<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ALFA 75 | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

ALFA 75

pilota54 ha scritto:
Qualcuno ora dirà che è proprio qui che "casca l'asino", perché Fiat Automobiles non sempre, se non quasi mai, è riuscita a mantenere in pieno le connotazioni tecnico-costruttive che in passato avevano determinato il coagulare di legioni di fans attorno al marchio del biscione. E' vero, questo è accaduto senza ombra di dubbio, ma in taluni casi il backgroung è riemerso (per me) in misura sufficientemente significativa da farmi ancora comprare una vettura con quello scudetto sul cofano e mantenere la "passione" (esempio: Brera 1.750 Tbi).
Vorrei aggiungere a tal proposito che anche un alfista incallito come lo scrittore Luca Goldoni comprò a suo tempo una 159 perché riteneva avesse una linea unica e inconfondibilmente "Alfa"..............

Come dice VecchioAlfista, dipende dove poni l'asticella...
La 159 è stato un grande esempio di design, come la 156, e gli autori, pure quelli, sono stati allontanati...
 
transaxle73 ha scritto:
La 75 era il prodotto migliore possibile che si poteva tirar fuori da quel contesto, in un'azienda ormai al collasso e pronta a farsi abbracciare mortalmente da Fiat. Nonostante ciò, riciclando il materiale a disposizione (un mix tra Giulietta e Alfetta) riuscì a diventare per diversi anni la berlina di segmento D più venduta in Italia, ed ebbe la sua nutrita schiera di estimatori anche oltre i confini nazionali.
Motoristicamente era ancora al top in tutte le cilindrate, arrivando a vette di assoluta eccellenza con la versione Twin Spark, la mia preferita.
Infatti la TS, e Vecchio Alfista e Fpaol68 non possono che confermare, riuniva in sè le migliori doti di erogazione di un motore aspirato a 2 valvole con la potenza specifica e l'allungo di un 4 valvole. Ancora oggi molti rimpiangono la prontezza di risposta all'accelerata, la variazione di ritmo stupefacente nei regimi transitori e il sound fenomenale del mitico bialbero.
A proposito....mi sta frullando l'idea di mettermene una in garage appena mi libero con l'Alfetta...... :D

ricordo un milano venezia a 160 km/h di media pretutor con TS 2 litri
che ferro
col busso ho i ricordi della prima 164...1000 giri schiacciavi e lei...andava
la 164 era una thema, me la rammento rossa presentata al nella piazza d'armi del castello a milano...paura come faceva invecchiare le altre. pinin farina aveva fatto un buon lavoro che dite? ;)
 
zero c. ha scritto:
transaxle73 ha scritto:
La 75 era il prodotto migliore possibile che si poteva tirar fuori da quel contesto, in un'azienda ormai al collasso e pronta a farsi abbracciare mortalmente da Fiat. Nonostante ciò, riciclando il materiale a disposizione (un mix tra Giulietta e Alfetta) riuscì a diventare per diversi anni la berlina di segmento D più venduta in Italia, ed ebbe la sua nutrita schiera di estimatori anche oltre i confini nazionali.
Motoristicamente era ancora al top in tutte le cilindrate, arrivando a vette di assoluta eccellenza con la versione Twin Spark, la mia preferita.
Infatti la TS, e Vecchio Alfista e Fpaol68 non possono che confermare, riuniva in sè le migliori doti di erogazione di un motore aspirato a 2 valvole con la potenza specifica e l'allungo di un 4 valvole. Ancora oggi molti rimpiangono la prontezza di risposta all'accelerata, la variazione di ritmo stupefacente nei regimi transitori e il sound fenomenale del mitico bialbero.
A proposito....mi sta frullando l'idea di mettermene una in garage appena mi libero con l'Alfetta...... :D

