<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Air France AZ 447: update | Il Forum di Quattroruote

Air France AZ 447: update

Cari forumisti, per chi fosse interessato a ricordare il citato volo, inserisco il link a Spiegel Online dove c'è un interessante articolo.
Lo scenario che viene fuori è abbastanza impressionante.

http://www.spiegel.de/international/world/0,1518,679980,00.html

Di tutto l'ambaradan mi ha colpito l'ultima parte (Part 5) dove dice che con "solo" 300.000 ? ad aeroplano l'Airbus ha la soluzione al problema e passa la paura.
Io l'Airbus Industry la chiuderei.
D'altra parte ho sempre pensato che gli aeroplani li sanno fare solo gli americani.

Per chi non volesse perdersi con la traduzione posso eventualmente postarne una fatta artigianalmente da me.
 
Lo schianto del volo Air France 447 da Rio a Parigi lo scorso anno è uno dei più misteriosi incidenti nella storia dell'aviazione. Dopo mesi di indagini è emerso un quadro chiaro di ciò che è andato storto.
La ricostruzione della terribili ultimi quattro minuti rivela come continuino ad esserci problemi di sicurezza nell'aviazione civile.
Un piccolo guasto tecnico preannunciava il disastro imminente. Ma l'errore di misurazione è stato così poco appariscente che i piloti nel cockpit dell'Airbus A330 probabilmente appena se ne accorsero. Il volo Air France 447 era stato in aria per tre ore e 40 minuti dopo il decollo da Rio de Janeiro la sera del 31 maggio 2009. Una forte turbolenza aveva scosso l?aereo per una mezz'ora, e tutti tranne i più resistenti frequent flyers erano svegli.
Improvvisamente il manometro indicante la temperatura esterna è aumentato di parecchi gradi, nonostante l?aereo volasse ad una altitudine di 11 chilometri (36.000 piedi) e non avesse incontrato aria esterna più calda. La falsa lettura è stata causata da spessi cristalli di ghiaccio che si sono formati sul sensore all?esterno del velivolo. Questi cristalli hanno isolato il rilevatore. Questo sembra l?inizio della catena di avvenimenti disastrosi.
Volare attraverso nubi temporalesche sopra l'Atlantico, ha provocato l?accumulo di sempre più ghiaccio sull'aeromobile. Questo processo ha messo fuori uso altri, molto più importanti, sensori: i rilevatori di velocità a forma di matita noti come tubi di Pitot.
Un allarme dopo l'altro si accendono sui monitor del cockpit. Uno dopo l'altro, il pilota automatico, il sistema automatico di controllo del motore e il computer di volo si disinseriscono. "E? come se l'aereo avesse un ictus", spiega Gérard Arnoux, il capo del sindacato francese SPAF piloti.
Gli ultimi minuti del volo AF 447 erano iniziati. Quattro minuti dopo la perdita dell?anemometro, l?aereo precipitava nell'oceano, uccidendo tutte le 228 persone a bordo.
Pochi incidenti aerei negli ultimi anni hanno scosso i passeggeri nella stessa misura.
Essi si chiedono "Come è possibile che un Airbus di una compagnia aerea apparentemente sicura, possa semplicemente sparire?".
I passeggeri sulla rotta Rio-Parigi sono ancora a disagio quanto si imbarcano sull'aereo. Dopo l'incidente, il numero del volo è stato cambiato in AF 445. Molti viaggiatori abituali hanno optato per voli di giorno sull?Atlantico perché i piloti sono in grado di vedere i fronti temporaleschi più facilmente durante il giorno.
Un'altra ricerca su larga scala della "scatola nera" dell'aereo caduto dovrebbe iniziare nelle prossime settimane. Ancora una volta, circa 2.000 chilometri quadrati (800 miglia quadrate), del montagnoso fondo marino saranno scandagliati da un sommergibile della città tedesca di Kiel. "Non dobbiamo speculare sulle cause dell'incidente fino a che la ricerca non è stata completata", spiega Jean-Paul Troadec, il direttore della agenzia investigativa degli incidenti aerei francese BEA.
Altri esperti sono meno cauti nelle loro osservazioni. "Sappiamo molto bene perché l'incidente è successo" dice il capo dell?unione Arnoux.

