fpaol68
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Scrivo questo post senza nessun intento polemico, ma semplicemente per condividere la mia esperienza con questo motore.
il 2.4 jtdm 200 cv con DPF deriva dall'ottimo 2.4 175 cv euro 3 montato sulla 156. Con il nuovo step la potenza è stata portata a 200 cv, omologato euro 4 ed è stato aggiunto il DPF. E qui iniziano i problemi.
FIAT non ha sviluppato il DPF per il motore 2.4. Il DPF è stato dimensionato e sviluppato per il motore 1.9, e poi pari pari montato sul 2.4. Posso dirlo con certezza per averli visti entrambi e verificato personalmente la assoluta identicità delle dimensioni. Inoltre un mio amico ingegnere, che lavora per una ditta di un gruppo industriale, che tra l'altro produce i DPF per Fiat, mi ha confermato la cosa, e cioè che hanno avuto l'incarico di sviluppare e testare il DPF solo sul 1.9.
Ora tutti sanno che se un dispositivo è dimensionato per un motore di una certa cilindrata, non può adattarsi ad un altro di cilindrata maggiore senza inconvenienti. Di qui tutti i problemi, riportati anche da QR come difetto tipico, di intasamento del DPF sul 2.4, che vi posso confermare, mentre il 1.9 non ne ha avuti. Ed anche questo lo posso confermare in quanto mio padre possiede una 159 1.9 jtdm.
Altra perla progettuale è il collettore di aspirazione. E' dotato di 2 luci di ingresso aria per ogni cilindro, una di diametro maggiore, sempre aperta, ed un altra di diametro inferiore che si apre tramite valvole a farfalla, per i regimi medio alti. A monte del collettore, e immediatamente a valle della valvola a farfalla, si trova l'innesto del ricircolo gas di scarico.
I problemi che si presentano sono 2:
1) con il tempo (circa 70/80.000 km) le valvole a farfalla della seconda luce si bloccano mandando in recover la centralina
2) i gas di scarico intasano tutto il collettore con i depositi carboniosi. Visto da me in officina il collettore aveva circa 1.5 cm di deposito sulla valvola a farfalla principale, con notevole riduzione della sezione di passaggio e una riduzione del diametro interno del collettore di quasi 1 cm. Conseguenza perdite di carico notevolmente aumentate e conseguente diminuzione della quantità di aria aspirata.
Il nuovo collettore è stato modificato sia nei materiali delle valvoline che aprono e chiudono le seconde luci di aspirazione, sia riducendo notevolmente il diametro del condotto a valle della valvola EGR per limitare la quantità di gas combusti rimessa nel collettore di aspirazione. Quasi comica per la sua artigianalità è questa modifica: è stata messa una piastrina con 3 fori a tappare lo scarico della valvola EGR.
Vi faccio presente, che sebbene il problema mi si sia presentato con la vettura ancora in garanzia FIAT non ha voluto riconoscermi l'intervento. Si sono limitati una prima volta a sostituire il motore che aziona le valvoline, e quando dopo un mese, a garanzia conclusa si è ripresentato il problema, la cui soluzione richiedeva la sostituzione del collettore (cosa peraltro nota da tempo) si sono rifiutati di riconoscermelo.
Edit: dimenticavo di descrivere la logica di rigenerazione. Ebbene questa avviene non in base all'effettivo intasamento del filtro, che viene misurato da un manometro differenziale, ma in base ad una mappatura standard di riferimento. Il grado di intasamento viene supposto dalla centralina in base al grado di apertura dell'acceleratore e confrontato con le mappe in memoria. Il manometro differenziale segnale solo l'intasamento completo mandando in recover la centralina e conseguente visita in officina. Probabilmente il controllo costante del manometro sarebbe costato qualche centesimo in più e non l'hanno adottato.
Una ultima perla riguarda la programmazione delle centraline di 159/brera. Avendo parlato per puro caso con una persona che le ha programmate, mi ha raccontato che, dovendo gestire sia le versioni con cambio automatico che manuale con la stessa centralina (come da specifica FIAT), era stato proposto di usare un doppio controllo, sia sul pedale del freno premuto che su quello della frizione, per evitare partenze con marcia inserita, o scatti in avanti con cambio automatico. Ebbene questa modifica dal costo di 50 centesimi, è stata da Fiat rifiutata. Il controllo è uno solo, sul pedale del freno. Questo, chiunque ha una 159 lo può verificare lasciando la marcia innestata e accendendo l'auto col freno premuto.
