Tanto per chiarire: Alfa 75 e Alfa 90 furono il frutto, molto fortunata e apprezzata la prima, meno la seconda, dell'emergenza in cui si era venuta a trovare l'Alfa all'inizio degli anni 80 per il blocco sciagurato dello sviluppo, molto avanzato peraltro, del progetto 154/156, blocco ordinato dall'allora ministro Marcora.
In Alfa avevano programmato un pianale sinergico in grado di sostituire Alfetta prima e Giulietta poi. Pianale caratterizzato da, ovviamente trazione posteriore, motore anteriore/centrale con il ritorno del cambio in blocco e multilink posteriore a 5 bracci. Di tale pianale erano già marcianti i prototipi con la linea pressochè definitiva di quella che poi sarà la 164.
A causa del blocco della progettazione ordinato dalla politica (folle), Alfa si ritrovò con una gamma vecchia e da rinnovare senza avere risorse.
Fu così che nacque la 75 con lo scopo di abbattere al massimo i costi. Infatti vennero mantenute inalterate le porte della Giulietta, mascherate con la famosa modanatura che dava slancio e grinta alla linea. Linea che nonostante il vincolo Cressoni riuscì a caratterizzare e dare un tocco di modernità che la face molto apprezzare sia dalla critica che dal pubblico, in primis dagli Alfisti che acquistarono in quantità maggiori della Giulietta e che continuarono ad acquistare al posto della disgraziata 155 in quei mercati dove ci fu la sovrapposizione delle vendite.
Per chi avesse voglia, questa è la testimonianza dell'Ing. Chirico sulla nascita dell'Alfa 75
https://youtu.be/cfR11ENT-gw