'Un incidente come questo potrebbe accadere di nuovo'
Nel corso di diversi mesi di indagine, gli esperti hanno raccolto prove che permettono loro di
ricostruire con precisione quello che è successo a bordo, durante quegli ultimi quattro minuti.
Essa ha anche portato alla luce una falla di sicurezza che riguarda tutti gli aerei a reazione attualmente in servizio. "Un incidente come questo potrebbe ripetersi in qualsiasi momento", predice Arnoux.
Gli esperti hanno ricostruito decine di incidenti con aerei Airbus per cercare di mettere insieme il puzzle di questo particolare disastro. Il relitto aereo e parti dei corpi hanno fornito indizi cruciali per scoprire le cause del disastro. Gli investigatori hanno anche condotto analisi dettagliate dei 24 messaggi automatici di guasto che l'aereo ha inviato al quartier generale di Air France via satellite durante l'incidente. Un messaggio in particolare - l'ultimo trasmesso appena prima dell'impatto - potrebbe risolvere il mistero che circonda il volo AF 447.
Una mezza luna illumina l'Oceano Atlantico, la notte del 31 maggio, offrendo condizioni ragionevolmente favorevoli per un volo attraverso la pericolosa zona di convergenza intertropicale. Vi erano violenti temporali e spesse colonne di nuvole sulla strada come una corsa a ostacoli aerea. Oltre al radar di bordo, la luna aiuta i piloti ad identificare formazioni di nubi pericolose e ad adottare misure appropriate.
Nella notte della tragedia, altri aerei hanno modificato le loro traiettorie di volo e hanno deviato attorno alla zona pericolosa.
Perché allora il volo AF 447 ha proseguito dritto nel sistema temporalesco mortale? E' possibile che la tragedia abbia avuto inizio ancora prima che l'aereo sia decollato?

Galeão Airport, Rio de Janeiro, 18:00 ora locale: preparazione per il decollo
Il capitano Marc Dubois, 58 anni, studia il piano di volo di AF 447: inserisce un peso iniziale di 232,757 tonnellate nel computer di bordo, 243 chilogrammi in meno rispetto al peso massimo consentito per l'A330. Oltre ai bagagli dei passeggeri, il personale di terra carica 10 tonnellate di merci nella stiva. Dubois ha più di 70 tonnellate di kerosene stivate nei serbatoi di carburante. Questo sembra molto di più di quanto non sia, perché l?aereo consuma fino a 100 chilogrammi di kerosene ogni minuto. Le riserve di combustibile non danno molto margine di manovra.
E' solo per mezzo di un trucco che il capitano può arrivare a Parigi senza andare sotto la riserva minima di cherosene obbligatoria per legge nei serbatoi dell'aereo all'arrivo nella capitale francese. Una scappatoia gli permette di inserire Bordeaux - che si trova a centinaia di chilometri prima di Parigi - come la destinazione fittizia per i suoi calcoli di carburante.
"Una deviazione maggiore non sarebbe stata possibile", spiega Gerhard Hüttig, un pilota di Airbus e professore presso il Berlin Technical University?s Aerospace Institute. Se questo fosse avvenuto, il pilota avrebbe dovuto fermarsi e fare rifornimento di Bordeaux, o forse anche a Lisbona. "Ma i piloti sono molto riluttanti a fare qualcosa di simile", aggiunge Hüttig. Dopotutto, rende il volo più costoso, causa ritardi ed è malvisto dai capi delle compagnie aeree.
Dopo il decollo, Dubois sale rapidamente fino ad una altitudine di crociera di 35.000 piedi (10,6 chilometri), un'altitudine nota come "livello di volo 350". Secondo i suoi calcoli sul consumo, deve salire molto oltre, sopra 11 km, dove l'aria rarefatta riduce il suo consumo di carburante.
Non è noto se ha effettivamente raggiunto questa quota. Tre ore dopo aver lasciato Rio, il capitano Dubois ha contattato il controllo del traffico aereo brasiliano per l'ultima volta. "Livello di volo 350", ha segnalato. Doveva essere la sua ultima comunicazione con il mondo esterno.

