ama la pesca dedico il racconto di una mia giornata in mare dello scorso novembre:
Sprazzi d?argento
Certo che le sardine ora costano care, pure loro che prima, inopinatamente accusate di necrofagia tal quali dentuti white sharks, venivano accuratamente evitate dalle nostre massaie.
Ma la richiesta è aumentata, già i padri ci tramandavano la loro eccellenza come esca e adesso, quotidianamente, abbiamo l?assunto di ciò, con l?aggiunta della tecnologia al passo dei tempi, che ne ha amplificato a dismisura l?efficacia.
Così, di rippa e di rappa, riesco a ritagliarmi questo sabato mattina di un novembre molto clemente, con il classico sole partenopeo che illumina i bastioni dell?antico Rione e gli uccelletti cinguettanti sui rami.
E, avendo deciso di caricarmi quanto meno possibile, ho al seguito solo: 3 canne, 3 mulinelli, 2 sacchi di pastura, un guadino, la ?cassettina? da pesca con soli 10 kg di lenze al fluorocarbon, ami di svariate misure, piombi, adattatori, girelle, etc?.; ah, ovviamente non mancano il secchio consunto da uso e salsedine e il freezer portatile: è tutto?.
Devo ammetterlo, sto? popò di roba entra a stento nella barchettina di Filippo, adeguatamente motorizzata con un mostruoso 4 tempi da 5 cv, nuovo di pacca però?
Al solito mi rincoglionisco all?avvio, dimenticando di tirare l?aria o abbassare la levetta del carburante, ma, alla fine, il monocilindrico si avvia borbottando e?..comincia l?avventura.
Quante volte ho fatto questo stesso percorso non lo ricordo, di certo ogni volta ne rimiro unicità e bellezza e ogni volta ripenso alle grandi occasioni e opportunità che tale territorio ha clamorosamente mancato?
Comunque oggi si va a sgombri (lacierti) e pesci stella (lecce stella), magari pure con l?annesso di qualche lampuga (capone); c?è da sottolineare che questi pesci, tipicamente erratici, si pescavano una volta sullo ?scoglio?, famoso esteso ?panettone? sommerso sito sulla rotta dei traghetti, poco al largo di Pozzuoli.
Attualmente, dopo la creazione di nuovi impianti di mitilicoltura, hanno imparato a sfruttare a loro vantaggio la favorevole concentrazione di ittiofauna tipica di queste strutture.
Perciò, ivi giunto, spengo il motorone e sull?abbrivio agguanto un fusto e mi ci lego; trovo già altri amici in opera, che, oltre a salutarmi, si lamentano al solito della scarsità di abboccate e della penuria di avvistamenti dei suddetti pinnuti.
Ma, visto che ci sono, tanto vale provare lo stesso; così, constatata l?inusuale limpidezza dell?acqua, decido di operare con due canne, diversamente piombate e posizionate a profondità differenti (15 e 25m), usando tra l?altro dei terminali di spessore molto ridotto.
Insomma ci metto tutta la ?cazzimma? accumulata in tanti anni di pesca e che ti porta, oltre che a pescare meglio e magari di più, anche ad apprezzare il puro gesto tecnico di quanto stai producendo.
Così, dopo logicamente e preventivamente aver gettato in mare con il vecchio mestolo un discreto quantitativo di pastura (Macinato di sardine, amminoacidi, aglio e?..altro), sono in pesca!
In tutto questo fare, sbirciando l?orologio, noto che sono già le 8 e 30, ma l?entusiasmo iniziale, pure dopo tanti anni di pesca, non accenna a scemare??
Perintanto il tempo passa, ammiro il Monte Nuovo, i colori della ?Terra?, sempre deliziosamente guarniti di sempiterne metalliche gru, la spiaggia di Lucrino, la sfumacchiante Solfatara e?..la lenza che, vista l?assenza di corrente, scende praticamente a perpendicolo (con meno di 2 gr. di piombo!), nel mare blu.
Certo un po? la verve comincia a scemare, mi ritrovo, maledizione, a ripensare al lavoro, alle scadenze fiscali (ahiaaa?..), alla prole, a???; quand?ecco, come spesso avviene, l?abbiocco cede rapidamente il passo ad un frenetico attivismo, risvegliato dal dolce gracchiare della frizione (del mulinello, la Matiz sta sulla banchina?), che impone l?immediata ferrata, con il successivo incurvarsi della vetta della canna e poi?.il combattimento!
