Talento, passione, metodo e professionalità sono le parole chiave della sua carriera, nulla lasciato all'improvvisazione.giorni e giorni aveva girato per impararlo a memoria
Talento, passione, metodo e professionalità sono le parole chiave della sua carriera, nulla lasciato all'improvvisazione.
E, visto dal vivo fino a pochi anni fa, va ancora davvero forte con moto d'epoca e moderne, con semplice disponibilità verso noi semplici commissari. 50 anni fa ero suo fan sfegatato, oggi gli auguro lunga e felice vita.
Beh, insomma, che Hailwood si sia rifugiato nelle auto, è molto discutibile, è stato un grande campione antagonista.Il povero Mike Hailwood si può dire che è stato quasi asfaltato tanto da rifugiarsi in corse per auto.
Il bello dei pomeriggi in TV era che oltre alla gara delle 500 c'era anche quella delle 350 e quindi si godeva doppio!
Le classi prevedevano anche 250, 125 e.i pare anche 50, mi pare di ricordare una Honda a 20 marce.
È una consuetudine relativamente recente, dovuta alla depauperazione delle classi, prima erano almeno una mezza dozzina, e c'erano pure i side.Oggi invece ok, c'è la Moto2, ma ci corrono altri piloti...
E questo ne conferma la caratura sportiva umana, non solo di pilota, oltre a grande team manager per Yamaha per molti e vittoriosi anni.Lui non ha avuto dubbi: "Mike Hailwood".
E questo ne conferma la caratura sportiva umana, non solo di pilota, oltre a grande team manager per Yamaha per molti e vittoriosi anni.
In realtà c'erano diversi specialisti pluriclasse, che vincevano in diverse cilindrate, chi in piccole e chi in grandi cilindrate.
Infatti non capisco perché essere tifosi di un pilota occorra denigrare gli avversari. Hailwood passò alle auto, perché, comunque guidato dalla passione per i motori (come Rossi oggi, e tanti altri in passato), le 4 ruote garantivano, allora come oggi, maggiori guadagni, prestigio e visibilità. Infatti, come scrissi ne post di apertura, il Mino nazionale vi rinunciò per la passione delle cavalcature motorizzate, nonostsnte le allettanti offerte per la F1 proprio sulla rossa di Maranello, fortemente voluto dal Drake.Infatti ho messo il like per questa sua seconda frase, non la prima.
Infatti non capisco perché essere tifosi di un pilota occorra denigrare gli avversari. Hailwood passò alle auto, perché, comunque guidato dalla passione per i motori (come Rossi oggi, e tanti altri in passato), le 4 ruote garantivano, allora come oggi, maggiori guadagni, prestigio e visibilità. Infatti, come scrissi ne post di apertura, il Mino nazionale vi rinunciò per la passione delle cavalcature motorizzate, nonostsnte le allettanti offerte per la F1 proprio sulla rossa di Maranello, fortemente voluto dal Drake.
Non l'ho vista, casualmente ho concepito il titolo de thread nello stesso modo. Che Ago sia un gentleman, anche molto spiritoso, ho avuto modo di constatarlo di persona. Sempre sorridente, anche se in competizione con tutti, anche con sé stesso, un perfezionista ma gioviale, senza essere caciarone come Rossi, pilota a lui molto simile, ma caratterialmente diverso... beh, uno marchigiano ma romagnolo nei modi allegri, l'altro lavoratore compito bergamasco. Benvenga la diversità.Si, infatti, non so se hai visto quella trasmissione,
gbortolo - 21 ore fa
quicktake - 2 anni fa
omniae - 12 giorni fa