UN MINUTO: I sensori si guastano
E' difficile immaginare una situazione più precaria, anche per i piloti con i nervi di acciaio: volare attraverso un violento temporale che scuote tutto l?aereo mentre la lampada MASTER WARNING inizia a lampeggiare sul quadro strumenti di fronte a voi. Un allarme suona assordante, e tutta una serie di messaggi di errore improvvisamente appaiono sul display.
L'equipaggio immediatamente ha capito che i tre indicatori di velocità hanno dato tutti letture diverse. "Una situazione del genere finisce bene un centinaio di volte e male una sola", dice Arnoux, che vola anch?esso un Airbus A320.
Il pilota ha ora pochissimo tempo per scegliere la corretta angolazione di volo e il corretto settaggio di spinta del motore. Questo è l'unico modo per essere certi di tenere una traiettoria di volo stabile e mantenere costante il flusso d'aria attraverso le ali se non si conosce la velocità reale dell'aereo. Il co-pilota deve quindi cercare i due valori di sicurezza in una tabella del relativo manuale - almeno questa è la teoria.
"In pratica, l'aereo è talmente scosso che si hanno difficoltà addirittura a trovare la pagina giusta nel manuale, figuriamoci essere in grado di decifrare quello che dice", afferma Arnoux." In situazioni del genere, gli errori sono impossibili da escludere".
Esperti aerospaziali di pericolo di formazione di ghiaccio sanno da tempo quanto sia pericoloso se gli indicatori di velocità non funzionano a causa della formazione di ghiaccio sui tubi di Pitot. Nel 1998, ad esempio, un Airbus Lufthansa in circuitazione sull'aeroporto di Francoforte ha perso il suo anemometro, e una potenziale tragedia è stata evitata solo quando il ghiaccio si è sciolto durante la discesa. A quel tempo, gli investigatori tedeschi presso il German Federal Bureau of Aircraft Accident Investigation (BFU) in Braunschweig hanno richiesto che le specifiche dei tubi di Pitot fossero cambiate per permettere "il volo illimitato in gravi condizioni di ghiaccio".
Già nel 2005, la francese Thales Aerospace Company, che produce i tubi di Pitot utilizzati sul
volo AF 447, ha istituito un gruppo di progetto denominato Adeline per la ricerca di nuove soluzioni tecniche al problema.
Secondo un documento Thales, la perdita degli indicatori di velocità "potrebbe causare incidenti aerei, in particolare in caso di formazione di ghiaccio ai sensori".
Il costruttore di aeromobili Airbus era ben consapevole delle carenze dei tubi di Pitot della Thales. Un elenco interno tenuto dal fabbricante dimostra che vi erano nove incidenti che li coinvolgevano solo tra maggio e Ottobre 2008.
Più di due mesi prima dello schianto di Air France, il problema era stato sollevato in un incontro tra
Airbus e l'Agenzia europea per la sicurezza. Tuttavia, l'EASA aveva deciso contro il divieto di
proibire i tubi di Pitot della Thales coinvolti.
In realtà, il problema con gli indicatori di velocità è molto più profondo. Ad oggi, le norme di certificazione richiedono la verifica dei tubi di Pitot fino a temperature di meno 40 gradi Celsius (meno 40 gradi Fahrenheit) e una altitudine di circa 9.000 metri (30.000 piedi). Queste completamente antiquate specifiche risalgono al 1947 - prima dell'introduzione degli aerei a reazione.
Cosa c'è di più, la maggior parte degli incidenti degli ultimi anni, compreso quello che coinvolge lo sfortunato volo AF 447, si è verificato ad altitudini superiori a 10.000 metri (33.000 piedi).