ricordo un milano venezia a 160 km/h di media pretutor con TS 2 litri
che ferro
col busso ho i ricordi della prima 164...1000 giri schiacciavi e lei...andava
la 164 era una thema, me la rammento rossa presentata al nella piazza d'armi del castello a milano...paura come faceva invecchiare le altre. pinin farina aveva fatto un buon lavoro che dite? ;)
La 164 effettivamente aveva un design di almeno 10 anni avanti rispetto agli altri.
Ma scontava già i primi effetti dell'occupazione del nuovo padrone.
Il pianale era comune con Thema e Saab 9000 (che parentela....una casa è defunta e le altre due sono state degradate a semplici stemmini da appiccicare...) e le scelte tecniche erano, per così dire, vincolate.
Tuttavia, pur partendo da basi comuni e, secondo me, meno nobili di quanto ci si sarebbe dovuti aspettare, gli uomini di Arese seppero realizzare un auto coi fiocchi. Tant'è che anche stilisticamente, grazie a "qualche" intervento sulla meccanica di base, la macchina la macchina riuscì decisamente più bella delle due cugine.
 
Anche io ho amato la 75, avevo il poster appeso in cameretta, ho avuto la fortuna di guidare diverse volte la 1.8 ie di mio zio, e ancora oggi sono indeciso se vendere la mia Gt per farmi una 75 come storica. Ciò non toglie che la penso come spesso ha scritto pilota54, cioè che il ricordo della 75 l'ha resa migliore di quello che era. L'abbandono della tp è stato un tradimento per tutti, ma era evidente che da quel telaio non si potesse ormai chiedere più nulla, e l'esempio della 164 dimostrava che jna bella linea con le giuste caratterizzazioni e i motori alfa, potevano far accettare anche la ta. È nata così la 155, oggi tanto denigrata, ma in realtà, almeno secondo me, migliore del ricordo che ha lasciato. È vero che non poteva competere per finiture con le coeve tedesche, ma questo valeva anche per la 75, ma aveva un carattere brillante e soprattutto con la 2a serie una guida divertente. Io ho avuto una 155 1.8 ts usata, che fino a 140k km non mi dato nessun problema, ma che mi ha regalato tante soddisfazioni. Crede che a far diventare il ricordo della 155 tanto negativo sia stato sia l'abbandono della tp, ma forse ancor di più la nascita della 156, che di colpo l'ha fatta invecchiare di linea e di tecnica. Adesso sembra ci ridiano la tp, finalmente. Personalmente ero contento anche quando con la 156, 147, 159 l'alfa dimostrava di saper fare telai sportivi e sicuri, anche con la ta. Saluti.
 
Kren2 ha scritto:
zero c. ha scritto:
transaxle73 ha scritto:
La 75 era il prodotto migliore possibile che si poteva tirar fuori da quel contesto, in un'azienda ormai al collasso e pronta a farsi abbracciare mortalmente da Fiat. Nonostante ciò, riciclando il materiale a disposizione (un mix tra Giulietta e Alfetta) riuscì a diventare per diversi anni la berlina di segmento D più venduta in Italia, ed ebbe la sua nutrita schiera di estimatori anche oltre i confini nazionali.
Motoristicamente era ancora al top in tutte le cilindrate, arrivando a vette di assoluta eccellenza con la versione Twin Spark, la mia preferita.
Infatti la TS, e Vecchio Alfista e Fpaol68 non possono che confermare, riuniva in sè le migliori doti di erogazione di un motore aspirato a 2 valvole con la potenza specifica e l'allungo di un 4 valvole. Ancora oggi molti rimpiangono la prontezza di risposta all'accelerata, la variazione di ritmo stupefacente nei regimi transitori e il sound fenomenale del mitico bialbero.
A proposito....mi sta frullando l'idea di mettermene una in garage appena mi libero con l'Alfetta...... :D

ricordo un milano venezia a 160 km/h di media pretutor con TS 2 litri
che ferro
col busso ho i ricordi della prima 164...1000 giri schiacciavi e lei...andava
la 164 era una thema, me la rammento rossa presentata al nella piazza d'armi del castello a milano...paura come faceva invecchiare le altre. pinin farina aveva fatto un buon lavoro che dite? ;)
La 164 effettivamente aveva un design di almeno 10 anni avanti rispetto agli altri.
Ma scontava già i primi effetti dell'occupazione del nuovo padrone.
Il pianale era comune con Thema e Saab 9000 (che parentela....una casa è defunta e le altre due sono state degradate a semplici stemmini da appiccicare...) e le scelte tecniche erano, per così dire, vincolate.
Tuttavia, pur partendo da basi comuni e, secondo me, meno nobili di quanto ci si sarebbe dovuti aspettare, gli uomini di Arese seppero realizzare un auto coi fiocchi. Tant'è che anche stilisticamente, grazie a "qualche" intervento sulla meccanica di base, la macchina la macchina riuscì decisamente più bella delle due cugine.

certo.
com'è andata col sior sindaco dè...?
 
vecchioAlfista ha scritto:
pilota54 ha scritto:
...

