<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> &#34;Figlio mio, lascia questo Paese&#34; | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

&#34;Figlio mio, lascia questo Paese&#34;

vuotto63 ha scritto:
Five stars per arhat e belpietro ! Che l' autore del compitino , visti i suoi precedenti , pigli per i fondelli qualchedunaltro :p

Mi associo ai complimenti, visto che mi hanno preceduto nello scrivere ESATTAMENTE ciò che pensavo
 
belpietro ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
belpietro ha scritto:
DEMONT ha scritto:
...e se invece restiamo e cerchiamo di migliorarlo questo Paese ?

concordo in pieno.
del resto, tutti quelli che si accodano alla "letterina" sono forse stati privati del passaporto, oppure fanno parte del club "non ci sono più le mezze stagioni"?
Facciamo finta per un attimo che sia apparsa sul Corriere, o sulla Stampa, che l'autore sia ignoto, e mi dici cosa ne pensi. Mi interessa davvero.

facciamo finta che sia apparso solo qui.
per me è lo stesso.
ne penso la stessa cosa: è una esagerazione "retorica" di aspetti negativi reali ed esistenti, che però una volta messi sotto la lente della esagerazione e considerati limitatamente (cioè, senza il contrappeso di tanti altri aspetti positivi) finiscono per essere una rappresentazione scorretta della realtà.

a questo punto, se la rappresentazione sia il segno di un disagio personale (come potrebbe essere lo sfogo di un forumista; tanto per non fare nomi quando c'era ClaudioB il livello formale delle discussioni era alto almeno così), oppure una presa per i fondelli ai non protetti da parte di un padre potente con un figlio già privilegiato (come indica arhat brillantemente tranchant come spesso), oppure ancora una sponda propagandistica come qualcuno può avere ipotizzato, non mi cambia nulla.

sono arrivato tardi.....e mi avete fregato sul tempo...

per restare all' articolo...:'' ma da che pulpito!''

casualmente 10 anni fa (cassso come sono veccchio gia' 10 annni:((( ) andai a fare una selezione per l' mba della luiss a roma..non c 'era Celli (e magari le cose sono cambiate ...ma dubito) e se c' è un posto dove si perpetuano le peggiori consuetudini paracularie (mi spiace dirlo) ma è roma e le sue istituzioni (universita' comprese) ....quindi un direttore della Luiss che fa la vittima mi fa sinceramente ....schifo? no neanche schifo peggio,,....neanche riesco a trovare le parole adatte

come ripeto spesso ce stanno a piscia' in testa e dicono che piove
 
A malincuore, concordo con quanto espresso dalla lettera.
Sono giovane, laureato, da un paio d'anni entrato nel mondo del lavoro (che non c'entra niente con quello che ho studiato ma per carità, mi è andata meglio di tanti coetanei).
Purtroppo se non hai le conoscenze giuste trovare il primo lavoro è davvero dura. Chissà come mai, a parte rare eccezioni, qui da me i posti di lavoro si trovano per passaparola. Ma se non conosci nessuno che ti faccia da collegamento è dura entrare.
Al momento sto prendendo in considerazione di trasferirmi in australia. Ci sono stato per un pò, ho molta famiglia la e da quel che mi dicono lavoro ce n'è fin troppo e da quel che ho visto io con i miei occhi, è tutto un altro vivere. Di tutti quelli che conosco che sono andati la, e sono tanti e sparsi nel tempo, nessuno tornerebbe indietro, nemmeno uno.
Per carità, l'italia ha tanti aspetti positivi e comunque qui sono nato ed ho le mie radici, ma per un giovane gli aspetti negativi prevalgono nettamente.
Le case a prezzi folli, le tasse assurde, il lavoro sottopagato, il precariato perenne, nessun incentivo per i figli e l'impossibilità di metter su famiglia, la sensazione di essere un limone da spremere sia nel lavoro che da parte dello stato. Senza contare l'esempio dato dai farabutti nello spettacolo e in politica. Si, perchè pensi che se ce la passiamo male tutti allora c'è qualcosa che ci unisce e una speranza per il futuro, ma quando vedi che la classe dirigente (tutta) è li solo per i suoi sporchi affari e per pulirsi le scarpe sulla tua faccia e devi pure ringraziare stile gheisha, bhè, secondo me viene meno il motivo per restare, quella sorta di patto civile per cui puntiamo tutti insieme ad un miglioramento comune.
L'unica cosa che mi tiene qua è l'amore incondizionato per la mia famiglia... la morosa la pensa esattamente come me e non è un problema... :D
 
