<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> &#34;Io devo fare automobili restando competitivo sui mercati&#34; | Il Forum di Quattroruote

&#34;Io devo fare automobili restando competitivo sui mercati&#34;

Forse devi fare macchine che hanno mercato!
Aziendalisti fiat, vediamo se riuscite a difendere quest'uomo, ecco l'articolo.

http://www.repubblica.it/economia/2010/07/27/news/fiat_contratto-5853212/?ref=HRER1-1

Marchionne vuol lasciare Federmeccanica
e dire addio al contratto nazionale

L'ad punta a nuove regole sulla base del modello Pomigliano. L'annuncio domani al vertice con il governo o giovedì con una lettera a Bombassei. Potrebbe avvenire assieme alla decisione di creare una new company per Pomigliano

TORINO - La Fiat ha intenzione di uscire dalla Federmeccanica e disdire il contratto di lavoro nazionale che regola il rapporto con i suoi dipendenti. L'annuncio potrebbe essere dato già domani se Sergio Marchionne deciderà di partecipare alla riunione congiunta di Torino con governo e sindacati o slittare a giovedì se sceglierà di farlo con una lettera al presidente della Federazione delle aziende metalmeccaniche, Alberto Bombassei, e ciò potrebbe avvenire insieme alla decisione di creare una new company per Pomigliano. Nel primo caso l'ad del Lingotto andrà al tavolo dell'incontro per ribadire la scelta di mettere in stand by il futuro di Mirafiori in attesa di sapere se ci sarà o meno l'affidabilità necessaria per poter produrre auto in Italia in maniera competitiva. In base alla risposta che otterrà deciderà se "rompere col passato" e inaugurare nuove regole.

Quello che è certo è che la questione Fiat, aperta col caso Pomigliano e proseguita con la svolta su Mirafiori, potrebbe trovare una soluzione inedita destinata a cambiare la storia delle relazioni industriali italiane, introducendo a quella nuova cultura del lavoro che è l'obiettivo di Marchionne. Consapevole degli effetti che potrebbe scatenare, il Lingotto deve avere studiato nei particolari, e continua a farlo ancora in queste ore, la mossa che rappresenta uno scarto storico col quale Marchionne intende dimostrare di essersi già collocato di fatto nell'epoca "dopo Cristo".

Per questo ha consultato fior di legali, evitando di affidarsi a soluzioni confezionate in casa e adattabili a controversie tradizionali. Intanto Marchionne sa che c'è un contratto che lega la Fiat alle regole in esso contenute fino al termine del 2012. E dunque fino a quella scadenza resta in bilico, salvo trovare una diversa soluzione, la situazione di Pomigliano dove a partire dalla metà del 2011 si dovrà produrre la Panda. A meno che non si pensi di farlo con le regole contenute nell'accordo separato oggetto del referendum. Ma con parecchi problemi per l'azienda.

A quel che si sa la Fiat conta di applicare fino alla data di scadenza il vecchio contratto per poi introdurre la nuova "charta" i cui contenuti ancora non sono stati resi noti. Molto probabilmente il nuovo contratto riguarderà soltanto i dipendenti di Fiat Group Automobiles. Quanto ai contenuti, una parte sarebbe recepita dal contratto nazionale esistente e un'altra sarebbe completamente nuova. Quest'ultima, che è quella alla quale tiene la Fiat, dovrebbe contemplare le regole che sono state in queste settimane oggetto di contestazione e che sono riassumibili nella possibilità, dicono al Lingotto, di fare quanto è stato scritto senza dover aprire continui negoziati.

Ciò vuol dire che se, per esempio, si stabilisce un monte ore di straordinario la richiesta dell'azienda non può essere contestata senza incorrere in una penalità; se si stabilisce che si fanno diciotto turni l'impegno va rispettato senza dover discutere caso per caso; se ancora la produzione si ferma perché a monte un fornitore non ha assicurato il flusso di componenti si deve poter recuperare la produzione perduta.
"Io devo fare automobili restando competitivo sui mercati" ha ribadito qualche giorno fa Marchionne a Detroit.

Dunque se non avrà le garanzie sulle quali insiste da qualche mese, farà il passo della disdetta del contratto. Che comporterà anche l'uscita dalla Confindustria sia pure temporanea, e dunque dalle associazioni industriali delle città dove Fiat è presente.
 
ma alla fine della fiera io non ho capito in soldoni quali sono queste garanzie... fare i bulici col culo degli altri?? :lol:
 
suiller ha scritto:
ma alla fine della fiera io non ho capito in soldoni quali sono queste garanzie... fare i bulici col culo degli altri?? :lol:

Bravo!
Io lo chiamo fare gli impredotori con i soldi non propri, sfruttare il lavoro a basso costo, senza investire una lira nei modelli e facendo prodotti obsoleti, ma la tua frase rende meglio l'idea.
 