Qualcuno ora dirà che è proprio qui che "casca l'asino", perché Fiat Automobiles non sempre, se non quasi mai, è riuscita a mantenere in pieno le connotazioni tecnico-costruttive che in passato avevano determinato il coagulare di legioni di fans attorno al marchio del biscione. E' vero, questo è accaduto senza ombra di dubbio, ma in taluni casi il backgroung è riemerso (per me) in misura sufficientemente significativa da farmi ancora comprare una vettura con quello scudetto sul cofano e mantenere la "passione" (esempio: Brera 1.750 Tbi).
Vorrei aggiungere a tal proposito che anche un alfista incallito come lo scrittore Luca Goldoni comprò a suo tempo una 159 perché riteneva avesse una linea unica e inconfondibilmente "Alfa"..............

Quando ciò non accadrà più, resterò alfista ma solo per quelle vetture che hanno onorato tale impegnativa dichiarazione di "fede".
...

Dipende dove vogliamo posizionare "l'asticella" della nostra tolleranza. E, nella vita di tutti i giorni, dove finisce l'auto dei nostri sogni ed inizia quella per le nostre esigenze.

Tu sai che amo ritenermi un "ortodosso" dell'Alfismo. Ciò nonostante, dopo otto anni di Golf 4 (vissuti con grande soddisfazione), con la 159 ho ritrovato il desiderio ed il piacere di una berlina del biscione. Senz'altro edulcorata e differente dai crismi e dai tratti storici (e direi necessari) del marchio, ma con altre qualità che me la fanno ritenere, tuttora, una scelta corretta per le mie esigenze.

Fermo restando, il mio auspicio e la mia critica rimane sempre "centrata" su quello che dovrebbe essere e non è. Così come la consapevolezza dei limiti concettuali e di prodotto della mia stessa 159.

Però la speranza, sulla scorta delle ultime sviolinate di Marchionne, è quella di ritornare a quei prodotti con tecnica e sviluppo puramente "Alfa".
Che, per tornare in IT, hanno visto proprio nella vetusta 75 la loro ultima espressione o, se vogliamo, canto del cigno ;)

Beh, sono d'accordo vecchioalfista. La Brera mi piace molto, ha una linea spettacolare e per me è anche un'auto costruita con una cura maniacale, almeno l'ultima versione, con alcune caratteristiche tecniche e di progetto sorprendenti e che a volte scopri man mano che la usi. Ma è ovvio che anch'io l'avrei preferita più leggera e magari con la trazione posteriore.
Come ho detto prima l'abilità di uno staff dirigenziale sta nel mantenere in una casa, nella fattispecie con il background dell'Alfa Romeo, le connotazioni che l'hanno resa famosa. Vedasi per esempio ciò che è stato fatto per la Lotus, anche se poi le vendite non sono in realtà tali da superare il "break even point" (livello di fatturato che consente il pareggio economico del bilancio). Ciò a conferma che anche mantenendo tutti i connotati del marchio non è detto che si riesca a sopravvivere degnamente e questo anche perché (come evidenzia il Direttore nel suo ultimo blog) oggi gli appassionati sono meno che in passato e molti comprano solo in base al gusto estetico o alla moda e guardano più al comfort e gli accessori piuttosto che alle prestazioni. Quelli che scriviamo qui siamo una minoranza, una nicchia di persone.
 
pilota54 ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
pilota54 ha scritto:
...

Qualcuno ora dirà che è proprio qui che "casca l'asino", perché Fiat Automobiles non sempre, se non quasi mai, è riuscita a mantenere in pieno le connotazioni tecnico-costruttive che in passato avevano determinato il coagulare di legioni di fans attorno al marchio del biscione. E' vero, questo è accaduto senza ombra di dubbio, ma in taluni casi il backgroung è riemerso (per me) in misura sufficientemente significativa da farmi ancora comprare una vettura con quello scudetto sul cofano e mantenere la "passione" (esempio: Brera 1.750 Tbi).
Vorrei aggiungere a tal proposito che anche un alfista incallito come lo scrittore Luca Goldoni comprò a suo tempo una 159 perché riteneva avesse una linea unica e inconfondibilmente "Alfa"..............

