A malincuore, concordo con quanto espresso dalla lettera.
Sono giovane, laureato, da un paio d'anni entrato nel mondo del lavoro (che non c'entra niente con quello che ho studiato ma per carità, mi è andata meglio di tanti coetanei).
Purtroppo se non hai le conoscenze giuste trovare il primo lavoro è davvero dura. Chissà come mai, a parte rare eccezioni, qui da me i posti di lavoro si trovano per passaparola. Ma se non conosci nessuno che ti faccia da collegamento è dura entrare.
Al momento sto prendendo in considerazione di trasferirmi in australia. Ci sono stato per un pò, ho molta famiglia la e da quel che mi dicono lavoro ce n'è fin troppo e da quel che ho visto io con i miei occhi, è tutto un altro vivere. Di tutti quelli che conosco che sono andati la, e sono tanti e sparsi nel tempo, nessuno tornerebbe indietro, nemmeno uno.
Per carità, l'italia ha tanti aspetti positivi e comunque qui sono nato ed ho le mie radici, ma per un giovane gli aspetti negativi prevalgono nettamente.
Le case a prezzi folli, le tasse assurde, il lavoro sottopagato, il precariato perenne, nessun incentivo per i figli e l'impossibilità di metter su famiglia, la sensazione di essere un limone da spremere sia nel lavoro che da parte dello stato. Senza contare l'esempio dato dai farabutti nello spettacolo e in politica. Si, perchè pensi che se ce la passiamo male tutti allora c'è qualcosa che ci unisce e una speranza per il futuro, ma quando vedi che la classe dirigente (tutta) è li solo per i suoi sporchi affari e per pulirsi le scarpe sulla tua faccia e devi pure ringraziare stile gheisha, bhè, secondo me viene meno il motivo per restare, quella sorta di patto civile per cui puntiamo tutti insieme ad un miglioramento comune.
L'unica cosa che mi tiene qua è l'amore incondizionato per la mia famiglia... la morosa la pensa esattamente come me e non è un problema...