moogpsycho ha scritto:
testerr ha scritto:
anche Guidalberto Guidi ha detto che in Italia non ci sarà lavoro per i prossimi 15 anni pertanto meglio emigrare; ma non in eurabia, bensì sudamerica.
Chiaramente ciò era riferito ai laureati. Ma la fregata è che prima ti dicono che mancano i laureati e poi ti dicono di espatriare. Una via di mezzo non c'è? E poi, vorrei vedere a che laurea si riferiva visto un conto è una laurea in ingegneria ed ben altro un laurea in filosofia. E non parliamo di certe lauree strane di cui mi sfugge la facoltà.

caro testerr, io capisco la tua posizione e talvolta certe contraddizioni lasciano disorientato anche me. tuttavia mi sto accingendo ad entrare nel mercato del lavoro come ingegnere, e certe problematiche le sto scoprendo in prima persona.
ti posso solo dire che la situazione è molto demotivante. non ho particolari pretese od aspettative, non sono quello che vuole tutto e subito, ma è chiaro che quando non sei messo nelle condizioni di poter provvedere autonomamente al tuo sostentatmento e peggio i sacrifici che fai non ti danno prospettiva.. magari lavori per un buono pasto e fai della reportistica excel tutto il giorno, ovvero un lavoro non formativo e che non ti dà professionalità particolare.. ecco, è chiaro che la situazione non la puoi vivere positivamente.
purtroppo è anche una situazione di compromesso, hai studiato tanti anni per acquisire delle competenze, e cosa fai? ti sacrifichi aspettando e cercando il lavoro che ti realizzi, o butti la carta al macero e fai qualcosa d'altro?
IMHO credere che avere studiato per tot num. di anni ed avere consiguito una laurea sia la pregiudiziale per avere un certo lavoro ed un certo stipendio è una grossa sciocchezza. non sta scritto da nesuna parte che appena uscito dall'università uno abbia diritto a uno stipendio di 2000 ?.
lo stipendio o il posto "ambito" dovrebbero essere frutto di competenze, di "gavetta", di conoscenze acquisite sul campo.
 
metallo666 ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
testerr ha scritto:
anche Guidalberto Guidi ha detto che in Italia non ci sarà lavoro per i prossimi 15 anni pertanto meglio emigrare; ma non in eurabia, bensì sudamerica.
Chiaramente ciò era riferito ai laureati. Ma la fregata è che prima ti dicono che mancano i laureati e poi ti dicono di espatriare. Una via di mezzo non c'è? E poi, vorrei vedere a che laurea si riferiva visto un conto è una laurea in ingegneria ed ben altro un laurea in filosofia. E non parliamo di certe lauree strane di cui mi sfugge la facoltà.

caro testerr, io capisco la tua posizione e talvolta certe contraddizioni lasciano disorientato anche me. tuttavia mi sto accingendo ad entrare nel mercato del lavoro come ingegnere, e certe problematiche le sto scoprendo in prima persona.
ti posso solo dire che la situazione è molto demotivante. non ho particolari pretese od aspettative, non sono quello che vuole tutto e subito, ma è chiaro che quando non sei messo nelle condizioni di poter provvedere autonomamente al tuo sostentatmento e peggio i sacrifici che fai non ti danno prospettiva.. magari lavori per un buono pasto e fai della reportistica excel tutto il giorno, ovvero un lavoro non formativo e che non ti dà professionalità particolare.. ecco, è chiaro che la situazione non la puoi vivere positivamente.
purtroppo è anche una situazione di compromesso, hai studiato tanti anni per acquisire delle competenze, e cosa fai? ti sacrifichi aspettando e cercando il lavoro che ti realizzi, o butti la carta al macero e fai qualcosa d'altro?
IMHO credere che avere studiato per tot num. di anni ed avere consiguito una laurea sia la pregiudiziale per avere un certo lavoro ed un certo stipendio è una grossa sciocchezza. non sta scritto da nesuna parte che appena uscito dall'università uno abbia diritto a uno stipendio di 2000 ?.
lo stipendio o il posto "ambito" dovrebbero essere frutto di competenze, di "gavetta", di conoscenze acquisite sul campo.

Da quel che ho capito, e lo condivido, il problema non è di avere uno stipendio abbondante, ma di riuscire a sopravvivere da soli... non stiamo parlando di agio, ma di arrivare a fine mese e a fine contratto sperando non dico che ti passino a tempo indeterminato, ma almeno te lo rinnovino!
 
