Ho trovato una narrazione di quel giorno ... impressionante leggere ...
http://www.linkiesta.it/it/article/2014/12/13/un-fascio-di-luce-rossa-sopra-il-cielo-di-chernobyl/23884/
Una parte:
... Il metro di grafite all?estremità delle barre, progettato per sporgere dal lato inferiore dopo l?inserimento completo, causò un improvviso aumento delle reazioni nucleari.
Il disastro si sviluppò in pochi secondi. All?interno della sala centrale, in quel momento, c?era un tecnico di nome Valeriy Ivanovich Perevozchenko. Si trovava su una piattaforma a cinquanta metri d?altezza, poco sopra il coperchio superiore del reattore - un disco di roccia e metallo alto tre metri detto ?muso? - e l?ulteriore strato di protezione formato da duemila blocchi di acciaio e grafite pesanti 350 chilogrammi l?uno. Davanti agli occhi di Perevozchenko, i blocchi cominciarono a saltare su e giù, come sassolini che tremano al passaggio di un treno. Che cosa succedeva dentro al reattore?
La mancanza di elettricità nelle pompe aveva causato una caduta nel flusso d?acqua di raffreddamento e un altro innalzamento improvviso della temperatura; l?acqua fu divisa dal violento aumento delle radiazioni, e l?idrogeno creò una miscela esplosiva insieme ai prodotti di reazione della grafite. La pressione nei canali del reattore e nelle tubature sopra e sotto il reattore cominciò a salire al devastante ritmo di quindici atmosfere al secondo e le valvole di sicurezza per scaricare il vapore in eccesso si ruppero quasi istantaneamente. All?una, ventitré minuti e cinquantotto secondi una prima esplosione distrusse gran parte del combustibile nucleare, delle barre di controllo e delle condutture dell?acqua, rimanendo all?interno delle pareti del nocciolo ma facendo saltellare i blocchi da 350 chili.
Anche se non poteva sapere tutto questo, Perevozchenko capì che stava succedendo l?irreparabile: volò per i quaranta metri di scale fino alla base della sala e imboccò il primo corridoio verso la sala di controllo dell?Unità 4, che si trovava in fondo a un altro corridoio lungo un centinaio di metri.
Prima che ci arrivasse, la concentrazione di idrogeno raggiunse i livelli critici e ci fu una serie di potenti esplosioni del reattore ? almeno due ? che sollevarono l?enorme coperchio e lo lasciarono di traverso sul reattore, distrussero il tetto in cemento armato della sala del reattore e catapultarono verso l?esterno parte del combustibile nucleare, della grafite e delle strutture intorno al cilindro. I pezzi incandescenti caddero sul tetto in asfalto del locale della turbina, adiacente a quello del reattore, dandogli fuoco. Il reattore era ora esposto all?aria.
Circa cinquanta tonnellate di materiale nucleare ? dieci volte il peso totale della bomba sganciata su Hiroshima ? furono scagliate nell?atmosfera in una colonna alta un chilometro, nella forma di diossido di uranio, iodio-131, plutonio-239, nettunio-139, cesio-137 e stronzio-90, insieme a una quantità di altri isotopi radioattivi.
...