DUE MINUTI: Perdita di controllo
I piloti del volo AF 447 erano a conoscenza delle avarie all'indicatore di velocità vissuta dai colleghi
di altri nove aerei appartenenti alla loro compagnia aerea? Air France aveva infatti diramato una nota in proposito a tutti i suoi piloti, sia pure annegata in diverse centinaia di pagine di informazioni che i piloti trovano nella loro casella di posta ogni settimana. Una cosa è certa: i piloti del volo AF 447 non aveva mai ricevuto un addestramento al simulatore di volo per un high altitude breakdown dell?anemometro.
La situazione nel cockpit è stata resa ancora più difficile dal fatto che il computer di volo degli
A330 si è messo in una sorta di programma d'emergenza. Il cervello digitale dell'aereo sovrintende in genere tutte le attività dei suoi piloti - almeno fino a quando i suoi sensori forniscono dati affidabili. Senza una indicazione di velocità, il computer più o meno getta la spugna, il che non rende le cose più facili per i piloti.
"I comandi improvvisamente appaiono completamente diversi al pilota", dice l?esperto di volo Hüttig. L?assoluta complessità dei sistemi Airbus rende difficile il controllo nelle fasi critiche del volo. Sarebbe più facile per i piloti se potessero semplicemente spegnere il computer in situazioni critiche, come è possibile sugli aerei Boeing.
I tubi di Pitot a volte falliscono anche a bordo degli aerei Boeing. Quando SPIEGEL ha contattato il Federal Aviation Administration, l'organismo che sovrintende al volo civile negli Stati Uniti, la FAA ha confermato che vi erano stati otto incidenti di questo tipo sui Boeing 777, tre sui 767, e uno ciascuno su un 757 e un Jumbo.
Boeing sta attualmente conducendo uno studio sugli effetti di ghiaccio ai Pitot ad alta quota su tutti i modelli della sua linea di prodotti, spiega la portavoce della FAA Alison Duquette. La FAA non ha, tuttavia, indicato nessun problema di sicurezza derivante da questi incidenti.
Potrebbe quindi essere che il computer di volo, che è difficile da gestire in caso di emergenza, in atto ha contribuito alla perdita del controllo da parte dei piloti di Airbus? Gli esperti di sicurezza Hüttig e Arnoux hanno richiesto un'immediata indagine su come il sistema Airbus reagisca ad una avaria dei suoi sensori di velocità.
Imprevista reazione
Ai primi di marzo, il BFU in Germania ha pubblicato i risultati della sua indagine sul mancato-crash di un A320 Lufthansa due anni fa all?aeroporto Fuhlsbüttel di Amburgo, una relazione che si dimostra senza dubbio una lettura sgradevole per Airbus. In questo episodio, una reazione inaspettata del computer di volo causò il contatto dell?ala sinistra con la pista durante l?atterraggio. La BFU ha emesso 12 raccomandazioni di sicurezza, alcune delle quali riguardano i programmi del computer dell?Airbus.
Finora, non è chiaro chi stesse controllando l'aereo Air France nei suoi minuti finali. Era l'esperto capitano Dubois, o uno dei suoi due primi ufficiali? Generalmente, un comandante si ritira nella sua cabina a riposare un pò dopo il decollo. In effetti, non c'è prova che avvalori la tesi che il capitano non fosse seduto in cabina di pilotaggio al momento del crash: il suo corpo è stato recuperato dall'Atlantico, mentre quelli dei suoi due copiloti sono affondati nel mare ancora attaccati ai loro posti. Questo sembra indicare che Dubois non stesse indossando la cintura di sicurezza.
A differenza di molte altre compagnie aeree, è una consuetudine di Air France che il meno esperto dei due copiloti sieda al posto del capitano, quando quest'ultimo è assente. Il copilota esperto rimane al suo posto sul lato destro della cabina di pilotaggio. In circostanze normali, questo non è un problema, ma in situazioni di emergenza può aumentare la probabilità di un incidente.
Di conseguenza, potrebbe essere stato il terzo pilota dell'aereo, Pierre-Cédric Bonin, un focoso amatore velista, a guidare l'aereo al suo destino. La moglie di Bonin era anche a bordo, mentre i loro due bambini erano a casa con il nonno.