:( cavolo ragazzi, ma è possibile che non si possa scindere uno spunto di riflessione, un ragionamento magari anche fine a se stesso, dal dibattito politico? cosa centra se la lettera è stata riportata da repubblica o dal corriere, se l'autore era tizio o caio?? io non so neanche chi sia celli e non me ne può fregar di meno.. ma possiamo sfruttare il suo contributo per aprire una riflessione? o dobbiamo per forza vedere il complotto dovunque?
perchè in questo paese non si può superare la logica politica per valutare le cose sotto la loro reale prospettiva?
per inciso io il passaporto ce l'ho e lo uso anche, ed il thread non l'ho aperto per sostenere uno sfogo personale dato che di problemi ho la fortuna di non averne, ma per confontarmi con chi ha altre esperienze e per capire come cosa e perchè viviamo certe problematiche
 
jaccos ha scritto:
A malincuore, concordo con quanto espresso dalla lettera.
Sono giovane, laureato, da un paio d'anni entrato nel mondo del lavoro (che non c'entra niente con quello che ho studiato ma per carità, mi è andata meglio di tanti coetanei).
Purtroppo se non hai le conoscenze giuste trovare il primo lavoro è davvero dura. Chissà come mai, a parte rare eccezioni, qui da me i posti di lavoro si trovano per passaparola. Ma se non conosci nessuno che ti faccia da collegamento è dura entrare.
Al momento sto prendendo in considerazione di trasferirmi in australia. Ci sono stato per un pò, ho molta famiglia la e da quel che mi dicono lavoro ce n'è fin troppo e da quel che ho visto io con i miei occhi, è tutto un altro vivere. Di tutti quelli che conosco che sono andati la, e sono tanti e sparsi nel tempo, nessuno tornerebbe indietro, nemmeno uno.
Per carità, l'italia ha tanti aspetti positivi e comunque qui sono nato ed ho le mie radici, ma per un giovane gli aspetti negativi prevalgono nettamente.
Le case a prezzi folli, le tasse assurde, il lavoro sottopagato, il precariato perenne, nessun incentivo per i figli e l'impossibilità di metter su famiglia, la sensazione di essere un limone da spremere sia nel lavoro che da parte dello stato. Senza contare l'esempio dato dai farabutti nello spettacolo e in politica. Si, perchè pensi che se ce la passiamo male tutti allora c'è qualcosa che ci unisce e una speranza per il futuro, ma quando vedi che la classe dirigente (tutta) è li solo per i suoi sporchi affari e per pulirsi le scarpe sulla tua faccia e devi pure ringraziare stile gheisha, bhè, secondo me viene meno il motivo per restare, quella sorta di patto civile per cui puntiamo tutti insieme ad un miglioramento comune.
L'unica cosa che mi tiene qua è l'amore incondizionato per la mia famiglia... la morosa la pensa esattamente come me e non è un problema... :D

grande! concordo in pieno con il tuo pensiero.
 
metallo666 ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
testerr ha scritto:
anche Guidalberto Guidi ha detto che in Italia non ci sarà lavoro per i prossimi 15 anni pertanto meglio emigrare; ma non in eurabia, bensì sudamerica.
Chiaramente ciò era riferito ai laureati. Ma la fregata è che prima ti dicono che mancano i laureati e poi ti dicono di espatriare. Una via di mezzo non c'è? E poi, vorrei vedere a che laurea si riferiva visto un conto è una laurea in ingegneria ed ben altro un laurea in filosofia. E non parliamo di certe lauree strane di cui mi sfugge la facoltà.

caro testerr, io capisco la tua posizione e talvolta certe contraddizioni lasciano disorientato anche me. tuttavia mi sto accingendo ad entrare nel mercato del lavoro come ingegnere, e certe problematiche le sto scoprendo in prima persona.
ti posso solo dire che la situazione è molto demotivante. non ho particolari pretese od aspettative, non sono quello che vuole tutto e subito, ma è chiaro che quando non sei messo nelle condizioni di poter provvedere autonomamente al tuo sostentatmento e peggio i sacrifici che fai non ti danno prospettiva.. magari lavori per un buono pasto e fai della reportistica excel tutto il giorno, ovvero un lavoro non formativo e che non ti dà professionalità particolare.. ecco, è chiaro che la situazione non la puoi vivere positivamente.
purtroppo è anche una situazione di compromesso, hai studiato tanti anni per acquisire delle competenze, e cosa fai? ti sacrifichi aspettando e cercando il lavoro che ti realizzi, o butti la carta al macero e fai qualcosa d'altro?
IMHO credere che avere studiato per tot num. di anni ed avere consiguito una laurea sia la pregiudiziale per avere un certo lavoro ed un certo stipendio è una grossa sciocchezza. non sta scritto da nesuna parte che appena uscito dall'università uno abbia diritto a uno stipendio di 2000 ?.
lo stipendio o il posto "ambito" dovrebbero essere frutto di competenze, di "gavetta", di conoscenze acquisite sul campo.

