<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> A volte mantenere la fiducia nella specie umana è davvero una sfida.... | Il Forum di Quattroruote

A volte mantenere la fiducia nella specie umana è davvero una sfida....

Io ho dei bellissimi ricordi legati ai girasoli.
Dove sono nato c'erano dei campi piuttosto grandi,almeno a me che ero piccolo sembravano sconfinati,e li vedevamo mentre andavamo in macchina al mare.
Una volta sfioriti erano un po' tristi ma per un certo periodo offrivano uno spettacolo che valeva davvero la pena di vedere.

Hanno fatto una cosa simile coi tulipani vicino Milano,ci sono stato per raccoglierli ma il mese di Aprile l'anno scorso è stato caldissimo e i fiori erano ormai tutti morti.

Io di solito non approvo le reazioni violente ma se i proprietari dei campi avessero piazzati i cavi con la corrente come si fa per tenere alla larga i cinghiali li capirei.
Arrivare a devastare i campi,uccidendo delle piante che oltre a rappresentare il sostentamento per chi le coltiva diventeranno alimenti per scattare una foto secondo me significa aver perso completamente ogni legame con la realtà.
Nessuno si sognerebbe di andare al supermercato,afferrare frutta e verdura e scagliarla contro il muro,se qualcuno lo facesse verrebbe considerato un pazzo furioso.
Eppure il principio è lo stesso,distruggere per motivi futili il lavoro di chi coltiva la terra e probabilmente si fa un mazzo così in cambio di magri guadagni.
Come minimo bisognava requisire loro tutti gli smartphone e le fotocamere,sistemarli per bene in fila sul terreno e passarci sopra con una mietitrebbia.
 
Però non so se ci han rimesso.
Si parla di 7000 auto, non certo con una sola persona, biglietto di ingresso di 7.5€.... Insomma, con una ressa così anche facendo attenzione i danni li fai temo.
 
Però non so se ci han rimesso.
Si parla di 7000 auto, non certo con una sola persona, biglietto di ingresso di 7.5€.... Insomma, con una ressa così anche facendo attenzione i danni li fai temo.

Però c'è anche scritto che tanti una volta esaurito lo spazio nel parcheggio sono arrivati a piedi attraverso i campi,dopo aver posteggiato chissà dove,e non dall'ingresso quindi non hanno pagato.

Io penso che più che per i danni,che effettivamente entro un certo limite erano prevedibili,abbiano chiuso per via della grande maleducazione mostrata dai visitatori.
 
http://www.ilgiornale.it/news/polit...-devastati-cerca-selfie-perfetto-1561292.html

Qualcuno riesce a spiegarmi come fa una mandria di esseri che si ritengono raziocinanti a piantare un casino del genere per un ca**o di selfie in mezzo a comunissimi girasoli?
Sono d'accordo, non al 100%... di più.

Buona parte di questi fissati delle foto (campionari della più desolante banalità) sono gente piuttosto ingenua e, quando non sono più ragazzini, anche di non grande intelligenza : sono la personificazione del conformismo più squallido, ed agiscono come se il cervello l'avessero per non usarlo.

Per quanto mi riguarda, i social sono la feccia di internet, decisamente il rovescio della medaglia ; un paio di volte mi sono iscritto - con nome falso - a Facebook per vedere foto postate da colleghi e amici, ma a parte quelle quattro foto l'ho trovato infimo, desolante, un trionfo solo del luogo comune, della stupidità, del conformismo più ributtante.

Un'ulteriore conferma, se pure ce ne fosse stato bisogno, che quando una cosa - in pratica, qualsiasi cosa - diventa di massa, diventa anche una porcheria e perde in pratica ogni fascino, se pure prima ne aveva.
Oddio, credo che sia sempre stato così, eh.... solo che prima questo fenomeno si manifestava in modo meno evidente, meno volgare e vistoso.
.
 
Io l'ho già scritto ma le foto che proprio non sopporto sono quelle di piatti e vivande,magari nemmeno cucinate da chi poi pubblica la foto.
Che senso hanno?
Se tutti postassero le foto di ogni pasto che fanno ci sarebbero miliardi di foto di rigatoni,cappuccini e cosce di pollo.
E' cibo,spesso cibo semplicissimo e nemmeno tanto bello da vedere,metti via il telefono e mangia invece di fare le foto.
 
Io credo che per "postare" le foto sui social, e non solo per mandarle strettamente alla cerchia di familiari e amici, bisognerebbe essere veramente esperti e - soprattutto - appassionati di fotografia, e avere un minimo di attrezzatura professionale.
Non serve a niente che metti su facebook la strainflazionata foto del tramonto sul mare scattata con lo smartphone.

Io, scattando foto per lavoro con attrezzatura professionale (non faccio solo quello, è solo una piccola parte del mio lavoro), quando sono in vacanza o in gita uso quasi sempre una macchinetta compatta, senza impegnarmi più di tanto.
Però quelle foto le tengo solo per me e per mia moglie, come ricordo personale dei posti dove siamo stati.
Giusto.
Ma la massa ragiona (insomma, ragiona è una parola grossa...) in modo moooltoooo meno fine.
.
 
