendo da un eccesso all'altro: dal ricarrozzamento di una Punto a quello di una Maserati: 100 dell'una, da mettere in vetrina per venderne 10.000 dell'altra.

Chiaro che poi, fra i due prodotti, sia più desiderabile la 8c, ( con la Mito mica ci puoi fare i poster ) ma se guardi all'essenza delle cose, ti renderai conto che, pur fra due prodotti così diversi, c'è una stupefacente identità. Secondo la regola del paradosso, gli estremi opposti finiscono per toccarsi. E se guardi la faccenda da un punto di vista algebrico, entrambe le operazioni hanno la stessa cifra, cambia solo il segno, che è opposto- L'estrema sintesi di questi due poli opposti è "la moneta", una ed una sola: la mancanza di un' identità precisa, di un' ispirazione, di un obbiettivo chiaro e coerente. Che si risolve in una strategia di mordi e fuggi, una navigazione a vista, senza una visione prospettica ed organica. E senza una visione di prospettiva, che ti indichi e ti ricordi sempre dove sei diretto, finisci per andare un giorno a dritta ed un giorno a manca. Un giorno una Mito, un giorno una 8c. In capo ad un anno di navigazione, ti accorgi che hai girato in tondo, e non sei andato da nessuna parte.

Ti dirò che, per il bene del marchio Alfa, e per la soddisfazione del singolo alfista, due esigenze che vanno assolutamente messe finalmente d'accordo, trovo molto più emozionante ed utile la nascita del 1.8 turbo, rispetto alla 8c. Un oggetto non miracoloso, ed anche piuttosto isolato: per ora è una goccia nel mare. Ma un oggetto molto conreto, che finora è mancato come l'acqua: un motore a benzina dopo tanti diesel, un motore prestazionale, Made in Italy, e che ogni alfista può andare ad ordinare dal concessionario, con una bella auto intorno. Molto più importante per la sopravvivenza di Alfa che la 8c. Certo, questo motore da solo è poca cosa. Ma è questa la rotta, non la 8c, che è una marchetta senza alcuna ricaduta per il cliente.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Caro stratos, la moneta, per come la vedo io, è l'incapacità di Alfa ( o Fiat ) di proporre qualcosa di *giusto*, di appropriato per il marchio, che sia all'altezza delle aspettative del cliente, ma anche producibile per l'azienda ( la 8c non lo è ) e nel contempo abbordabile per la clientela. Prodotti giusti, centrati, soluzioni meccaniche raffinate che siano eventualmente studiate e realizzate da Fiat ( tanto di lì non si scappa ), come lo sono i quadrilateri della 147 ed il 1,8 turbo appena nato, ma *pensate* con un occhio di riguardo per Alfa, che non è una Fiat nè una Maserati. In assenza di questo punto di equilibrio, che rappresenta una crisi d'identità, Alfa sta semplicemente procedendo da un eccesso all'altro: dal ricarrozzamento di una Punto a quello di una Maserati: 100 dell'una, da mettere in vetrina per venderne 10.000 dell'altra.

Chiaro che poi, fra i due prodotti, sia più desiderabile la 8c, ( con la Mito mica ci puoi fare i poster ) ma se guardi all'essenza delle cose, ti renderai conto che, pur fra due prodotti così diversi, c'è una stupefacente identità. Secondo la regola del paradosso, gli estremi opposti finiscono per toccarsi. E se guardi la faccenda da un punto di vista algebrico, entrambe le operazioni hanno la stessa cifra, cambia solo il segno, che è opposto- L'estrema sintesi di questi due poli opposti è "la moneta", una ed una sola: la mancanza di un' identità precisa, di un' ispirazione, di un obbiettivo chiaro e coerente. Che si risolve in una strategia di mordi e fuggi, una navigazione a vista, senza una visione prospettica ed organica. E senza una visione di prospettiva, che ti indichi e ti ricordi sempre dove sei diretto, finisci per andare un giorno a dritta ed un giorno a manca. Un giorno una Mito, un giorno una 8c. In capo ad un anno di navigazione, ti accorgi che hai girato in tondo, e non sei andato da nessuna parte.