TRE MINUTI: CADUTA LIBERA
Non molto tempo dopo l?avaria all?anemometro, l'aereo è andato fuori controllo e in stallo. Presumibilmente il flusso d'aria sopra le ali non ha più fornito portanza. Arnoux, del sindacato dei piloti, stima che l'aereo sia caduto verso il mare a circa 42 metri al secondo (95 mph) - quasi la stessa velocità di un paracadutista in caduta libera.
La versione degli eventi di Arnoux è basata in parte sui tempi di trasmissione dei messaggi di errore sulla equalizzazione della pressione tra la cabina e l?esterno del velivolo, che di solito avviene a 2.000 metri (7.000 piedi) sopra il livello del mare. Se il velivolo fosse sceso a ?muso basso?, questo allarme si sarebbe innescato prima. "Ci vogliono quasi esattamente quattro minuti di caduta libera dalla quota di crociera al livello del mare", dice Arnoux.
Secondo questo scenario, i piloti sarebbero stati costretti a guardare impotenti mentre il loro aereo non si sosteneva più. Questa teoria è avvalorata dal fatto che il velivolo è rimasto intatto fino alla fine. Considerando tutte le turbolenza, è quindi possibile che i passeggeri siano rimasti ignari di quanto stesse accadendo. Dopo tutto, le maschere di ossigeno che sono state recuperate, non erano fuoriuscite dal soffitto a causa di un perdita di pressione. In più, le hostess non erano sedute sui loro sedili di emergenza, e i giubbotti di salvataggio sono rimasti intatti. "Non vi è alcuna prova che i passeggeri nella cabina siano stati preparati per un atterraggio di emergenza", spiega il capo BEA Jean-Paul Troadec.
Due linee apparentemente insignificanti del riporto di pericolo trasmesso dall?aereo dimostra come i piloti combatterono disperatamente per mantenere il controllo. Indicano "F/CTL PRIM 1 FAULT" e "F/CTL SEC 1" FAULT.
Queste sigle un po 'criptiche suggeriscono come i piloti abbiano cercato disperatamente di riavviare il computer di volo. "E' come cercare di spegnere il motore della vostra auto e riaccenderlo mentre viaggiate lungo l'autostrada di notte a 180 chilometri l'ora (110 mph)", dice Arnoux.
Il tentativo di resuscitare il computer di bordo non ha avuto successo. Per gli ultimi 600 metri (2.000 piedi) prima dell'impatto, gli sforzi dei piloti 'sarebbe stata accompagnata dagli inviti agghiacciante della voce maschile automatica: "Terrain! Terrain! Pull up! Pull up!"

QUATTRO MINUTI: IMPATTO
Più di 200 tonnellate di metallo, plastica, cherosene e corpi umani fracassato in mare. La forza pura dell'impatto è descritta nel referto del medico legale, che elenca in dettaglio grafico come i polmoni a pezzi e le ossa siano stati triturati fine alla fine. Alcuni dei passeggeri sono stati tagliati a metà dalla loro cintura di sicurezza.
Gran parte dei detriti che sono stati recuperati non è più grande di un metro quadrato (10 piedi quadrati). La linea di caduta ha un angolo conspicuo. Ciò dimostra che il velivolo non si è immerso verticalmente in mare, ma piuttosto ha colpito l'acqua come una mano piatta, con il muso del velivolo verso l'alto di un angolo di circa cinque gradi. Di particolare interesse è la pinna caudale di grandi dimensioni che è stata recuperata dal mare dalla marina brasiliana.
Questa è stata strappata dal suo ancoraggio e catapultata in avanti. Da ciò si può dedurre che l'A330 si è arrestato con una forza più di 36 volte quella di gravità normale:
36g.
Anche se Airbus continua a minimizzare la portata dei tubi di Pitot nello schianto del suo A330, i tecnici dell'azienda hanno sviluppato nuove tecnologie che rileveranno l?avaria dei sensori di velocità, ancora prima del decollo. Airbus ha registrato un brevetto per questa tecnologia negli Stati Uniti il 3 Dicembre 2009. Nelle parole della domanda di brevetto, gli errori nelle misurazioni della velocità "possono avere conseguenze catastrofiche".
Da diversi anni, Airbus ha offerto ai propri clienti un programma speciale di sicurezza - chiamato "Buss" - con un costo di ? 300.000 per aereo. Se l'indicatore di velocità va in avaria, il software mostra ai piloti l'angolo al quale si deve puntare l'aereo.
Fino ad oggi, Air France ha scelto di non investire in questo optional per la sua flotta.
 