giustissimo, è quello che penso anche io, ci macherebbe!!
ma quello che volevo dire è che bisogna dare la possibilità ai giovani di fare gavetta, bisogna programmare per loro un percorso formativo, non relegarli ad un lavoro alienante e che non fa crescre le loro professionalità.
per questo devono essere messi nelle condizioni di sentirsi responsablizzati e avere un compenso dignitoso, che non sono certo 2000 euro, ma neanche 300 o il buono pasto. diversamente non saranno incentivati a lavorare con impegno perchè non avranno prospettive davanti.
 
moogpsycho ha scritto:
:( cavolo ragazzi, ma è possibile che non si possa scindere uno spunto di riflessione, un ragionamento magari anche fine a se stesso, dal dibattito politico? cosa centra se la lettera è stata riportata da repubblica o dal corriere, se l'autore era tizio o caio?? io non so neanche chi sia celli e non me ne può fregar di meno.. ma possiamo sfruttare il suo contributo per aprire una riflessione? o dobbiamo per forza vedere il complotto dovunque?
perchè in questo paese non si può superare la logica politica per valutare le cose sotto la loro reale prospettiva?
per inciso io il passaporto ce l'ho e lo uso anche, ed il thread non l'ho aperto per sostenere uno sfogo personale dato che di problemi ho la fortuna di non averne, ma per confontarmi con chi ha altre esperienze e per capire come cosa e perchè viviamo certe problematiche

Hai ragione sul fatto che la lettera sia riportata su repubblica o il giornale poco importa, importa invece chi lo dice: sia Celli che Guidi mi sembra che abbiano piazzato bene i propri figli. Si potrebbe dire da che pulpito viene la predica ma questa è l'Italia, prendere o lasciare...
 
moogpsycho ha scritto:
cosa centra se la lettera è stata riportata da repubblica o dal corriere, se l'autore era tizio o caio??
concordo in pieno.

resta la considerazione per quello che è: une esagerazione retorica di una realtà oggettiva.

allora, se può essere occasione per una riflessione vedo più appropriato alla riflessione lo spunto di demont ("perché non rimanere per migliorare") invece che la banalità qualunquista dello sfascio, che riflessiva lo è molto poco
 
moogpsycho ha scritto:
:( cavolo ragazzi, ma è possibile che non si possa scindere uno spunto di riflessione, un ragionamento magari anche fine a se stesso, dal dibattito politico? cosa centra se la lettera è stata riportata da repubblica o dal corriere, se l'autore era tizio o caio?? io non so neanche chi sia celli e non me ne può fregar di meno.. ma possiamo sfruttare il suo contributo per aprire una riflessione? o dobbiamo per forza vedere il complotto dovunque?
perchè in questo paese non si può superare la logica politica per valutare le cose sotto la loro reale prospettiva?
per inciso io il passaporto ce l'ho e lo uso anche, ed il thread non l'ho aperto per sostenere uno sfogo personale dato che di problemi ho la fortuna di non averne, ma per confontarmi con chi ha altre esperienze e per capire come cosa e perchè viviamo certe problematiche

Quel pensiero lo condivido a livello di analisi della realtà ma non me la sento di immolarlo ad esempio, sarebbe la catastrofe del genere umano-italiano, altro che 2012...
Io rientro nella categoria dei giovani non più giovani ed ho superato questa visione perchè ho accettato un compromesso che però mi dà una possibilità formativa in un'azienda piccola ma solida, in provincia, ma dalla quale voglio gradualmente rendermi autonomo, magari collaborando come professionista. Il contratto che ho e il rapporto di lavoro sereno sarebbe stato impossibile presso un barone architetto o archistar ed ora mi troverei a spasso, dopo i classici 6 mesi di "prova".
Io guardo avanti, sempre e comunque. :thumbup:
 
Back
Alto