Tutto questo è purtroppo molto emblematico della ricerca continua e costante del risparmio a scapito della qualità del prodotto.
il 2.4 jtdm 200 cv con DPF deriva dall'ottimo 2.4 175 cv euro 3 montato sulla 156. Con il nuovo step la potenza è stata portata a 200 cv, omologato euro 4 ed è stato aggiunto il DPF. E qui iniziano i problemi.
FIAT non ha sviluppato il DPF per il motore 2.4. Il DPF è stato dimensionato e sviluppato per il motore 1.9, e poi pari pari montato sul 2.4. Posso dirlo con certezza per averli visti entrambi e verificato personalmente la assoluta identicità delle dimensioni. Inoltre un mio amico ingegnere, che lavora per una ditta di un gruppo industriale, che tra l'altro produce i DPF per Fiat, mi ha confermato la cosa, e cioè che hanno avuto l'incarico di sviluppare e testare il DPF solo sul 1.9.
Ora tutti sanno che se un dispositivo è dimensionato per un motore di una certa cilindrata, non può adattarsi ad un altro di cilindrata maggiore senza inconvenienti. Di qui tutti i problemi, riportati anche da QR come difetto tipico, di intasamento del DPF sul 2.4, che vi posso confermare, mentre il 1.9 non ne ha avuti. Ed anche questo lo posso confermare in quanto mio padre possiede una 159 1.9 jtdm.
Altra perla progettuale è il collettore di aspirazione. E' dotato di 2 luci di ingresso aria per ogni cilindro, una di diametro maggiore, sempre aperta, ed un altra di diametro inferiore che si apre tramite valvole a farfalla, per i regimi medio alti. A monte del collettore, e immediatamente a valle della valvola a farfalla, si trova l'innesto del ricircolo gas di scarico.
I problemi che si presentano sono 2:
1) con il tempo (circa 70/80.000 km) le valvole a farfalla della seconda luce si bloccano mandando in recover la centralina
2) i gas di scarico intasano tutto il collettore con i depositi carboniosi. Visto da me in officina il collettore aveva circa 1.5 cm di deposito sulla valvola a farfalla principale, con notevole riduzione della sezione di passaggio e una riduzione del diametro interno del collettore di quasi 1 cm. Conseguenza perdite di carico notevolmente aumentate e conseguente diminuzione della quantità di aria aspirata.
Il nuovo collettore è stato modificato sia nei materiali delle valvoline che aprono e chiudono le seconde luci di aspirazione, sia riducendo notevolmente il diametro del condotto a valle della valvola EGR per limitare la quantità di gas combusti rimessa nel collettore di aspirazione. Quasi comica per la sua artigianalità è questa modifica: è stata messa una piastrina con 3 fori a tappare lo scarico della valvola EGR.
Vi faccio presente, che sebbene il problema mi si sia presentato con la vettura ancora in garanzia FIAT non ha voluto riconoscermi l'intervento. Si sono limitati una prima volta a sostituire il motore che aziona le valvoline, e quando dopo un mese, a garanzia conclusa si è ripresentato il problema, la cui soluzione richiedeva la sostituzione del collettore (cosa peraltro nota da tempo) si sono rifiutati di riconoscermelo.
Edit: dimenticavo di descrivere la logica di rigenerazione. Ebbene questa avviene non in base all'effettivo intasamento del filtro, che viene misurato da un manometro differenziale, ma in base ad una mappatura standard di riferimento. Il grado di intasamento viene supposto dalla centralina in base al grado di apertura dell'acceleratore e confrontato con le mappe in memoria. Il manometro differenziale segnale solo l'intasamento completo mandando in recover la centralina e conseguente visita in officina. Probabilmente il controllo costante del manometro sarebbe costato qualche centesimo in più e non l'hanno adottato.
Una ultima perla riguarda la programmazione delle centraline di 159/brera. Avendo parlato per puro caso con una persona che le ha programmate, mi ha raccontato che, dovendo gestire sia le versioni con cambio automatico che manuale con la stessa centralina (come da specifica FIAT), era stato proposto di usare un doppio controllo, sia sul pedale del freno premuto che su quello della frizione, per evitare partenze con marcia inserita, o scatti in avanti con cambio automatico. Ebbene questa modifica dal costo di 50 centesimi, è stata da Fiat rifiutata. Il controllo è uno solo, sul pedale del freno. Questo, chiunque ha una 159 lo può verificare lasciando la marcia innestata e accendendo l'auto col freno premuto.
Tutto questo è purtroppo molto emblematico della ricerca continua e costante del risparmio a scapito della qualità del prodotto.