Ti dirò che, per il bene del marchio Alfa, e per la soddisfazione del singolo alfista, due esigenze che vanno assolutamente messe finalmente d'accordo, trovo molto più emozionante ed utile la nascita del 1.8 turbo, rispetto alla 8c. Un oggetto non miracoloso, ed anche piuttosto isolato: per ora è una goccia nel mare. Ma un oggetto molto conreto, che finora è mancato come l'acqua: un motore a benzina dopo tanti diesel, un motore prestazionale, Made in Italy, e che ogni alfista può andare ad ordinare dal concessionario, con una bella auto intorno. Molto più importante per la sopravvivenza di Alfa che la 8c. Certo, questo motore da solo è poca cosa. Ma è questa la rotta, non la 8c, che è una marchetta senza alcuna ricaduta per il cliente.

Fermo restando il mio giudizio su 8C (miglior Alfa stradale di sempre, nel complesso)...156, 164, 147, visti i numeri di vendita, hanno avuto una ricaduta sul cliente..sarà forse che importa più la filosofia che si segue (prestazioni, design , handling "agile", motore brillante, peso/potenza decente), più che il mix di soluzioni che si usa per raggiungerle...invece 159 è troppo poco prestazionale per esser un'Alfa, è stata venduta ad un prezzo troppo alto...
Allora, in altri forum, si chiedeva un posizionamento di Giulia sopra Serie 3, ovviamente TP...siamo sicuri che continuerà il tempo delle segmento D motorizzate 4 cilindri gasolio a 40 sacchi? Vediamo invece di sfruttare la tendenza al downsizing, dove c'è intrinsecamente maggiore competenza dalle nostre parti...è di pochi giorni fà la notizia di un A3 1.2 turrbobenzina...la Serie 3 esce con 3 (!!!) cilindri benzina...
Sul ricarrozamento della Punto...scusa ma, se volevi fare una segmento B, come dovevi fare, fare un pianale ex-novo? Si può dire, Alfa non è da segmento B e vabbè, quella è una considerazione...ma nel momento in cui decidi di farla, all'interno del gruppo Fiat, si poteva fare il quel modo e basta...poi se l'anteriore e gli interni le facevano meglio, avrei gradito, ma per il resto...comunque stanno cercando di "crescere" un nuovo pubblico Alfista, questo è poco ma sicuro, anche perchè ormai quelli che si ricordano le vecchie Alfa si stanno estinguendo e se ad un ragazzo dici: "Che bella la 75!", lui ti dice: "Ma che, quella macchina da zingaro?"
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Caro stratos, la moneta, per come la vedo io, è l'incapacità di Alfa ( o Fiat ) di proporre qualcosa di *giusto*, di appropriato per il marchio, che sia all'altezza delle aspettative del cliente, ma anche producibile per l'azienda ( la 8c non lo è ) e nel contempo abbordabile per la clientela. Prodotti giusti, centrati, soluzioni meccaniche raffinate che siano eventualmente studiate e realizzate da Fiat ( tanto di lì non si scappa ), come lo sono i quadrilateri della 147 ed il 1,8 turbo appena nato, ma *pensate* con un occhio di riguardo per Alfa, che non è una Fiat nè una Maserati. In assenza di questo punto di equilibrio, che rappresenta una crisi d'identità, Alfa sta semplicemente procedendo da un eccesso all'altro: dal ricarrozzamento di una Punto a quello di una Maserati: 100 dell'una, da mettere in vetrina per venderne 10.000 dell'altra.

Chiaro che poi, fra i due prodotti, sia più desiderabile la 8c, ( con la Mito mica ci puoi fare i poster ) ma se guardi all'essenza delle cose, ti renderai conto che, pur fra due prodotti così diversi, c'è una stupefacente identità. Secondo la regola del paradosso, gli estremi opposti finiscono per toccarsi. E se guardi la faccenda da un punto di vista algebrico, entrambe le operazioni hanno la stessa cifra, cambia solo il segno, che è opposto- L'estrema sintesi di questi due poli opposti è "la moneta", una ed una sola: la mancanza di un' identità precisa, di un' ispirazione, di un obbiettivo chiaro e coerente. Che si risolve in una strategia di mordi e fuggi, una navigazione a vista, senza una visione prospettica ed organica. E senza una visione di prospettiva, che ti indichi e ti ricordi sempre dove sei diretto, finisci per andare un giorno a dritta ed un giorno a manca. Un giorno una Mito, un giorno una 8c. In capo ad un anno di navigazione, ti accorgi che hai girato in tondo, e non sei andato da nessuna parte.

