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itsmyo_pinion
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Come sempre, in questi casi, chi rimane chiede giustizia. Non lo fa solo per dare un senso ai giorni che rimangono senza un affetto strappato alla vita. Lo fa, forse, anche per tutelare quel pizzico di dignità che non può essere messa sotto le scarpe anche alla fine, anche quando - in apparenza - non ci sarebbe più un motivo per combattere.
E? da questa esigenza che parte la cocciutaggine ammirevole di Barbara Siringo, la sorella di Stefano che, insieme a Iendi Iannelli, è stato trovato morto a Kabul in circostanze non ancora chiare. Siringo, impiegato del ministero degli Esteri e Iannelli, contabile dell'Ildo, un'organizzazione dell'Onu, scomparvero nel febbraio del 2006 in Afghanistan e lì morirono.
Non si sa come. Perché se da una prima ricostruzione, contornata da mille vizi che hanno compromesso l?indagine, risulta che i due siano morti per una dose letale di eroina, Barbara non ha ancora smesso di cercare un?altra verità. E? sicura che Stefano e Iendi non fossero due tossicodipendenti. E non può accettare che queste morti, insieme alle cause fasulle finora date, servano per tutelare l?immagine delle organizzazioni internazionali di intelligence che questa volta potrebbero aver toppato.
A quanto pare i due ragazzi avevano visto troppo. Stefano e Iendi potrebbero essere stati uccisi perché erano pronti a rivelare quel furto di milioni di euro destinati alla ricostruzione dell?Afghanistan. Una consapevolezza che i due avrebbero maturato grazie al lavoro che svolgevano. E che è forse costato loro la vita.
Barbara Siringo racconta in esclusiva al giornalista Alfredo Vaccarella di NewsMediaset la sua verità e la sua voglia di giustizia.
E? da questa esigenza che parte la cocciutaggine ammirevole di Barbara Siringo, la sorella di Stefano che, insieme a Iendi Iannelli, è stato trovato morto a Kabul in circostanze non ancora chiare. Siringo, impiegato del ministero degli Esteri e Iannelli, contabile dell'Ildo, un'organizzazione dell'Onu, scomparvero nel febbraio del 2006 in Afghanistan e lì morirono.
Non si sa come. Perché se da una prima ricostruzione, contornata da mille vizi che hanno compromesso l?indagine, risulta che i due siano morti per una dose letale di eroina, Barbara non ha ancora smesso di cercare un?altra verità. E? sicura che Stefano e Iendi non fossero due tossicodipendenti. E non può accettare che queste morti, insieme alle cause fasulle finora date, servano per tutelare l?immagine delle organizzazioni internazionali di intelligence che questa volta potrebbero aver toppato.
A quanto pare i due ragazzi avevano visto troppo. Stefano e Iendi potrebbero essere stati uccisi perché erano pronti a rivelare quel furto di milioni di euro destinati alla ricostruzione dell?Afghanistan. Una consapevolezza che i due avrebbero maturato grazie al lavoro che svolgevano. E che è forse costato loro la vita.
Barbara Siringo racconta in esclusiva al giornalista Alfredo Vaccarella di NewsMediaset la sua verità e la sua voglia di giustizia.