Quando ciò non accadrà più, resterò alfista ma solo per quelle vetture che hanno onorato tale impegnativa dichiarazione di "fede".
...

Dipende dove vogliamo posizionare "l'asticella" della nostra tolleranza. E, nella vita di tutti i giorni, dove finisce l'auto dei nostri sogni ed inizia quella per le nostre esigenze.

Tu sai che amo ritenermi un "ortodosso" dell'Alfismo. Ciò nonostante, dopo otto anni di Golf 4 (vissuti con grande soddisfazione), con la 159 ho ritrovato il desiderio ed il piacere di una berlina del biscione. Senz'altro edulcorata e differente dai crismi e dai tratti storici (e direi necessari) del marchio, ma con altre qualità che me la fanno ritenere, tuttora, una scelta corretta per le mie esigenze.

Fermo restando, il mio auspicio e la mia critica rimane sempre "centrata" su quello che dovrebbe essere e non è. Così come la consapevolezza dei limiti concettuali e di prodotto della mia stessa 159.

Però la speranza, sulla scorta delle ultime sviolinate di Marchionne, è quella di ritornare a quei prodotti con tecnica e sviluppo puramente "Alfa".
Che, per tornare in IT, hanno visto proprio nella vetusta 75 la loro ultima espressione o, se vogliamo, canto del cigno ;)

Beh, sono d'accordo vecchioalfista. La Brera mi piace molto, ha una linea spettacolare e per me è anche un'auto costruita con una cura maniacale, almeno l'ultima versione, con alcune caratteristiche tecniche e di progetto sorprendenti e che a volte scopri man mano che la usi. Ma è ovvio che anch'io l'avrei preferita più leggera e magari con la trazione posteriore.
Come ho detto prima l'abilità di uno staff dirigenziale sta nel mantenere in una casa, nella fattispecie con il background dell'Alfa Romeo, le connotazioni che l'hanno resa famosa. Vedasi per esempio ciò che è stato fatto per la Lotus, anche se poi le vendite non sono in realtà tali da superare il "break even point" (livello di fatturato che consente il pareggio economico del bilancio). Ciò a conferma che anche mantenendo tutti i connotati del marchio non è detto che si riesca a sopravvivere degnamente e questo anche perché (come evidenzia il Direttore nel suo ultimo blog) oggi gli appassionati sono meno che in passato e molti comprano solo in base al gusto estetico o alla moda e guardano più al comfort e gli accessori piuttosto che alle prestazioni

mmm cura maniacale per finiture, assemblaggio e montaggi parlando di alfa è un po' ardito...a che cosa ti riferisci?
 
zero c. ha scritto:
pilota54 ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
pilota54 ha scritto:
...

Qualcuno ora dirà che è proprio qui che "casca l'asino", perché Fiat Automobiles non sempre, se non quasi mai, è riuscita a mantenere in pieno le connotazioni tecnico-costruttive che in passato avevano determinato il coagulare di legioni di fans attorno al marchio del biscione. E' vero, questo è accaduto senza ombra di dubbio, ma in taluni casi il backgroung è riemerso (per me) in misura sufficientemente significativa da farmi ancora comprare una vettura con quello scudetto sul cofano e mantenere la "passione" (esempio: Brera 1.750 Tbi).
Vorrei aggiungere a tal proposito che anche un alfista incallito come lo scrittore Luca Goldoni comprò a suo tempo una 159 perché riteneva avesse una linea unica e inconfondibilmente "Alfa"..............

Quando ciò non accadrà più, resterò alfista ma solo per quelle vetture che hanno onorato tale impegnativa dichiarazione di "fede".
...

Dipende dove vogliamo posizionare "l'asticella" della nostra tolleranza. E, nella vita di tutti i giorni, dove finisce l'auto dei nostri sogni ed inizia quella per le nostre esigenze.