Il problema non sta nel costoso giocattolo da 300.000? ma in un semplicissimo e economicissimo aggegio di froghiana memoria; l'apposito pulsante che spenga il compiuter di bordo.
Ma la cosa non e cosi semplice perche tutto e collegato a sto benedetto compiuter; dai motori al controllo delle superfici di comando.Finche tutto va bene e funziona e un piacere volarci,ma altrimenti ti ritrovi inerme al posto di "guida" dove non funziona assolutamente nulla.
Un altro incidente imputabile al troppo controllo da parte del compiuter di bordo e questo:

http://www.youtube.com/watch?v=tSLfGZybSJM&feature=related
 
RobyTs67 ha scritto:
Il problema non sta nel costoso giocattolo da 300.000? ma in un semplicissimo e economicissimo aggegio di froghiana memoria; l'apposito pulsante che spenga il compiuter di bordo.
Ma la cosa non e cosi semplice perche tutto e collegato a sto benedetto compiuter; dai motori al controllo delle superfici di comando.Finche tutto va bene e funziona e un piacere volarci,ma altrimenti ti ritrovi inerme al posto di "guida" dove non funziona assolutamente nulla.
Un altro incidente imputabile al troppo controllo da parte del compiuter di bordo e questo:

http://www.youtube.com/watch?v=tSLfGZybSJM&feature=related

La risposta la da la voce che commenta il video.
Dice: i costruttori di aeroplani hanno cercato di risolvere i loro problemi "disegnando" il pilota fuori dal cockpit. Questo è il primo aeroplano completamente automatico, pilotato dal computer.
E il brillante aeroplano poi fa buuum!
Pace all'anima dei piloti che hanno perso la vita per i capricci degli ingegneri.
Sull'airbus non puoi spegnere il computer per il semplice motivo che i comandi muovono le superfici di volo solo tramite computer e non con i bellissimi e sicuri cavi di acciaio come sul giurassico MD80.
Nel 2002 mi fu proposto di fare l'abilitazione sull'airbus, mi sono rifiutato, anche se poi, col tempo, mi sono pentito di questa scelta.
 
Ho letto tutto.

Molte mi sembrano supposizioni, diciamo che sicuramente c'è stata una catena di eventi che hanno portato al disastro, ora capire quale è stata quella fatale è impossibile.
Certo, da quello che ho letto, mi sembra di capire che c'è stata anche un pò di leggerezza da parte dei piloti. Perchè non deviare la rotta come hanno fatti altri aerei in quell astessa aerea in quella notte? Problemi di carburante? Forse da come ho capito i Capi, non gradiscono sprechi di carburante, o non gradiscono scali tecnici. Complimenti.

Ceto 4 minuti per venir giù.... Spero proprio ch enon se ne siano accorti i passeggeri, ma da quello ch eho letto, dovrebbe essere così.

Per il resto, ho sempre preferitto un bel 777 al 330. Non so perchè, ma anch eda prima dell'incidente.

Ho fatto Fiumicino - Dubai su un 777. Dubai - Seychellese su A330. Ho storto la bocca quando l'ho visto. (A parte che aveva l'ultima parte della fusoliera non verniciata...)
 
RobyTs67 ha scritto:
Il problema non sta nel costoso giocattolo da 300.000? ma in un semplicissimo e economicissimo aggegio di froghiana memoria; l'apposito pulsante che spenga il compiuter di bordo.
Ma la cosa non e cosi semplice perche tutto e collegato a sto benedetto compiuter; dai motori al controllo delle superfici di comando.Finche tutto va bene e funziona e un piacere volarci,ma altrimenti ti ritrovi inerme al posto di "guida" dove non funziona assolutamente nulla.
Un altro incidente imputabile al troppo controllo da parte del compiuter di bordo e questo:

http://www.youtube.com/watch?v=tSLfGZybSJM&feature=related

Visto e rivisto. E sempre Airfrance, comunque, come mai?
 
mammo4 ha scritto:
Ho letto tutto.

Molte mi sembrano supposizioni, diciamo che sicuramente c'è stata una catena di eventi che hanno portato al disastro, ora capire quale è stata quella fatale è impossibile.
Certo, da quello che ho letto, mi sembra di capire che c'è stata anche un pò di leggerezza da parte dei piloti. Perchè non deviare la rotta come hanno fatti altri aerei in quell astessa aerea in quella notte? Problemi di carburante? Forse da come ho capito i Capi, non gradiscono sprechi di carburante, o non gradiscono scali tecnici. Complimenti.

Ceto 4 minuti per venir giù.... Spero proprio ch enon se ne siano accorti i passeggeri, ma da quello ch eho letto, dovrebbe essere così.