suiller ha scritto:
ma alla fine della fiera io non ho capito in soldoni quali sono queste garanzie... fare i bulici col culo degli altri?? :lol:

semplicemente applicare il modello pomigliano a tutto il gruppo

come era facilmente prevedibile
 
ma che credito può avere una persona che cambia sempre idea.
non erano queste le cose che diceva tempo fa.
non so che credibilità possa avere a questo punto il sig marchionne.
personalmente se dovessi fare affari con lui metterei tutto per iscritto con almeno un paio di testimoni fidati.
 
ferrets ha scritto:
ma che grande uomo Marchionne, che grande industriale! :? :rolleyes:

infatti è un mero banchiere, installato all'uopo per spremere la "cassa" fiat, o quel poco che ne rimane, secondo me fa e farà fare al gruppo una fine indegna...
 
ferrets ha scritto:
ma che grande uomo Marchionne, che grande industriale! :? :rolleyes:
fa egregiamente il suo "sporco" lavoro. Arricchire i suoi avidi datori di lavoro.
 
suiller ha scritto:
ferrets ha scritto:
ma che grande uomo Marchionne, che grande industriale! :? :rolleyes:

infatti è un mero banchiere, installato all'uopo per spremere la "cassa" fiat, o quel poco che ne rimane, secondo me fa e farà fare al gruppo una fine indegna...
infatti!! è sempre più low-cost ( coi modelli grandi ha già perso la guerra) per cui deve zndare a produrre dove il costo del lavoro costa meno. Che pena ragazzi.......
 
dexxter ha scritto:
ferrets ha scritto:
ma che grande uomo Marchionne, che grande industriale! :? :rolleyes:
fa egregiamente il suo "sporco" lavoro. Arricchire i suoi avidi datori di lavoro.
Su questo punto, se dovessi dire quello che realmente penso, verrei bannato in eterno :twisted: :twisted: :twisted: :twisted:
 
Solo a me non sembra strano lavorare 8-9 al giorno e assentarmi solo quando "realmente" non posso farne a meno?
Lo volete capire che avvitare un bullone in Serbia costa meno che avvitarlo in Italia?
Voi, con pari referenze, prendereste una baby sitter da 15 euro/ora o da 10 euro/ora?

Ciao.
 
chiaro_scuro ha scritto:
Solo a me non sembra strano lavorare 8-9 al giorno e assentarmi solo quando "realmente" non posso farne a meno?
Lo volete capire che avvitare un bullone in Serbia costa meno che avvitarlo in Italia?
Voi, con pari referenze, prendereste una baby sitter da 15 euro/ora o da 10 euro/ora?

Ciao.
No non sei l'unico.
Solo che qui credo non si stia più parlando di questo ma di scuse per dire a tutti: "Addio Italia, noi andiamo dove riteniamo sia più conveniente andare". E fin qui non c'è nulla di male.
Poi non si parli di esterofilia, perché i primi esterofili, in questo momento son proprio i dirigenti Fiat. E anche su questo non ci sarebbe nulla da dire se non si facesse sovente riferimento alle radici italiane.
Per quel che mi riguarda, se Fiat produrrà buoni prodotti, anche se fatti all'estero li comprerò.
Però basta con ste menate per favore.
 
chiaro_scuro ha scritto:
Solo a me non sembra strano lavorare 8-9 al giorno e assentarmi solo quando "realmente" non posso farne a meno?
Lo volete capire che avvitare un bullone in Serbia costa meno che avvitarlo in Italia?
Voi, con pari referenze, prendereste una baby sitter da 15 euro/ora o da 10 euro/ora?

Ciao.
Dimenticavo: io stavo parlando degli Agnelli e nipotini d'oltreoceano (questi ultimi di italiano hanno ben poco, forse solo la cittadinanza).
 
Invece a me da più l'idea che Marchionne sta passando all'azione, diversamente dal solito modo italiano di fare basato su chiacchiere e chiacchiere e chiacchiere (tavoli, incontri, tavoli e incontri).

L'azione della newco e l'abbandono del ccnl mi sembra una vera sfida che nessuno ha mai fatto. insomma, mi da l'idea di uno che sta suonando la sveglia, pur "curando" gli interessi della Fiat. Che lo facessero gli altri industriali, quelli che chiudono qua veramente per aprire là.

Ciao.
 
chiaro_scuro ha scritto:
Invece a me da più l'idea che Marchionne sta passando all'azione, diversamente dal solito modo italiano di fare basato su chiacchiere e chiacchiere e chiacchiere (tavoli, incontri, tavoli e incontri).

L'azione della newco e l'abbandono del ccnl mi sembra una vera sfida che nessuno ha mai fatto. insomma, mi da l'idea di uno che sta suonando la sveglia, pur "curando" gli interessi della Fiat. Che lo facessero gli altri industriali, quelli che chiudono qua veramente per aprire là.

Ciao.
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è l'unica certezza che un dipendente ha per poter ambire ad essere una persona con diritti e doveri e non una merda di cane che chiunque può calpestare.

Quello che tu vedi come una nuova sfida io la sento come una minaccia ...... un pericoloso precedente. Tolto il primo mattone è solo una questione di tempo e tutta la casa verrà giù.

Marchionne sta facendo solo ed esclusivamente gli interessi di un'azienda che lo sta lautamente stipendiando di tutto il resto non gliene importa una minchia.
 

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