Tu sai che amo ritenermi un "ortodosso" dell'Alfismo. Ciò nonostante, dopo otto anni di Golf 4 (vissuti con grande soddisfazione), con la 159 ho ritrovato il desiderio ed il piacere di una berlina del biscione. Senz'altro edulcorata e differente dai crismi e dai tratti storici (e direi necessari) del marchio, ma con altre qualità che me la fanno ritenere, tuttora, una scelta corretta per le mie esigenze.

Fermo restando, il mio auspicio e la mia critica rimane sempre "centrata" su quello che dovrebbe essere e non è. Così come la consapevolezza dei limiti concettuali e di prodotto della mia stessa 159.

Però la speranza, sulla scorta delle ultime sviolinate di Marchionne, è quella di ritornare a quei prodotti con tecnica e sviluppo puramente "Alfa".
Che, per tornare in IT, hanno visto proprio nella vetusta 75 la loro ultima espressione o, se vogliamo, canto del cigno ;)

Beh, sono d'accordo vecchioalfista. La Brera mi piace molto, ha una linea spettacolare e per me è anche un'auto costruita con una cura maniacale, almeno l'ultima versione, con alcune caratteristiche tecniche e di progetto sorprendenti e che a volte scopri man mano che la usi. Ma è ovvio che anch'io l'avrei preferita più leggera e magari con la trazione posteriore.
Come ho detto prima l'abilità di uno staff dirigenziale sta nel mantenere in una casa, nella fattispecie con il background dell'Alfa Romeo, le connotazioni che l'hanno resa famosa. Vedasi per esempio ciò che è stato fatto per la Lotus, anche se poi le vendite non sono in realtà tali da superare il "break even point" (livello di fatturato che consente il pareggio economico del bilancio). Ciò a conferma che anche mantenendo tutti i connotati del marchio non è detto che si riesca a sopravvivere degnamente e questo anche perché (come evidenzia il Direttore nel suo ultimo blog) oggi gli appassionati sono meno che in passato e molti comprano solo in base al gusto estetico o alla moda e guardano più al comfort e gli accessori piuttosto che alle prestazioni

mmm cura maniacale per finiture, assemblaggio e montaggi parlando di alfa è un po' ardito...a che cosa ti riferisci?

OOOOTTTT
Qualche esempio:
- Si è fulminata una lampadina luci di posizione. Immediatamente è apparsa una scritta sul computer di bordo: "controllare luce di posizione sinistra". Ma lo stesso trip computer (sezioni A e B, collegate al navigatore) dà informazioni, precisissime, su davvero tutto di tutto.
- Il climatizzatore, bizona, è eccellente. La temperatura programmata viene raggiunta molto in fretta e lo sbrinamento, con l'apposita funzione, avviene in un battibaleno.
- La batteria (marchiata "Alfa Romeo", non so di quale marca effettiva sia) deve essere potentissima e super efficiente. Deve sopportare e supportare un sacco di cose e ho visto che dopo 4 anni funziona sempre magnificamente: partenze sempre al primo "pollice sul pulsante", ripartenze immediate anche con radio accesa e motore spento per diversi minuti, ecc...
- Rumori di cruscotto e componentistica: assenti, grazie anche ad alcuni accorgimenti, come le guarnizioni del portellone e altro.
- I fari posteriori a mio parere sono un capolavoro di ingegneria applicata alla fattispecie.
- Il tetto, in vetro, perfettamente raccordato con il cofano, con l'apertura elettrica del soffitto interno, a 2 stadi e molto ben rifinito.
- Le plafoniere anteriori, ben 3 + le 2 dei parasole, illuminate. La qualità della pelle Poltrona Frau dei sedili e dei rivestimenti degli sportelli. I cassetti portaoggetti, di cui quello centrale perfettamente refrigerato, ma solo a richiesta girando l'apposita manopola. L'eccezionale "ergonomia" dei sedili, con schienale elettrico e manopola lombare, con cui ho attraversato tutta l'Italia (a 59 anni) senza stancarmi minimamente.
- La lancetta dell'indicatore benzina si muove anche in base al consumo. Se stai consumando poco, sale un pochino, se invece stai tirando al massimo, cala, sempre di poco ovviamente.
- Il motore turbo consuma il giusto e ha un'erogazione straordinariamente elastica. Schiacci e la vettura scatta in avanti, con qualunque marcia.
- Ho girato in pista già 2 volte senza il minimo problema, a parte un po' di fading. Le sospensioni come noto sono straordinarie per disegno, tecnologìa ed efficienza.