Già, ma i conti non tornano; questo pesce non si produce nelle classiche fughe dei corridori d?alto mare, bensì testeggia potente e ostinato, cercando di portarsi verso le funi sospese dell?impianto!
Allora, con intuito e disperazione, mi produco in un?acrobazia che si rivelerà vincente: con un piede sposto la piccola imbarcazione dal fusto, con il braccio disteso allontano anche la canna dal ?pericolo? e con un dito (benedetto full controll?) chiudo la frizione; sono momenti concitati, resi più ?drammatici? da alcune consapevolezze: la lenza è sottile, il pesce probabilmente non bisognoso di dentista, l?equilbrio precario, etc?
Ma sedere e momento sono dalla mia e l?animale cede, iniziando a venir su; anzi, in verità, dopo la foga iniziale, si dimostra anche abbastanza remissivo e concede ancora solo qualche testata, sempre con minor convinzione sua e patos da parte mia.
Inizio a scrutare nell?acqua limpida e, già da una decina di metri, giungono in superficie strani sprazzi d?argento, che non riesco ancora ad attribuire ad uno specifico pinnuto, finchè?.., roteando ormai sfinito, arriva in superficie uno splendido e inatteso ?verace? (Sarago maggiore), con tanto di bande nere sul corpo argenteo e muso ingrugnito.
Farà oltre 7 etti, ma di pura autenticità e selvaticità (altro che le oratelle scappate dagli allevamenti?), dotato tra l?altro di grandi pregi: ottimo alla brace, buona combattività e istinto?.gregario!
Infatti, insistendo nell?azione di pesca, i cimini continuano ad animarsi ed altri 11 fratellini/oni (dai 3 agli 8 etti) si uniscono al raro festino; più tardi pure 7 lecce stella e 2 piccole lattarelle (Tonnetto Alletterato) finiscono nel carniere (o pesciere?...), ritagliando i contorni di una di quelle giornate che ti riconciliano con il mare e?.con tutto quanto.
Questo episodio anche per sottolineare la perdurante ricchezza del nostro golfo, che sembra resistere storicamente e stoicamente agli assalti quotidiani, fatti di bombe, reti, nasse e coffe fuorilegge e di scarsissima lungimiranza.
Ma questa è altra storia, quella di tutti i giorni, che ci appioppa il mal vivere, derivante dalla coscienza sociale e del bene comune in gran parte, purtroppo??..
Saluti: Francesco
Sprazzi d?argento
Certo che le sardine ora costano care, pure loro che prima, inopinatamente accusate di necrofagia tal quali dentuti white sharks, venivano accuratamente evitate dalle nostre massaie.
Ma la richiesta è aumentata, già i padri ci tramandavano la loro eccellenza come esca e adesso, quotidianamente, abbiamo l?assunto di ciò, con l?aggiunta della tecnologia al passo dei tempi, che ne ha amplificato a dismisura l?efficacia.
Così, di rippa e di rappa, riesco a ritagliarmi questo sabato mattina di un novembre molto clemente, con il classico sole partenopeo che illumina i bastioni dell?antico Rione e gli uccelletti cinguettanti sui rami.
E, avendo deciso di caricarmi quanto meno possibile, ho al seguito solo: 3 canne, 3 mulinelli, 2 sacchi di pastura, un guadino, la ?cassettina? da pesca con soli 10 kg di lenze al fluorocarbon, ami di svariate misure, piombi, adattatori, girelle, etc?.; ah, ovviamente non mancano il secchio consunto da uso e salsedine e il freezer portatile: è tutto?.
Devo ammetterlo, sto? popò di roba entra a stento nella barchettina di Filippo, adeguatamente motorizzata con un mostruoso 4 tempi da 5 cv, nuovo di pacca però?
Al solito mi rincoglionisco all?avvio, dimenticando di tirare l?aria o abbassare la levetta del carburante, ma, alla fine, il monocilindrico si avvia borbottando e?..comincia l?avventura.
Quante volte ho fatto questo stesso percorso non lo ricordo, di certo ogni volta ne rimiro unicità e bellezza e ogni volta ripenso alle grandi occasioni e opportunità che tale territorio ha clamorosamente mancato?
Comunque oggi si va a sgombri (lacierti) e pesci stella (lecce stella), magari pure con l?annesso di qualche lampuga (capone); c?è da sottolineare che questi pesci, tipicamente erratici, si pescavano una volta sullo ?scoglio?, famoso esteso ?panettone? sommerso sito sulla rotta dei traghetti, poco al largo di Pozzuoli.
Attualmente, dopo la creazione di nuovi impianti di mitilicoltura, hanno imparato a sfruttare a loro vantaggio la favorevole concentrazione di ittiofauna tipica di queste strutture.