Per il resto, ho sempre preferitto un bel 777 al 330. Non so perchè, ma anch eda prima dell'incidente.

Ho fatto Fiumicino - Dubai su un 777. Dubai - Seychellese su A330. Ho storto la bocca quando l'ho visto. (A parte che aveva l'ultima parte della fusoliera non verniciata...)

La deviazione non è stata fatta perchè il carburante era appena sufficiente per arrivare. Infatti sono partiti al peso massimo al decollo meno 243 kg. Di più non potevano mettere. Per di più avevano fatto una pianificazione detta: a destinazione via alternato ovvero considerando come destinazione Bordeaux e Parigi come alternato. Sono escamotage per fare meno carburante.
Le pressioni i piloti le subiscono da sempre e una delle cose su cui i capi insistono di più è il carburante che, per loro, dovrebbe essere sempre il minimo possibile. Tanto poi il c**o sopra non lo mettono loro.
L'ho detto prima e lo ribadisco, per me i migliori aerei sono i Boeing sotto tutti i punti di vista. Sono innovativi però costruiti ascoltando le richiesta dei piloti che poi sono quelli che li devono usare.
L'incidente del video è stato durante una manifestazione aerea con il collaudatore airbus ai comandi. Pare che questi volesse riattaccare dopo il basso passaggio dando manualmente la spinta (ha avanzato le manette). Il computer però non gli ha dato la spinta ai motori perchè, nella sua logica, non doveva ripartire ma atterrare. Per riattaccare infatti avrebbe dovuto premere "l'apposito bottone" e questo avrebbe fatto il tutto.
Dal 1903 (flli. Wright) le cose vanno sempre in un certo modo, poi arriva l'airbus e stravolge tutto perchè gli ingegneri hanno deciso che i piloti costano e se ne può fare a meno.
 
Hai scritto:
"Sono escamotage per fare meno carburante."

Perdonami, ma quando hai in mano la vita di 300 persone, non DEVONO esistere escamotage!!!

Vedrai com egli si ritorcerà contro questa storia all'Airbus.

Ma io mi domando: se questa logica, per gli addetti ai lavori, non va bene, ma è preferibile quella del Boeing,

PERCHE' CONTINUANO AD ACQUISTARE AIRBUS?
 
mammo4 ha scritto:
Hai scritto:
"Sono escamotage per fare meno carburante."

Perdonami, ma quando hai in mano la vita di 300 persone, non DEVONO esistere escamotage!!!

Vedrai com egli si ritorcerà contro questa storia all'Airbus.

Ma io mi domando: se questa logica, per gli addetti ai lavori, non va bene, ma è preferibile quella del Boeing,

PERCHE' CONTINUANO AD ACQUISTARE AIRBUS?

E' una cosa un pò difficile da spiegare alla gente.
Il problema è che imbarcare carburante in più costa perchè portare peso in più fa consumare di più. Addirittura, su un volo molto lungo come quello, portare 1 tonnellata di carburante in più potrebbe farne consumare anche altrettanto in più vanificando il tutto.
Spesso però non si può caricare tutto il carburante necessario perchè si supererebbe il peso massimo al decollo. Allora, in determinate situazioni si rinuncia ad una parte della riserva con vari escamotage.
Uno potrebbe essere il DECISION POINT lungo la rotta. Ovvero, se su quel punto ho il carburante minimo continuo altrimenti faccio scalo tecnico.
Un'altro è considerare la destinazione come alternato e come destinazione un aeroporto più vicino. In questo modo arrivo alla destinazione fittizia, se ho carburante a sufficienza proseguo all'alternato (destinazione) altrimenti vado alla destinazione (alternato).
Quest'ultimo metodo si adotta generalmente quando la destinazione finale non è operabile per nebbia. In quel caso però non è per fare meno "benza" ma solo per partire lo stesso con la destinazione chiusa.
Comunque non ti preoccupare, avere meno riserva non vuol dire essere in pericolo. Se si scende al di sotto di un certo valore, per legge bisogna dichiarere emergenza e atterrare subito.
Peraltro questo giochetto l'ho visto fare più volte ai piloti inglesi, tedeschi e della Rayanair. Prima fanno il minimo e poi dichiarano emergenza bypassando tutti i poveri cristi che sono in attesa magari da 20 minuti.
E' come quando ti vedi passare le auto nella corsia di emergenza e tu sei lì a fare la persona educata.
Per quanto riguarda gli Airbus si vendono perchè costano meno dei Boeing e poi sono europei quindi danno lavoro alla Francia.
Peccato però che la manutenzione e i ricambi costino più che per i Boeing.
 