Potrei continuare per ore ma non Vi tedio. Per me è un capolavoro. Ecco anche perché la Brera secondo me ha motivo di meritare il nome o meglio il cognome che porta. Posso solo aggiungere che il progetto originario è di un certo Giugiaro, non di Pinco Pallo, e che la vettura veniva costruita alla Pininfarina.

SCUSATE L'OT, ma dovevo rispondere al cortese ZeroC.
 
zero c. ha scritto:
pilota54 ha scritto:
La Brera mi piace molto, ha una linea spettacolare e per me è anche un'auto costruita con una cura maniacale, i

mmm cura maniacale per finiture, assemblaggio e montaggi parlando di alfa è un po' ardito..

Sono d'accordo con Zero, cura maniacale è una definizione che ha un certo peso.
All'epoca QR attribuiva alla Brera un buon 4 stelle in finitura, non di più.
 
zero c. ha scritto:
la 164 era una thema, me la rammento rossa presentata al nella piazza d'armi del castello a milano...paura come faceva invecchiare le altre. pinin farina aveva fatto un buon lavoro che dite? ;)

Sia la 164 che la Thema erano due begli esempi di due Maestri. Entrambi avevano interpretato ottimamente i valori dei rispettivi marchi, sportività ed eleganza.
 
pilota54 ha scritto:
zero c. ha scritto:
pilota54 ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
pilota54 ha scritto:
...

Qualcuno ora dirà che è proprio qui che "casca l'asino", perché Fiat Automobiles non sempre, se non quasi mai, è riuscita a mantenere in pieno le connotazioni tecnico-costruttive che in passato avevano determinato il coagulare di legioni di fans attorno al marchio del biscione. E' vero, questo è accaduto senza ombra di dubbio, ma in taluni casi il backgroung è riemerso (per me) in misura sufficientemente significativa da farmi ancora comprare una vettura con quello scudetto sul cofano e mantenere la "passione" (esempio: Brera 1.750 Tbi).
Vorrei aggiungere a tal proposito che anche un alfista incallito come lo scrittore Luca Goldoni comprò a suo tempo una 159 perché riteneva avesse una linea unica e inconfondibilmente "Alfa"..............

Quando ciò non accadrà più, resterò alfista ma solo per quelle vetture che hanno onorato tale impegnativa dichiarazione di "fede".
...

Dipende dove vogliamo posizionare "l'asticella" della nostra tolleranza. E, nella vita di tutti i giorni, dove finisce l'auto dei nostri sogni ed inizia quella per le nostre esigenze.

Tu sai che amo ritenermi un "ortodosso" dell'Alfismo. Ciò nonostante, dopo otto anni di Golf 4 (vissuti con grande soddisfazione), con la 159 ho ritrovato il desiderio ed il piacere di una berlina del biscione. Senz'altro edulcorata e differente dai crismi e dai tratti storici (e direi necessari) del marchio, ma con altre qualità che me la fanno ritenere, tuttora, una scelta corretta per le mie esigenze.

Fermo restando, il mio auspicio e la mia critica rimane sempre "centrata" su quello che dovrebbe essere e non è. Così come la consapevolezza dei limiti concettuali e di prodotto della mia stessa 159.

Però la speranza, sulla scorta delle ultime sviolinate di Marchionne, è quella di ritornare a quei prodotti con tecnica e sviluppo puramente "Alfa".
Che, per tornare in IT, hanno visto proprio nella vetusta 75 la loro ultima espressione o, se vogliamo, canto del cigno ;)

