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Germania, esplode scandalo diossina
Chiuse 4mila aziende agroalimentari
Oltre 4.700 tra fattorie e aziende agroalimentari tedesche sono state provvisoriamente chiuse a causa del rischio di contaminazione da diossina. Lo ha annunciato il ministero dell'Agricoltura tedesco. I provvedimenti sono stati presi in via cautelativa. Delle 4.709 fattorie e aziende interessate, 4.468 sono in Bassa Sassonia, ha precisato il ministero. A essere coinvolti sono soprattutto gli allevamenti di maiali.
Gli scorsi novembre e dicembre sono stati consegnate in Bassa Sassonia 2.500 delle 3.000 tonnellate di grassi alimentari contaminati dalla diossina, utilizzati poi in mangimi e foraggio.
L'allarme e' scattato dopo la scoperta di uova alla diossina e mangimi contaminati destinati a pollame e suini: il governo della cancelliera Angela Merkel ha lanciato un appello al Paese spiegando che sarebbe ''assolutamente esagerato'' rinunciare adesso alla carne e alle uova, ma migliaia di animali sono gia' stati soppressi, i consumi di questi prodotti sono in ''forte calo'' e lo scandalo ha gia' oltrepassato i confini nazionali.
Dopo quello delle mozzarelle blu prodotte dal caseificio bavarese Milchwerk Jaeger, la Germania dunque si trova a fare i conti con un nuovo scandalo alimentare. La Harles und Jentzsch ha consegnato fino a 3mila tonnellate di grasso per mangimi contaminato da diossina a 25 produttori. Questi, a loro volta, hanno venduto i mangimi contaminati ad allevatori in otto regioni (Brandeburgo, Amburgo, Bassa Sassonia, Nord Reno-Westfalia, Sassonia, Sassonia-Anhalt, Schleswig-Holstein e Turingia), come ha spiegato il ministro dell'Agricoltura e della protezione dei consumatori tedesco, Ilse Aigner.
"Al momento sappiamo che sono coinvolte otto regioni'', ha detto la Aigner. Da parte loro, i manager della Harles und Jentzsch si sono giustificati dicendo che una sostanza chimica industriale normalmente usata nella produzione della carta e' stata utilizzata per errore nei grassi per mangimi. La Aigner non ha commentato questa versione dei fatti, ma secondo un portavoce del ministero la spiegazione ''non e' affatto attendibile''.
Per il momento, comunque, il caso sembra essere confinato alla Germania e all'Olanda. Fonti del ministero della Salute hanno indicato infatti che nessun prodotto alimentare contaminato da diossina proveniente dalla Germania e' stato inviato in Italia. La Commissione europea, inoltre, non ha lanciato alcun allarme generale, anche se segue il caso con attenzione.
Chiuse 4mila aziende agroalimentari
Oltre 4.700 tra fattorie e aziende agroalimentari tedesche sono state provvisoriamente chiuse a causa del rischio di contaminazione da diossina. Lo ha annunciato il ministero dell'Agricoltura tedesco. I provvedimenti sono stati presi in via cautelativa. Delle 4.709 fattorie e aziende interessate, 4.468 sono in Bassa Sassonia, ha precisato il ministero. A essere coinvolti sono soprattutto gli allevamenti di maiali.
Gli scorsi novembre e dicembre sono stati consegnate in Bassa Sassonia 2.500 delle 3.000 tonnellate di grassi alimentari contaminati dalla diossina, utilizzati poi in mangimi e foraggio.
L'allarme e' scattato dopo la scoperta di uova alla diossina e mangimi contaminati destinati a pollame e suini: il governo della cancelliera Angela Merkel ha lanciato un appello al Paese spiegando che sarebbe ''assolutamente esagerato'' rinunciare adesso alla carne e alle uova, ma migliaia di animali sono gia' stati soppressi, i consumi di questi prodotti sono in ''forte calo'' e lo scandalo ha gia' oltrepassato i confini nazionali.
Dopo quello delle mozzarelle blu prodotte dal caseificio bavarese Milchwerk Jaeger, la Germania dunque si trova a fare i conti con un nuovo scandalo alimentare. La Harles und Jentzsch ha consegnato fino a 3mila tonnellate di grasso per mangimi contaminato da diossina a 25 produttori. Questi, a loro volta, hanno venduto i mangimi contaminati ad allevatori in otto regioni (Brandeburgo, Amburgo, Bassa Sassonia, Nord Reno-Westfalia, Sassonia, Sassonia-Anhalt, Schleswig-Holstein e Turingia), come ha spiegato il ministro dell'Agricoltura e della protezione dei consumatori tedesco, Ilse Aigner.
"Al momento sappiamo che sono coinvolte otto regioni'', ha detto la Aigner. Da parte loro, i manager della Harles und Jentzsch si sono giustificati dicendo che una sostanza chimica industriale normalmente usata nella produzione della carta e' stata utilizzata per errore nei grassi per mangimi. La Aigner non ha commentato questa versione dei fatti, ma secondo un portavoce del ministero la spiegazione ''non e' affatto attendibile''.
Per il momento, comunque, il caso sembra essere confinato alla Germania e all'Olanda. Fonti del ministero della Salute hanno indicato infatti che nessun prodotto alimentare contaminato da diossina proveniente dalla Germania e' stato inviato in Italia. La Commissione europea, inoltre, non ha lanciato alcun allarme generale, anche se segue il caso con attenzione.