Grazie per le tue risposte esaustive..
Oltre l'automobile, mi sto appassionando moltissimo al mondo dell'aeromobile civile.

Resta il fatto che tra un Boeing ed un Airbus, comprerei di sicuro il primo.

Approposito di Boeing, tu che sei così informato, sai per quando è prevista la consegna del primo 787?
 
mammo4 ha scritto:
Grazie per le tue risposte esaustive..
Oltre l'automobile, mi sto appassionando moltissimo al mondo dell'aeromobile civile.

Resta il fatto che tra un Boeing ed un Airbus, comprerei di sicuro il primo.

Approposito di Boeing, tu che sei così informato, sai per quando è prevista la consegna del primo 787?

Figurati, è un piacere. Oltretutto sei l'unico interessato al thread.

boeing-787.jpg


Il 787 non l'ho seguito proprio. Io non amo troppo gli aerei ETOPS oltre una certa dimensione.
Per me il 767 è il massimo per un bimotore.
Già il 777 mi sembra troppo. Quant'era bello il 747 con 4 robusti motori.
Le ultime notizie lette parlavano di consegne entro il 4° trimestre 2010. Bhooo?
 
premesso che preferisco i boeing, premesso che ho olte 70 voli all'attivo, premesso che comunque non amo volare :D .....
non credo che ci debbano essere paure particolari a salire sul airbus, io ne ho presi pochi ma mi son sembrati buoni aerei e quello che dicono i sindaacati francesi......... referisco i rapporti ufficiali. certo quello che è successo non tranquillizza, proprio perchè mancano certezze su quello che è successo. per il discorso computer vs macchine ricordo che ci sono stati molti incidenti causati da uomini che hanno sbagliato una manovra, magari perchè non hanno dato retta ai sistemi...come quello che gli diceva di salire (anticollisione) e lui è sceso.....

comunque per una informazione corretta consiglio un giretto sul sito MD80
 
rgiorda ha scritto:
mammo4 ha scritto:
Grazie per le tue risposte esaustive..
Oltre l'automobile, mi sto appassionando moltissimo al mondo dell'aeromobile civile.

Resta il fatto che tra un Boeing ed un Airbus, comprerei di sicuro il primo.

Approposito di Boeing, tu che sei così informato, sai per quando è prevista la consegna del primo 787?

Figurati, è un piacere. Oltretutto sei l'unico interessato al thread.

boeing-787.jpg


Il 787 non l'ho seguito proprio. Io non amo troppo gli aerei ETOPS oltre una certa dimensione.
Per me il 767 è il massimo per un bimotore.
Già il 777 mi sembra troppo. Quant'era bello il 747 con 4 robusti motori.
Le ultime notizie lette parlavano di consegne entro il 4° trimestre 2010. Bhooo?

beh, non è che il 787 sia grosso.....è sempre della categoria 767 /777 non sono aerei paragonabili ai jumbo (747) o airbus 380. Comunque io preferisco aerei piccoli che facciano peer to peer rispetto al feederaggio tipo airfrance per fare i "carri bestiame"...
il problema dei 767 è che molti son vecchi (per modo di dire) e non sono stati ancora dotati di I.F.E. per cui a fare 9 ore ti rompi ( e i figli ti massacrano le p..le)
 
bravo, ottimo thread

comunque io l'ho sempre sostenuto.... gli americani avranno anche 1000 difetti ma a fare aerei non li batte nessuno 8)
 

Guide

  • Dossier Auto Usate

    I programmi ufficiali delle case - Come smacherare i trucchi - Che cosa controllare ...
  • Problemi con l'auto

    Avviamento - Climatizzazione - Freni - Frizione - Interni - Luce - Rumori auto - ...
  • Revisione

    La revisione periodica - Costi e sanzioni
  • Patenti Speciali

    Il centro protesi INAIL - Guida - Acquisto - Traposto - Domande frequenti
Back
Alto