Beh, sono d'accordo vecchioalfista. La Brera mi piace molto, ha una linea spettacolare e per me è anche un'auto costruita con una cura maniacale, almeno l'ultima versione, con alcune caratteristiche tecniche e di progetto sorprendenti e che a volte scopri man mano che la usi. Ma è ovvio che anch'io l'avrei preferita più leggera e magari con la trazione posteriore.
Come ho detto prima l'abilità di uno staff dirigenziale sta nel mantenere in una casa, nella fattispecie con il background dell'Alfa Romeo, le connotazioni che l'hanno resa famosa. Vedasi per esempio ciò che è stato fatto per la Lotus, anche se poi le vendite non sono in realtà tali da superare il "break even point" (livello di fatturato che consente il pareggio economico del bilancio). Ciò a conferma che anche mantenendo tutti i connotati del marchio non è detto che si riesca a sopravvivere degnamente e questo anche perché (come evidenzia il Direttore nel suo ultimo blog) oggi gli appassionati sono meno che in passato e molti comprano solo in base al gusto estetico o alla moda e guardano più al comfort e gli accessori piuttosto che alle prestazioni

mmm cura maniacale per finiture, assemblaggio e montaggi parlando di alfa è un po' ardito...a che cosa ti riferisci?

OOOOTTTT
Qualche esempio:
- Si è fulminata una lampadina luci di posizione. Immediatamente è apparsa una scritta sul computer di bordo: "controllare luce di posizione sinistra". Ma lo stesso trip computer (sezioni A e B, collegate al navigatore) dà informazioni, precisissime, su davvero tutto di tutto.
- Il climatizzatore, bizona, è eccellente. La temperatura programmata viene raggiunta molto in fretta e lo sbrinamento, con l'apposita funzione, avviene in un battibaleno.
- La batteria (marchiata "Alfa Romeo", non so di quale marca effettiva sia) deve essere potentissima e super efficiente. Deve sopportare e supportare un sacco di cose e ho visto che dopo 4 anni funziona sempre magnificamente: partenze sempre al primo "pollice sul pulsante", ripartenze immediate anche con radio accesa e motore spento per diversi minuti, ecc...
- Rumori di cruscotto e componentistica: assenti, grazie anche ad alcuni accorgimenti, come le guarnizioni del portellone e altro.
- I fari posteriori a mio parere sono un capolavoro di ingegneria applicata alla fattispecie.
- Il tetto, in vetro, perfettamente raccordato con il cofano, con l'apertura elettrica del soffitto interno, a 2 stadi e molto ben rifinito.
- Le plafoniere anteriori, ben 3 + le 2 dei parasole, illuminate. La qualità della pelle Poltrona Frau dei sedili e dei rivestimenti degli sportelli. I cassetti portaoggetti, di cui quello centrale perfettamente refrigerato, ma solo a richiesta girando l'apposita manopola. L'eccezionale "ergonomia" dei sedili, con schienale elettrico e manopola lombare, con cui ho attraversato tutta l'Italia (a 59 anni) senza stancarmi minimamente.
- La lancetta dell'indicatore benzina si muove anche in base al consumo. Se stai consumando poco, sale un pochino, se invece stai tirando al massimo, cala, sempre di poco ovviamente.
- Il motore turbo consuma il giusto e ha un'erogazione straordinariamente elastica. Schiacci e la vettura scatta in avanti, con qualunque marcia.
- Ho girato in pista già 2 volte senza il minimo problema, a parte un po' di fading. Le sospensioni come noto sono straordinarie per disegno, tecnologìa ed efficienza.

Potrei continuare per ore ma non Vi tedio. Per me è un capolavoro. Ecco anche perché la Brera secondo me ha motivo di meritare il nome o meglio il cognome che porta. Posso solo aggiungere che il progetto originario è di un certo Giugiaro, non di Pinco Pallo, e che la vettura veniva costruita alla Pininfarina.

SCUSATE L'OT, ma dovevo rispondere al cortese ZeroC.

sì certo caro, alludevo tuttavia alla presenza di notevoli margini di miglioramento per quanto attiene a qualità dei montaggi, affidabilità della componentistica e ai tentennamenti nel mantenere standard a livello della migliore concorrenza che come noto è il vero filrouge della produzione alfa sin da epoche e gestioni risalenti e che tanta parte hanno nello spiegare l'attuale destino di alfa.

nessun dubbio sulla bontà di molti schemi della brera. una nota infine sulle masse in gioco...1630 kg a secco quindi sui 18 q.li ca in ordine di marcia per la versione col V6 3,2 litri jet thrust stoichiometric della V6 con propulsore di derivazione Holden.