Perciò, ivi giunto, spengo il motorone e sull?abbrivio agguanto un fusto e mi ci lego; trovo già altri amici in opera, che, oltre a salutarmi, si lamentano al solito della scarsità di abboccate e della penuria di avvistamenti dei suddetti pinnuti.
Ma, visto che ci sono, tanto vale provare lo stesso; così, constatata l?inusuale limpidezza dell?acqua, decido di operare con due canne, diversamente piombate e posizionate a profondità differenti (15 e 25m), usando tra l?altro dei terminali di spessore molto ridotto.
Insomma ci metto tutta la ?cazzimma? accumulata in tanti anni di pesca e che ti porta, oltre che a pescare meglio e magari di più, anche ad apprezzare il puro gesto tecnico di quanto stai producendo.
Così, dopo logicamente e preventivamente aver gettato in mare con il vecchio mestolo un discreto quantitativo di pastura (Macinato di sardine, amminoacidi, aglio e?..altro), sono in pesca!
In tutto questo fare, sbirciando l?orologio, noto che sono già le 8 e 30, ma l?entusiasmo iniziale, pure dopo tanti anni di pesca, non accenna a scemare??
Perintanto il tempo passa, ammiro il Monte Nuovo, i colori della ?Terra?, sempre deliziosamente guarniti di sempiterne metalliche gru, la spiaggia di Lucrino, la sfumacchiante Solfatara e?..la lenza che, vista l?assenza di corrente, scende praticamente a perpendicolo (con meno di 2 gr. di piombo!), nel mare blu.
Certo un po? la verve comincia a scemare, mi ritrovo, maledizione, a ripensare al lavoro, alle scadenze fiscali (ahiaaa?..), alla prole, a???; quand?ecco, come spesso avviene, l?abbiocco cede rapidamente il passo ad un frenetico attivismo, risvegliato dal dolce gracchiare della frizione (del mulinello, la Matiz sta sulla banchina?), che impone l?immediata ferrata, con il successivo incurvarsi della vetta della canna e poi?.il combattimento!
Già, ma i conti non tornano; questo pesce non si produce nelle classiche fughe dei corridori d?alto mare, bensì testeggia potente e ostinato, cercando di portarsi verso le funi sospese dell?impianto!
Allora, con intuito e disperazione, mi produco in un?acrobazia che si rivelerà vincente: con un piede sposto la piccola imbarcazione dal fusto, con il braccio disteso allontano anche la canna dal ?pericolo? e con un dito (benedetto full controll?) chiudo la frizione; sono momenti concitati, resi più ?drammatici? da alcune consapevolezze: la lenza è sottile, il pesce probabilmente non bisognoso di dentista, l?equilbrio precario, etc?
Ma sedere e momento sono dalla mia e l?animale cede, iniziando a venir su; anzi, in verità, dopo la foga iniziale, si dimostra anche abbastanza remissivo e concede ancora solo qualche testata, sempre con minor convinzione sua e patos da parte mia.
Inizio a scrutare nell?acqua limpida e, già da una decina di metri, giungono in superficie strani sprazzi d?argento, che non riesco ancora ad attribuire ad uno specifico pinnuto, finchè?.., roteando ormai sfinito, arriva in superficie uno splendido e inatteso ?verace? (Sarago maggiore), con tanto di bande nere sul corpo argenteo e muso ingrugnito.
Farà oltre 7 etti, ma di pura autenticità e selvaticità (altro che le oratelle scappate dagli allevamenti?), dotato tra l?altro di grandi pregi: ottimo alla brace, buona combattività e istinto?.gregario!
Infatti, insistendo nell?azione di pesca, i cimini continuano ad animarsi ed altri 11 fratellini/oni (dai 3 agli 8 etti) si uniscono al raro festino; più tardi pure 7 lecce stella e 2 piccole lattarelle (Tonnetto Alletterato) finiscono nel carniere (o pesciere?...), ritagliando i contorni di una di quelle giornate che ti riconciliano con il mare e?.con tutto quanto.
Questo episodio anche per sottolineare la perdurante ricchezza del nostro golfo, che sembra resistere storicamente e stoicamente agli assalti quotidiani, fatti di bombe, reti, nasse e coffe fuorilegge e di scarsissima lungimiranza.
Ma questa è altra storia, quella di tutti i giorni, che ci appioppa il mal vivere, derivante dalla coscienza sociale e del bene comune in gran parte, purtroppo??..
Saluti: Francesco