Il fatto sta che se tutti 'sti social dipendenti non hanno la loro "dose" giornaliere di like vanno in crisi esistenziale.

Secondo me hanno anche una sorta di ansia da prestazione.
Ogni tot devono postare una foto,altrimenti si sentono come i personaggi dei film che scoprono di essere dei fantasmi e spariscono.
E se per dire è una settimana che non postano nulla allora scatta la corsa alla foto,e se non c'è nulla di bello da fotografare o si fa l'ennesimo selfie sempre uguale e identico oppure si scatta una foto a qualcosa di assolutamente ordinario,che un tempo quando c'erano i rullini non avrebbe mai meritato uno scatto,pur di postare qualcosa.
 
Io l'ho già scritto ma le foto che proprio non sopporto sono quelle di piatti e vivande,magari nemmeno cucinate da chi poi pubblica la foto.
Che senso hanno?
Se tutti postassero le foto di ogni pasto che fanno ci sarebbero miliardi di foto di rigatoni,cappuccini e cosce di pollo.
E' cibo,spesso cibo semplicissimo e nemmeno tanto bello da vedere,metti via il telefono e mangia invece di fare le foto.
Vero.
Ma io stesso esco con una che ha, in particolare per le foto, questo "vizietto" : fotografare i piatti che ti servono al ristorante.
Talvolta sono anche un po' scenografici - ma raramente così tanto da giustificare il mettersi lì a fotografarli... - ma altre volte sono normalissimi piatti... eppure, spesso scatta 'sta mania della foto.

Che devo fare ? mandarla al diavolo perché fa le foto...? tutti abbiamo le nostre più o meno piccole manie, amen.
Anche se lei è ben lontana dall'arrivare agli eccessi ottusi come quello citato all'origine di questa discussione.

Forse c'entra un po' anche la diffusione di massa della fotografia, resa facilissima - anzi di più, a prova d'imbecille - dai telefoni delle ultime generazioni, che producono anche immagini di qualità abbastanza buona ; mentre prima dovevi andare a comprare la macchina, che prima dell'era digitale (ed è ieri...) aveva un costo non indifferente e comportava impegno ed un minimo almeno di conoscenza.

Io sono un ex appassionato di fotografia, che tanti anni fa, coi primi stipendi, prima ancora della moto si comprò un corredo fotografico (e ce l'ho ancora, ma ormai....) con 2 corpi macchina, obiettivi vari, motore, flash, soffietto macro... e poi avevo l'ingranditore per stampare, l'analizzatore del colore, il tamburo a motore per sviluppare la carta a colori, il proiettore diapositive della Leitz ecc.

Ma la passione col tempo si è affievolita : perché mi sono reso conto che non avevo abbastanza IDEE su come ottenere immagini originali, mi mancava quel "colpo d'occhio fotografico" che è l'essenza dei fotografi degni di questo nome, quel saper vedere l'immagine prima ancora di scattarla, ottenendo scatti - magari fatti con attrezzature modeste e/o vecchie, fa nulla - che destino l'interesse proprio ed altrui e facciano dire "Perché io non ci ho mai pensato ?".

La banalità, insomma, ha fatto affievolire l'interesse per la fotografia fatta da me : ma vedere una mostra può piacermi comunque e molto.

La massa invece non si pone questi problemi, è tronfia perché riesce a far foto senza il minimo impegno né economico, né di tempo né purtroppo di cervello, e sguazza soddisfatta in quest'oceano di banalità deprimente.
Contenti loro..... :emoji_disappointed:
.
 
Una volta si chiamava ( parliamo di qualche anno, mica ai tempi di Checcho e Nina ) autoscatto.
"Metti il cavalletto, che ci facciamo una foto con l'autoscatto"
Non avevi portato il cavalletto ? Beh, mettevi la fotocamera su un muretto, su un ramo, sulla custodia, su una borsa, insomma la piazzavi nel luogo giusto, avviavi il timer e correvi a metterti in posa... sorridi... click!

Poi portavi il rullino a svliluppare e aspettavi con ansia il risultato della foto. A volte faceva pena, a volte era un piccolo miracolo.
Ti gustavi il prima, il durante, il dopo.
Adesso niente, le foto non costano niente né in materiali né in tempo, o in ansia. Tutto gratis. Tutto e subito.
Non mi piace un granché, il consumismo dilaga amche nei sentimenti a velocità WARP.

42.
 
Forse c'entra un po' anche la diffusione di massa della fotografia, resa facilissima - anzi di più, a prova d'imbecille - dai telefoni delle ultime generazioni, che producono anche immagini di qualità abbastanza buona ; mentre prima dovevi andare a comprare la macchina, che prima dell'era digitale (ed è ieri...) aveva un costo non indifferente e comportava impegno ed un minimo almeno di conoscenza.

Perfetto.
Soprattutto l'aspetto conoscenza, un tempo, faceva la differenza.
Bei tempi quelli in cui per fare una qualunque cosa dovevi dimostrare
la superiorità dell'uomo rispetto al primate.
 
Back
Alto