PS le lampadine di posizione non credo debbano fulminarsi ;)
 
renexx ha scritto:
zero c. ha scritto:
pilota54 ha scritto:
La Brera mi piace molto, ha una linea spettacolare e per me è anche un'auto costruita con una cura maniacale, i

mmm cura maniacale per finiture, assemblaggio e montaggi parlando di alfa è un po' ardito..

Sono d'accordo con Zero, cura maniacale è una definizione che ha un certo peso.
All'epoca QR attribuiva alla Brera un buon 4 stelle in finitura, non di più.

Beh, 4 stelle su 5 equivale a un voto di 8 pieno. Però la 1.750 Tbi non è mai stata provata nè da QR nè da alcuna altra rivista, ed è un peccato perchè credo che ci siano stati miglioramenti significativi rispetto alla prima versione, a cominciare dai sedili, che sono tutta un'altra cosa. Per esempio poi anche le bocchette di aerazione per me sono perfette. Molto belle anche la maniglie di appiglio dei poggiabraccia, in alluminio e le manopole di apertura degli sportelli. Sicuramente siamo su un livello molto superiore a quanto a suo tempo la "75" proponeva in relazione alla concorrenza, senza nulla togliere al resto. Diciamo che si è progredito molto in cura costruttiva e finiture perdendo, in contraltare, su peso e prestazioni.
La quadratura del cerchio sarebbe avere tutto ciò in una sola auto.

Per me tutto, a suo tempo e facendo le dovute proporzioni, lo aveva la "Giulia". Ricordo che la prima volta che ci sono entrato dentro ho avuto la netta sensazione di accomodarmi in una macchina "di un'altra categoria" rispetto per esempio alla Fiat 1.500 che aveva mio padre (pur ottima). Mi impressionarono ad esempio la cuffia che copriva la base della leva del cambio, il cruscotto in legno, i due stupendi strumenti circolari del cruscotto, la cura costruttiva dei sedili (che sembravano in pelle anche se era finta.......).

Quando il mio compianto padre decise di cambiare la 1.500 con la 125 (*) gli chiesi "perchè non prendiamo la Giulia"?
La sua risposta fu quasi incredibile: "l'ho provata e oltre i 100 all'ora vibra il volante......". Io allora avevo circa 13 anni e non sapevo che ciò derivava quasi sicuramente dall'equilibratura delle gomme, quindi non potevo replicare, ma evidentemente non lo sapeva nemmeno lui...............

(*) http://it.wikipedia.org/wiki/Fiat_125

Il magnifico cruscotto della Giulia 1.300:

Attached files /attachments/1748858=33391-Alfa Romeo Giulia 1.300 - cruscotto.jpg
 
pilota54 ha scritto:
Beh, 4 stelle su 5 equivale a un voto di 8 pieno. . Per esempio poi anche le bocchette di aerazione per me sono perfette.

Ma non parlerei però di "cura maniacale". Questa potrebbe essere definita tale, per es: http://motori.fanpage.it/audi-a1-nuovo-video-teaser-le-bocchette-daerazione/
 
Una testimonianza diretta sulla nascita della 75:

http://youtu.be/cfR11ENT-gw

Ascoltate con attenzione e riflettete sui danni fatti dalla politica all'Alfa Romeo.

Progetto 156/154 ovvero eredi di Alfetta e Giuletta, fortemente sinergiche, cambio in blocco col motore, TP, quadrilateri e multilink, cambio a 6 marce (stiamo parlando del 1980), possibilità di ospitare tutti i motori, boxer 1700 compreso.

Del progetto 156 fu realizzato anche un prototipo marciante, con la linea che sostanzialmente era già definita e che poi sarà ripresa per la 164.

Pensate ora alla 164 che sarebbe dovuta uscire nel 1983/1984 con le caratteristiche sopra descritte e con la linea stupenda che conosciamo che impatto avrebbe avuto sul mercato e a come avrebbe annichilito la thema.

Pensate allo spreco di denaro pubblico il bloccare un progetto già in fase avanzata di sviluppo per ricominciare da capo con il pianale thema e il dover modificare tutti i motori per trasversalizzarli.

Pensate infine all'enorme vantaggio per fiat l'aver bloccato il progetto 156.......
 
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