Ti dirò che, per il bene del marchio Alfa, e per la soddisfazione del singolo alfista, due esigenze che vanno assolutamente messe finalmente d'accordo, trovo molto più emozionante ed utile la nascita del 1.8 turbo, rispetto alla 8c. Un oggetto non miracoloso, ed anche piuttosto isolato: per ora è una goccia nel mare. Ma un oggetto molto conreto, che finora è mancato come l'acqua: un motore a benzina dopo tanti diesel, un motore prestazionale, Made in Italy, e che ogni alfista può andare ad ordinare dal concessionario, con una bella auto intorno. Molto più importante per la sopravvivenza di Alfa che la 8c. Certo, questo motore da solo è poca cosa. Ma è questa la rotta, non la 8c, che è una marchetta senza alcuna ricaduta per il cliente.

Se parliamo della sola Alfa 8C, e della sua derivazione da soluzioni tecniche Maserati e Ferrari, converrai con me che è una realizzazione da leccarsi i baffi, che probabilmente resterà nella storia dell'auto.
Se invece parliamo della sua collocazione all'interno della strategia del marchio, e delle discontinuità finora riscontrate in questa strategia, sono d'accordo con te.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
stratoszero ha scritto:
Ereditare soluzioni tecniche da un marchio meno prestigioso o da uno più blasonato sono due cose diverse: per me la prima è un po' deludente, la seconda è da apprezzare.
Se per "medaglia" intendi fare sinergia con altri marchi dello stesso gruppo,

Caro stratos, la moneta, per come la vedo io, è l'incapacità di Alfa ( o Fiat ) di proporre qualcosa di *giusto*, di appropriato per il marchio, che sia all'altezza delle aspettative del cliente, ma anche producibile per l'azienda ( la 8c non lo è ) e nel contempo abbordabile per la clientela. Prodotti giusti, centrati, soluzioni meccaniche raffinate che siano eventualmente studiate e realizzate da Fiat ( tanto di lì non si scappa ), come lo sono i quadrilateri della 147 ed il 1,8 turbo appena nato, ma *pensate* con un occhio di riguardo per Alfa, che non è una Fiat nè una Maserati. In assenza di questo punto di equilibrio, che rappresenta una crisi d'identità, Alfa sta semplicemente procedendo da un eccesso all'altro: dal ricarrozzamento di una Punto a quello di una Maserati: 100 dell'una, da mettere in vetrina per venderne 10.000 dell'altra.

Chiaro che poi, fra i due prodotti, sia più desiderabile la 8c, ( con la Mito mica ci puoi fare i poster ) ma se guardi all'essenza delle cose, ti renderai conto che, pur fra due prodotti così diversi, c'è una stupefacente identità. Secondo la regola del paradosso, gli estremi opposti finiscono per toccarsi. E se guardi la faccenda da un punto di vista algebrico, entrambe le operazioni hanno la stessa cifra, cambia solo il segno, che è opposto- L'estrema sintesi di questi due poli opposti è "la moneta", una ed una sola: la mancanza di un' identità precisa, di un' ispirazione, di un obbiettivo chiaro e coerente. Che si risolve in una strategia di mordi e fuggi, una navigazione a vista, senza una visione prospettica ed organica. E senza una visione di prospettiva, che ti indichi e ti ricordi sempre dove sei diretto, finisci per andare un giorno a dritta ed un giorno a manca. Un giorno una Mito, un giorno una 8c. In capo ad un anno di navigazione, ti accorgi che hai girato in tondo, e non sei andato da nessuna parte.

Ti dirò che, per il bene del marchio Alfa, e per la soddisfazione del singolo alfista, due esigenze che vanno assolutamente messe finalmente d'accordo, trovo molto più emozionante ed utile la nascita del 1.8 turbo, rispetto alla 8c. Un oggetto non miracoloso, ed anche piuttosto isolato: per ora è una goccia nel mare. Ma un oggetto molto conreto, che finora è mancato come l'acqua: un motore a benzina dopo tanti diesel, un motore prestazionale, Made in Italy, e che ogni alfista può andare ad ordinare dal concessionario, con una bella auto intorno. Molto più importante per la sopravvivenza di Alfa che la 8c. Certo, questo motore da solo è poca cosa. Ma è questa la rotta, non la 8c, che è una marchetta senza alcuna ricaduta per il cliente.

illuminante.

bravo BC
 
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